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MESSALE ROMANO &
LITURGIA DELLE ORE

 

 MESSALE F.O.

2 NOVEMBRE
COMMEMORAZIONE DI TUTTI I FEDELI DEFUNTI


I Messa
II Messa
III Messa

 


I MESSA

Antifona d'Ingresso  1 Ts 4,14; 1 Cor 15,22
Gesù è morto ed è risorto;
così anche quelli che sono morti in Gesù
Dio li radunerà insieme con lui.
E come tutti muoiono in Adamo,
così tutti in Cristo riavranno la vita.
 
Sicut Iesus mórtuus est et resurréxit, ita et Deus eos qui dormiérunt per Iesum addúcet cum eo. Et sicut in Adam omnes moriúntur, ita et in Christo omnes vivificabúntur.
 
Colletta

Ascolta, o Dio, la preghiera che la comunità dei credenti innalza a te nella fede del Signore risorto, e conferma in noi la beata speranza che insieme ai nostri fratelli defunti risorgeremo in Cristo a vita nuova. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te...
 
Preces nostras, quæsumus, Dómine, benígnus exáudi, ut, dum attóllitur nostra fides in Fílio tuo a mórtuis suscitáto, in famulórum tuórum præstolánda resurrectióne spes quoque nostra firmétur. Per Dóminum.

 
 
LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura 
Gb  19,1.23-27a
Io lo so che il mio Redentore è vivo.
 
Dal libro di Giobbe
Rispondendo Giobbe prese a dire:
«Oh, se le mie parole si scrivessero,
se si fissassero in un libro,
fossero impresse con stilo di ferro e con piombo,
per sempre s’incidessero sulla roccia!
Io so che il mio redentore è vivo
e che, ultimo, si ergerà sulla polvere!
Dopo che questa mia pelle sarà strappata via,
senza la mia carne, vedrò Dio.
Io lo vedrò, io stesso,
i miei occhi lo contempleranno e non un altro».

Salmo Responsoriale 
Dal Salmo 26
Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi.

 
Il Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura?

Una cosa ho chiesto al Signore,
questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore
tutti i giorni della mia vita,
per contemplare la bellezza del Signore
e ammirare il suo santuario.

Ascolta, Signore, la mia voce.
Io grido: abbi pietà di me, rispondimi!
Il tuo volto, Signore, io cerco.
Non nascondermi il tuo volto.

Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore.

Seconda Lettura 
Rm 5,5-11
Giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui.
  
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, la speranza non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.
Infatti, quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli empi. Ora, a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.
A maggior ragione ora, giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui. Se infatti, quand’eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto più, ora che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. Non solo, ma ci gloriamo pure in Dio, per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, grazie al quale ora abbiamo ricevuto la riconciliazione.

Canto al Vangelo   Gv 6,40
Alleluia, alleluia.

Questa è la volontà del Padre mio:
che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna;
e io lo risusciterò nell’ultimo giorno, dice il Signore.
Alleluia.

  
+ Vangelo   Gv 6,37-40
Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno.
 

Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno.
Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».

Sulle Offerte

Accetta, o Padre, i doni che ti offriamo in questo sacramento di amore che tutti unisce in Cristo tuo Figlio, e accogli i nostri fratelli defunti nella gloria del tuo regno. Per Cristo nostro Signore.
 
Nostris, Dómine, propitiáre munéribus, ut fámuli tui defúncti assumántur in glóriam cum Fílio tuo, cuius magno pietátis iúngimur sacraménto. Qui vivit et regnat in sæcula sæculórum.

Prefazio dei Defunti I

La speranza della risurrezione in Cristo.
 
E’ veramente cosa buona e giusta, 
nostro dovere e fonte di salvezza, 
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. 

In Cristo tuo Figlio, nostro salvatore
rifulge a noi la speranza della beata risurrezione, 
e se ci rattrista la certezza di dover morire, 
ci consola la promessa dell’immortalità futura. 
 
