Liturgia della Beata Vergine Maria di Montallegro - Rapallo

Commento alle Letture tratto dal MESSALE DELL'ASSEMBLEA CRISTIANA - FESTIVO opera del CENTRO CATECHISTICO SALESIANO Leumann (Torino) Editori ELLE DI CI - ESPERIENZE - EDIZIONI O.R. - QUERINIANA

 

   

3 LUGLIO

BEATA VERGINE MARIA DI MONTALLEGRO
Patrona della città di Rapallo e del territorio
Festa
 

  LETTURE: Is 2,2-5; Sal 121,1-4, 6-9; Lc 1,39-56

   

  SANTUARIO BASILICA DI 
"NOSTRA SIGNORA DI MONTALLEGRO"

 
Il Santuario di N.S. di Montallegro, situato a circa 612 m. sul livello del mare, domina l’intero golfo del Tigullio. Antiche querce e secolari lecci lo avvolgono e lo fanno risaltare in tutta la sua candida maestosità. Il Santuario fu costruito dopo l’apparizione della Vergine, avvenuta il venerdì 2 luglio 1557 circa il mezzogiorno, al contadino Giovanni Chichizola. La Madonna, secondo la di lui testimonianza, chiese di essere onorata e venerata sul monte Leto (monte della morte) poi chiamato «Monte allegro». La Vergine lasciò presso una fonte, quale segno della Sua materna presenza, una piccola icona lignea proveniente da Ragusa (attuale Dubrovnich): si tratta di un’icona greco-bizantina (sec. XII ?) raffigurante la Dormitio Virginis, alle spalle della Vergine sono dipinte tre figure uguali che vogliono rappresentare la Trinità ed hanno, a sinistra, una figurina significante l’anima della Madonna; tutt’attorno sono dipinti gli apostoli con altri santi e, a destra, è la figura isolata di San Pietro con un libro aperto tra le mani. Il venerato quadretto è incastonato in una fastosa ancona d’argento del 1743 dono del nobile rapallese Tommaso Noce.
La prima costruzione del Santuario in onore di Maria venne terminata nel 1558. Da allora, nello scorrere dei secoli, la costruzione fu abbellita ed arricchita : nel 1640 il Santuario fu ampliato e i lavori furono eseguiti da «mastro Tomasino».
La facciata neogotica, a dicromia, su progetto dell’architetto Luigi Rovelli, fu costruita nel 1896. Il campanile a cuspide fu realizzato nel 1907, sempre su disegno di Rovelli. L’interno a navata unica lunga 25 metri risale al 1700; in essa vi sono collocate cinque cappelle laterali con interessanti opere quali una Visitazione e Addolorata di Nicola Carlone (primo altare a destra), e un Crocefisso in marmo bianco opera di Francesco Schiaffino (secondo altare a destra). Segue l’altare dedicato all’Annunziata attribuita a Luca Cambiaso. A sinistra di chi entra, vi è il quarto altare dedicato a N.S. Addolorata, testimonianza della Confraternita dei Sette Dolori di Camogli.
Il catino absidale è stato affrescato da Nicolò Barabino (1832-1891) con la rappresentazione dell’Apparizione della Vergine a Giovanni Chichizola.
La volta della navata è invece opera del rapallese Francesco Boero illustrante, negli scomparti i principali avvenimenti del Santuario
Nel Santuario un altro motivo di notevole interesse storico reli­gioso è rappresentato dalla grande raccolta di ex-voto che, attraverso i secoli, hanno dato testimonianza della fede dei numerosi pellegrini che, ogni giorno salgono al Santuario. Il più antico ex­voto è costituito da una tavola in argento dono del famoso comandante raguseo Nicola de Allegretis e del suo equipaggio; altri ex­voto in argento sono quelli collettivi donati dalla città di Rapallo per la liberazione da gravi calamità: nel 1657 la peste, nel 1747 un’invasione militaresca, nel 1836 il colera.
Infine, sul lato sinistro si apre la cappella di S. Giuseppe presso la quale, ancora oggi, è possibile attingere l’acqua dalla «fontana della Madonna».
Lungo il viale che porta al Santuario la cappella dedicata a S. Anna (sec.XVII) segna una tappa significativa per chi giunge al Santuario.

