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LA SACRA BIBBIA

Edizione CEI - 1974

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Malachia


1. 2. 3.

Questo libro è probabilmente uno scritto anonimo; infatti sembra che il nome Malachia, che significa “messaggero di Dio”, sia desunto da una profezia contenuta nel libro (3, 1). L’autore scrisse nella seconda metà del V sec. a. C.,, al tempo in cui i matrimoni misti dei reduci a Gerusalemme dall’esilio di Babilonia costituivano un grave problema per la purità religiosa del popolo di dio. Nel contesto della ricostruzione del secondo tempo, il libro – che è sotto l’influenza del Deuteronomio (cfr. introd. A Dt.) – è particolarmente preoccupato dei peccati dei sacerdoti e della violazione della legge del culto da parte del popolo. Il culto esercitato con vero spirito è il culmine della religione e l’éra messianica della nuova alleanza e della definitiva salvezza sarà caratterizzata dall’offerta di un sacrificio unico e perfetto (1, 11). Questa profezia insieme con l’annunzio del precursore del Messia (3, 1.23-24), rappresenta il contributo originale del libro alla rivelazione dell’Antico Testamento.