CAPO I. Dell'Avvento.
1. Perché si chiamano
Avvento le quattro settimane che precedono la
solennità del santo Natale?
Le quattro settimane che precedono la solennità del
santo Natale si chiamano Avvento, che vuol dire
venuta, perché in questo tempo la Chiesa ci dispone
a celebrare degnamente la memoria della prima venuta
di Gesù Cristo in questo mondo colla sua nascita
temporale.
2. Che cosa ci propone la
santa Chiesa a considerare nell'Avvento?
La Chiesa nell'Avvento ci propone a considerare
quattro cose:
-
le promesse che Dio aveva fatte di mandarci il
Messia per la nostra salute;
-
le brame degli antichi Padri, che ne sospiravano
la venuta;
-
la predicazione di S. Giovanni Battista, che
esortava il popolo a far penitenza per disporlo
a ricevere il Messia;
-
l'ultima venuta di Gesù Cristo nella sua gloria
per giudicare i vivi ed i morti.
3. Che cosa dobbiamo noi
fare nell'Avvento per secondare le intenzioni della
Chiesa?
Per secondare le intenzioni della Chiesa,
nell'Avvento dobbiamo fare cinque cose:
-
meditare con viva fede e con ardente amore il
grande beneficio dell'incarnazione del Figliuolo
di Dio;
-
riconoscere la nostra miseria e il sommo bisogno
che abbiamo di Gesù Cristo;
-
pregarlo istantemente che venga a nascere e
crescere spiritualmente in noi colla sua grazia;
-
preparargli la strada colle opere di penitenza,
e specialmente col frequentare i santi
sacramenti;
-
pensar sovente all'ultima terribile sua venuta,
e in vista di questa conformare la nostra alla
sua santissima vita per poter essere con Lui a
parte della sua gloria.
CAPO II. Del santo
Natale.
4. Che festa è il santo
Natale?
Il santo Natale è la festa istituita per celebrare
la memoria della nascita temporale di Gesù Cristo.
5. Che cosa ha di
particolare il santo Natale tra tutte le altre
feste?
Il santo Natale tra tutte le altre feste ha due cose
di particolare:
-
che si celebrano gli uffici divini nella notte
precedente, secondo l'uso antico della Chiesa
nelle vigilie:
-
che si celebrano tre messe da ogni sacerdote.
6. Perché la Chiesa ha
voluto ritenere l'uso di celebrare nella notte del
Natale i divini uffizi?
La Chiesa ha voluto ritenere l'uso di celebrare
nella notte del Natale i divini uffizi per rinnovare
con viva riconoscenza la memoria di quella notte, in
cui, nascendo il divin Salvatore, cominciò l'opera
della nostra redenzione.
7. Quali cose ci propone
la Chiesa a considerare nelle tre Messe del Natale?
Nel vangelo della prima Messa del Natale la Chiesa
ci propone a considerare che la santissima Vergine,
recatasi in compagnia di S. Giuseppe da Nazaret a
Betlemme per far ivi registrare il loro nome,
secondo l'ordine dell'imperatore, né avendo
ritrovato altro alloggio, diede alla luce Gesù
Cristo dentro una stalla e lo ripose nel presepio,
cioè in una mangiatoia d'animali.
Nel vangelo della seconda ci propone a considerare
la visita fatta a Gesù Cristo da alcuni poveri
pastori, che erano stati avvisati da un Angelo della
nascita di esso.
Nel vangelo della terza ci propone a considerare che
questo fanciullo, che si vede nascere nel tempo da
Maria Vergine, è ab eterno Figliuolo di Dio.
8. Che cosa intende la
Chiesa nel proporci a considerare i misteri delle
tre Messe del Natale?
Nel proporci a considerare i misteri delle tre Messe
del Natale la Chiesa intende che ringraziamo il
divin Redentore d'essersi fatto uomo per la nostra
salute, che lo riconosciamo insieme ai pastori, e lo
adoriamo qual vero Figliuolo di Dio, ascoltando le
istruzioni ch' Egli tacitamente ci dà colle
circostanze della sua nascita.
9. Che cosa c'insegna Gesù
Cristo colle circostanze della sua nascita?
Colle circostanze della sua nascita Gesù Cristo
c'insegna a rinunciare alle vanità del mondo e ad
apprezzare la povertà e le sofferenze.
