Liturgia di Santa Chiara di Assisi, Vergine

Commento alle Letture tratto dal MESSALE DELL'ASSEMBLEA CRISTIANA - FESTIVO opera del CENTRO CATECHISTICO SALESIANO Leumann (Torino) Editori ELLE DI CI - ESPERIENZE - EDIZIONI O.R. - QUERINIANA

 

   

11 AGOSTO
SANTA CHIARA DI ASSISI, VERGINE
(1194-1253)
Festa - Solennità per le Clarisse
 

LETTURE: Os  2, 14-15. 19-20; Sal 44; 2 Cor 4, 6-10. 16-18; Gv 15, 4-10
   

Fu la prima donna che si entusiasmò dell’ideale di san Francesco d’Assisi, con il quale fu sempre in profondi rapporti spirituali; aveva allora 18 anni. Si può dire che la sua vita religiosa, da quando fuggì da casa, seguita una quindicina di giorni dopo dalla sorella, sant’Agnese di Assisi, fu un continuo sforzo per giungere alla totale e perfetta povertà. Fondò con san Francesco il secondo ordine francescano che porta il suo nome: le Clarisse, in cui entrò pure la madre, Ortolana, e l’altra sorella, Beatrice. Passò la seconda metà della vita quasi sempre a letto perché ammalata, pur partecipando sovente ai divini uffici. Portando l’Eucaristia, salvò il convento da un attacco di Saraceni nel 1240. Morì a san Damiano, fuori le mura di Assisi, l’11 agosto, a sessant’anni.

 

 

Rifletti sulla povertà, umiltà e carità di Cristo

Dalla «Lettera alla beata Agnese di Praga» di santa Chiara, vergine
(Ed. I. Omaechevarria, Escritos de Santa Clara, Madrid 1970, pp. 339-341)

Felice certamente chi può esser partecipe del sacro convito, in modo da aderire con tutti i sentimenti del cuore a Cristo, la cui bellezza ammirano senza sosta tutte le beate schiere dei cieli, la cui tenerezza commuove i cuori, la cui contemplazione reca conforto, la cui bontà sazia, la cui soavità ricrea, il cui ricordo illumina dolcemente, al cui profumo i morti riacquistano la vita e la cui beata visione renderà felici tutti i cittadini della celeste Gerusalemme.
Poiché questa visione è splendore di gloria eterna, «riflesso della luce perenne, uno specchio senza macchia» (Sap 7, 26), guarda ogni giorno in questo specchio, o regina, sposa di Gesù Cristo. Contempla continuamente in esso il tuo volto, per adornarti così tutta interiormente ed esternamente, rivestirti e circondarti di abiti multicolori e ricamati, abbellirti di fiori e delle vesti di tutte le virtù, come si addice alla figlia e sposa castissima del sommo Re. In questo specchio rifulge la beata povertà, la santa umiltà e l'ineffabile carità. Contempla lo specchio in ogni parte e vedrai tutto questo.
Osserva anzitutto l'inizio di questo specchio e vedrai la povertà di chi è posto in una mangiatoia ed avvolto in poveri panni. O meravigliosa umiltà, o stupenda povertà! Il Re degli angeli, il Signore del cielo e della terra è adagiato in un presepio!
Al centro dello specchio noterai l'umiltà, la beata povertà e le innumerevoli fatiche e sofferenze che egli sostenne per la redenzione del genere umano.
Alla fine dello stesso specchio noterai l'umiltà, la beata povertà e le innumerevoli fatiche e sofferenze che egli sostenne per la redenzione del genere umano. Alla fine dello stesso specchio potrai contemplare l'ineffabile carità per cui volle patire sull'albero della croce ed in esso morire con un genere di morte di tutti il più umiliante. Perciò lo stesso specchio, posto sul legno della croce, ammoniva i passanti a considerare queste cose, dicendo: «Voi tutti che passate per la via, considerare e osservate se c'è un dolore simile al mio dolore!» (Lam 1, 12). Rispondiamo dunque a lui, che grida e si lamenta, con un'unica voce ed un solo animo: «Ben se ne ricorda e si accascia dentro di me la mia anima» (Lam 3, 20).
Così facendo ti accenderai di un amore sempre più forte, o regina del Re celeste.
Contempla inoltre le sue ineffabili delizie, le ricchezze e gli eterni onori, sospira con ardente desiderio ed amore del cuore, ed esclama: «Attirami dietro a te, corriamo al profumo dei tuoi aromi» (Ct 1, 3 volg.), o Sposo celeste. Correrò, né verrò meno fino a che non mi abbia introdotto nella tua dimora, fino a che la tua sinistra non stia sotto il mio capo e la tua destra mi cinga teneramente con amore (cfr. Ct 2, 4. 6).
Nella contemplazione di queste cose, ricordati di me, tua madre, sapendo che io ho scritto in modo indelebile il tuo ricordo sulle tavolette del mio cuore, ritenendoti fra tutte la più cara. 
  

MESSALE
SECONDO IL RITO ROMANO 
E IL CALENDARIO SERAFICO

Antifona d'Ingresso
Oggi è sorta una stella:
oggi santa Chiara, poverella di Cristo, 

è volata alla gloria dei cielo.

 
Regnum mundi et omnem ornátum sæculi contémpsi propter amórem Dómini mei Iesu Christi, quem vidi, quem amávi, in quem crédidi, quem diléxi.