Ai tuoi fedeli, o Signore, 
la vita non è tolta, ma trasformata; 
e mentre si distrugge la dimora di questo esilio terreno, 
viene preparata un’abitazione eterna nel cielo. 
 
Per questo mistero di salvezza, 
uniti agli angeli e ai santi, 
cantiamo senza fine l’inno della tua lode:
 
Santo, Santo, Santo …
 
Vere dignum et iustum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine, sancte Pater, omnípotens ætérne Deus: per Christum Dóminum nostrum. In quo nobis spes beátæ resurrectiónis effúlsit, ut, quos contrístat certa moriéndi condício, eósdem consolétur futúræ immortalitátis promíssio. Tuis enim fidélibus, Dómine, vita mutátur, non tóllitur, et, dissolúta terréstris huius incolátus domo, ætérna in cælis habitátio comparátur. Et ídeo cum Angelis et Archángelis, cum Thronis et Dominatiónibus, cumque omni milítia cæléstis exércitus, hymnum glóriæ tuæ cánimus, sine fine dicéntes:
 
Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus Deus Sábaoth.
 

Antifona alla Comunione 
Gv 11,25-26
Dice il Signore: «Io sono la risurrezione e la vita.
Chi crede in me, anche se muore, vivrà;
e chiunque vive e crede in me,
non morirà in eterno».
 
Ego sum resurréctio et vita, dicit Dóminus. Qui credit in me, étiam si mórtuus fúerit, vivet; et omnis, qui vivit et credit in me, non moriétur in ætérnum.
 
Dopo la Comunione
Abbiamo celebrato, Signore, il mistero pasquale, invocando la tua misericordia per i nostri fratelli defunti; dona loro di partecipare alla pasqua eterna nella tua dimora di luce e di pace. Per Cristo nostro Signore.
 
Præsta, quæsumus, Dómine, ut fámuli tui defúncti in mansiónem lucis tránseant et pacis, pro quibus paschále celebrávimus sacraméntum. Per Christum.

 


II MESSA

Antifona d'Ingresso  Cf 4 Es 2,34-35
L’eterno riposo dona loro, Signore,
e splenda ad essi la luce perpetua.
 
Réquiem ætérnam dona eis, Dómine, et lux perpétua lúceat eis.

 
Colletta
O Dio, gloria dei credenti e vita dei giusti, che ci hai salvati con la morte e risurrezione del tuo Figlio, sii misericordioso con i nostri fratelli defunti; quando erano in mezzo a noi essi hanno professato la fede nella risurrezione: tu dona loro la beatitudine senza fine. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
 
Deus, glória fidélium et vita iustórum, cuius Fílii morte et resurrectióne redémpti sumus, propitiáre fámulis tuis defúnctis, ut, qui resurrectiónis nostræ mystérium agnovérunt, ætérnæ beatitúdinis gáudia percípere mereántur. Per Dóminum.

 
LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura 
Is 25,6a.7-9
Il Signore eliminerà la morte per sempre.
 
Dal libro del profeta Isaìa
In quel giorno, preparerà il Signore degli eserciti
per tutti i popoli, su questo monte,
un banchetto di grasse vivande.
Egli strapperà su questo monte
il velo che copriva la faccia di tutti i popoli
e la coltre distesa su tutte le nazioni.
Eliminerà la morte per sempre.
Il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni volto,
l’ignominia del suo popolo
farà scomparire da tutta la terra,
poiché il Signore ha parlato.
E si dirà in quel giorno: «Ecco il nostro Dio;
in lui abbiamo sperato perché ci salvasse.
Questi è il Signore in cui abbiamo sperato;
rallegriamoci, esultiamo per la sua salvezza».

Salmo Responsoriale 
Dal Salmo 24
Chi spera in te, Signore, non resta deluso.
 