10. Nella festa del Natale
siamo noi obbligali ad ascoltare tre Messe?
Nella festa del Natale siamo obbligati ad ascoltare
soltanto una Messa, ma è però bene ascoltarle tutte
e tre per conformarci meglio alle intenzioni della
Chiesa.
11. Che cosa dobbiamo noi
fare nel santo Natale per secondare pienamente le
intenzioni della Chiesa?
Nel santo Natale, per secondare pienamente le
intenzioni della Chiesa, dobbiamo fare queste
quattro cose:
-
prepararci la vigilia con unire al digiuno un
raccoglimento maggiore del solito;
-
apportarvi una grande purità per mezzo di una
buona confessione e un grande desiderio di
ricevere il Signore;
-
assistere, se si può, agli uffizi divini nella
notte precedente, e alle tre Messe, meditando il
mistero che si celebra;
-
impiegare questo giorno, per quanto possiamo, in
opere di cristiana pietà.
CAPO III. Della
Circoncisione del Signore.
12. Che festa è la
Circoncisione del Signore?
La Circoncisione del Signore è la festa istituita
per celebrare la memoria del sangue sparso da Gesù
Cristo nei primi giorni della sua vita.
13. Che cosa era la
circoncisione nella legge antica?
La circoncisione nella legge antica era un rito
istituito dal Signore, per contrassegnare coloro che
appartenevano al popolo di Dio, e per distinguerli
dalle genti infedeli.
14. Gesù Cristo era
anch'Egli soggetto alla legge della circoncisione?
Gesù Cristo certamente non era soggetto alla legge
della circoncisione, perché era fatta per i servi e
per i peccatori; e Gesù Cristo era vero Figliuolo di
Dio e autore della legge, ed era la medesima
santità.
15. Perché Gesù Cristo ha
voluto essere circonciso senza esservi obbligato?
Gesù Cristo ha voluto essere circonciso senza
esservi obbligato, perché essendosi per amore
addossato i nostri peccati, volle portarne le pene e
cominciare a lavarli col sangue fino dai primi
giorni della sua vita.
16. Che altro avvenne
quando Gesù Cristo fu circonciso?
Quando Gesù Cristo fu circonciso gli venne imposto
il nome di Gesù, come già l'Angelo aveva ordinato
per parte di Dio alla santissima Vergine e a san
Giuseppe.
17. Che cosa significa il
nome di Gesù?
Il nome di Gesù significa Salvatore; e si diede al
Figliuolo di Dio, perché veniva a salvarci e a
liberarci dai nostri peccati.
18. Si deve avere grande
rispetto pel nome di Gesù?
Pel nome di Gesù si deve avere grandissimo rispetto,
perché questo rappresenta il nostro divin Redentore
che ci ha riconciliati con Dio, e ci ha meritato
alla vita eterna.
19. Che cosa dobbiamo fare
per celebrare la festa della Circoncisione secondo
la mente della Chiesa?
Per celebrare la festa della Circoncisione secondo
la mente della Chiesa dobbiamo fare quattro cose:
-
adorare Gesù Cristo, ringraziarlo ed amarlo;
-
invocare con viva fede e con rispetto il suo
santissimo Nome, e porre in esso tutta la nostra
confidenza;
-
praticare la circoncisione spirituale, che
consiste nel togliere dal cuore il peccato e
ogni affetto disordinato;
-
consacrare a Dio tutto l'anno che incomincia, e
pregarlo a darci grazia di passarlo nel suo
divino servizio.
CAPO IV. Dell'Epifania
del Signore.
20. Che festa è l'Epifania
del Signore?
L'Epifania è la festa istituita per celebrare la
memoria di tre grandi misteri, de' quali il primo e
principale è l'adorazione de' Magi; il secondo è il
Battesimo di Gesù Cristo; il terzo, è il suo primo
miracolo nelle nozze di Cana in Galilea.
21. Perché la festa
dell'adorazione dei Magi, del Battesimo di Gesù
Cristo, e del suo miracolo si chiama Epifania?
La festa dell'adorazione dei Magi, del Battesimo di
Gesù Cristo e del suo primo miracolo si chiama
Epifania, che vuol dire apparizione, o
manifestazione, perché in questi misteri chiaramente
si manifestò agli uomini la gloria di Gesù Cristo.
