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MESSALE ROMANO &
LITURGIA DELLE ORE

 

 MESSALE F.E.

PROPRIO DELLA S. MESSA tratto dal Missale Romanum a.D. 1962 promulgatum e traduzione italiana delle letture secondo la traduzione proposta dalle CEI
 

ULTIMA DOMENICA DI OTTOBRE

NOSTRO SIGNORE GESÚ CRISTO RE

DÓMINI NOSTRI IESU CHRISTI REGIS

 
INTRÓITUS
Ap. 5, 12; 1, 6 - Dignus est Agnus, qui occísus est, accípere virtútem, et divinitátem, et sapiéntiam, et fortitúdinem, et honórem. Ipsi glória et impérium in sǽcula sæculórum. Ps. 71, 1 - Deus, iudícium tuum Regi da: et iustítiam tuam Fílio regis. Glória Patri… Ap. 5, 12; 1, 6 - Dignus est Agnus,… 
 
Ap. 5, 12; 1, 6 - L’Agnello che è stato ucciso è degno di ricevere la potenza, la divinità, la sapienza, la fortezza e l’onore. A Lui la glória e il potere nei sécoli dei sécoli. Sal. 71, 1 - O Dio, dà il tuo potere al Re: e la tua giustizia al tuo Figlio regale. Gloria al Padre… Ap. 5, 12; 1, 6 - L’Agnello che è stato ucciso è degno…
 
ORÁTIO
Omnípotens sempitérne Deus, qui in dilécto Fílio tuo, universórum Rege, ómnia instauráre voluísti: concéde propítius: ut cunctæ famíliæ géntium, peccáti vúlnere disgregátæ, eius suavíssimo subdántur império. Qui tecum vívit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. 
 
O Dio onnipotente ed eterno, che nel tuo diletto Figlio, Re universale, hai voluto restaurare tutte le cose, concedi propizio che la grande famiglia umana, disgregata dal peccato, si sottometta al dolcissimo imperio di Lui. Che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i sécoli dei sécoli.
M. - Amen.

 
EPISTOLA
Léctio Epístolæ B. Pauli Ap. ad Colossénses, 1, 12-20
 
Fratres: Grátias ágimus Deo Patri, qui dignos nos fecit in partem sortis sanctórum in lúmine: qui erípuit nos de potestáte tenebrárum, et tránstulit in regnum Fílii dilectiónis suæ, in quo habémus redemptiónem per sánguinem eius, remissiónem peccatórum. Qui est imágo Dei invisíbilis, primogénitus omnis creatúræ: quóniam in ipso cóndita sunt univérsa in coelis et in terra, visibília et invisibília, sive throni, sive dominatiónes, sive principátus, sive potestátes: ómnia per ipsum et in ipso creáta sunt: et ipse est ante omnes, et ómnia in ipso constant. Et ipse est caput córporis Ecclésiæ, qui est princípium, primogénitus ex mórtuis: ut sit in ómnibus ipse primátum ténens: quia in ipso complácuit omnem plenitúdinem inhabitáre; et per eum reconciliáre ómnia in ipsum, pacíficans per sánguinem crucis eius, sive quæ in terris, sive quæ in coelis sunt, in Christo Iesu Dómino nostro.
M. - Deo grátias.

 
Fratelli: ringraziando con gioia il Padre che ci ha messi in grado di partecipare alla sorte dei santi nella luce. È lui infatti che ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del suo Figlio diletto, per opera del quale abbiamo la redenzione, la remissione dei peccati. Egli è immagine del Dio invisibile, generato prima di ogni creatura; poiché per mezzo di lui sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e Potestà. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Egli è prima di tutte le cose e tutte sussistono in lui. Egli è anche il capo del corpo, cioè della Chiesa; il principio, il primogenito di coloro che risuscitano dai morti, per ottenere il primato su tutte le cose. Perché piacque a Dio di fare abitare in lui ogni pienezza e per mezzo di lui riconciliare a sé tutte le cose, rappacificando con il sangue della sua croce, cioè per mezzo di lui, le cose che stanno sulla terra e quelle nei cieli.

M. - Deo grátias.

 
GRADUALE
Ps. 71, 8 et 11 - Dominábitur a mari usque ad mare, et a flúmine usque ad términos orbis terrárum. Et adorábunt eum omnes reges terræ: omnes gentes sérvient ei.

 
Sal. 71, 8 e 11 - Egli dominerà da un mare all’altro, e dal fiume fino alle estremità della terra. E lo adoreranno tutti i re della terra: e tutte le nazioni lo serviranno.
 
ALLELÚIA
Allelúia, allelúia. Dan. 7, 14 - Potéstas eius, potéstas ætérna, quæ non auferétur: et regnum eius quod non corrumpétur. Allelúia.
 
Allelúia, allelúia. Dan. 7, 14 - Eterno è il suo potere, che non gli sarà mai tolto, ed eterno il suo regno, che non andrà mai distrutto. Allelúia.
 
