www.maranatha.it/mobile

LA SACRA BIBBIA

Edizione CEI - 1974

Precedente  HOME  Successivo

 

Sapienza


1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9.

10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19


Il libro si presenta come opera del re Salomone con un evidente artificio letterario (cfr. introd. a Qo), perché esso è opera di un pio giudeo di lingua greca, sicuro conoscitore del mondo ellenistico, che viveva in Alessandria d’Egitto tra il 120-80 a.C. Si tratta, perciò, dell’ultimo libro dell’Antico Testamento. Imbevuto della più pura tradizione biblica, l’autore si rivolge ai suoi correligionari che vivevano in ambiente greco, per convincerli della superiorità della sapienza ebraica, ispirata da Dio e concretamente espressa nella legge che governa il popolo eletto, sulla filosofia e la vita pagana. Nelle sue grandi linee, il libro espone le vie della sapienza opposte alla via degli empi (cc. 1-5), la sapienza in se stessa come realtà divina (cc. 6-9), le opere della sapienza divina nella storia di Israele (cc. 10-19). In quest’opera, la dottrina biblica sulla sapienza raggiunge gli ultimi sviluppi ed è come il prodromo dell’insegnamento del Nuovo Testamento sulla grazia; a sua volta, il Nuovo Testamento sulla grazia; a sua volta, il Nuovo Testamento aiuta a capire la dottrina dell’Antico sulla sapienza. La speranza beata nell’al di là è espressa con rara chiarezza, illuminando il problema dell’umano destino (cfr. introd. a Gb e Qo). E’ l’ultimo passo verso la rivelazione cristiana: Cristo, Sapienza di Dio incarnata tra gli uomini, è la fonte della vita e della felicità eterna. Questo spiega l’influsso che il libro ha esercitato sulla cristologia di Giovanni e di Paolo.