PROPRIO IN LATINO DELLA S. MESSA

tratto dal Missale Romanum a.D. 1962 promulgatum

e traduzione italiana delle letture secondo

la traduzione proposta dalle CEI
 

 

19 LUGLIO

 

SAN VINCENZO DE PAOLI

CONFESSORE

 

 

Vincent de Paul (Pouy, 24 aprile 1581 – Parigi, 27 settembre 1660) è stato un presbitero francese, fondatore e ispiratore di numerose congregazioni cattoliche (Lazzaristi, Figlie della Carità, Società San Vincenzo de' Paoli). Nel 1737 è stato proclamato santo da papa Clemente XII: il suo culto è ammesso anche dalle Chiese anglicane.
 

Nato da un'umile famiglia contadina a Pouy, un borgo contadino presso Dax, grazie ad un ricco avvocato della zona riuscì a studiare teologia a Tolosa e venne ordinato sacerdote il 23 settembre 1600. Nel 1605, mentre viaggiava su una nave da Marsiglia a Narbona, venne catturato dai pirati turchi e venduto come schiavo a Tunisi: venne liberato due anni dopo dal padrone, che era riuscito a convertire al cristianesimo.
 

Entrò a corte come cappellano ed elemosiniere di Margherita di Valois; fu poi curato a Clichy, dove mise da parte le preoccupazioni materiali e di carriera e si dedicò intensamente all'insegnamento del catechismo e soprattutto all'aiuto agli infermi ed ai poveri: fondamentale per la sua maturazione spirituale fu il suo incontro con Francesco di Sales.
 

Nel 1613 entrò come precettore al servizio dei marchesi di Gondi (il marchese era governatore generale delle galere): grazie al sostegno economico dei suoi protettori, Vincenzo de' Paoli riuscì a moltiplicare le iniziative caritatevoli a favore dei diseredati e dei bambini abbandonati; su richiesta della marchesa, che intendeva migliorare le condizioni spirituali dei contadini dei suoi possedimenti, nel 1625 formò un gruppo di preti specializzati nell'apostolato rurale (primo nucleo della Congregazione della Missione, i cui membri vennero poi detti Lazzaristi).
 

Nel 1633, con l'assistenza di Luisa di Marillac, riorganizzò le confraternite assistenziali fino ad allora fondate nella Compagnia delle Figlie della Carità. Le sue opere di carità divennero tanto celebri che Luigi XIII di Francia lo scelse come suo consigliere: si allontanò dalla corte per divergenze con il cardinale Mazzarino e continuò a dedicarsi all'assistenza ai poveri anche durante la lotta della Fronda. Morì nel 1660.
 

La sua opera ispirò Giuseppe Benedetto Cottolengo, fondatore della Piccola Casa della Divina Provvidenza.
 

Papa Benedetto XIII lo ha proclamato beato il 21 agosto 1729: è stato canonizzato il 16 giugno 1737 da papa Clemente XII.
 

La memoria liturgica del san Vincenzo de' Paoli si celebra da sempre il 19 luglio, papa Paolo VI ha collocato la festa secondo il Calendario del nuovo rituale del Messale Romano al 27 settembre.

 

MESSALE

 

INTRÓITUS                  

Ps. 91, 13-14. Justus ut palma florébit: sicut cedrus Líbani multiplicábitur: plantátus in domo Dómini: in átriis domus Dei nostri. Ps. ibid., 2. Bonum est confitéri Dómino: et psállere nómini tuo, Altíssime. Glória Patri.  

 

Il giusto fiorirà come palme, crescerà come cedro del Libano. Piantati nella casa del Signore, negli atri del nostro Dio. È buona cosa rendere grazie al Signore e inneggiare al tuo nome, o Altissimo. Gloria.

 

ORÁTIO                  

Deus, qui, ad evangelizándum paupéribus et ecclesiástici órdinis decórem promovéndum, beátum Vincéntium apostólica virtúte roborásti: præsta, quǽsumus; ut, cujus pia mérita venerámur, virtútum quoque instruámur exémplis. Per Dóminum.

 

O Dio che per evangelizzare i poveri e promuovere il decoro ecclesiastico hai munito di ardore apostolico hai munito di ardore apostolico il beato Vincenzo, fa’ che, oorando i meriti della sua vita di carità, possiamo trarre profitto dall’esempio delle sue virtù. Per il nostro Signore.

 

EPISTOLA                   

Léctio Epístolæ beáti Pauli Apóstoli ad Corinthios. 1. Cor. 4, 9-14.

 

Fratres: Spectáculum facti sumus mundo et Angelis et homínibus. Nos stulti propter Christum, vos autem prudéntes in Christo: nos infírmi, vos autem fortes: vos nóbiles, nos autem ignóbiles. Usque in hanc horam et esurímus, et sitímus, et nudi sumus, et cólaphis cǽdimur, et instábiles sumus, et laborámus operántes mánibus nostris: maledícimur, et benedícimus: persecutiónem pátimur, et sustinémus: blasphemámur, et obsecrámus: tamquam purgaménta hujus mundi facti sumus, ómnium peripséma usque adhuc. Non ut confúndant vos, hæc scribo, sed ut fílios meos caríssimos móneo: in Christo Jesu, Dómino nostro. M. - Deo grátias.    