22. Chi erano i Magi?
I Magi erano personaggi ragguardevoli dell'Oriente
che attendevano allo studio della sapienza.
23. Perché vennero i Magi
ad adorare Gesù Cristo?
I Magi vennero ad adorare Gesù Cristo, perché,
essendo comparsa una nuova stella, conobbero per
ispirazione divina essere quella indizio della
nascita del re de' Giudei, salvatore degli uomini.
24. In qual luogo vennero
i Magi ad adorare Gesù Cristo?
I Magi vennero ad adorare Gesù Cristo in Betlemme.
25. Come seppero i Magi
che Gesù cristo era nato in Betlemme?
I Magi andarono in Gerusalemme, città capitale della
Giudea, dove era il tempio santo di Dio, ed ivi
seppero dai sacerdoti, che il Messia doveva nascere
in Betlemme secondo le profezie.
26. Dopo che i Magi
uscirono da Gerusalemme, chi li condusse a Betlemme?
Dopo che i Magi uscirono da Gerusalemme, li condusse
a Betlemme la stella già da loro veduta in Oriente,
che camminò avanti di loro, e non si fermò finché
essi non giunsero al luogo, dove era il divin
Pargoletto.
27. Che cosa fecero i
Magi, ritrovato che ebbero Gesù Cristo?
I Magi, ritrovato che ebbero Gesù Cristo, lo
adorarono, e gli presentarono oro, incenso, e mirra,
riconoscendolo in questa maniera come vero re, vero
Dio e vero uomo.
28. Che cosa dobbiamo noi
fare per celebrare degnamente la solennità
dell'Epifania secondo la mente della Chiesa?
Per celebrare degnamente la solennità dell'Epifania
secondo la mente della Chiesa dobbiamo fare quattro
cose:
-
riconoscere nella vocazione de' Magi, che furono
i primi gentili chiamati alla cognizione di Gesù
Cristo, le primizie della nostra vocazione alla
Fede, e ringraziare il Signore d'averci fatti
cristiani;
-
pregar Dio ad estendere il gran dono della Fede
a quelli che ne sono privi;
-
eccitarci all'amore di Gesù e risolvere di
seguire prontamente le divine ispirazioni;
-
offerirgli ad esempio de' Magi qualche tributo
della nostra divozione colla pratica della
limosina, della orazione e della mortificazione
cristiana.
CAPO V. Delle domeniche di
settuagesima, sessagesima e quinquagesima.
29. Quali sotto le
domeniche che si chiamano di settuagesima,
sessagesima e quinquagesima?
Si chiamano domeniche di settuagesima, sessagesima e
quinquagesima la settima, sesta e quinta domenica
avanti quella di Passione.
30. Per qual ragione la
Chiesa dalla domenica di settuagesima fino al sabato
santo tralascia nei divini uffici l'Alleluia, ed usa
paramenti di color violaceo?
La Chiesa dalla domenica di settuagesima fino al
sabato santo tralascia nei divini uffici l'Alleluia,
che é voce di allegrezza, ed usa paramenti di color
violaceo, che é color di mestizia, per allontanare
con questi segni di tristezza i fedeli dalle vane
allegrezze del mondo ed insinuare ad essi lo spirito
di penitenza.
31. Quali cose ci propone
la Chiesa a considerare nei divini uffici delle
settimane di settuagesima, sessagesima e
quinquagesima?
Nei divini uffici della settimana di settuagesima la
Chiesa ci rappresenta la caduta dei nostri
progenitori, e il loro giusto castigo; in quelli
della settimana di sessagesima ci rappresenta il
diluvio universale mandato da Dio per castigo dei
peccatori; in quelli poi dei primi tre giorni della
settimana di quinquagesima ci rappresenta la
vocazione di Abramo, e il premio dato da Dio alla
sua obbedienza e alla sua fede.
32. Donde viene che,
malgrado le intenzioni della Chiesa, nel tempo di
settuagesima, sessagesima e quinquagesima, più che
in qualunque altro, si vedono tanti disordini in una
parte di cristiani?
