DOMENICA
DOPO PENTECOSTE
LETTURE:
Dt
4,32-34.39-40;
Sal
32;
Rm
8,14-17;
Mt
28,16-20
Protagonisti
della salvezza dell'uomo
Raggiunta la vetta, se la giornata
è limpida si guarda
tutto il cammino
percorso, per misurarne l'ampiezza,
per contemplare nel suo insieme l'immenso
panorama che prima si è ammirato nei particolari. È un simbolo di ciò che la festa
della SS. Trinità ci
chiama a fare,
a conclusione della
celebrazione del
mistero dell'Incarnazione e della Redenzione.
Dio è il protagonista della storia della salvezza; ma non un Dio astratto, solitario: è il Dio comunità di amore, Padre,
Figlio e Spirito
Santo.
La
vera storia degli uomini è cominciata così
Da
sempre Dio ci ha
scelti, ci ama, ci parla; è vicino
a noi, è con noi; egli prosegue il suo piano di salvezza, è
fedele e chiede agli uomini
fedeltà. Sono i
temi, della prima presa di coscienza
che Israele fa della storia della sua salvezza: «Dal giorno in cui Dio creò l'uomo sulla
terra...» (prima lettura).
Israele, salvato
dalla schiavitù, educato dalla
parola di Dio, si è
sentito oggetto della sua
elezione, ha ricevuto da Dio una legge di saggia convivenza umana e di
intimità con lui;
ripensando a tutto questo, Israele intuisce che dalle origini la sua storia è nelle mani di Dio, che Dio vi interviene per salvare il
suo popolo e condurlo a
una patria di
benessere e di felicità.
Questa
è anche la nostra storia:
dobbiamo prenderne
coscienza. Dio si è impegnato
per noi, ci ha dato la sua
parola, ci mette in mano dei fatti, ci dà
garanzia nel suo
amore e nella sua elezione, perciò
chiede
fiducia e fedeltà, perché
egli stesso mostra
fiducia nell'uomo e gli è
fedele. Se
vi pensassimo, ci renderemmo conto
di tutto questo, sentiremmo
che Dio con la sua forza di salvezza
si mette alla radice degli avvenimenti, per orientarli al bene,
nonostante che gli uomini troppo spesso li
volgano al male, anzi
proprio per questo.
Non c'è bisogno di
falsi dèi. Il vero
Dio non
tace; egli
ci parla perché ci ama e vuole salvarci da ogni schiavitù; forse siamo noi che
non sappiamo ascoltare. Apriamo il
Vangelo, la
Bibbia, guardiamo la natura, leggiamo nella nostra storia! Quel
popolo che Dio ha scelto e ama, siamo noi ai quali chiede di essere di
salvezza per gli altri. Tutto questo ci schiude una reale speranza; ma
soltanto nella misura della nostra fede, noi sentiremo viva questa
speranza e
sapremo comunicarla agli altri.
Dio
si è fatto per noi Padre e
Fratello
Per
gli antichi pagani, ossessionati dal destino (il «fato»)
pensato inesorabile, e scandalizzati dagli dèi e dalle dee peggiori degli uomini,
che sollievo venire a conoscere che
vi è un solo Dio, santo, onnipotente, ma «Padre»! Noi troviamo lo
stupore gioioso di questa
scoperta nella letteratura dei primi
cristiani. È il messaggio che Paolo ha
richiamato ai
Romani (seconda lettura), coinvolgendo in un unico e ormai
meraviglioso destino di famiglia,
il Padre, Cristo, lo Spirito Santo e gli uomini figli di Dio.
Ormai
l'uomo non è più schiavo,
perché Dio l'ha liberato
dal peccato, e non deve più rendersi schiavo di nessuno e di nulla. Per questo, Dio
ha dato all'uomo per guida
il suo stesso Spirito di amore, perché si comporti con
amore verso
gli altri uomini e verso Dio. Allora sentirà la gioia di
chiamare Dio col nome di «Padre» e persine di «Papa» (Abbà, Babbo).