Alla spalle del Santuario si svolgono le stazioni «Via Crucis» in salita verso la sommità del monte Rosa, da cui Guglielmo Marconi compiva i suoi esperimenti
; la strada verso la «Casa del pellegrino» è segnata dai capitelli che celebrano i misteri del Rosario.
   

La Vergine Maria è benedetta al di sopra di tutte le donne

Dal « Commento al Vangelo di Luca » di S. Bonaventura, vescovo
(al cap. I, nn. 72-73, 75-81: Opera omnia 7, 27-30).

  
Dapprima vengono presentati la venuta sollecita ed il saluto familiare della Vergine.
Riguardo alla sollecitudine, Luca dice: «In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda» (Lc 1, 39), come se volesse dire: non indugiò, ma, di buon mattino, si alzò, come: «Alzati, amica mia, mia bella, e vieni!» (Cant 2, 10). Spiritualmente, dobbiamo ricavarne che la sollecitudine è necessaria a chi vuol raggiungere la perfezione: «Affrettiamoci ad entrare in quel riposo» (Eb 4, 11).
In secondo luogo è descritto l’effetto del saluto della Vergine, che fu al contempo una mozione interiore per la madre, Elisabetta, e motivo di gioia per il figlio, Giovanni.  Quanto alla madre, viene detto: «Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria» (Lc 1, 41); infatti Elisabetta aveva udito il saluto della Vergine, perché la amava: «Tu che abiti nei giardini — i compagni stanno in ascolto — fammi sentire la tua voce» (Cant 8, 13).
Ma, insieme, anche il figlio si rallegrò, all’udire le parole di saluto della Vergine, per cui l’evangelista dice: «Le sussultò», di gioia, «il bambino nel grembo» (Lc 1, 41). Sussultò di gioia per la presenza del Signore, del Salvatore, come se desiderasse salutarlo, e volesse alzarsi per il suo Signore, di cui era il precursore.
In terzo luogo è espresso il grande e benevolo affetto di Elisabetta, che risponde al saluto. Della grandezza si dice: «Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce» (Lc 1, 41-42). Infatti esclamare a gran voce è segno di grande affetto, perché le parole sono la manifestazione dei sentimenti. E non solo esclamò a gran voce, ma le sue parole furono anche piene di venerazione; infatti, per esprimere questo, dice: «Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo grembo!» (Lc 1, 42).
In Maria si sono compiute anche le parole della Scrittura, che suonano: «Sarà lodata nella moltitudine degli eletti e sarà benedetta fra i benedetti da Dio» (cfr. Eccl. 24, 4).
Benedetta fu Giaele: «Sia benedetta fra le donne Giaele» (Gdc 5, 24). Benedetta fu Ruth: «Sii benedetta dal Signore, figlia mia!» (Rt 3, 10). Benedetta fu Abigail: «Benedetta tu che mi hai impedito oggi di venire al sangue e di fare giustizia da me»  (1 Sam 25. 33). Benedetta fu Giuditta: «Benedetta sei tu, figlia, davanti al Dio altissimo più di tutte le donne che vivono sulla terra» (Gdt 13, 18).
Fra queste donne ed al di sopra di queste donne è benedetta la Vergine Maria, perché in lei si sono compiute tutte quelle benedizioni. «A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?» (Lc 1, 43). E’ cosa infatti non solo da lodare, ma anche da meravigliarsene, che una donna sia la Madre di Dio, e che, per di più, la Madre di Dio venga a visitare una serva di Dio. Per cui poteva ben parlare come Araunà al re Davide: «Perché il re mio Signore viene dal suo servo?» (2 Sam 24, 21). Infatti è cosa ben grande essere la Madre di Dio, onde fu degnazione della Madre del Signore di tutti venire a far visita in un’abitazione altrui.
Per questo si gloria la Vergine: «Io sono la madre del puro amore, del timore, della conoscenza e della degna speranza» (cfr. Eccl. 24, 24); infatti la Vergine Maria proprio per la sua dignità materna deve essere amata, venerata ed invocata con tutta la fiducia come madre della somma misericordia.
 

MESSALE

Antifona d'Ingresso  Sal 86, 1-3
Le sue fondamenta sui monti santi;
il Signore ama le porte di Sion 
più di tutte le dimore di Giacobbe. 
Di te si dicono cose stupende, città di Dio. 

