Filosofo palestinese di Nablus (Samaria) proveniva dal paganesimo.
Trovò nel Cristo la verità senza limiti. Elaborò una sintesi del
pensiero cristiano nei suoi molteplici scritti, di cui ci rimangono solo
due Apologie e il Dialogo con Trifone. Aprì a Roma una scuola dove teneva per il
pubblico « tavole rotonde » su problemi religiosi. Difese la Chiesa
contro gli attacchi dei pagani e pagò col proprio sangue la sua fedeltà
ad essa (163, o 165). Egli è il portavoce della Chiesa preoccupata di
andar incontro al mondo e di aprire un « dialogo » con esso per fargli
conoscere la buona novella che è Cristo.
Nella formazione dei catecumeni, cioè di coloro che aspiravano a
diventare cristiani, si preoccupava di mostrare il legame stretto fra il
Battesimo e l’Eucaristia. Giustino è un nome importante nella storia
della liturgia della Messa. La Preghiera eucaristica è continuazione
ininterrotta lungo i secoli del comando di Gesù: « Fate questo in
memoria di me ».
La Chiesa, riformando la Messa,
è preoccupata di trasmettere con purezza quanto essa ha ricevuto dal
Signore e di formare, attorno all’Eucaristia e in forza di essa, la «comunità»
(cf P0 6). Oggi si impone l’esigenza di creare forme nuove di «
catecumenato » per chi viene alla fede e per i battezzati che devono
ravvivarla e viverla. Ciò coinvolge la necessità di una più autentica
presentazione del Vangelo di Cristo, e di una pastorale orientata a
formare la « comunità » cristiana, aperta, accogliente, fervorosa,
fraterna: atta a sostenere la «conversione» dei nuovi catecumeni e la
« testimonianza » di tutti i suoi membri. Se questo manca, la
maggioranza dei battezzati e dei convertiti non persevererà
operosamente nella fede.
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Ho aderito alla vera dottrina
Dagli «Atti del martirio» dei santi Giustino e Compagni
(Cap. 1-5; cfr. PG 6, 1366-1371)
Dopo il loro arresto, i santi furono condotti dal prefetto di Roma di nome Rustico. Comparsi davanti al tribunale, il prefetto Rustico disse a Giustino: «Anzitutto credi agli dei e presta ossequio agli imperatori».
Giustino disse: «Di nulla si può biasimare o incolpare chi obbedisce ai comandamenti del Salvatore nostro Gesù Cristo».
Il prefetto Rustico disse: «Quale dottrina professi?». Giustino rispose: «Ho tentato di imparare tutte le filosofie, poi ho aderito alla vera dottrina, a quella dei cristiani, sebbene questa non trovi simpatia presso coloro che sono irretiti
dall'errore».
Il prefetto Rustico disse: «E tu, miserabile, trovi gusto in quella dottrina?». Giustino rispose: «Si, perché io la seguo con retta fede».
Il prefetto Rustico disse: «E qual è questa dottrina?». Giustino rispose: «Quella di adorare il Dio dei cristiani, che riteniamo unico creatore e artefice, fin da principio, di tutto
l'universo, delle cose visibili e invisibili; e inoltre il Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, che fu preannunziato dai profeti come colui che doveva venire tra gli uomini araldo di salvezza e maestro di buone dottrine. E io, da semplice uomo, riconosco di dire ben poco di fronte alla sua infinita Deità. Riconosco che questa capacità è propria dei profeti che preannunziano costui che poco fa ho detto essere Figlio di Dio. So bene infatti che i profeti per divina ispirazione predissero la sua venuta tra gli uomini».
Rustico disse: «Sei dunque cristiano?». Giustino rispose: «Si, sono cristiano».
Il prefetto disse a Giustino: «Ascolta, tu che sei ritenuto sapiente e credi di conoscere la vera dottrina; se dopo di essere stato flagellato sarai decapitato, ritieni di salire al cielo?». Giustino rispose: «Spero di entrare in quella dimora se soffrirò questo. Io so infatti che per tutti coloro che avranno vissuto santamente, è riservato il favore divino sino alla fine del mondo intero».
Il prefetto Rustico disse: «Tu dunque ti immagini di salire al cielo, per ricevere una degna ricompensa?». Rispose Giustino: «Non me
l'immagino, ma lo so esattamente e ne sono sicurissimo».