EVANGÉLIUM
Sequéntia S. Evangélii secundum Ioánnem, 18, 33-37
 
In illo témpore: Dixit Pilátus ad Iesum: Tu es Rex Iudæórum? Respóndit Iesus: A temetípso hoc dicis, an álii dixérunt tibi de me? Respóndit Pilátus: Numquid ego Iudǽus sum? Gens tua, et pontífices tradidérunt te mihi: quid fecísti? Respóndit Iesus: Regnum meum non est de hoc mundo. Si ex hoc mundo esset regnum meum, minístri mei útique decertárent ut non tráderer Iudǽis: nunc áutem regnum meum non est hinc. Dixit ítaque ei Pilátus: Ergo Rex es tu? Respóndit Iesus: Tu dicis, quia Rex sum ego. Ego in hoc natus sum, et ad hoc veni in mundum, ut testimónium perhíbeam veritáti: omnis qui est ex veritáte, áudit vocem meam.
M. - Laus tibi Christe.
 
In quel tempo, Pilato rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: "Tu sei il re dei Giudei?". Gesù rispose: "Dici questo da te oppure altri te l'hanno detto sul mio conto?". Pilato rispose: "Sono io forse Giudeo? La tua gente e i sommi sacerdoti ti hanno consegnato a me; che cosa hai fatto?". Rispose Gesù: "Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù". Allora Pilato gli disse: "Dunque tu sei re?". Rispose Gesù: "Tu lo dici; io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce".
M. - Laus tibi Christe.

 
ANTÍPHONA AD OFFERTÓRIUM
Ps. 2, 8 - Póstula a me, et dabo tibi gentes hæreditátem tuam, et possesiónem tuam términos terræ.  
 
Sal. 2, 8 - Chiedimi, e ti darò in possesso le genti, e in tuo dominio i confini della terra.
 
SECRÉTA
Hóstiam tibi, Dómine, humánæ reconciliatiónis offérimus: præsta, quǽsumus, ut quem sacrifíciis præséntibus immolámus, ipse cunctis géntibus unitátis et pacis dona concédat Iesus Christus Fílius tuus Dóminus noster. Qui tecum vívit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum.
M. - Amen.
  
 
Ti offriamo, o Signore, la vittima dell’umana riconciliazione; Tu fa, Te ne preghiamo, che Colui stesso che offriamo col presente sacrificio conceda a tutti i popoli i doni dell’unità e della pace: Gesú Cristo tuo Figlio e Signore nostro. Che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i sécoli dei sécoli.
M. Amen.

 
PREFAZIO DI CRISTO RE
 
COMMÚNIO
Ps. 28, 10 et 11 - Sedébit Dóminus Rex in ætérnum: Dóminus benedícet popúlo suo in pace. 
 
Sal. 28, 10 e 11 - Il Signore siede Re in eterno: il Signore benedice il suo popolo con la pace.
 
POSTCOMMÚNIO
Immortalitátis alimóniam consecúti, quǽsumus, Dómine: ut, qui sub Christi Regis vexíllis militáre gloriámur, cum ipso, in coelésti sede, iúgiter regnáre possímus. Qui tecum vívit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum.
M. Amen. 

 
Ricevuto questo alimento d’immortalità, Ti preghiamo, o Signore, affinché quanti ci gloriamo di combattere sotto le insegne del Cristo Re, possiamo regnare per sempre nella celeste dimora con Lui. Che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i sécoli dei sécoli.
M. Amen.

 
Nelle chiese parrocchiali, innanzi al Santissimo Sacramento esposto, si recita la formula di Consacrazione del genere umano al Sacro Cuore di Gesù, secondo la diretta volontà del Sommo Pontefice Pio XI.


CONSACRAZIONE AL SACRATISSIMO CUORE DI GESÙ
nella festa di Cristo RE
 (Indulgentia plenaria)
 
O Gesù dolcissimo, o Redentore del genere umano, riguardate a noi umilmente prostrati innanzi al vostro altare.
Noi siamo vostri, e vostri vogliamo essere; e per vivere a voi più strettamente congiunti, ecco che ognuno di noi, oggi spontaneamente si consacra al vostro sacratissimo Cuore.
 
Molti, purtroppo, non vi conobbero mai; molti, disprezzando i vostri comandamenti, vi ripudiarono. O benignissimo Gesù, abbi misericordia e degli uni e degli altri e tutti quanti attira al vostro Sacratissimo Cuore.
 
O Signore, siate il Re non solo dei fedeli che non si allontanarono mai da voi, ma anche dì quei figli prodighi che vi abbandonarono; fate che questi, quanto prima, ritornino alla casa paterna, per non morire di miseria e di fame.
 
Siate il Re di coloro che vivono nell'inganno e dell'errore, o per discordia da voi separati; richiamateli al porto della verità, all'unità della fede, affinché in breve si faccia un solo ovile sotto un solo pastore.
 
[Siate il re finalmente di tutti quelli che sono avvolti nelle superstizioni dell’Idolatria e dell’Islamismo; e non ricusate di trarli tutti al lume e al regno vostro.
 
Riguardate finalmente con occhio di misericordia i figli di quel popolo che un giorno fu il prediletto; scenda anche sopra di loro, lavacro di redenzione di vita, il sangue già sopra essi invocato.] *
 
Largite, o Signore, incolumità e libertà sicura al­la vostra Chiesa, largite a tutti i popoli la tranquillità dell'ordine. Fate che da un capo all'altro della terra risuoni quest'unica voce:
 
Sia lode a quel Cuore divino, da cui venne la nostra salute; a lui si canti gloria e onore nei secoli dei secoli. Amen
 
*Per decreto della Sacra Penitenzieria Apostolica del 18 luglio 1959, dalla formula di consacrazione va omesso dalla proclamazione pubblica, il brano che va da:
Siate il re, a, di essi invocato
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