Commento
alle Letture tratto dal MESSALE DELL'ASSEMBLEA CRISTIANA -
FESTIVO opera del CENTRO CATECHISTICO SALESIANO Leumann
(Torino) Editori
ELLE DI CI - ESPERIENZE - EDIZIONI O.R. - QUERINIANA
15
SETTEMBRE
BEATA
MARIA VERGINE ADDOLORATA Memoria
LETTURE:
Eb 5, 7-9;
Sal 30;
Gv 19, 25-27
La
devozione ai dolori di Maria fu assai prima popolare che liturgica,
diffusa particolarmente dai Serviti e dai Passionisti (cf 17 febbraio e
19 ottobre), e contempla i sette momenti messi in rilievo dai Vangeli.
Fu papa Pio VII, che in ricordo delle sofferenze inflitte da Napoleone
alla Chiesa nel suo capo, introdusse nella liturgia la celebrazione dei
dolori di Maria. La compartecipazione dolorosa della Madre dei Salvatore
alla sua opera di salvezza (Lc 2,33-35) è testimoniata nell’ora della
croce da Giovanni che l’ha ricevuta in Madre (Gv
19,25.27). Attualmente, questa memoria dei dolori di Maria si
concentra meglio su lei, la Addolorata,
e sul sacrificio di Cristo, che lei stessa offre con lui al Padre. E
il gesto in cui la ritrae l’arte raffigurandola nella «Pietà»,
espressione dei «martirio» intimo della Madre del Crocifisso.
La
Madre di
Gesù stava
presso la croce
Dai «Discorsi» di san Bernardo, abate
(Disc. nella domenica fra l'ottava dell'Assunzione 14-15; Opera omnia, ed. Cisterc. 5 [1968] 273-274)
Il martirio della Vergine viene celebrato tanto nella profezia di Simeone, quanto nella storia stessa della passione del Signore. Egli è posto, dice del bambino Gesù il santo vegliardo, quale segno di contraddizione, e una spada, dice poi rivolgendosi a Maria, trapasserà la tua stessa anima (cfr. Lc 2, 34-35).
Una spada ha trapassato veramente la tua anima, o santa Madre nostra! Del resto non avrebbe raggiunto la carne del Figlio se non passando per
l'anima della Madre. Certamente dopo che il tuo Gesù, che era di tutti, ma specialmente tuo, era ispirato, la lancia crudele, non poté arrivare alla sua anima. Quando, infatti, non rispettando neppure la sua morte, gli aprì il costato, ormai non poteva più recare alcun danno al Figlio tuo. Ma a te sì. A te trapassò
l'anima. L'anima di lui non era più là, ma la tua non se ne poteva assolutamente staccare.
Perciò la forza del dolore trapassò la tua anima, e così non senza ragione ti possiamo chiamare più che martire, perché in te la partecipazione alla passione del Figlio, supererò di molto,
nell'intensità, le sofferenze fisiche del martirio.
Non fu forse per te più che una spada quella parola che davvero trapassò
l'anima ed arrivò fino a dividere anima e spirito? Ti fu detto infatti: «Donna, ecco il tuo figlio» (Gv 19, 26). Quale scambio! Ti viene dato Giovanni al posto di Gesù,
il servo al posto del Signore, il discepolo al posto del maestro, il figlio di Zebedeo al posto del Figlio di Dio, un semplice uomo al posto del Dio vero. Come
l'ascolto di queste parole non avrebbe trapassato la tua anima tanto sensibile, quando il solo ricordo riesce a spezzare anche i nostri cuori, che pure sono di pietra e di ferro?
Non meravigliatevi, o fratelli, quando si dice che Maria è stata martire nello spirito. Si meravigli piuttosto colui che non ricorda
d'aver sentito Paolo includere tra le più grandi colpe dei pagani che essi furono privi di affetto. Questa colpa è stata ben lontana dal cuore di Maria, e sia ben lontana anche da quello dei suoi umili devoti.
Qualcuno potrebbe forse obiettare: Ma non sapeva essa in antecedenza che Gesù sarebbe morto? Certo. Non era forse certa che sarebbe ben presto risorto? Senza dubbio e con la più ferma fiducia. E nonostante ciò soffrì quando fu crocifisso? Sicuramente e in modo veramente terribile. Del resto chi sei mai tu, fratello, e quale strano genere di sapienza è il tuo, se ti meravigli della solidarietà nel dolore della Madre col Figlio, più che del dolore del Figlio stesso di Maria? Egli ha potuto morire anche nel corpo, e questa non ha potuto morire con lui nel suo cuore? Nel Figlio operò
l'amore superiore a ogni altro amore. Nella Madre operò l'amore, al quale dopo quello di Cristo nessuno altro amore si può paragonare.
