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Messale * |
III
SETTIMANA DI
QUARESIMA - LUNEDÌ
MESSALE
Antifona
d'Ingresso
Sal 83,3
L'anima
mia sospira e languisce,
desidera gli atri del Signore.
Il mio cuore e la mia carne
esultano nel Dio vivente.
Concupíscit et déficit ánima mea
in átria Dómini.
Cor meum et caro mea exsultavérunt in Deum vivum.
Colletta
Con la tua
continua misericordia, o Padre, purifica e rafforza la tua Chiesa, e poiché
non può sostenersi senza di te non privarla mai della tua guida. Per il
nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio ...
Ecclésiam tuam, Dómine, miserátio continuáta mundet et múniat, et quia sine te non potest salva consístere, tuo semper múnere gubernétur. Per Dóminum.
LITURGIA
DELLA PAROLA
Prima
Lettura
2 Re 5, 1-15
C'erano
molto lebbrosi in Israele, ma nessuno di loro fu purificato se non Naamàn,
il Siro.
Dal secondo libro dei Re
In quei giorni Naamàn,
comandante dell’esercito del re di Aram, era un personaggio autorevole
presso il suo signore e stimato, perché per suo mezzo il Signore aveva
concesso la salvezza agli Aramèi. Ma quest’uomo prode era lebbroso.
Ora bande aramèe avevano condotto via prigioniera dalla terra d’Israele
una ragazza, che era finita al servizio della moglie di Naamàn. Lei
disse alla padrona: «Oh, se il mio signore potesse presentarsi al
profeta che è a Samarìa, certo lo libererebbe dalla sua lebbra». Naamàn
andò a riferire al suo signore: «La ragazza che proviene dalla terra
d’Israele ha detto così e così». Il re di Aram gli disse: «Va’ pure, io
stesso invierò una lettera al re d’Israele».
Partì dunque, prendendo con sé dieci talenti d’argento, seimila sicli
d’oro e dieci mute di abiti. Portò la lettera al re d’Israele, nella
quale si diceva: «Orbene, insieme con questa lettera ho mandato da te
Naamàn, mio ministro, perché tu lo liberi dalla sua lebbra». Letta la
lettera, il re d’Israele si stracciò le vesti dicendo: «Sono forse Dio
per dare la morte o la vita, perché costui mi ordini di liberare un uomo
dalla sua lebbra? Riconoscete e vedete che egli evidentemente cerca
pretesti contro di me».
Quando Elisèo, uomo di Dio, seppe che il re d’Israele si era stracciate
le vesti, mandò a dire al re: «Perché ti sei stracciato le vesti?
Quell’uomo venga da me e saprà che c’è un profeta in Israele». Naamàn
arrivò con i suoi cavalli e con il suo carro e si fermò alla porta della
casa di Elisèo. Elisèo gli mandò un messaggero per dirgli: «Va’, bàgnati
sette volte nel Giordano: il tuo corpo ti ritornerà sano e sarai
purificato».
Naamàn si sdegnò e se ne andò dicendo: «Ecco, io pensavo: “Certo, verrà
fuori e, stando in piedi, invocherà il nome del Signore, suo Dio,
agiterà la sua mano verso la parte malata e toglierà la lebbra”. Forse
l’Abanà e il Parpar, fiumi di Damàsco, non sono migliori di tutte le
acque d’Israele? Non potrei bagnarmi in quelli per purificarmi?». Si
voltò e se ne partì adirato.
Gli si avvicinarono i suoi servi e gli dissero: «Padre mio, se il
profeta ti avesse ordinato una gran cosa, non l’avresti forse eseguita?
Tanto più ora che ti ha detto: “Bàgnati e sarai purificato”». Egli
allora scese e si immerse nel Giordano sette volte, secondo la parola
dell’uomo di Dio, e il suo corpo ridivenne come il corpo di un ragazzo;
egli era purificato.
Tornò con tutto il seguito dall’uomo di Dio; entrò e stette davanti a
lui dicendo: «Ecco, ora so che non c’è Dio su tutta la terra se non in
Israele».
Salmo
Responsoriale
Dai Salmi 41 e 42
L’anima mia ha
sete di Dio, del Dio vivente.
Come la cerva anèla
ai corsi d’acqua,
così l’anima mia anèla
a te, o Dio.
L’anima mia ha sete di Dio,
del Dio vivente:
quando verrò e vedrò
il volto di Dio?
Manda la tua luce e la tua verità:
siano esse a guidarmi,
mi conducano alla tua santa montagna,
alla tua dimora.
Verrò all’altare di Dio,
a Dio, mia gioiosa esultanza.
A te canterò sulla cetra,
Dio, Dio mio.
Canto al Vangelo
Sal 129,5.7
Gloria
e lode a te, o Cristo!
Io spero, Signore;
attendo la sua parola.
Con il Signore è la misericordia
e grande è con lui la redenzione.
Gloria e lode a te, o Cristo!
Vangelo
Lc 4, 24-30
Gesù come Elìa ed Elisèo
è mandato non per i soli Giudei.
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù
[cominciò
a dire nella sinagoga a Nàzaret:]
«In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria.
Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di
Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una
grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa,
se non a una vedova a Sarèpta di Sidóne. C’erano molti lebbrosi in
Israele al tempo del profeta Elisèo; ma nessuno di loro fu purificato,
se non Naamàn, il Siro».
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si
alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul
ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo
giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.
Sulle Offerte
Accetta, o Dio, l'offerta che ti presentiamo, segno della nostra
devozione, e trasformala per noi in sacramento di salvezza. Per Cristo
nostro Signore.
Munus quod tibi, Dómine, nostræ servitútis offérimus, tu salutáre nobis
pérfice sacraméntum.
Per Christum.
Prefazio di Quaresima III
I frutti
della penitenza
E' veramente
cosa buona e giusta,
innalzare un inno a te, Padre onnipotente,
e cantare insieme la tua lode.
Tu vuoi che ti glorifichiamo
con le opere della penitenza quaresimale,
perché la vittoria sul nostro egoismo
ci renda disponibili alle necessità dei poveri,
a imitazione di Cristo tuo Figlio, nostro salvatore.
E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli,
ai Troni e alle Dominazioni
e alla moltitudine dei Cori celesti,
cantiamo con voce incessante
l'inno della tua gloria:
Santo, Santo, Santo ...
Vere dignum et iustum est,
æquum et salutáre,
nos tibi semper et ubíque grátias ágere:
Dómine, sancte Pater, omnípotens ætérne Deus:
Qui nos per abstinéntiam tibi grátias reférre voluísti,
ut ipsa et nos peccatóres ab insoléntia mitigáret,
et, egéntium profíciens aliménto,
imitatóres tuæ benignitátis effíceret.
Et ídeo, cum innúmeris Angelis,
una te magnificámus laudis voce dicéntes:
Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus Deus Sábaoth.
Comunione
Sal 116,1-2
Popoli tutti, lodate il Signore,
perché grande è il suo amore per noi.
Laudáte Dóminum,
omnes gentes,
quóniam confirmáta est super nos misericórdia eius.
Dopo la
Comunione
Questa
partecipazione al tuo sacramento ci purifichi, Signore, e ci raccolga
insieme nella tua unità. Per Cristo nostro Signore.
Tui nobis, quæsumus, Dómine, commúnio sacraménti et purificatiónem cónferat, et tríbuat unitátem. Per Christum.
Oratio super populum
Tueátur, quæsumus, Dómine, déxtera tua pópulum deprecántem, et purificátum dignánter erúdiat, ut consolatióne præsénti ad futúra bona profíciat. Per Christum.
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