Colletta
Signore misericordioso, che hai costituito la Beata Vergine Maria
madre della grazia e sostegno del popolo fedele, f
a' che, per la sua potente intercessione, liberati da ogni male, possiamo osservare fedelmente la tua parola e giungere al Cristo, monte santo della salvezza. Lui che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura 
Is 2, 2-5
Così come ha fatto Maria, 
così, negli ultimi giorni, saliranno tutti sul monte del Signore.
 

Dal libro del profeta Isaia

Alla fine dei giorni,
il monte del tempio del Signore 
sarà eretto sulla cima dei monti 
e sarà più alto dei colli; 
ad esso affluiranno tutte le genti.

Verranno molti popoli e diranno:
«Venite, saliamo 
sul monte del Signore, 
al tempio del Dio di Giacobbe, 
perché ci indichi le sue vie
e possiamo camminare per i suoi sentieri».

Poiché da Sion uscirà la legge
e da Gerusalemme la parola del Signore.
Egli sarà giudice fra le genti 
e sarà arbitro fra molti popoli.

Forgeranno le loro spade in vomeri,
le loro lance in falci;
Un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo, 
non si eserciteranno più nell’arte della guerra.

Casa di Giacobbe, vieni

cammina nella luce del Signore.


Salmo Responsoriale 
Dal Salmo 121, 1-4, 6-9
Andremo con gioia alla casa del Signore


Quale gioia, quando mi dissero:
«Andremo alla casa dei Signore».
E ora i nostri piedi si fermano 

alle tue porte, Gerusalemme! 


Gerusalemme è costruita 
come città salda e compatta. 
Là salgono insieme le tribù, 
le tribù dei Signore, 
secondo la legge di Israele, 
per lodare il nome dei Signore.

Domandate pace per Gerusalemme:
sia pace a coloro che ti amano, 
sia pace sulle tue mura, 
sicurezza nei tuoi baluardi.

Per i miei fratelli e i miei amici 
io dirò: «Su di te sia pace!».
Per la casa del Signore nostro Dio, 

chiederò per te il bene.


Canto al Vangelo
  cfr. Gdt 13,18
Alleluia, alleluia.

Benedetta sei tu, Vergine Maria, 
davanti al Dio altissimo più di tutte le donne che vivono sulla terra.

Alleluia.

  

  

Vangelo Lc 1, 39-56
Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente.
 

Dal vangelo secondo Luca

In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento della parola del Signore».

Allora Maria disse:
« L’anima mia magnifica il Signore 
e il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore, 
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente 
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia 
stende su quelli che lo temono
Ha spiegato la potenza del suo braccio, 
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; 
ha rovesciato i potenti dai troni, 
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati, 
ha rimandato a mani vuote i ricchi. 
Ha soccorso Israele, suo servo, 
ricordandosi della sua misericordia, 
come aveva promesso ai nostri padri, 
ad Abramo e alla sua discendenza, 
per sempre ».

Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

Sulle Offerte
Salga gradita a te, o Dio, la nostra offerta e concedici di fare un'esperienza tanto più ricca dell'intercessione della beata Vergine Maria, tua Madre, quanto più convinto è il riconoscimento che facciamo del suo dominio. Per Cristo nostro Signore.


Prefazio della Beata Vergine Maria I
La maternità della beata Vergine Maria.

E' veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.

Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti glorifichiamo,
nella solennità della beata sempre Vergine Maria.
Per opera dello Spirito Santo, 
ha concepito il tuo unico Figlio;
e sempre intatta nella sua gloria verginale,
ha irradiato sul mondo la luce eterna,
Gesù Cristo nostro Signore.

Per mezzo di lui si allietano gli angeli
e nell'eternità adorano la gloria del tuo volto.
Al loro canto concedi, o Signore,
che si uniscano le nostre umili voci nell'inno della lode:

Santo, Santo, Santo ...

Antifona alla Comunione  Sal 131,14
Questo è il mio riposo per sempre;
qui abiterò, perché l'ho desiderato.


Dopo la Comunione

La partecipazione a questa mensa spirituale, disponga, o Signore, i nostri cuori ad elevarsi sempre fino alla tua gloria nel cielo. Per Cristo nostro Signore.
 

 

Sommario Liturgia


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