MESSALE
Antifona
d'Ingresso Lc
2,34-35
Simeone
disse a Maria: «Egli è qui per la rovina
e la risurrezione di molti in Israele,
segno di contraddizione,
e anche a te una spada trafiggerà l'anima».
Dixit Símeon ad Maríam: Ecce, pósitus est hic in ruínam et in
resurrectiónem multórum in Isræl, et in signum cui contradicétur; et
tuam ipsíus ánimam pertransíbit gládius.
Colletta
O
Padre, che accanto al tuo Figlio, innalzato sulla croce, hai voluto
presente la sua Madre Addolorata: fa' che la santa Chiesa, associata con
lei alla passione del Cristo, partecipi alla gloria della risurrezione.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e
regna con te...
Deus, qui Fílio tuo in cruce exaltáto compatiéntem Matrem astáre
voluísti, da Ecclésiæ tuæ, ut, Christi passiónis cum ipsa consors
effécta, eiúsdem resurrectiónis párticeps esse mereátur. Qui tecum.
LITURGIA
DELLA PAROLA
Prima
Lettura Eb
5, 7-9
Imparò l'obbedienza e divenne causa di salvezza eterna. Dalla
lettera agli Ebrei Cristo, nei
giorni della sua vita terrena, offrì preghiere e suppliche, con forti
grida e lacrime, a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno
abbandono a lui, venne esaudito.
Pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza da ciò che patì e, reso
perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli
obbediscono..
Salmo
Responsoriale Dal
Salmo 30 Salvami, Signore, per la
tua misericordia.
In te, Signore,
mi sono rifugiato,
mai sarò deluso;
difendimi per la tua giustizia.
Tendi a me il tuo orecchio.
Vieni presto a liberarmi.
Sii per me una roccia di rifugio,
un luogo fortificato che mi salva.
Perché mia rupe e mia fortezza tu sei,
per il tuo nome guidami e conducimi.
Scioglimi dal laccio che mi hanno teso,
perché sei tu la mia difesa.
Alle tue mani affido il mio spirito;
tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele.
Ma io confido in te, Signore;
dico: «Tu sei il mio Dio,
i miei giorni sono nelle tue mani».
Liberami dalla mano dei miei nemici
e dai miei persecutori.
Quanto è grande la tua bontà, Signore!
La riservi per coloro che ti temono,
la dispensi, davanti ai figli dell’uomo,
a chi in te si rifugia.
SEQUENZA
FACOLTATIVA
[
Stabat Mater dolorosa
iuxta Crucem lacrimosa,
dum pendebat Fílius.
Cuius animam gementem,
contristátam et dolentem,
pertransívit gládius.
O quam tristis et afflícta
fuit illa benedícta
Mater Unigeniti!
Quae maerebat, et dolebat,
Pia Mater, dum videbat
Nati poenas íncliti.
Quis est homo, qui non fleret,
Matrem Christi si videret
in tanto supplício?
Quis non posset contristári,
Christi Matrem contemplári
dolentem cum Fílio?
Pro peccátis suae gentis
vidit Iesum in tormentis,
et flagellis súbditum
Vidit suum dulcem natum
moriendo desolátum,
dum emísit spíritum.
Eia Mater, fons amóris,
me sentíre vim dolóris
fac, ut tecum lúgeam.
Fac, ut árdeat cor meum
in amándo Christum Deum,
ut sibi compláceam. ]
Sancta Mater, istud agas,
crucifíxi fige plagas
cordi meo válide
Tui nati vulneráti,
Tam dignati pro me pati,
poenas mecum dívide.
Fac me tecum pie flere,
Crucifíxo condolere,
donec ego víxero.
Iuxta Crucem tecum stare,
et me tibi sociáre
in planctu desídero.
Virgo vírginum præclára,
mihi iam non sis amára:
fac me tecum plángere.
Fac, ut portem Christi mortem,
passiónis fac consórtem,
et plagas recólere.
Fac me plagis vulnerári,
fac me Cruce inebriáriet
cruóre Fílii.
Flammis ne urar succensus,
per te, Virgo,
sim defensusin die iudícii.