In questo tempo più che in qualunque altro, si
vedono tanti disordini in una parte di cristiani per
malignità del demonio, il quale volendo contrariare
i disegni della Chiesa, fa i maggiori suoi sforzi
per indurre i cristiani a vivere secondo i dettami
del mondo e della carne.
33. Che cosa dobbiamo
fare per conformarci ai disegni della Chiesa nel
tempo di carnevale?
[2]
Per conformarci ai disegni della Chiesa in tempo di
carnevale bisogna star lontani dagli spettacoli e
dai divertimenti pericolosi, e attendere con maggior
diligenza all'orazione e alla mortificazione,
facendo qualche visita straordinaria al Santissimo
Sacramento, massime quando sta esposto alla pubblica
adorazione; e ciò per riparare a tanti disordini,
coi quali Iddio in questo tempo viene offeso.
34. Se vi fosse necessità
di trovarsi a qualche pericoloso divertimento del
carnevale, che cosa deve farsi?
Chi per necessità si trovasse a qualche pericoloso
divertimento del carnevale, deve prima implorare
l'aiuto della divina grazia per evitare ogni
peccato; poi recarvisi con grande modestia e
ritenutezza, e dopo, raccogliere lo spirito colla
considerazione di qualche massima del vangelo.
CAPO VI. Della
Quaresima.
35.
Che è la Quaresima?
La Quaresima è un tempo di
digiuno e di penitenza istituito
dalla Chiesa per tradizione
apostolica.
36.
Per qual fine è istituita la
Quaresima?
La Quaresima è istituita:
-
per farci conoscere
l'obbligo che abbiamo di far
penitenza in tutto il tempo
della nostra vita, di cui,
secondo i santi Padri la
Quaresima è la figura;
-
per imitare in qualche
maniera il rigoroso digiuno
di quaranta giorni, che Gesù
Cristo fece nel deserto;
-
per prepararci coi mezzo
della penitenza a celebrare
santamente la Pasqua.
37.
Perché il primo giorno di
Quaresima si chiama il giorno
delle Ceneri?
Il primo giorno di Quaresima si
chiama giorno delle Ceneri,
perché la Chiesa mette in quel
giorno le sacre ceneri sul capo
dei fedeli.
38.
Perché la Chiesa nel principio
della Quaresima usa imporre le
sacre ceneri?
La Chiesa nel principio della
Quaresima usa imporre le sacre
ceneri, affinché noi
ricordandoci che siamo composti
di polvere, e colla morte
dobbiamo ridurci in polvere, ci
umiliamo e facciamo penitenza
de' nostri peccati mentre ne
abbiamo il tempo.
39.
Con quale disposizione dobbiamo
noi ricevere le sacre ceneri?
Noi dobbiamo ricevere le sacre
ceneri con cuor contrito ed
umiliato, e con la santa
risoluzione di passare la
Quaresima nelle opere di
penitenza.
40.
Che cosa dobbiamo noi fare per
passar bene la Quaresima secondo
la mente della Chiesa?
Per passar bene la Quaresima
secondo la mente della Chiesa
dobbiamo fare quattro cose:
-
osservare esattamente il
digiuno, e mortificarci non
solamente nelle cose
illecite e pericolose, ma
ancora, per quanto si può,
nelle cose lecite, come
sarebbe moderarsi nelle
ricreazioni;
-
fare preghiere, limosine, ed
altre opere di cristiana
carità verso il prossimo più
che in ogni altro tempo;
-
ascoltare la parola di Dio
non già per pura usanza o
curiosità, ma per desiderio
di mettere in pratica le
verità che si ascoltano;
-
essere solleciti a
prepararci alla confessione,
per rendere più meritorio il
digiuno, e per disporci
meglio alla Comunione
pasquale.
41. In
che consiste il digiuno?
Il digiuno consiste nel fare un
solo pasto al giorno, e
nell'astenersi dai cibi vietati.
42.
Nei giorni di digiuno oltre
l'unico pasto è vietata
qualunque altra refezione?
Nei giorni di digiuno la Chiesa
permette una leggiera refezione
alla sera, o pure sul
mezzogiorno quando l'unico pasto
viene differito alla sera.
43.
Chi è obbligato al digiuno?
Al digiuno sono obbligati tutti
coloro che hanno compito il
ventesimo primo anno e non ne
sono legittimamente impediti.