Ricòrdati, Signore, della tua misericordia
e del tuo amore, che è da sempre.
Ricòrdati di me nella tua misericordia,
per la tua bontà, Signore.

Allarga il mio cuore angosciato,
liberami dagli affanni.
Vedi la mia povertà e la mia fatica
e perdona tutti i miei peccati.

Proteggimi, portami in salvo;
che io non resti deluso,
perché in te mi sono rifugiato.
Mi proteggano integrità e rettitudine,
perché in te ho sperato.

Seconda Lettura 
Rm 8,14-23
Aspettiamo la redenzione del nostro corpo.
 
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!».
Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria.
Ritengo infatti che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria futura che sarà rivelata in noi. L’ardente aspettativa della creazione, infatti, è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio.
La creazione infatti è stata sottoposta alla caducità – non per sua volontà, ma per volontà di colui che l’ha sottoposta – nella speranza che anche la stessa creazione sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio.
Sappiamo infatti che tutta insieme la creazione geme e soffre le doglie del parto fino ad oggi. Non solo, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l’adozione a figli, la redenzione del nostro corpo.
 
Canto al Vangelo 
 Cf Mt 25,34
Alleluia, alleluia.

Venite benedetti del Padre mio,
ricevete in eredità il regno preparato per voi
fin dalla creazione del mondo.
Alleluia.

  
+ Vangelo  Mt 25,31-46
Venite, benedetti del Padre mio.
 

Dal vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra.
Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”.
Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.
Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”.
Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”.
E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».

Sulle Offerte

Dio onnipotente, che nell’acqua del Battesimo hai rigenerato i nostri fratelli defunti, per questo sacrificio di riconciliazione che la Chiesa ti offre, lava le loro colpe nel sangue del Cristo e ricevili fra le braccia della tua misericordia. Per Cristo nostro Signore.

Omnípotens et miséricors Deus, his sacrifíciis áblue, quæsumus, fámulos tuos defúnctos a peccátis eórum in sánguine Christi, ut, quos mundásti aqua baptísmatis, indesinénter purífices indulgéntia pietátis. Per Christum.


Prefazio dei Defunti II

Cristo è morto per la nostra vita

È veramente cosa buona e giusta renderti grazie
e innalzare a te l'inno di benedizione e di lode,
Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore.

Egli prendendo su di sé la  nostra morte
ci ha liberati dalla morte
e sacrificando la sua vita
ci ha aperto il passaggio alla vita immortale.

Per questo mistero di salvezza,
uniti agli angeli e ai santi,
cantiamo senza fine la tua gloria:

Santo, Santo, Santo...
 
Vere dignum et iustum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine, sancte Pater, omnípotens ætérne Deus: per Christum Dóminum nostrum.
Ipse enim mortem unus accépit, ne omnes nos morerémur; immo unus mori dignátus est, ut omnes tibi perpétuo viverémus. Et ídeo, choris angélicis sociáti, te laudámus in gáudio confiténtes:

Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus Deus Sábaoth.

 

Antifona alla Comunione 
Cf. 4 Esd 2,35.34
Splenda ad essi la luce perpetua,
insieme ai tuoi santi, in eterno, Signore,
perché tu sei buono.
L’eterno riposo dona loro, Signore,
e splenda ad essi la luce perpetua,
insieme ai tuoi santi, in eterno, Signore,
perché tu sei buono. 

Lux ætérna lúceat eis, Dómine, cum Sanctis tuis in ætérnum, quia pius es.


Dopo la Comunione
O Padre, che in questo sacramento pasquale ci hai uniti al tuo Figlio, vincitore del peccato e della morte, fa’ che i nostri fratelli defunti, liberi da ogni colpa, partecipino alla gloria del Signore risorto, che vive e regna nei secoli dei secoli.

Sumpto sacraménto Unigéniti tui, qui pro nobis immolátus resurréxit in glória, te, Dómine, supplíciter exorámus pro fámulis tuis defúnctis, ut, paschálibus mystériis mundáti, futúræ resurrectiónis múnere gloriéntur. Per Christum.