 

Fratelli: Ritengo che Dio abbia messo noi, gli Apostoli, all'ultimo posto, come condannati a morte, poiché siamo diventati spettacolo al mondo, agli Angeli e agli uomini.  Noi stolti a causa di Cristo, voi sapienti in Cristo; noi deboli, voi forti; voi onorati, noi disprezzati. Fino a questo momento soffriamo la fame, la sete, la nudità, veniamo schiaffeggiati, andiamo vagando di luogo in luogo,  ci affatichiamo lavorando con le nostre mani. Insultati, benediciamo; perseguitati, sopportiamo; calunniati, confortiamo; siamo diventati come la spazzatura del mondo, il rifiuto di tutti, fino ad oggi. Non per farvi vergognare vi scrivo queste cose, ma per ammonirvi, come figli miei carissimi.  M. - Deo grátias.   

 

GRADUALE                

Ps. 36, 30-31. Os justi meditábitur sapiéntiam, et lingua ejus loquétur judícium Lex Dei ejus in corde ipsíus: et non supplantabúntur gressus ejus.  

 

Ps. 36, 30-31. il giusto parla con sapienza, la sua lingua proferisce cose giuste. Egli conserva in cuore la legge del suo Dio e i suoi passi non vacillano.

 

ALLELÚIA              

Allelúja, allelúja. Ps. 111, 1. Beátus vir, qui timet Dóminum: in mandátis ejus cupit nimis. Allelúja.                

 

Allelúja, allelúja. Beato l’uomo che teme il Signore segue con gioia i suoi comandamenti.  Allelúja.                

 

EVANGÉLIUM                

Sequéntia sancti Evangélii secúndum Lucam. Luc. 10, 1-9.

 

In illo témpore: Designávit Dóminus et alios septuagínta  duos: et misit illos binos ante fáciem suam in omnem civitátem et locum, quo erat ipse ventúrus. Et dicebat illis: Messis quidem multa, operárii autem pauci. Rogáte ergo Dóminum messis, ut mittat operários in messem suam. Ite: ecce, ego mitto vos sicut agnos inter lupos. Nolíte portáre sǽculum neque peram neque calceaménta; et néminem per viam salutavéritis. In quamcúmque domum intravéritis, primum dícite: Pax huic dómui: et si ibi fúerit fílius pacis, requiéscet super illum pax vestra: sin autem, ad vos revertétur. In eádem autem domo manéte, edéntes et bibéntes quæ apud illos sunt: dignus est enim operárius mercéde sua. Nolíte transíre de domo in domum. Et in quamcúmque civitátem intravéritis, et suscéperint vos, manducáte quæ apponúntur vobis: et curáte infírmos, qui in illa sunt, et dícite illis: Appropinquávit in vos regnum Dei. M. – Laus tibi Christe.     

 

In quel tempo: il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: "La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe. Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l'operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi, curate i malati che vi si trovano, e dite loro: Si è avvicinato a voi il regno di Dio. M. – Laus tibi Christe.   

  

ANTÍPHONA AD OFFERTÓRIUM               

Ps. 20, 2-3. In virtúte tua, Dómine, lætábitur justus: et super salutáre tuum exsultábit vehementer: desidérium ánimæ ejus tribuísti ei.  

 

Ps. 20, 2-3. Nella tua potenza, o Signore, gioisce il giusto e il tuo soccorso lo colma di letizia; gli hai concesso quanto bramava il suo cuore.

 

SECRÉTA                

Præsta nobis, quǽsumus, omnípotens Deus: ut nostræ humilitátis oblátio et pro tuórum tibi grata sit honóre Sanctórum, et nos córpore páriter et mente puríficet. Per Dóminum.

 

Concedi te ne preghiamo, Dio onnipotente, che la nostra umile offerta che ti presentiamo, ti sia gradita in onore dei tuoi Santi e ci purifichi nell’anima e nel corpo. Per in nostro Signore.

 

PREFAZIO DELLA SANTISSIMA TRINITÀ              

 

COMMÚNIO                

Matth. 19, 28 et 29. Amen, dico vobis: quod vos, qui reliquístis ómnia et secúti estis me, céntuplum accipiétis, et vitam ætérnam possidébitis.  

 

In verità vi dico : voi che tutto lasciaste per seguire Me, riceverete il centuplo e avrete in sorte la vita eterna.

 

POSTCOMMÚNIO                

Quǽsumus, omnípotens Deus: ut, qui coeléstia aliménta percépimus, intercedénte beáto Vincéntio Confessóre tuo, per hæc contra ómnia advérsa muniámur. Per Dóminum.

 

Ti preghiamo, o Dio onnipotente, che in virtù dell’alimento celeste che abbiamo ricevuto, per intercessione del tuo beato Confessore Vincenzo, siamo protetti contro ogni forza avversa. 

 

 

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