Combattendo la battaglia della fede
Dalle «Lettere» di san Cipriano, vescovo e martire
(Lett. 58, 8-9. 11; CSEL 3, 663-666)
Mentre lottiamo e combattiamo la battaglia della fede, Dio ci guarda, ci guardano i suoi angeli, ci guarda anche Cristo. Che onore grande e che felicità combattere sotto lo sguardo di Dio, essere coronati da Cristo giudice!
Armiamoci, fratelli carissimi, raccogliamo tutte le forze e disponiamoci alla battaglia con animo integro, con fede piena e con virtù solide. Tutte le schiere di Dio avanzino così verso il combattimento che devono sostenere.
L'Apostolo c'insegna ad armarci e a prepararci dicendo: «Cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza della giustizia, e avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il vangelo della pace, tenete sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno. Prendete anche
l'elmo della salvezza e
la spada dello Spirito, cioè la Parola di Dio» (Ef 6, 14-17).
Prendiamo queste armi, muniamoci di queste difese spirituali e celesti per poter resistere e respingere gli assalti del diavolo nel giorno del male.
Rivestiamoci della corazza della giustizia, perché il nostro petto sia difeso e protetto contro i colpi del nemico. I nostri piedi siano calzati e muniti
dell'insegnamento evangelico. Cominciando così a calpestare e a schiacciare il serpente, non saremo morsi e vinti da lui.
Teniamo saldamente lo scudo della fede, perché contro di esso si estingua ogni dardo infuocato che il nemico ci scaglia addosso.
Prendiamo anche a protezione della testa l'elmo spirituale, per difendere i nostri orecchi
dall'ascolto di parole mortifere, i nostri occhi da immagini detestabili. Sia premunita la fronte per conservare inviolato il segno di Dio, la nostra bocca per confessare vittoriosamente il Signore Gesù Cristo.
Armiamo anche la nostra destra con la spada spirituale, perché respinga vigorosamente i sacrifici immondi e, memorie
dell'Eucaristia, prenda il corpo del Signore, lo stringa in attesa di ricevere poi da Dio il premio delle celesti corone.
Queste cose, fratelli carissimi, restino nei vostri cuori. Se, mentre pensiamo e meditiamo queste cose, arriverà il giorno della persecuzione, il soldato di Cristo, istruito dai suoi precetti e dai suoi moniti, non temerà la battaglia, ma sarà pronto per la corona.
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MESSALE
Antifona
d'Ingresso Lc 4,18
Lo
Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l'unzione,
mi ha mandato per annunziare ai poveri il lieto
messaggio, e a risanare chi ha il cuore affranto.
Ez 34,11
Ez 45,23-24
Visitábo
oves meas, dicit Dóminus,
et suscitábo
pastórem qui pascat eas:
ego autem Dóminus ero eis in Deum (T.P. allelúia).
Colletta
O
Dio, che al santo vescovo Stanislao hai dato la grazia di concludere con
il martirio il suo servizio pastorale, concedi anche noi, che lo
veneriamo come intercessore, di perseverare, forti nella fede, per tutti
i giorni della nostra vita. Per il nostro Signore ....
Deus, pro
cuius honóre beátus epíscopus Stanisláus gládiis persecutórum occúbuit,
præsta, quæsumus, ut fortes in fide usque ad mortem perseveráre valeámus.
Per Dóminum.
LITURGIA
DELLA PAROLA
Prima Lettura
At
20,
17-18.28-32.36
Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge,
in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha posti come vescovi.
Dagli Atti
degli Apostoli.
In quei giorni, da Milèto Paolo mandò a chiamare subito ad Efeso gli
anziani della Chiesa. Quando essi giunsero disse loro: « Vegliate su voi
stessi e su tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha
posti come vescovi a pascere la Chiesa di Dio, che egli si è acquistata
con il suo sangue.
Io so che dopo la mia partenza entreranno fra voi lupi rapaci, che non
risparmieranno il gregge; perfino di mezzo a voi sorgeranno alcuni a
insegnare dottrine perverse per attirare discepoli dietro di sé. Per
questo vigilate, ricordando che per tre anni, notte e giorno, io non ho
cessato di esortare fra le lacrime ciascuno di voi.