 


III MESSA

Antifona d'Ingresso  Cf Rm 8,11
Dio, che ha risuscitato Cristo Gesù dai morti,
darà la vita anche ai nostri corpi mortali
per mezzo del suo Spirito, che abita in noi.

Deus, qui suscitávit Iesum a mórtuis, vivificábit et mortália córpora nostra, propter inhabitántem Spíritum eius in nobis.


Colletta

Dio onnipotente, il tuo unico Figlio, nel mistero della Pasqua, è passato da questo mondo alla gloria del tuo regno; concedi ai nostri fratelli defunti di condividere il suo trionfo sulla morte e di contemplare in eterno te, o Padre, che li hai creati e redenti. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Deus, qui Unigénitum tuum, devícta morte, ad cæléstia transíre fecísti, concéde fámulis tuis defúnctis, ut, huius vitæ mortalitáte devícta, te conditórem et redemptórem possint perpétuo contemplári. Per Dóminum.


LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura 
Sap 3,1-9
Il Signore li ha graditi come l'offerta di un un olocausto.
 
Dal libro della Sapienza
Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio,
nessun tormento li toccherà.
Agli occhi degli stolti parve che morissero,
la loro fine fu ritenuta una sciagura,
la loro partenza da noi una rovina,
ma essi sono nella pace.
Anche se agli occhi degli uomini subiscono castighi,
la loro speranza resta piena d’immortalità.
In cambio di una breve pena riceveranno grandi benefici,
perché Dio li ha provati e li ha trovati degni di sé;
li ha saggiati come oro nel crogiolo
e li ha graditi come l’offerta di un olocausto.
Nel giorno del loro giudizio risplenderanno,
come scintille nella stoppia correranno qua e là.
Governeranno le nazioni, avranno potere sui popoli
e il Signore regnerà per sempre su di loro.
Coloro che confidano in lui comprenderanno la verità,
i fedeli nell’amore rimarranno presso di lui,
perché grazia e misericordia sono per i suoi eletti.

Salmo Responsoriale 
Dal Salmo 41
L’anima mia ha sete del Dio vivente.

Come la cerva anela
ai corsi d’acqua,
così l’anima mia anela
a te, o Dio.

L’anima mia ha sete di Dio,
del Dio vivente:
quando verrò e vedrò
il volto di Dio?

Avanzavo tra la folla,
la precedevo fino alla casa di Dio,
fra canti di gioia e di lode
di una moltitudine in festa.

Manda la tua luce e la tua verità:
siano esse a guidarmi,
mi conducano alla tua santa montagna,
alla tua dimora.

Verrò all’altare di Dio,
a Dio, mia gioiosa esultanza.
A te canterò sulla cetra,
Dio, Dio mio.

Perché ti rattristi, anima mia,
perché ti agiti in me?
Spera in Dio: ancora potrò lodarlo,
lui, salvezza del mio volto e mio Dio.

Seconda Lettura 
Ap 21,1-5.6-7
Non vi sarà più la morte. 
 
Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo
Io, Giovanni, vidi un cielo nuovo e una terra nuova: il cielo e la terra di prima infatti erano scomparsi e il mare non c’era più. E vidi anche la città santa, la Gerusalemme nuova, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo.
Udii allora una voce potente, che veniva dal trono e diceva:
«Ecco la tenda di Dio con gli uomini!
Egli abiterà con loro
ed essi saranno suoi popoli
ed egli sarà il Dio con loro, il loro Dio.
E asciugherà ogni lacrima dai loro occhi
e non vi sarà più la morte
né lutto né lamento né affanno,
perché le cose di prima sono passate».
E Colui che sedeva sul trono disse:
«Ecco, io faccio nuove tutte le cose.
Io sono l’Alfa e l’Omèga,
il Principio e la Fine.
A colui che ha sete
io darò gratuitamente da bere
alla fonte dell’acqua della vita.
Chi sarà vincitore erediterà questi beni;
io sarò suo Dio ed egli sarà mio figlio».
 