44.
Quelli che non sono obbligati al
digiuno sono affatto esenti
dalle mortificazioni?
Quelli che non sono obbligati al
digiuno non sono affatto esenti
dalle mortificazioni, perché
niuno è dispensato dall'obbligo
generale di far penitenza e
perciò devono mortificarsi in
altre cose secondo le loro
forze.
CAPO VII. Della
settimana santa.
1. - Della settimana santa
in generale.
45. Perché
l'ultima
settimana di
Quaresima si
dice santa?
L'ultima
settimana di
Quaresima si
dice santa,
perché in
essa si
celebra la
memoria dei
più grandi
misteri
operati da
Gesù Cristo
per la
nostra
redenzione.
46. Di qual
mistero si
fa memoria
nella
domenica
delle Palme?
Nella
domenica
delle Palme
si fa
memoria
dell'entrata
trionfante
che Gesù
Cristo fece
in
Gerusalemme
sei giorni
avanti la
sua
passione.
47. Per qual
causa Gesù
Cristo valle
entrare
trionfante
in
Gerusalemme
avanti la
sua
passione?
Gesù Cristo
avanti la
sua passione
volle
entrare
trionfante
in
Gerusalemme,
come era
stato
predetto:
-
per
animare
i suoi
discepoli
dando
loro in
tal
maniera
una
chiara
prova
che
andava a
patire
spontaneamente;
-
per
insegnarci
che
colla
sua
morte
egli
trionferebbe
del
demonio,
del
mondo e
della
carne, e
che ci
aprirebbe
l'entrata
in
cielo.
48. Qual
mistero si
celebra nel
giovedì
santo?
Nel giovedì
santo si
celebra
l'istituzione
del
santissimo
Sacramento
dell'Eucaristia.
49. Qual
mistero si
ricorda nel
venerdì
santo?
Nel venerdì
santo si
ricorda la
passione e
morte del
Salvatore.
50. Quali
misteri si
onorano nel
sabato
santo?
Nel sabato
santo si
onorano la
sepoltura di
Gesù Cristo
e la sua
discesa al
limbo e dopo
il segno del
Gloria si
comincia ad
onorare la
sua gloriosa
resurrezione.
51. Che cosa
dobbiamo noi
fare per
passare la
settimana
santa
secondo la
mente della
Chiesa?
Per passare
la settimana
santa
secondo la
mente della
Chiesa
dobbiamo
fare tre
cose:
-
unire al
digiuno
un
maggior
raccoglimento
interno,
e un
maggior
fervore
di
orazione;
-
meditare
di
continuo
con
ispirito
di
compunzione
i
patimenti
di Gesù
Cristo;
-
assistere
se si
può, ai
divini
uffici
con
questo
medesimo
spirito.
2.
- Di alcuni riti della settimana santa.
52. Perché
la domenica
della
settimana
santa si
dice delle
Palme?
La domenica
della
settimana
santa si
dice delle
Palme a
cagione
della
processione
che si fa in
questo
giorno, in
cui si porta
in mano da'
fedeli un
ramo d'olivo
o di palma.
53. Perché
nella
domenica
delle Palme
si fa la
processione
portando
rami d'olivo
o palme?
Nella
domenica
delle Palme
si fa la
processione
portando
rami di
olivo o
palme per
ricordare
l'entrata
trionfante
di Gesù
Cristo in
Gerusalemme,
incontrato
dalle turbe
con rami di
palma in
mano.
54. Perché
nel ritorno
della
processione
delle Palme
si batte tre
volte alla
porta della
Chiesa prima
che si apra?
Nel ritorno
della
processione
delle Palme
si batte tre
volte alla
porta della
Chiesa,
prima che si
apra, per
significare
che il
paradiso era
chiuso pel
peccato di
Adamo, e che
Gesù Cristo
ce ne ha
meritato
l'ingresso
colla sua
morte.
55. Chi
furono
quelli che
andarono
incontro a
Gesù Cristo
allorché
entrò
trionfante
in
Gerusalemme?