Ed
ora vi affido al Signore e alla parola della sua grazia che ha il potere
di edificare e di concedere l’eredità con tutti i santificati ». Detto
questo, si inginocchiò con tutti loro e pregò.
Salmo
Responsoriale
Dal
Salmo 22
Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.
Su pascoli erbosi il Signore mi fa
riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Mi rinfranca, mi guida per il giusto
cammino,
per amore del suo nome.
Se dovessi camminare in una valle
oscura,
non temerei alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincàstro
mi danno sicurezza
Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici;
cospargi di olio il mio capo.
Il
mio calice trabocca.
Felicità e grazia mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
e abiterò nella casa del Signore
per lunghissimi anni.
Canto
al Vangelo
Gv 10, 14
Alleluia, alleluia.
Io sono il buon pastore, dice il Signore;
conosco
le mie pecore e le mie pecore conoscono me.
Alleluia.
Vangelo
Mt
9, 35-38
La messe è molta, ma gli operai sono pochi.
Dal
vangelo secondo Matteo.
In quel tempo, Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando
nelle loro sinagòghe, predicando il vangelo del regno e curando ogni
malattia e infermità. Vedendo le folle ne sentì compassione, perché
erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore.
Allora
disse ai suoi discepoli: «La mèsse è molta, ma gli operai sono pochi!
Pregate dunque il padrone della mèsse che mandi operai nella sua mèsse!».
Sulle
Offerte
Accogli,
Signore, i nostri doni nel ricordo di san Stanislao, e fa' che il
sacrificio eucaristico che proclama la tua gloria ci ottenga la salvezza
eterna. Per Cristo ...
Hóstias, quæsumus, Dómine, quas in festivitáte beáti Stanislai sacris
altáribus exhibémus, propítius réspice, ut, nobis indulgéntiam largiéndo,
tuo nómini dent honórem. Per Christum.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
lodarti e ringraziarti sempre,
Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore.
Tu doni alla tua Chiesa
la gioia di celebrare la festa di San Stanislao,
con i suoi esempi la rafforzi,
con i suoi insegnamenti l'ammaestri,
con la sua intercessione la proteggi.
Per questo dono della tua benevolenza,
uniti agli angeli e ai santi,
con voce unanime cantiamo l'inno della tua lode:
Santo, Santo, Santo...
Vere
dignum et iustum est,
æquum et
salutáre:
Te quidem,
Dómine,
omni
témpore confitéri,
sed in
hoc potíssimum gloriósius prædicáre,
cum Pascha
nostrum immolátus est Christus.
Qui se pro
nobis offérre non désinit,
nosque apud
te perénni advocatióne deféndit;
qui
immolátus iam non móritur, sed semper vivit occísus.
Quaprópter,
profúsis paschálibus gáudiis,
totus in
orbe terrárum mundus exsúltat.
Sed et
supérnæ virtútes atque angélicæ
potestátes
hymnum glóriæ tuæ cóncinunt,
sine fine
dicéntes:
Sanctus,
Sanctus, Sanctus Dóminus Deus Sábaoth.
Antifona
alla Comunione
Mt
28,20
«
Ecco, io sono con voi tutti i giorni,
sino alla fine del mondo »,
dice il Signore.
Jn 15,16
Non vos me elegístis, dicit Dóminus;
sed ego
elégi vos, et pósui vos ut eátis et fructum afferátis,
et fructus vester máneat (T.P. allelúia).
Dopo
la Comunione
La
comunione alla tua mensa, Signore, ci disponga alla gioia dell'eterno
convito, che san Stanislao ha meritato come fedele dispensatore dei tuoi
misteri. Per Cristo ...
Refécti
sacris mystériis, Dómine, humíliter deprecámur, ut, beáti Stanislai. exémplo,
studeámus confitéri quod crédidit, et ópere exercére quod dócuit. Per
Christum.
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