Canto al Vangelo 
 Cf Mt 11,25
Alleluia, alleluia.

Ti rendo lode, Padre,
Signore del cielo e della terra,
perché ai piccoli hai rivelato i misteri del regno.
Alleluia.

  
+ Vangelo  Mt 5,1-12a
Rallegratevi ed esultate: perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.
 

Dal vangelo secondo Matteo

In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

Sulle Offerte

O Dio, Signore dei vivi e dei morti, pieno di misericordia verso le tue creature, concedi il perdono e la pace ai nostri fratelli defunti, perché, immersi nella tua beatitudine, ti lodino in eterno. Per Cristo nostro Signore.
 
Pro ómnibus fámulis tuis in Christo dormiéntibus hóstiam, Dómine, súscipe benígnus oblátam, ut, per hoc sacrifícium singuláre vínculis mortis exúti, vitam mereántur ætérnam. Per Christum.


Prefazio dei Defunti III

Cristo, vita e risurrezione

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore.

Egli è la salvezza del mondo,
la vita senza fine
e la risurrezione dei morti.

Per mezzo di lui si allietano gli angeli,
e nell'eternità adorano la gloria del tuo volto.
Al loro canto concedi, o Signore,
che si uniscano le nostre umili voci
nell'inno di lode:
 
Santo, Santo, Santo...
 
Vere dignum et iustum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine, sancte Pater, omnípotens ætérne Deus: per Christum Dóminum nostrum: Qui est salus mundi, vita hóminum, resurréctio mortuórum. Per quem maiestátem tuam adórat exércitus Angelórum, ante conspéctum tuum in æternitáte lætántium. Cum quibus et nostras voces ut admítti iúbeas, deprecámur, sócia exsultatióne dicéntes:

Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus Deus Sábaoth.

   
Antifona alla Comunione 
Cf Fil 3,20-21 
Aspettiamo il nostro salvatore Gesù Cristo;
egli trasfigurerà il nostro corpo mortale
a immagine del suo corpo glorioso.

Salvatórem exspectámus Dóminum Iesum Christum, qui reformábit corpus humilitátis nostræ configurátum córpori claritátis suæ.

Dopo la Comunione

Accogli nell’abbraccio della tua misericordia, o Padre, i nostri fratelli defunti, per i quali ti abbiamo offerto questo sacrificio; e poiché nel battesimo li hai resi tuoi figli, dona loro nella tua casa la gioia senza fine.
Per Cristo nostro Signore.
 
Multíplica, Dómine, his sacrifíciis suscéptis, super fámulos tuos defúnctos misericórdiam tuam, et, quibus donásti baptísmi grátiam, da eis æternórum plenitúdinem gaudiórum. Per Christum.

 
°°°

Preghiera per i defunti
(Tradizione Bizantina)


Dio degli spiriti e di ogni carne, che calpestasti la morte e annientasti il diavolo e la vita al tuo mondo donasti; tu stesso o Signore, dona all'anima del tuo servo N. defunto il riposo in un luogo luminoso, in un luogo verdeggiante, in un luogo di freschezza, donde sono lontani sofferenza, dolore e gemito.

Quale Dio buono e benigno perdona ogni colpa da lui commessa con parola, con opera o con la mente; poiché non v'è uomo che viva e non pecchi; giacché tu solo sei senza peccato, e la tua giustizia è giustizia nei secoli e la tua parola è verità.
 
Poiché tu sei la risurrezione, la vita e il riposo del tuo servo N. defunto, o Cristo nostro Dio, noi ti rendiamo gloria, assieme al Padre tuo unigenito, con il santissimo buono e vivificante tuo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Riposino in pace. Amen.