Voi siete la luce del mondo
Dai «Trattati sul vangelo di Matteo» di san Cromazio, vescovo
(Tratt. 5, 1. 3-4; CCL 9, 405-407)
«Voi siete la luce del mondo. Non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa» (Mt 5, 14-15).
Il Signore ha chiamato i suoi discepoli «sale della terra», perché hanno dato sapore, per mezzo della sapienza celeste, ai cuori degli uomini resi insipidi dal diavolo. Ora li chiama anche «luce del mondo» perché, illuminati da lui stesso che è la luce vera ed eterna, sono diventati, a loro volta, luce che splende nelle tenebre.
Egli è il sole di giustizia. Molto giustamente quindi chiama luce del mondo anche i suoi discepoli, in quanto, per mezzo loro, come attraverso raggi splendenti, ha illuminato tutta la terra con la luce della sua verità. Diffondendo la luce della verità, essi hanno tolto le tenebre
dell'errore dai cuori degli uomini.
Anche noi siamo stati illuminati per mezzo di loro, così da trasformarci da tenebre in luce, come dice
l'Apostolo: «Se un tempo eravate tenebra, ora siete luce nel Signore: comportatevi come figli della luce» (Ef 5, 8). E ancora: Voi non siete figli della notte e delle tenebre, ma figli della luce del giorno (cfr. 1 Ts 5, 5). Ben a ragione quindi anche a
san Giovanni ha lasciato scritto nella sua lettera: «Dio è luce» (1 Gv 1, 5) e chi rimane in Dio si trova nella luce. Poiché dunque ci rallegriamo di essere stati liberati dalle tenebre
dell'errore, è logico che quali figli della luce dobbiamo camminare sempre in essa.
Per questo l'Apostolo dice ancora: Risplendente come astri in questo mondo, attenendovi fedelmente alla parola di vita (cfr. Fil 2, 15-16).
Se non faremo questo, noi nasconderemo e oscureremo con il velo della nostra infedeltà, a danno nostro e degli altri, quella luce che splende a utilità di tutti. Sappiamo infatti, e lo abbiamo anche letto, che quel servo invece di portare in banca il talento ricevuto per guadagnarsi il cielo aveva preferito nasconderlo, e così fu colpito da giusto castigo.
Quella lucerna spirituale che è stata accesa perché ne usiamo a nostra salvezza, deve sempre risplendere in noi. Abbiamo a nostra disposizione la lucerna dei comandamenti di Dio e della grazia spirituale, di cui David dice: Il tuo comandamento è lucerna ai miei piedi e luce nei miei sentieri (cfr. Sal 118, 105). Di questa parla anche Salomone quando afferma: Il comando della legge è come una lucerna (cfr. Pro 6, 23). Non, dobbiamo quindi tener nascosta questa lucerna della legge e della fede. Dobbiamo anzi tenerla alta nella Chiesa, come sopra un candelabro, affinché sia di salvezza a molti, perché noi stessi ci confortiamo alla luce della stessa verità e tutti i credenti ne siano illuminati.
|
MESSALE
Antifona d'Ingresso Cf Atti 11,24
Beato il santo che oggi festeggiamo:
egli meritò di essere annoverato tra gli Apostoli;
era un uomo virtuoso,
pieno di fede e di Spirito Santo.
Beátus iste
sanctus, qui annumerári méruit inter Apóstolos:
erat enim vir bonus, et plenus Spíritu Sancto et fide (T.P. allelúia).
Colletta
O Padre, che hai scelto san Barnaba, pieno di fede e di Spirito Santo, per
convertire i popoli pagani, fa' che sia sempre annunziato fedelmente, con
la parola e con le opere, il Vangelo di Cristo, che egli testimoniò con
coraggio apostolico. Per il nostro Signore...
Deus, qui beátum Bárnabam, plenum fide et Spíritu Sancto, ad géntium
conversiónem segregáre præcepísti, concéde, ut Evangélium Christi, quod
strénue prædicávit, ore et ópere fidéliter nuntiétur. Per Dóminum...
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura At 11,21-26; 13,1-3
Era uomo virtuoso
e pieno di Spirito Santo e di fede.
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni,
[in Antiòchia], un grande numero credette e si convertì al Signore. Questa
notizia giunse agli orecchi della Chiesa di Gerusalemme, e mandarono Bàrnaba
ad Antiòchia.