Il prefetto Rustico disse: «Orsù torniamo al discorso che ci siamo proposti e che urge di più. Riunitevi insieme e sacrificate concordemente agli dei». Giustino rispose: «Nessuno che sia sano di mente passerà dalla pietà
all'empietà».
Il prefetto Rustico disse: «Se non ubbidirete ai miei ordini, sarete torturati senza misericordia».
Giustino rispose: «Abbiamo fiducia di salvarci per nostro Signore Gesù Cristo se saremo sottoposti alla pena, perché questo ci darà salvezza e fiducia davanti al tribunale più temibile e universale del nostro Signore e Salvatore».
Altrettanto dissero anche tutti gli altri martiri: «Fà quello che vuoi; noi siamo cristiani e non sacrifichiamo agli idoli».
Il prefetto Rustico pronunziò la sentenza dicendo: «Coloro che non hanno voluto sacrificare agli dei e ubbidire
all'ordine dell'imperatore, dopo essere stati flagellati siano condotti via per essere decapitati a norma di legge».
I santi martiri glorificando Dio, giunti al luogo solito, furono decapitati e portarono a termine la testimonianza della loro professione di fede nel Salvatore.
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MESSALE
Antifona
d'Ingresso Cf
Sal 118,85.46
I superbi mi hanno narrato cose vane,
ignorando la tua legge; io invece parlavo
della tua legge davanti ai re senza arrossire.
Colletta
O Dio, che hai donato al santo martire Giustino una mirabile conoscenza del mistero del Cristo,
attraverso la sublime follia della Croce, per la sua intercessione allontana da noi le tenebre dell'errore e confermaci nella professione della vera fede. Per il nostro Signore...
LITURGIA
DELLA PAROLA
Prima Lettura
1 Cor 1, 18-25
A
Dio è piaciuto di salvare i credenti con la stoltezza della
predicazione.
Dalla
prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Fratelli, la parola della croce infatti è stoltezza per quelli cha vanno in perdizione, ma per quelli che si salvano, per noi, è potenza di Dio. Sta scritto infatti: Distruggerò la sapienza dei sapienti e annullerò l'intelligenza degli intelligenti.
Dov'è il sapiente? Dov'è il dotto? Dove mai il sottile ragionatore di questo mondo? Non ha forse Dio dimostrato stolta la sapienza di questo mondo?
Poiché, infatti, nel disegno sapiente di Dio il mondo, con tutta la sua sapienza, non ha conosciuto Dio, è piaciuto a Dio di salvare i credenti con la stoltezza della predicazione.
E mentre i Giudei chiedono i miracoli e i Greci cercano la sapienza, noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, predichiamo Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio. Perché ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini.
Salmo
Responsoriale
Dal
Salmo 30
Sei tu, Signore, la mia salvezza.
Sii per me la rupe che mi accoglie,
la cinta di riparo che mi salva.
Tu sei la mia roccia e il mio baluardo,
per il tuo nome dirigi i miei passi.
Mi affido alle tue mani;
tu mi riscatti, Signore, Dio fedele.
Io ho fede in te, Signore.
Esulterò di gioia per la tua grazia.
Fà splendere il tuo volto sul tuo servo,
salvami per la tua misericordia.
Tu mi nascondi al riparo del tuo volto,
lontano dagli intrighi degli uomini.
Canto
al Vangelo 1
Pt 4,14
Alleluia,
alleluia.
Beati voi, se venite insultati
per il nome di Cristo,
perché lo spirito di Dio riposa su di voi.
Alleluia.
Vangelo
Lc 9, 23-26
Chi
perderà la propria vita per me, la salverà.
Dal
vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù diceva a tutti: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per me, la salverà.
Che giova all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso?
Chi si vergognerà di me e delle mie parole, di lui si vergognerà il Figlio dell'uomo, quando verrà nella gloria sua e del Padre e degli angeli santi».
Sulle
Offerte
Accogli le nostre offerte, Signore, e donaci di celebrare degnamente questi misteri, che il tuo martire san Giustino testimoniò e difese con intrepida fortezza. Per Cristo nostro Signore.
Antifona
alla Comunione 1
Cor 2,2
Ritengo di non saper altro in mezzo a voi,
se non Gesù Cristo, e Cristo crocifisso.
Dopo
la Comunione
O Dio, che in questo sacramento ci hai dato il cibo della vita eterna, fa' che seguendo gli insegnamenti del martire san Giustino, viviamo in perenne rendimento di grazie per i tuoi benefici. Per Cristo nostro Signore.
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