Allorché
Gesù Cristo
entrò
trionfante
in
Gerusalemme,
gli andò
incontro il
popolo
semplice ed
i fanciulli,
non già i
grandi della
città; così
disponendo
Iddio per
farci
conoscere
che la
superbia
rese questi
indegni di
aver parte
nel trionfo
di nostro
Signore, che
ama la
semplicità
di cuore,
l'umiltà e
l'innocenza.
56. Perché
non si
suonano le
campane dal
giovedì
santo al
sabato
santo?
Dal giovedì
sino al
sabato santo
non si
suonano le
campane in
segno di
grande
afflizione
per la
passione e
morte del
Salvatore.
57. Perché
si conserva
nel giovedì
santo
un'ostia
grande
consacrata?
Nel giovedì
santo si
conserva un'
ostia grande
consacrata:
-
affinché
si
tributino
speciali
adorazioni
al
sacramento
dell'
Eucaristia
nel
giorno
in cui
venne
istituito;
-
perché
si possa
compiere
la
liturgia
nel
venerdì
santo,
in cui
non si
fa dal
sacerdote
la
consacrazione.
58. Perché
nel giovedì
santo dopo
la Messa si
spogliano
gli altari?
Nel giovedì
santo dopo
la Messa si
spogliano
gli altari
per
rappresentarci
Gesù Cristo
spogliato
delle sue
vesti per
essere
flagellato e
affisso alla
croce; e per
insegnarci
che per
celebrare
degnamente
la sua
passione
dobbiamo
spogliarci
dell'uomo
vecchio,
cioè d'ogni
affetto
mondano.
59. Perché
si fa la
lavanda dei
piedi nel
giovedì
santo?
Nel giovedì
santo si fa
la lavanda
dei piedi:
-
per
rinnovare
la
memoria
di
quell'atto
di
umiliazione
con cui
Gesù
Cristo
si
abbassò
a
lavarli
ai suoi
Apostoli;
-
perché
Egli
medesimo
esortò
gli
Apostoli
e, in
persona
di essi,
i fedeli
ad
imitare
il suo
esempio;
-
per
insegnarci,
che
dobbiamo
purificare
il
nostro
cuore da
ogni
macchia,
ed
esercitare
gli uni
verso
degli
altri i
doveri
della
carità
ed
umiltà
cristiana.
60. Perché
nel giovedì
santo i
fedeli si
recano alla
visita del
Santissimo
Sacramento
in più
chiese
pubblicamente
nelle
processioni,
o
privatamente?
Nel giovedì
santo i
fedeli si
recano alla
visita del
Santissimo
Sacramento
in più
chiese in
memoria de'
dolori
sofferti da
Gesù Cristo
in più
luoghi, come
nell'orto,
nelle case
di Caifa, di
Pilato e di
Erode, e sul
Calvario.
61. Con
quale
spirito si
devono fare
le visiti
nel giovedì
santo?
Nel giovedì
santo si
devono fare
le visite
non per
curiosità,
per
abitudine o
per
divertimento,
ma per
sincera
contrizione
dei nostri
peccati, che
sono la vera
cagione
della
passione e
morte del
nostro
Redentore, e
con vero
spirito di
compassione
delle sue
pene,
meditandone
i vari
patimenti;
per esempio
nella prima
visita quel
che soffrì
nell'orto;
nella
seconda,
quel che
soffrì nel
pretorio di
Pilato; e
così dicasi
delle altre.
62. Perché
nel venerdì
santo la
Chiesa, in
modo
particolare,
prega il
Signore per
ogni sorta
di persone,
anche per i
pagani e per
i giudei?
La Chiesa
nel venerdì
santo, in
modo
particolare,
prega il
Signore per
ogni sorta
di persone
per
dimostrare
che Cristo è
morto per
tutti gli
uomini e per
implorare a
beneficio di
tutti il
frutto di
sua
passione.
63. Perché
nel venerdì
santo si
adora
solennemente
la croce?
Nel venerdì
santo si
adora
solennemente
la Croce,
perché
essendovi
Gesù Cristo
stato
inchiodato
ed essendovi
morto in
quel giorno,
la santificò
col suo
sangue.
64.
L'adorazione
si deve al
solo Dio,
perché
adunque si
adora la
Croce?
Si deve
adorazione
al solo Dio,
e però
quando si
adora la
Croce, la
nostra
adorazione
si riferisce
a Gesù
Cristo morto
su di essa.