In ciò è
nuovamente aperta agli uomini
una sicura speranza. Dio ha avuto l'iniziativa
della salvezza degli uomini, che non
vi pensavano; la conduce
avanti, anche se non vi
pensano e la ostacolano; egli sa volgere a
bene, a strumento di salvezza anche la sofferenza
umana, come ha fatto
per la sofferenza e la croce
del suo Figlio che si è
fatto nostro «Fratello» per salvarci e renderci suoi
coeredi.
Fate
miei discepoli tutti i popoli
Questo comando di
Gesù non è stato dato solo
agli apostoli, è dato per sempre alla Chiesa, cioè a tutti noi che siamo
i «credenti in Cristo». Oggi,
siamo chiamati a considerarlo
nella luce calda
della Trinità, di Dio-Amore, Padre, Figlio, Spirito, più e meglio che
non lo facciamo usualmente.
Tutto ciò che Gesù ha
compiuto, i poteri che ha mostrato e che dona alla
Chiesa, sono dati a Cristo e alla Chiesa dal Padre, e tutti li
corona il dono di
comunione che è lo Spirito di amore.
Gli uomini che hanno preso
coscienza che la loro è una
storia di salvezza, e
sentono profondamente
di avere Dio
per Padre e Fratello, sono spronati a comunicare al
mondo questo messaggio, a fare «discepoli» di Cristo tutti
i popoli perché anch'essi entrino in questo dinamismo di salvezza per cui Dio
conduce fra noi vita umana nella
fraternità, nella
solidarietà, nella collaborazione.
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Luce, splendore e grazia della Trinità
Dalle «Lettere» di
sant'Atanasio, vescovo (Lett. 1 a Serap. 28-30; PG 26, 594-595. 599)
Non sarebbe cosa inutile ricercare l'antica tradizione, la dottrina e la fede della Chiesa cattolica, quella
s'intende che il Signore ci ha insegnato, che gli apostoli hanno predicato, che i padri hanno conservato. Su di essa infatti si fonda la Chiesa, dalla quale, se qualcuno si sarà allontanato, per nessuna ragione potrà essere cristiano, né venir chiamato tale.
La nostra fede é questa: la Trinità santa e perfetta é quella che é distinta nel Padre e nel Figlio e nello Spirito Santo, e non ha nulla di estraneo o di aggiunto dal di fuori, né risulta costituita del Creatore e di realtà create, ma é tutta potenza creatrice e forza operativa. Una é la sua natura, identica a se stessa. Uno é il principio attivo e una
l'operazione. Infatti il Padre compie ogni cosa per mezzo del Verbo nello Spirito Santo e, in questo modo, é mantenuta intatta
l'unità della santa Trinità. Perciò nella Chiesa viene annunziato un solo Dio che é al di sopra di ogni cosa, agisce per tutto ed é in tutte le cose (cfr. Ef 4, 6).
E' al di sopra di ogni cosa ovviamente come Padre, come principio e origine. Agisce per tutto, certo per mezzo del Verbo. Infine opera in tutte le cose nello Spirito Santo.
L'apostolo Paolo, allorché scrive ai Corinzi sulle realtà spirituali, riconduce tutte le cose ad un solo Dio Padre come al principio, in questo modo: «Vi sono diversità di carismi, ma uno solo é lo Spirito; e vi sono diversità di ministeri, ma uno solo é il Signore; vi sono diversità di operazioni, ma uno solo é Dio, che opera tutto in tutti» (1 Cor 12, 4-6).
