Liturgia di San Bernardo, abate e dottore della Chiesa

Commento alle Letture tratto dal MESSALE DELL'ASSEMBLEA CRISTIANA - FESTIVO opera del CENTRO CATECHISTICO SALESIANO Leumann (Torino) Editori ELLE DI CI - ESPERIENZE - EDIZIONI O.R. - QUERINIANA

 

   

20 AGOSTO
SAN BERNARDO

Abate e Dottore della Chiesa
(1090-1153)
Memoria
 

LETTURE: Sir 15, 1-6; Sal 15; Gv 17, 20-26

  
Nato a Fontaines, in Borgogna, « l’ultimo dei Padri, ma certo non inferiore ai primi » (come lo chiamò Mabillon), reagendo alla dialettica scolastica incipiente, si mantenne saldissimo nella tradizione della Scrittura, dei Padri, della liturgia e della vita monastica. Secondo fondatore dei Cistercensi era entrato a 22 anni nell’abbazia di Cîteaux (Cistercium da cui il nome dell’ordine) presso Digione, seguito dai suoi fratelli e da un folto gruppo di giovani, irresistibilmente attratti dal suo entusiasmo. Fondò in seguito l’abbazia di Chiaravalle dove morì. Unendo lo studio e la contemplazione all’azione più intensa, Bernardo predicò la seconda crociata, intervenne come pacificatore nelle contese che dividevano i cristiani, e fondò ben 68 monasteri dalla Spagna alla Siria, dalla Sicilia alla Svezia. Oltre che centri di vita religiosa erano scuole di agricoltura e di manifattura (industria della lana in Inghilterra). Bernardo scrisse molti commenti alla Scrittura. Il suo principio ascetico: « L’amore è la più grande forza della vita spirituale » lo sperimentò nella sua vita. La dottrina di san Bernardo è proposta a tutta la Chiesa che lo riconosce come « Dottore ». Dante tesse l’elogio della « vivace carità » del grande « cavaliere di Maria » (Paradiso: 31,52-69.94-142; 32,151; 33,1-54). 

 

 

Amo perché amo, amo per amare

Dai «Discorsi sul Cantico dei Cantici» di san Bernardo, abate
(Disc. 83, 4-6; Opera omnia, ed. Cisterc. 2 [1958] 300-302)

L'amore è sufficiente per se stesso, piace per se stesso e in ragione di sé. E' se stesso merito e premio. L'amore non cerca ragioni, non cerca vantaggi all'infuori di Sé. Il suo vantaggio sta nell'esistere. Amo perché amo, amo per amare. Grande cosa è l'amore se si rifà al suo principio, se ricondotto alla sua origine, se riportato alla sua sorgente. Di là sempre prende alimento per continuare a scorrere. L'amore è il solo tra tutti i moti dell'anima, tra i sentimenti e gli affetti, con cui la creatura possa corrispondere al Creatore, anche se non alla pari; l'unico con il quale possa contraccambiare il prossimo e, in questo caso, certo alla pari. Quando Dio ama, altro non desidera che essere amato. Non per altro ama, se non per essere amato, sapendo che coloro che l'ameranno si beeranno di questo stesso amore. L'amore dello Sposo, anzi lo Sposo-amore cerca soltanto il ricambio dell'amore e la fedeltà. Sia perciò lecito all'amata di riamare. Perché la sposa, e la sposa dell'Amore non dovrebbe amare? Perché non dovrebbe essere amato l'Amore?
Giustamente, rinunziando a tutti gli altri suoi affetti, attende tutta e solo all'Amore, ella che nel ricambiare l'amore mira a uguagliarlo. Si obietterà, però, che, anche se la sposa si sarà tutta trasformata nell'Amore, non potrà mai raggiungere il livello della fonte perenne dell'amore. E' certo che non potranno mai essere equiparati l'amante e l'Amore, l'anima e il Verbo, la sposa e lo Sposo, il Creatore e la creatura. La sorgente, infatti, dà sempre molto più di quanto basti all'assetato.
Ma che importa tutto questo? Cesserà forse e svanirà del tutto il desiderio della sposa che attende il momento delle nozze, cesserà la brama di chi sospira, l'ardore di chi ama, la fiducia di chi pregusta, perché non è capace di correre alla pari con un gigante, gareggiare in dolcezza col miele, in mitezza con l'agnello, in candore con il giglio, in splendore con il sole, in carità con colui che è l'Amore? No certo. Sebbene infatti la creatura ami meno, perché è inferiore, se tuttavia ama con tutta se stessa, non le resta nulla da aggiungere. Nulla manca dove c'è tutto. Perciò per lei amare così è aver celebrato le nozze, poiché non può amare così ed essere poco amata. Il matrimonio completo e perfetto sta nel consenso dei due, a meno che uno dubiti che l'anima sia amata dal Verbo, e prima e di più.
 