65. Qual
cosa è da
considerarsi
specialmente
nei riti del
sabato
santo?
Nei riti del
sabato santo
è da
considerarsi
specialmente
la
benedizione
del cero
pasquale e
del fonte
battesimale.
CAPO VIII. Della
Pasqua di Risurrezione.
66. Che cosa
significa il
cero
pasquale?
Il cero
pasquale
significa lo
splendore e
la gloria,
che Gesù
Cristo
risuscitato
apportò al
mondo.
67. Perché
si benedice
nel sabato
santo il
fonte
battesimale?
Nel sabato
santo si
benedice il
fonte
battesimale,
perché
anticamente
in questo
giorno, come
ancora nella
vigilia
della
Pentecoste,
si conferiva
il Battesimo
solennemente.
68. Che cosa
dobbiamo
fare mentre
si benedice
il fonte
battesimale?
Mentre si
benedice il
fonte
battesimale,
dobbiamo
ringraziare
il Signore
d'averci
ammessi al
Battesimo, e
rinnovare le
promesse che
allora
abbiamo
fatto.
69. Qual
mistero si
celebra
nella festa
di Pasqua?
Nella festa
di Pasqua si
celebra il
mistero
della
Risurrezione
di nostro
Signore Gesù
Cristo,
ossia il
ricongiungersi
della sua
santissima
anima al
corpo dal
quale era
stata
separata per
la morte, e
la nuova sua
vita
gloriosa ed
immortale.
70. Perché
la festa di
Pasqua si
celebra
dalla Chiesa
con tanta
solennità ed
allegrezza e
si continua
per tutta
l'ottava?
La festa di
Pasqua si
celebra
dalla Chiesa
con tanta
solennità, e
si continua
per tutta
l'ottava, a
motivo
dell'eccellenza
del mistero,
che fu il
compimento
della nostra
redenzione,
ed è il
fondamento
della nostra
religione.
71. Gesù
Cristo ci ha
redenti
colla morte;
come dunque
la sua
Risurrezione
è il
compimento
della nostra
redenzione?
Gesù Cristo
colla sua
morte ci
liberò dal
peccato e
riconciliò
con Dio; per
mezzo poi
della sua
Risurrezione
ci apri
l'entrata
all'eterna
vita.
72. Perché
si dice che
la
Risurrezione
di Cristo è
il
fondamento
di nostra
religione?
La
Risurrezione
di Cristo si
dice il
fondamento
di nostra
religione,
perché ci
venne data
da Gesù
Cristo
istesso come
prova
principale
di sua
divinità e
della verità
della nostra
fede.
73. Donde è
derivato il
nome di
Pasqua, che
si dà alla
festa della
Risurrezione
di Gesù
Cristo?
Il nome di
Pasqua che
si dà alla
festa della
Risurrezione
di Gesù
Cristo, è
derivato da
una delle
feste più
solenni
dell'antica
legge
istituita in
memoria del
passaggio
dell'Angelo
sterminatore
dei
primogeniti
degli
egiziani, e
della
miracolosa
liberazione
del popolo
di Dio dalla
schiavitù di
Faraone re
dell'Egitto,
che era una
figura della
nostra
liberazione
dalla
schiavitù
del demonio;
la qual
festa
celebravano
gli ebrei
con molti
riti, ma
specialmente
con
sacrificare
e mangiare
un agnello;
ed ora noi
celebriamo
sopratutto
col ricevere
il vero
agnello
sacrificato
per i nostri
peccati.
74. Che vuoi
dire la
parola
Pasqua?
Pasqua vuoi
dire
passaggio, e
significa
nell'antica
legge il
passaggio
dell'Angelo,
che per
obbligare
Faraone a
lasciare
andar libero
il popolo di
Dio, uccise
i
primogeniti
degli
egiziani, e
trascorse le
case degli
ebrei
contrassegnate
col sangue
dell'agnello
sacrificato
il giorno
avanti,
lasciandole
immuni da
tal
flagello;
nella nuova
legge poi
significa,
che Gesù
Cristo è
passato
dalla morte
alla vita, e
che
trionfando
del demonio,
ci ha
trasferiti
dalla morte
del peccato
alla vita
della
grazia.
