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LA SACRA BIBBIA

Edizione CEI - 1974

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Qoelet (Ecclesiaste)


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Il libro è più comunemente conosciuto col titolo greco “Ecclesiaste”, corrispondente all’ebraico Qoelet e con lo stesso significato di “colui che parla nell’assemblea”, cioè il predicatore. Il testo si svolge senza un chiaro ordine ed affronta il problema del significato della vita umana, incapace di scrutare a fondo i disegni di Dio, l’uomo si trova a combattere con la realtà d’ogni giorno, alla ricerca di una felicità che gli alleggerisca il peso di vivere. La felicità terrena, la ricerca del piacere non può essere il vero scopo della vita. Quale sia in definitiva il segreto della vita, l’autore non sa dirlo, contentandosi di demolire le tesi opposte alle sue. A motivo del suo caratteristico argomentare, l’autore è stato accusato di essere un pessimista, un edonista o uno scettico: in realtà, egli è uno spirito profondamente religioso e, affermando l’illusione della felicità sulla terra, orienta le aspirazioni dell’uomo verso una felicità più alta e sicura. Il consiglio finale del Qoelet, ispirato a un realismo di buona lega, è un invito alla moderazione nell’uso delle cose terrene, nel rispetto della volontà di dio. Nei suoi aspetti apparentemente negativi, l’autore testimonia la necessità d’una più completa rivelazione divina sulle sanzioni eterne nell’al di là all’operato dell’uomo sulla terra. La rivelazione cristiana offrirà agli uomini, che inseguono sulla terra i loro insopprimibili desideri di felicità, la grazia divina. L’autore si presenta sotto le vesti di Salomone (1, 1) con un chiaro artificio letterario giacché egli ha pubblicato il suo libro probabilmente nella seconda metà del III sec. a.C., settecent’anni circa dopo il re sapientissimo.