Quando questi giunse e vide la grazia di Dio, si rallegrò ed esortava tutti
a restare, con cuore risoluto, fedeli al Signore, da uomo virtuoso qual era
e pieno di Spirito Santo e di fede. E una folla considerevole fu aggiunta al
Signore.
Bàrnaba poi partì alla volta di Tarso per cercare Saulo: lo trovò e lo
condusse ad Antiòchia. Rimasero insieme un anno intero in quella Chiesa e
istruirono molta gente. Ad Antiòchia per la prima volta i discepoli furono
chiamati cristiani.
C’erano nella Chiesa di Antiòchia profeti e maestri: Bàrnaba, Simeone detto
Niger, Lucio di Cirene, Manaèn, compagno d’infanzia di Erode il tetrarca, e
Saulo. Mentre essi stavano celebrando il culto del Signore e digiunando, lo
Spirito Santo disse: «Riservate per me Bàrnaba e Saulo per l’opera alla
quale li ho chiamati». Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposero loro
le mani e li congedarono.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 97
Annunzierò ai fratelli la salvezza del Signore.
Cantate al Signore
un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.
Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele.
Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni!
Cantate inni al Signore con la cetra,
con la cetra e al suono di strumenti a corde;
con le trombe e al suono del corno
acclamate davanti al re, il Signore.
Canto al Vangelo
Mt 28,19.20
Alleluia, alleluia.
Andate e fate
discepoli tutti i popoli, dice il Signore.
ecco, io sono con voi tutti i giorni,
fino alla fine del mondo.
Alleluia.
Vangelo
Mt
10,7-13
Gratuitamente
avete ricevuto, gratuitamente date.
Dal vangelo secondo Matteo
In
quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino.
Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi,
scacciate i demòni.
Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro né
argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due
tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo
nutrimento.
In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e
rimanetevi finché non sarete partiti.
Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne è degna,
la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace
ritorni a voi».
Sulle
Offerte
Benedici e santifica, o Dio, questa offerta sacrificale, e accendi in noi
la stessa fiamma di carità, che mosse san Barnaba a portare alle genti
l'annunzio del Vangelo. Per Cristo nostro Signore.
Obláta múnera, quæsumus, Dómine, tua benedictióne sanctífica, quæ, te
donánte, nos flamma tuæ dilectiónis accéndant, per quam beátus Bárnabas
lumen Evangélii géntibus apportávit. Per Christum.
Prefazio degli Apostoli II
La Chiesa fondata sugli
Apostoli e sulla loro testimonianza.
E' veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre Santo, Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore.
Tu hai stabilito la tua Chiesa
sul fondamento degli Apostoli,
perché sia, attraverso i secoli,
segno visibile della tua santità,
e in nome tuo trasmetta agli uomini
la verità che sono via al cielo.
Per questo mistero di salvezza,
uniti a tutti gli angeli,
proclamiamo nel canto la tua gloria.
Santo, Santo, Santo ...
Vere dignum
et iustum est,
æquum et
salutáre,
nos tibi
semper et ubíque grátias ágere:
Dómine,
sancte Pater, omnípotens ætérne Deus:
per
Christum Dóminum nostrum.
Quóniam
Ecclésiam tuam in apostólicis tribuísti
consístere
fundaméntis,
ut signum
sanctitátis tuæ in terris manéret ipsa perpétuum,
et cæléstia
præbéret cunctis homínibus documénta.
Quaprópter
nunc et usque in sæculum
cum omni
milítia Angelórum devóta
tibi mente
concínimus, clamántes atque dicéntes:
Sanctus,
Sanctus, Sanctus Dóminus Deus Sábaoth.
Antifona
alla Comunione Gv 15,15
«Non vi chiamo più servi,
perché il servo non sa quello che fa il suo padrone;
vi ho chiamati amici,
perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio
l'ho fatto conoscere a voi».
Iam non dicam vos
servos,
quia servus nescit
quid fáciat Dóminus eius.
Vos autem dixi amícos,
quia ómnia
quæcúmque audívi a
Patre meo, nota feci vobis (T.P. allelúia).
Dopo la
Comunione
Signore, che nel glorioso ricordo dell'apostolo Barnaba ci hai dato il
pegno della vita eterna, fa' che un giorno contempliamo nello splendore
della liturgia celeste il mistero che abbiamo celebrato nella fede. Per
Cristo nostro Signore.
Ætérnæ
pignus vitæ capiéntes, te, Dómine, humíliter implorámus, ut, quod pro beáti
Bárnabæ apóstoli memória in imágine gérimus sacraménti, manifésta
perceptióne sumámus. Per Christum..
|