Christe, cum sit hinc exíre,
da per Matrem me veníre
ad palmam victóriæ.
Quando corpus morietur,
fac ut animæ donetur
paradísi glória.
[ Addolorata, in pianto
la Madre sta presso la Croce
da cui pende il Figlio.
Immersa in angoscia mortale
geme nell’intimo dei cuore
trafitto da spada.
Quanto grande è il dolore
della benedetta fra le donne,
Madre dell'Unigenito!
Piange la Madre pietosa
contemplando le piaghe
del divino suo Figlio.
Chi può trattenersi dal pianto
davanti alla Madre di Cristo
in tanto tormento?
Chi può non provare dolore
davanti alla Madre
che porta la morte del Figlio?
Per i peccati del popolo suo
ella vede Gesù nei tormenti
del duro supplizio.
Per noi ella vede morire
il dolce suo Figlio,
solo, nell'ultima ora.
OMadre, sorgente di amore,
fa' ch'io viva il tuo martirio,
fa' ch’io pianga le tue lacrime.
Fa' che arda il mio cuore
nell’amare il Cristo-Dio,
per essergli gradito. ]
Ti prego, Madre santa:
siano impresse nel mio cuore
le piaghe del tuo Figlio.
Uniscimi al tuo dolore
per il Figlio tuo divino
che per me ha voluto patire.
Con te lascia ch'io pianga
il Cristo crocifisso
finché avrò vita.
Restarti sempre vicino
piangendo sotto la croce:
questo desidero.
O Vergine santa tra le vergini,
non respingere la mia preghiera,
e accogli il mio pianto di figlio.
Fammi portare la morte di Cristo,
partecipare ai suoi patimenti,
adorare le sue piaghe sante.
Ferisci il mio cuore con le sue ferite,
stringimi alla sua croce,
inèbriami del suo sangue.
Nel suo ritorno glorioso
rimani, o Madre, al mio fianco,
salvami dall’eterno abbandono.
O Cristo, nell'ora del mio passaggio
fa' che, per mano a tua Madre,
io giunga alla mèta gloriosa.
Quando la morte dissolve il mio corpo
aprimi, Signore, le porte del cielo,
accoglimi nel tuo regno di
gloria.
Canto
al Vangelo
Alleluia,
alleluia. Beata la Vergine Maria,
perché senza morire meritò, sotto la croce del Signore,
la palma del martirio. Alleluia.
Vangelo
Gv 19, 25-27 Ecco tuo
figlio! Ecco tua madre! Dal
vangelo secondo Giovanni In quel tempo,
stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre,
Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala.
Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli
amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al
discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con
sé.
Oppure:
Vangelo
Lc
2, 33-35 Anche a
te una spada trafiggerà l’anima.
Dal
vangelo secondo Luca
In
quel tempo, il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si
dicevano di lui. Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: «Egli
è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di
contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche
a te una spada trafiggerà l'anima».
Sulle
Offerte
Accetta,
Dio misericordioso, per la gloria del tuo nome, le preghiere e le
offerte della Chiesa, nel devoto ricordo della beata Vergine Maria, data
a noi come madre dolcissima presso la croce di Cristo, tuo Figlio. Egli
vive e regna nei secoli dei secoli.
Súscipe, miséricors Deus, ad tui nóminis laudem preces hostiásque in
veneratióne beátæ Maríæ Vírginis exhíbitas, quam, stantem iuxta crucem
Iesu, cleménter nobis Matrem piíssimam providísti. Per Christum.
Antifona
alla Comunione 1 Pt
4,13
Nella
misura in cui partecipate alle sofferenze di Cristo, rallegratevi, perché
anche nella rivelazione della sua gloria possiate gioire ed esultare.
Communicántes Christi passiónibus, gaudéte, ut et in revelatióne glóriæ
eius gaudeátis exsultántes.
Dopo
la Comunione
O
Signore, che nella memoria della beata Vergine Addolorata ci hai fatto
partecipi dei sacramenti della nostra redenzione, aiutaci a completare
in noi, per la santa Chiesa, ciò che manca alla passione di Cristo, tuo
Figlio. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Sumptis, Dómine, sacraméntis redemptiónis ætérnæ, súpplices deprecámur,
ut, compassiónem beátæ Maríæ Vírginis recoléntes, ea in nobis pro
Ecclésia adimpleámus, quæ desunt Christi passiónum. Qui vivit et regnat
in sæcula sæculórum.