Quelle cose infatti che lo Spirito distribuisce ai singoli, sono date dal Padre per mezzo del Verbo. In verità tutte le cose che sono del Padre sono pure del Figlio. Onde quelle cose che sono concesse dal Figlio nello Spirito sono veri doni del Padre. Parimenti quando lo Spirito é in noi, é anche in noi il Verbo dal quale lo riceviamo, e nel Verbo vi é anche il Padre, e così si realizza quanto é detto: «Verremo io e il Padre e prenderemo dimora presso di lui» (Gv 14, 23). Dove infatti vi é la luce, là vi é anche lo splendore; e dove vi é lo splendore, ivi
c'è parimenti la sua efficacia e la sua splendida grazia.
Questa stessa cosa insegna Paolo nella seconda lettera ai Corinzi, con queste parole: «La grazia del Signore Gesù Cristo,
l'amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi» (2 Cor 13, 13). Infatti la grazia é il dono che viene dato nella Trinità, é concesso dal Padre per mezzo del Figlio nello Spirito Santo. Come dal Padre per mezzo del Figlio viene data la grazia, così in noi non può avvenire la partecipazione del dono se non nello Spirito Santo. E allora, resi partecipi di esso, noi abbiamo
l'amore del Padre, la grazia del Figlio e la comunione dello stesso Spirito.
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MESSALE
Antifona
d'Ingresso
Sia benedetto Dio Padre,
e l'unigenito Figlio di Dio, e lo Spirito Santo:
perché grande è il suo amore per noi.
Benedíctus sit
Deus Pater,
unigenitúsque Dei
Fílius,
Sanctus quoque
Spíritus,
quia fecit nobíscum misericórdiam suam.
Colletta
O Dio Padre, che hai mandato nel mondo il tuo Figlio, Parola di verità, e lo Spirito santificatore per rivelare agli uomini il mistero della tua vita,
fa' che nella professione della vera fede riconosciamo la gloria della Trinità e adoriamo l'unico Dio in tre persone. Per il nostro Signore...
Deus
Pater, qui, Verbum veritátis et Spíritum sanctificatiónis mittens in
mundum, admirábile mystérium tuum homínibus declárasti, da nobis, in
confessióne veræ fídei, ætérnæ glóriam Trinitátis agnóscere, et Unitátem
adoráre in poténtia maiestátis. Per Dóminum.
Oppure:
O Dio altissimo, che nelle acque del Battesimo ci hai fatto tutti figli nel tuo unico Figlio, ascolta il grido dello Spirito che in noi ti chiama Padre, e
fa' che obbedendo al comando del Salvatore, diventiamo annunziatori della salvezza offerta a tutti i popoli. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te...
LITURGIA
DELLA PAROLA
Prima Lettura
Dt 4, 32-34. 39-40
Il
Signore è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra; e non ve n'è
altro.
Dal libro del
Deuteronòmio
Mosè parlò al popolo dicendo: «Interroga pure i tempi antichi, che
furono prima di te: dal giorno in cui Dio creò l'uomo sulla terra e da
un'estremità all'altra dei cieli, vi fu mai cosa grande come questa e si
udì mai cosa simile a questa? Che cioè un popolo abbia udito la voce di
Dio parlare dal fuoco, come l'hai udita tu, e che rimanesse vivo?
O ha mai tentato un dio di andare a scegliersi una nazione in mezzo a
un'altra con prove, segni, prodigi e battaglie, con mano potente e
braccio teso e grandi terrori, come fece per voi il Signore, vostro Dio,
in Egitto, sotto i tuoi occhi?
Sappi dunque oggi e medita bene nel tuo cuore che il Signore è Dio lassù
nei cieli e quaggiù sulla terra: non ve n'è altro.
Osserva dunque le sue leggi e i suoi comandi che oggi ti do, perché sia
felice tu e i tuoi figli dopo di te e perché tu resti a lungo nel paese
che il Signore, tuo Dio, ti dà per sempre».
Salmo
Responsoriale
Dal
Salmo 32
Beato il popolo
scelto dal Signore.
Retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell'amore del Signore è piena la terra.
Dalla parola del Signore furono fatti i cieli,
dal soffio della sua bocca ogni loro schiera.
