Nato
in Francia, a Reims, e divenuto sacerdote, lasciò un canonicato per
dedicarsi all'educazione e istruzione dei fanciulli delle classi povere.
Per loro fondò i «Fratelli delle
scuole cristiane» e operò una notevole rivoluzione: fu il primo
educatore che abbia osato sostituire la lingua parlata, il francese, al
latino nell'insegnamento; ha rinnovato radicalmente il
metodo scolastico, mettendo così le basi dell'istruzione
popolare, che fu
poi generalizzata. Egli soprattutto ha elaborato solidi principi
di pedagogia. La congregazione da lui fondata, fra difficoltà enormi,
fu il primo istituto laicale. La sua spiritualità si modella su quella
della scuola francese del secolo XVII. Le sue costituzioni hanno servito
a lungo da modello per altre congregazioni di «fratelli». Da Pio XII
è stato dichiarato patrono dei maestri cattolici, perché essi sentano
l'esigenza di una autentica formazione popolare cristiana.
L'assenza dei giovani dalle nostre assemblee eucaristiche deve mettere
in crisi le comunità locali. Quali le cause? Non è forse, almeno in
parte, perché i «valori» che i giovani stimano al primo posto nella
scala sociale non emergono nelle nostre celebrazioni?
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La carità di Cristo vi spinga
Dalle «Meditazioni» di san Giovanni Battista de la Salle, sacerdote
(Medit. 201)
Meditate in cuor vostro quello che dice l'apostolo Paolo, cioè che Dio ha messo nella Chiesa apostoli, profeti e dottori e vi persuaderete che lui stesso vi ha posto nel vostro ufficio. Di questo vi offre testimonianza il medesimo santo dicendo che diversi sono i ministeri e diverse le operazioni e un medesimo Spirito Santo si manifesta in ciascuno di questi doni per la comune utilità, cioè
l'utilità della Chiesa.
Perciò non dovete dubitare che vi sia stata data una simile grazia, infatti istruire i fanciulli, annunziare loro il Vangelo e formali nello spirito della religione è un grande dono di Dio.
E' lui che vi ha chiamati a questo santo ufficio.
In tutto il vostro modo di insegnare, comportatevi in modo che i fanciulli, affidati alle vostre cure, vedano che voi esercitate il vostro compito come ministri di Dio in carità non finta e fraterna diligenza. Siete ministri di Dio, ma anche di Gesù Cristo e della Chiesa. Da ciò deriva un particolare orientamento del vostro impegno pedagogico, come si può dedurre anche dalle parole di san Paolo, quando esorta a considerare ministri di Cristo tutti quelli che annunziano il Vangelo. Sono come segretari che scrivono le lettere dettate da Cristo. Non lo fanno con
l'inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente, non su tavole di pietra, ma di carne quali sono i cuori dei fanciulli. Vi spinga sempre la carità di Dio, perché Gesù Cristo è morto per tutti, perché quanti vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto per loro ed è risuscitato. Perciò gli alunni, assiduamente da voi sollecitati, sentano Dio come colui che esorta per mezzo vostro, perché siete ambasciatori di Cristo.
E' necessario che mostriate anche alla Chiesa di quale amore ardete per essa e le diate prova della vostra diligenza. Voi infatti lavorate per la Chiesa, che è il corpo di Cristo. Col vostro impegno dunque dimostrate di amare coloro che Dio vi ha dati, come Cristo amò la Chiesa.
Preoccupatevi che veramente i fanciulli entrino in questo ordine di idee ed arrivino ad essere degni di presentarsi un giorno davanti al tribunale di Gesù Cristo gloriosi, senza macchia o ruga. Si manifesteranno così nei secoli avvenire le abbondanti ricchezze della grazia che Dio ha loro concesso. Dio, infatti, ha dato loro la grazia di imparare e a voi di insegnare ed educare, sì che possano avere
l'eredità nel regno di Dio e di Gesù Cristo nostro Signore.
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MESSALE
Antifona
d'Ingresso Mt
5,19
«Chi
fa e insegna, sarà grande nel regno dei cieli»,
dice il Signore.
Qui fécerit et docúerit mandáta Dómini, hic magnus vocábitur in regno
cælórum, dicit Dóminus.