Colletta

Dio misericordioso,
che hai ispirato a santa Chiara
un ardente amore per la povertà evangelica,
per sua intercessione concedi anche a noi
di seguire Cristo povero e umile,
per godere della tua visione
nella perfetta letizia del tuo regno.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,

per tutti i secoli dei secoli.

 
Deus, qui beátam Claram ad paupertátis amórem misericórditer adduxísti, eius nobis intercessióne concéde, ut, in paupertáte spíritus Christum sequéntes, ad tui contemplatiónem in cælésti regno perveníre mereámur. Per Dóminum.

 
LITURGIA DELLA PAROLA


Prima Lettura
 
Os  2, 14-15. 19-20

Ti farò mia sposa per sempre.

Dal libro del profeta Osea

Così dice il Signore:
« Ecco, la attirerò a me,
la condurrò nel deserto
e parlerò al suo cuore.

Là canterà
come nei giorni della sua giovinezza,
come quando uscì dal paese d’Egitto.

Ti farò mia sposa per sempre, 
ti farò mia sposa
nella giustizia e nel diritto, 
nella benevolenza e nell’amore, 
ti fidanzerò con me nella fedeltà 
e tu conoscerai il Signore ».

Salmo Responsoriale  Dal Salmo 44
Ecco lo sposo: andate incontro a Cristo Signore!

Ascolta, figlia, guarda, porgi l’orecchio, 
dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre; 
al re piacerà la tua bellezza.
Egli è il tuo Signore: pròstrati a lui.

La figlia del re è tutta splendore, 
gemme e tessuto d’oro è il suo vestito. 
E presentata al re in preziosi ricami.

Con lei le vergini compagne a te sono condotte; 
guidate in gioia ed esultanza
entrano insieme nel palazzo dei re.

Seconda Lettura  2 Cor 4, 6-10. 16-18
La vita di Gesù si manifesta nei nostri corpi.
 

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi 

Fratelli, Dio rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria divina che rifulge sui volto di Cristo.

Però noi abbiamo questo tesoro in vasi di creta, perché appaia che questa potenza straordinaria viene da Dio e non da noi. Siamo infatti tribolati da ogni parte, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi, portando sempre e dovunque nei nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nei nostro corpo.

Per questo non ci scoraggiamo, ma se anche il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore si rinnova di giorno in giorno. Infatti il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione, ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria.


Canto al Vangelo
  Gv 6,51
Alleluia, alleluia.

Vieni, Sposa di Cristo, ricevi la corona

che il Signore ti ha preparata per la vita eterna.

Alleluia.

  

  
Vangelo
 
Gv 15, 4-10
Chi osserva i comandamenti del Signore, rimane nel suo amore.
 

Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: « Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso, se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me, viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli.
Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti dei Padre mio e rimango nel suo amore ».

Sulle Offerte
Accetta, Signore, l’umile servizio che ti offriamo 
riuniti nel ricordo di santa Chiara vergine, 
e per il santo sacrificio del Cristo tuo Figlio 
trasformaci in ardenti apostoli del tuo amore. 

Per Cristo nostro Signore.


Devotiónis nostræ múnera, Dómine, in beátæ Claræ commemoratióne tibi sacránda deférimus, qui temporáli consolatióne signíficas, ut promíssa non desperémus ætérna. Per Christum.


Prefazio

V. Il Signore sia con voi.
R. E con il tuo spirito.

V. In alto i nostri cuori.
R. Sono rivolti al Signore.

V. Rendiamo grazie al Signore, nostro Dio.
R. E’ cosa buona e giusta.

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.

Tu hai ispirato a santa Chiara 
di seguire fedelmente, 
sull’esempio di san Francesco, 
le orme del tuo Figlio, 
sposandola a lui misticamente 
con vincolo di perenne fedeltà e amore:
e avendola innalzata, 
per la via della più eroica povertà, 
alle altezze della seràfica perfezione, 
l’hai costituita Madre e Maestra 
di una moltitudine di vergini.

Per questo dono della tua benevolenza, 
uniti agli Angeli e ai Santi, 
con voce unanime
cantiamo l’inno della tua lode:

Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell’universo.
I cieli e la terra sono pieni della tua gloria.
Osanna nell’alto dei cieli.
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Osanna nell’alto dei cieli.


Vere dignum et iustum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine, sancte Pater, omnípotens ætérne Deus: In Sanctis enim, qui Christo se dedicavérunt propter regnum cælórum, tuam decet providéntiam celebráre mirábilem, qua humánam substántiam et ad primæ oríginis révocas sanctitátem, et perdúcis ad experiénda dona, quæ in novo sæculo sunt habénda.
Et ídeo, cum Sanctis et Angelis univérsis, te collaudámus, sine fine dicéntes:

Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus Deus Sábaoth.


Antifona alla Comunione  Gv 14, 21. 23
«Chi mi ama sarà amato dal Padre mio,
e noi verremo a lui

e presso di lui prenderemo dimora».

 
Ps 44,2
Eructávit cor meum verbum bonum, dico ego ópera mea Regi.

 
Dopo la Comunione

O Dio, che ci hai saziato con il pane della vita, 
fa' che, sull’esempio di santa Chiara, 
portiamo nel nostro corpo mortale

la passione di Cristo Gesù 
per aderire a te, unico e sommo bene. 
Per Cristo nostro Signore.

 
Salutáribus, Dómine, fóntibus recreáti, te súpplices exorámus, ut, beátæ Claræ intercessióne, Christo in dies intímius adhæréntes, in eius regno grátiæ mereámur esse consórtes. Per Christum..

  

 

Sommario Liturgia


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