CRISTO
PANTOCRATOR
E'
il volto radioso del Cristo-Luce del racconto della Trasfigurazione: è il
Cristo luce che si trasfigura davanti a Pietro, Giacomo e Giovanni mentre
parlava della sua morte, per anticipare la gloria della sua resurrezione.
Questo Cristo luce proclama se stesso come luce del mondo nel
suo Vangelo aperto proprio sul brano in latino e greco "Io sono la
luce del mondo: chi segue me non cammina nelle tenebre, ma avrà la luce
della vita". Questo Cristo luce si presenta a noi come sintesi di
tutta la storia della salvezza; il distico che chiude il catino dell'abside
proclama la centralità del Cristo glorioso:
"FACTUS
HOMO FACTOR HOMINIS FACTIQUE REDEMPTOR+IUDICO CORPOREUS
CORPORA CORDA DEUS"
"Fattomi
Uomo io il Creatore dell'uomo e Redentore della mia creatura+giudico da
Uomo i corpi, come Dio i cuori".
Sintesi teologica straordinaria, non solo da leggere ma soprattutto da
contemplare nel Cristo di Cefalù. Il linguaggio dei colori nell'arte
iconica è funzionale al discorso teologico: il rosso e l'oro sono simboli
della divinità; l'azzurro e/o il verde sono il simbolo della umanità. Il
Cristo è vestito con una tunica rossa con lumeggiature d'oro, perché egli
è Dio sempre,"Dio da Dio, luce da luce, Dio vero da Dio vero";
ma sulle spalle porta un mantello azzurro, perché nella pienezza dei tempi
si è fatto uomo come noi nascendo da una donna. Maria, al contrario,
porta
una tunica azzurra perché è una creatura, ma è rivestita di un mantello
rosso perché è stata ricoperta di grazia, è la piena di grazia.
Tutta la
decorazione musiva dell'abside di Cefalù è giocata su questo alternarsi
di rosso e di verde, un inno di luce alle nozze di Dio con l'uomo celebrate
nel Cristo Dio-uomo. La mano destra è atteggiata in modo da indicare con
le tre dita unite l'unità e trinità di Dio, e con le altre dita,
leggermente arcuate, la duplice natura umana e divina del Cristo. E' il
gesto del Pantocratore, del Dio creatore che chiama dal nulla e sostiene
tutto ciò che esiste; il gesto regale di chi con autorità indice il
silenzio, perché lui solo, il Profeta, il Maestro, parla: la sua parola è il
suo libro aperto; il profeta annuncia se stesso: "io sono la luce del
mondo....". Di fronte al suo libro aperto, manifestazione piena e
luminosa di se, tutti gli apostoli e i santi dei registri inferiori tengono
i loro libri chiusi; solo Lui parla! Solamente i profeti, nei registri
laterali, hanno i loro cartigli srotolati, perché ormai le loro profezie
si sono compiute in Lui ed il loro senso è svelato. La stola che scende
dal suo omero destro indica la sua dignità sacerdotale, e lo proclama
mediatore della nuova ed eterna alleanza, sacerdote ed offerta di
riconciliazione tra Dio e l'uomo. Questo Cristo Glorioso trasfigurato è
il Risorto che ritornerà un giorno nella gloria per giudicare i corpi e i
cuori; ritornerà per fare il giudizio, per rendere definitivamente giusti,
lui che ha assunto la debolezza di un corpo e un cuore umano, tutti gli
uomini fatti di corpo e di cuore.
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