Colletta
O
Dio, che hai scelto san Giovanni Battista de la Salle per l'educazione
cristiana dei giovani, suscita sempre nella tua Chiesa educatori e maestri
che s'impegnano generosamente al servizio delle nuove generazioni nella
scuola e nella vita. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Deus, qui ad christiánam iuventútem educándam beátum Ioánnem Baptístam
elegísti, éxcita in Ecclésia tua institutóres, qui humánæ et christiánæ
iúvenum disciplínæ toto corde sese devóveant. Per Dóminum.
LITURGIA
DELLA PAROLA
Prima Lettura
Sir
39.6b-11.13-14
Il
giusto farà brillare la dottrina del suo insegnamento.
Dal libro del
Siràcide
Il
giusto sarà
ricolmato di spirito di intelligenza,
come pioggia effonderà parole di sapienza,
nella preghiera renderà lode al Signore.
Egli dirigerà il suo consiglio e la sua scienza,
mediterà sui misteri di Dio.
Farà brillare la dottrina del suo insegnamento,
si vanterà della legge dell'alleanza del Signore.
Molti loderanno la sua intelligenza,
egli non sarà mai dimenticato, non scomparirà il suo ricordo,
il suo nome vivrà di generazione in generazione.
I popoli parleranno della sua sapienza,
l'assemblea proclamerà le sue lodi.
Se vive a lungo, lascerà un nome più noto di mille,
se egli muore, avrà gia fatto abbastanza per sé.
Ascoltatemi, figli santi, e crescete
come una pianta di rose su un torrente.
Come incenso spandete un buon profumo,
fate fiorire fiori come il giglio,
spargete profumo e intonate un canto di lode;
benedite il Signore per tutte le opere sue.
Salmo
Responsoriale
Dal
Salmo 1
Il Signore ci ha liberati dalla morte.
Beato
l'uomo che non segue il consiglio degli empi,
non
indugia nella via dei peccatori
e
non siede in compagnia degli stolti;
ma
si compiace della legge del Signore,
la
sua legge medita giorno e notte.
Sarà
come albero piantato lungo corsi d'acqua,
che
darà frutto a suo tempo
e
le sue foglie non cadranno mai;
riusciranno
tutte le sue opere.
Non
così, non così gli empi:
ma
come pula che il vento disperde.
Il
Signore veglia sul cammino dei giusti,
ma
la via degli empi andrà in rovina.
Canto
al Vangelo
Mt
10,15
Alleluia,
alleluia.
Oppure in tempo di Quaresima: Lode e onore a te Signore Gesù.
Chi non accoglie il regno di Dio come
un bambino,
dice il Signore, non entrerà in esso.
Alleluia, alleluia.
Vangelo
Mc
9,33-37
Chi
accoglie uno di questi bambini, accoglie me.
Dal
vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù
e i discepoli giunsero
intanto a Cafàrnao. Quando fu in casa, Gesù chiese loro: «Di che cosa
stavate discutendo lungo la via?». Ed essi tacevano. Per la via infatti
avevano discusso tra loro chi fosse il più grande.
Allora, sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuol essere il
primo, sia l'ultimo di tutti e il servo di tutti». E, preso un bambino,
lo pose in mezzo e abbracciandolo disse loro: «Chi
accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me; chi accoglie me,
non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».
Sulle
Offerte
Accogli,
o Dio, l'offerta del tuo popolo in onore dei tuoi santi, e per la
partecipazione a questo sacrificio donaci di esprimere nella vita la forza
della tua carità. Per Cristo ...
Accépta tibi sit, quæsumus, Dómine, sacrátæ plebis oblátio pro beáti
commemoratióne et præsta, ut, ex huius participatióne mystérii, exémpla
tuæ caritátis referámus. Per Christum.
Antifona
alla Comunione
Gv
8,12
«Chi
segue me, non cammina nelle tenebre,
ma avrà la luce della vita»,
dice il Signore.
Qui
séquitur me, non ámbulat in ténebris, sed habébit lumen vitæ, dicit Dóminus.
Dopo
la Comunione
Questo
sacro convito ci sostenga, Signore, perché sull'esempio dei santi
testimoniamo nei pensieri e nelle opere la luce della tua verità e
l'amore verso i fratelli. Per Cristo ...
Tríbuat nobis, omnípotens Deus, reféctio sancta subsídium, ut, exémplo beáti
Ioánni Baptísti, et fraternitátis caritátem et lumen veritátis in corde
exhibeámus et ópere. Per Christum.
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