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Messale * |
XXVII
SETTIMANA DEL T.O. ANNO
DISPARI
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LUNEDÌ
MESSALE
Antifona
d'Ingresso Est
13,9.10-11
Tutte le cose sono in tuo potere, Signore,
e nessuno può resistere al tuo volere.
Tu hai fatto tutte le cose, il cielo e la terra
e tutte le meraviglie che vi sono racchiuse;
tu sei il Signore di tutto l'universo.
Est 4,17
In voluntáte tua, Dómine,
univérsa sunt pósita,
et non est qui possit resístere voluntáti tuæ.
Tu enim fecísti ómnia, cælum et terram,
et univérsa quæ cæli ámbitu continéntur;
Dóminus universórum tu es.
Colletta
O Dio, fonte di ogni bene, che esaudisci le preghiere del tuo popolo al di là di ogni desiderio e di ogni merito, effondi su di noi la tua misericordia: perdona ciò che la coscienza teme e aggiungi ciò che la preghiera non osa sperare. Per il nostro Signore...
Omnípotens sempitérne Deus, qui abundántia pietátis tuæ et mérita
súpplicum excédis et vota, effúnde super nos misericórdiam tuam, ut
dimíttas quæ consciéntia métuit, et adícias quod orátio non præsúmit.
Per Dóminum...
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura
Gn 1, 1 - 2, 1. 11
Giona invece si mise in cammino per fuggire
lontano dal Signore.
Dal libro del profeta Giona
In quei
giorni, fu rivolta a Giona, figlio di Amittài, questa parola del
Signore: «Àlzati, va’ a Nìnive, la grande città, e in essa proclama che
la loro malvagità è salita fino a me». Giona invece si mise in cammino
per fuggire a Tarsis, lontano dal Signore. Scese a Giaffa, dove trovò
una nave diretta a Tarsis. Pagato il prezzo del trasporto, s’imbarcò con
loro per Tarsis, lontano dal Signore.
Ma il Signore scatenò sul mare un forte vento e vi fu in mare una
tempesta così grande che la nave stava per sfasciarsi. I marinai,
impauriti, invocarono ciascuno il proprio dio e gettarono in mare quanto
avevano sulla nave per alleggerirla. Intanto Giona, sceso nel luogo più
in basso della nave, si era coricato e dormiva profondamente. Gli si
avvicinò il capo dell’equipaggio e gli disse: «Che cosa fai così
addormentato? Àlzati, invoca il tuo Dio! Forse Dio si darà pensiero di
noi e non periremo».
Quindi dissero fra di loro: «Venite, tiriamo a sorte per sapere chi ci
abbia causato questa sciagura». Tirarono a sorte e la sorte cadde su
Giona. Gli domandarono: «Spiegaci dunque chi sia la causa di questa
sciagura. Qual è il tuo mestiere? Da dove vieni? Qual è il tuo paese? A
quale popolo appartieni?». Egli rispose: «Sono Ebreo e venero il
Signore, Dio del cielo, che ha fatto il mare e la terra».
Quegli uomini furono presi da grande timore e gli domandarono: «Che cosa
hai fatto?». Infatti erano venuti a sapere che egli fuggiva lontano dal
Signore, perché lo aveva loro raccontato. Essi gli dissero: «Che cosa
dobbiamo fare di te perché si calmi il mare, che è contro di noi?».
Infatti il mare infuriava sempre più. Egli disse loro: «Prendetemi e
gettatemi in mare e si calmerà il mare che ora è contro di voi, perché
io so che questa grande tempesta vi ha colto per causa mia».
Quegli uomini cercavano a forza di remi di raggiungere la spiaggia, ma
non ci riuscivano, perché il mare andava sempre più infuriandosi contro
di loro. Allora implorarono il Signore e dissero: «Signore, fa’ che noi
non periamo a causa della vita di quest’uomo e non imputarci il sangue
innocente, poiché tu, Signore, agisci secondo il tuo volere». Presero
Giona e lo gettarono in mare e il mare placò la sua furia. Quegli uomini
ebbero un grande timore del Signore, offrirono sacrifici al Signore e
gli fecero promesse.
Ma il Signore dispose che un grosso pesce inghiottisse Giona; Giona
restò nel ventre del pesce tre giorni e tre notti. E il Signore parlò al
pesce ed esso rigettò Giona sulla spiaggia.
Salmo
Responsoriale
Gn 2,3-5.8
Signore, hai fatto risalire dalla fossa la mia vita.
Nella mia
angoscia ho invocato il Signore
ed egli mi ha risposto;
dal profondo degli inferi ho gridato
e tu hai ascoltato la mia voce.
Mi hai gettato nell’abisso, nel cuore del mare,
e le correnti mi hanno circondato;
tutti i tuoi flutti e le tue onde
sopra di me sono passati.
Io dicevo: «Sono scacciato
lontano dai tuoi occhi;
eppure tornerò a guardare il tuo santo tempio».
Quando in me sentivo venir meno la vita,
ho ricordato il Signore.
La mia preghiera è giunta fino a te,
fino al tuo santo tempio.
Canto al Vangelo Gv
13,34
Alleluia, alleluia.
Vi
do un comandamento nuovo, dice il Signore:
come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Alleluia.
Vangelo
Lc 10, 25-37
Chi è il mio prossimo?
Dal vangelo secondo Luca
In quel
tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e
chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?».
Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui
rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la
tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo
prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e
vivrai».
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?».
Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle
mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e
se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva
per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un
levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano,
che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli
si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo
caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di
lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede
all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più,
te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato
prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello
rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche
tu fa’ così».
Sulle
Offerte
Accogli, Signore, il sacrificio che tu stesso ci hai comandato d'offrirti e,mentre esercitiamo il nostro ufficio sacerdotale, compi in noi la tua opera di salvezza. Per Cristo nostro Signore.
Súscipe, quæsumus, Dómine, sacrifícia tuis institúta præcéptis, et sacris mystériis, quæ débitæ servitútis celebrámus offício, sanctificatiónem tuæ nobis redemptiónis dignánter adímple. Per Christum..
Antifona
alla Comunione Lam
3,25
Il Signore è buono con chi spera in lui,
con l'anima che lo cerca.
Bonus est Dóminus sperántibus in eum,
ánimæ quærénti illum.
Oppure:
Cf
1 Cor 10,17
Un
solo è il pane,
e noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo,
perché partecipiamo tutti
dell'unico
pane e dell'unico calice.
Unus panis et unum corpus multi sumus,
omnes qui de uno pane et de uno cálice participámus.
Dopo
la Comunione
La comunione a questo sacramento sazi la nostra fame e sete di te, o Padre, e ci trasformi nel Cristo tuo Figlio. Egli vive e regna, nei secoli dei secoli.
Concéde nobis, omnípotens Deus, ut de percéptis sacraméntis inebriémur atque pascámur, quátenus in id quod súmimus transeámus. Per Christum..
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