Liturgia dei Santi Cosma e Damiano, martiri

Commento alle Letture tratto dal MESSALE DELL'ASSEMBLEA CRISTIANA - FESTIVO opera del CENTRO CATECHISTICO SALESIANO Leumann (Torino) Editori ELLE DI CI - ESPERIENZE - EDIZIONI O.R. - QUERINIANA

 

   

26 SETTEMBRE
SANTI COSMA e DAMIANO, MARTIRI

(sec. III, inizio sec. IV)
  Memoria Facoltativa
 

LETTURE: 2 Mac 7,1-2,9-14; Sal 63; Lc 9,23-26
 

Popolari in Occidente e in Oriente dove sono stati martirizzati in epoca sconosciuta, Cosma e Damiano erano probabilmente medici. Furono comunque considerati tali dopo la loro morte per il gran numero di guarigioni che si verificarono sulla loro tomba. Il 26 settembre è probabilmente l'anniversario della chiesa eretta a Roma in loro onore da Felice IV (525-530) e decorata di mosaici stupendi.
 

 

 

Preziosa è la morte dei martiri, 

acquistata col prezzo della morte di Cristo

Dai «Discorsi» di sant'Agostino, vescovo   (Disc. 329, 1-2; PL 38, 1454-1455)
Le gesta gloriose dei santi martiri fanno rifiorire la Chiesa in ogni luogo. Perciò possiamo constatare con i nostri stessi occhi quanto sia vero ciò che abbiamo cantato: «Preziosa agli occhi del Signore è la morte dei suoi fedeli» (Sal 115, 15). Questa morte è preziosa ai nostri occhi e agli occhi di colui, per il cui nome venne affrontata.
Ma il prezzo versato per queste morti è stato la morte di uno solo. Quante morti ha riscattato con la sua morte uno solo! Se quel solo non fosse morto, il chicco di frumento non si sarebbe moltiplicato. Avete sentito le parole che dice all'avvicinarsi della sua passione, cioè della nostra redenzione: «Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto»? (Gv 12, 24-25).
Sulla croce egli compì un'operazione di incalcolabile valore. Su di essa fu fatto il versamento per il nostro riscatto. La lanciata del soldato gli aprì il costato e da quella ferita sgorgò il prezzo di tutto il mondo. Con esso furono comprati i fedeli e i martiri, e il loro sangue è testimone che la loro fede era autentica. Essi restituirono ciò che era stato speso per loro, e misero in pratica quello che dice san Giovanni: Come Cristo ha dato la sua vita per noi, così anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli (cfr. 1 Gv 3, 16). E in un altro passo troviamo scritto: Quando sei seduto a mangiare con un potente, considera bene che cosa hai davanti, perché bisogna che tu prepari altrettanto (cfr. Pro 23, 1-2)
Lauta è quella mensa dove il cibo è costituito dallo stesso padrone della mensa. Nessuno nutre gli invitati con la propria carne: questo lo fa solo Cristo Signore. Egli è colui che invita, egli è il cibo e la bevanda. Compresero bene i martiri che cosa avessero mangiato e bevuto, per rendere un tale contraccambio.
Ma come avrebbero potuto rendere questo contraccambio, se egli, che sborsò per primo il prezzo, non avesse dato loro il mezzo per corrisponderlo? «Che cosa renderò al Signore per quanto mi ha dato?». «Alzerò il calice della salvezza» (Sal 115, 12-13). Qual è questo calice? E` il calice della passione, amaro, ma benefico: quel calice avrebbe causato terrore al malato, se il medico non l'avesse bevuto per primo. Questo calice è proprio la passione. Lo riconosciamo dalle parole stesse di Cristo, che dice: «Padre, se è possibile, passi da me questo calice» (Mt 26, 39). DI questo stesso calice i martiri hanno detto: «Alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore» (Sal 115, 13).
Non temi dunque tu, o martire, nel momento della tua passione? Tu non temi e sta bene! Ma sai dirmi il perché «Perché invocherò il nome del Signore».
Come potrebbero vincere i martiri, se non vincesse negli stessi martiri colui che ha detto: «Abbiate fiducia, io ho vinto il mondo»? (Gv 16, 33).
Il sovrano del cielo sosteneva il loro animo, guidava la loro lingua, sconfiggeva, per mezzo loro il demonio sulla terra, e li coronava martiri in cielo. O beati loro che bevvero questo calice! I dolori hanno avuto fine ed essi hanno conseguito la gloria.

 

 MESSALE

Antifona d'Ingresso
Esultano in cielo i santi martiri, che hanno seguito le orme di Cristo; per suo amore hanno versato il sangue e si allietano per sempre nel Signore.


Gaudent in cælis ánimæ Sanctórum, qui Christi vestígia sunt secúti; et quia pro eius amóre sánguinem suum fudérunt, ídeo cum Christo exsúltant sine fine.