MESSALE

Antifona d'Ingresso  Sal 63,11
Il giusto si allieterà nel Signore,
riporrà in lui la sua speranza;
tutti i retti di cuore ne gioiranno.


Replévit beátum Bernárdum Dóminus spíritu intellegéntiæ, et ipse fluénta doctrínæ ministrávit pópulo Dei.


Colletta

O Dio, che hai suscitato nella tua Chiesa san Bernardo abate, come lampada che arde e risplende, f
a' che per sua intercessione camminiamo sempre con lo stesso fervore di spirito, come figli della luce. Per il nostro Signore...

Deus, qui beátum Bernárdum abbátem, zelo domus tuæ succénsum, in Ecclésia tua lucére simul et ardére fecísti, eius nobis intercessióne concéde, ut, eódem spíritu fervéntes, tamquam fílii lucis iúgiter ambulémus. Per Dóminum.

 
LITURGIA DELLA PAROLA


Prima Lettura 
Sir 15, 1-6
Gli darà da bere l'acqua della sapienza.
 

Dal libro del Siràcide

Così agirà chi teme il Signore; 
chi è fedele alla legge otterrà anche la sapienza. 
Essa gli andrà incontro come una madre, 
l'accoglierà come una vergine sposa; 
lo nutrirà con il pane dell'intelligenza, 
e l'acqua della sapienza gli darà da bere. 
Egli si appoggerà su di lei e non vacillerà, 
si affiderà a lei e non resterà confuso. 
Essa l'innalzerà sopra i suoi compagni 
e gli farà aprir bocca in mezzo all'assemblea; 
egli troverà contentezza e una corona di gioia 
e otterrà fama perenne.  


Salmo Responsoriale
 
Dal Salmo 15
Sei tu, Signore, l'unico mio bene.


Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio. 
Ho detto a Dio: «Sei tu il mio Signore, 
senza di te non ho alcun bene». 
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice: 
nelle tue mani è la mia vita. 

Benedico il Signore che mi ha dato consiglio; 
anche di notte il mio cuore mi istruisce. 
Io pongo sempre innanzi a me il Signore, 
sta alla mia destra, non posso vacillare. 

Mi indicherai il sentiero della vita, 
gioia piena nella tua presenza, 
dolcezza senza fine alla tua destra. 

 
Canto al Vangelo   Cf 1 Gv 4,8.12
Alleluia, alleluia.

Dio è amore: se ci amiamo a vicenda. 
Dio rimane in noi e il suo amore in noi è perfetto.

Alleluia.

  

  
Vangelo 
Gv 17, 20-26

Padre, voglio che anche quelli che mi hai dato, siano con me dove sono io.
 

Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, alzati gli occhi al cielo, Gesù pregò dicendo: «Padre santo, non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me; perché tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. 
E la gloria che tu hai dato a me, io l'ho data a loro, perché siano come noi una cosa sola. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell'unità e il mondo sappia che tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato me. 
Padre, voglio che anche quelli che mi hai dato siano con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che mi hai dato; poiché tu mi hai amato prima della creazione del mondo. 
Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto; questi sanno che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l'amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».

Sulle Offerte
Ti offriamo, Signore, questo sacrificio, fonte di unità e di pace, nel ricordo del santo abate Bernardo, che con la parola e con l'azione operò instancabile per la concordia nella Chiesa. Per Cristo nostro Signore.


Maiestáti tuæ, Dómine, unitátis et pacis offérimus sacraméntum, sancti Bernárdi abbátis memóriam recoléntes, qui, verbo et ópere præclárus, Ecclésiæ tuæ órdinis concórdiam strénue procurávit. Per Christum.


Antifona alla Comunione 
Sal 33,9
Gustate e vedete quanto è buono il Signore;
beato l'uomo che in lui si rifugia.


Sicut diléxit me Pater, et ego diléxi vos, dicit Dóminus; manéte in dilectióne mea.


Dopo la Comunione

Il pane di vita eterna che abbiamo ricevuto nella festa di san Bernardo, ci rinnovi, Signore, nel corpo e nello spirito, perché, illuminati dalle sue parole e dal suo esempio, anche noi siamo afferrati dall'amore del tuo Verbo fatto uomo. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
 

 
Cibus, quem súmpsimus, Dómine, in celebratióne beáti Bernárdi, suum in nobis operétur efféctum, ut, eius exémplis roboráti et mónitis erudíti, Verbi tui incarnáti rapiámur amóre. Qui vivit et regnat in sæcula sæculórum.

  

 

Sommario Liturgia


  www.maranatha.it

SESTRI LEVANTE (Genoa) Italy     

 

HOME  benvenuti | liturgia | bibbia | voci dal deserto | immagini & webcam | chiese locali | testi & documenti | pensieri

san francesco & santa chiara | massime eterne | papas pefkis | l'arcivescovo lambruschini | banner exch | links