www.maranatha.it/mobile

LA SACRA BIBBIA

Edizione CEI - 1974

Precedente  HOME  Successivo

 
2 Samuele  9


[1] Davide disse: "Č forse rimasto qualcuno della casa di Saul, a cui io possa fare del bene a causa di Giōnata?".

[2] Ora vi era un servo della casa di Saul, chiamato Zibā, che fu fatto venire presso Davide. Il re gli chiese: "Sei tu Zibā?". Quegli rispose: "Sė".

[3] Il re gli disse: "Non c'č pių nessuno della casa di Saul, a cui io possa usare la misericordia di Dio?". Zibā rispose al re: "Vi č ancora un figlio di Giōnata storpio dei piedi".

[4] Il re gli disse: "Dov'č?". Zibā rispose al re: "Č in casa di Machėr figlio di Ammičl a Lodebār".

[5] Allora il re lo mandō a prendere in casa di Machėr figlio di Ammičl a Lodebār.

[6] Merib-Bāal figlio di Giōnata, figlio di Saul, venne da Davide, si gettō con la faccia a terra e si prostrō davanti a lui. Davide disse: "Merib-Bāal!". Rispose:

[7] "Ecco il tuo servo!". Davide gli disse: "Non temere, perché voglio trattarti con bontā per amore di Giōnata tuo padre e ti restituisco tutti i campi di Saul tuo avo e tu mangerai sempre alla mia tavola".

[8] Merib-Bāal si prostrō e disse: "Che cos'č il tuo servo, perché tu prenda in considerazione un cane morto come sono io?".

[9] Allora il re chiamō Zibā servo di Saul e gli disse: "Quanto apparteneva a Saul e a tutta la sua casa, io lo dō al figlio del tuo Signore.

[10] Tu dunque con i figli e gli schiavi lavorerai per lui la terra e ne raccoglierai i prodotti, perché abbia pane e nutrimento la casa del tuo signore; quanto a Merib-Bāal figlio del tuo signore, mangerā sempre alla mia tavola". Ora Zibā aveva quindici figli e venti schiavi.

[11] Zibā disse al re: "Il tuo servo farā quanto il re mio signore ordina al suo servo". Merib-Bāal dunque mangiava alla tavola di Davide come uno dei figli del re.

[12] Merib-Bāal aveva un figlioletto chiamato Micā; tutti quelli che stavano in casa di Zibā erano al servizio di Merib-Bāal.

[13] Ma Merib-Bāal abitava in Gerusalemme perché mangiava sempre alla tavola del re. Era storpio di ambedue i piedi.