Colletta

Ti glorifichi la Chiesa, Signore, nel santo ricordo dei martiri Cosma e Damiano; tu che hai dato loro la corona della gloria, nella tua provvidenza concedi a noi il conforto della loro protezione. Per il nostro Signore.

 
Magníficet te, Dómine, sanctórum tuórum Cosmæ et Damiáni veneránda memória, quia et illis glóriam sempitérnam, et opem nobis ineffábili providéntia contulísti. Per Dóminum.

 

LITURGIA DELLA PAROLA


Prima Lettura
  2 Mac 7,1-2,9-14
Siamo pronti a morire piuttosto che trasgredire le patrie leggi
 

Dal secondo libro dei Maccabèi
In quei giorni, ci fu anche il caso di sette fratelli che, presi insieme alla loro madre, furono costretti dal re a forza di flagelli e nerbate a cibarsi di carni suine proibite. Uno di essi, facendosi interprete di tutti, disse:
«Che cosa cerchi di indagare o sapere da noi? Siamo pronti a morire piuttosto che trasgredire le patrie leggi»
 [Il secondo poi], giunto all'ultimo respiro, disse:
«Tu, o scellerato, ci elimini dalla vita presente, ma il re del mondo, dopo che saremo morti per le sue leggi, ci risusciterà a vita nuova ed eterna». Dopo torturarono il terzo, che alla loro richiesta mise fuori prontamente la lingua e stese con coraggio le mani e disse dignitosamente: «Da Dio ho queste membra e, per le sue leggi, le disprezzo, ma da lui spero di riaverle di nuovo»; così lo stesso re e i suoi dignitari rimasero colpiti dalla fierezza del giovinetto, che non teneva in nessun conto le torture. Fatto morire anche costui, si misero a straziare il quarto con gli stessi tormenti. Ridotto in fin di vita, egli diceva: «E' bello morire a causa degli uomini, per attendere da Dio l'adempimento delle speranze di essere da lui di nuovo risuscitati; ma per te la risurrezione non sarà per la vita».

Salmo Responsoriale  Dal Salmo 63
I giusti esulteranno nel Signore.

Ascolta, Dio, la voce, del mio lamento,
dal terrore del nemico preserva la mia vita.
Proteggimi dalla congiura degli empi
dal tumulto dei malvagi. 

Si ostinano nel fare il male,
si accordano per nascondere tranelli;
dicono:
«Chi li potrà vedere?».
Meditano iniquità, attuano le loro trame:
un baratro è l'uomo e il suo cuore un abisso. 

Dio colpisce gli empi con le sue frecce:
all'improvviso essi sono feriti.
Allora tutti saranno presi da timore,
annunzieranno le opere di Dio
e capiranno ciò che egli ha fatto. 

Il giusto gioirà nel Signore
e riporrà in lui la sua speranza,
i retti di cuore ne trarranno gloria. 

Canto al Vangelo  Cf Lc 9,24
Alleluia, alleluia.

Chi perde per me la propria vita, 
la salverà, dice il Signore.

Alleluia.

  

  
Vangelo
  Lc 9,23-26
Chi perderà la propria vita per me, la salverà.
 

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù diceva a tutti: 
«Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua.  Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per me, la salverà. 
Che giova all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso? 

Chi si vergognerà di me e delle mie parole, di lui si vergognerà il Figlio dell'uomo, quando verrà nella gloria sua e del Padre e degli angeli santi
»

Sulle Offerte

Celebrando la gloriosa morte dei tuoi santi, ti offriamo, o Padre, il sacrificio del tuo Figlio, che è principio e modello di ogni martirio. Per Cristo nostro Signore. 
 
In tuórum, Dómine, pretiósa morte iustórum, sacrifícium illud offérimus, de quo martyrium sumpsit omne princípium. Per Christum.
 
Antifona alla Comunione
  Cf Mc 8,35
«
Chi perderà la propria vita per me e per il Vangelo, la salverà» , dice il Signore.
 
Lc 22,28-30 Vos estis qui permansístis mecum in tentatiónibus meis, et ego dispóno vobis regnum, dicit Dóminus, ut edátis et bibátis super mensam meam in regno meo.

 
Dopo la Comunione

Custodisci in noi, Signore, la multiforme ricchezza del tuo dono e per la forza di questo sacramento, che abbiamo offerto e ricevuto nella memoria dei tuoi martiri Cosma e Damiano, concedi a tutti gli uomini la salute e la pace. Per Cristo nostro Signore.

 
Consérva in nobis, Dómine, munus tuum, et quod, te donánte, pro commemoratióne beatórum mártyrum Cosmæ et Damiáni percépimus, salútem nobis præstet et pacem. Per Christum.

  

 

Sommario Liturgia


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SESTRI LEVANTE (Genoa) Italy     

 

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