Perché egli parlò e tutto fu creato,
comandò e tutto fu compiuto.
Ecco, l'occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.
L'anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo.
Seconda
Lettura
Rm 8, 14-17
Avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo:
«Abbà! Padre!».
Dalla
lettera di san Paolo apostolo ai
Romani
Fratelli, tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi
sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per
ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli
adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!».
Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di
Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di
Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare
anche alla sua gloria.
Canto
al Vangelo Cf
Ap 1,8
Alleluia,
alleluia.
Gloria al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo:
a Dio che è, che era e che viene.
Alleluia.
Vangelo
Mt 28, 16-20
Battezzate
tutti popoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Dal vangelo secondo
Matteo
In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che
Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono.
Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e
sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli,
battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo,
insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io
sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».
Sulle
Offerte
Invochiamo il tuo nome, Signore, su questi doni che ti presentiamo: consacrali con la tua potenza e trasforma tutti noi in sacrificio perenne a te gradito. Per Cristo nostro Signore.
Sanctífica, quæsumus, Dómine Deus noster, per tui nóminis invocatiónem,
hæc múnera nostræ servitútis, et per ea nosmetípsos tibi pérfice munus
ætérnum. Per Christum.
Prefazio
Il mistero di Dio uno e trino.
E'
veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere
grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.
Con il tuo unico Figlio e con lo Spirito Santo
sei un solo Dio, un solo Signore,
non nell'unità di una sola persona,
ma nella Trinità di una sola sostanza.
Quanto hai rivelato della tua gloria, noi lo crediamo,
e con la stessa fede, senza differenze,
lo affermiamo del tuo Figlio e dello Spirito Santo.
E nel proclamare te Dio vero ed eterno,
noi adoriamo la Trinità delle Persone,
l'unità della natura, l'uguaglianza nella maestà divina.
Gli Angeli e gli Arcangeli, i Cherubini e i Serafini,
non cessano di esaltarti uniti nella stessa lode:
Santo, Santo, Santo ...
Vere
dignum et iustum est, æquum et salutáre,
nos tibi semper
et ubíque grátias ágere:
Dómine,
sancte Pater, omnípotens ætérne Deus:
Qui cum Unigénito
Fílio tuo et Spíritu Sancto
unus es
Deus, unus es Dóminus:
non in uníus
singularitáte persónæ,
sed
in uníus Trinitáte substántiæ.
Quod enim de tua
glória, revelánte te,
crédimus, hoc de Fílio tuo, hoc de Spíritu Sancto,
sine
discretióne sentímus.
Ut, in
confessióne veræ sempiternæque Deitátis,
et
in persónis propríetas,
et in
esséntia únitas,
et in
maiestáte adorétur æquálitas.
Quem
laudant Angeli atque Archángeli,
Chérubim quoque ac Séraphim, qui non cessant
clamáre
cotídie, una voce dicéntes:
Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus Deus Sábaoth...
Antifona
alla Comunione
Gal
4,6
Voi siete figli di Dio:
egli ha mandato nei vostri cuori
lo Spirito del Figlio suo, che grida «Abba, Padre».
Quóniam
autem estis fílii, misit
Deus
Spíritum Fílii sui in corda
vestra clamántem: Abba, Pater.
Oppure: Mt
28,19
«Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni,
battezzandole nel nome del Padre
e del Figlio e dello Spirito Santo».
Dopo
la Comunione Signore Dio nostro, la comunione al tuo sacramento, e la professione della nostra fede in te, unico Dio in tre persone, ci sia pegno di salvezza dell'anima e del corpo. Per Cristo nostro Signore.
Profíciat nobis ad salútem córporis et ánimæ, Dómine Deus noster, huius
sacraménti suscéptio, et sempitérnæ sanctæ Trinitátis eiusdémque
indivíduæ Unitátis conféssio. Per Christum.
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