75. Che cosa
dobbiamo noi
fare per
celebrare
degnamente
la festa di
Pasqua?
Per
celebrare
degnamente
la festa di
Pasqua
dobbiamo
fare due
cose: 1.°
adorare con
santa
allegrezza e
viva
riconoscenza
Gesù Cristo
risorto; 2.°
risuscitar
spiritualmente
con lui.
76. Che vuoi
dire
risuscitare
con Gesù
Cristo
spiritualmente?
Risuscitare
con Gesù
Cristo
spiritualmente
vuol dire,
che siccome
Gesù Cristo
per mezzo
della sua
risurrezione
ha
cominciato
una vita
nuova,
immortale e
celeste,
così noi
pure
dobbiamo
cominciare
una nuova
vita secondo
lo spirito,
rinunziando
intieramente
e per sempre
al peccato e
a tutto ciò
che ci porta
al peccato;
amando Dio
solo, e
tutto ciò
che ci porta
a Dio.
77. Che vuoi
dire la
parola
Alleluja,
che si
ripete sì
spesso in
questo santo
giorno, e in
tutto il
tempo
pasquale?
La parola
Alleluja
vuol dire:
lodate
Iddio, ed
era grido
festivo del
popolo
ebreo; per
questo la
Chiesa lo
ripete molte
volte in
tempo di
tanta
allegrezza.
78. Perché
nel tempo
pasquale si
prega stando
in piedi?
Nel tempo
pasquale si
prega stando
in piedi in
segno di
allegrezza,
e per
figurare la
risurrezione
del Signore.
CAPO IX. Della
processione
che si fa
nel giorno
di
S. Marco e
nei tre
giorni delle
Rogazioni
minori.
79. Che cosa
si fa dalla
Chiesa nel
giorno di S.
Marco e ne'
tre giorni
delle
Rogazioni
minori?
Nei giorni
di S. Marco
e ne' tre
giorni delle
Rogazioni
minori si
fanno dalla
Chiesa
processioni
e preghiere
solenni per
placare
Iddio, e
renderlo a
noi propizio
affinché ci
perdoni i
peccati,
tenga da noi
lontani i
suoi
castighi,
benedica i
frutti della
terra che
cominciano a
mostrarsi, e
provveda ai
nostri
bisogni sia
spirituali
che
temporali.
80. Le
processioni
di S. Marco
e delle
Rogazioni
sono esse
antiche?
Le
processioni
di S. Marco
e delle
Rogazioni
sono
antichissime,
e il popolo
soleva
concorrervi
a piedi
scalzi con
vero spirito
di penitenza
ed in
grandissimo
numero,
lasciando
ogni altra
occupazione
per
intervenirvi.
81. Che
facciamo noi
colle
litanie dei
Santi che si
cantano
nelle
Rogazioni, o
in altre
simili
processioni?
Colle
litanie dei
Santi
-
imploriamo
misericordia
dalla
santissima
Trinità;
e per
essere
esauditi
ci
rivolgiamo
in
particolare
a Gesù
Cristo
con
quelle
parole:
Christe
audi nos,
Christe
exaudi
nos,
cioè:
Cristo
ascoltateci,
Cristo
esauditeci.
-
invochiamo
il
patrocinio
di Maria
Vergine,
degli
Angeli e
dei
Santi
del
cielo,
dicendo
loro;
orate
pro
nobis:
pregate
per noi.
-
ci
rivolgiamo
nuovamente
a Gesù
Cristo e
lo
preghiamo,
per
tutto
ciò che
Egli ha
fatto
per la
nostra
salute,
a
liberarci
da tutti
i mali,
e
principalmente
dal
peccato,
dicendogli:
libera
nos,
Domine:
liberateci,
o
Signore.
-
gli
domandiamo
il dono
di una
vera
penitenza,
e la
grazia
di
perseverare
nel suo
santo
servizio,
e
preghiamo
per
tutti
gli
ordini
della
Chiesa,
e per
l'unione
e
felicità
di tutto
il
popolo
di Dio
dicendo:
te
rogamus,
audi nos:
ascoltateci,
o
Signore,
ve ne
preghiamo.
-
terminiamo
questa
preghiera
colle
parole
con cui
si
comincia,
cioè
coll'implorare
la
misericordia
di Dio,
dicendogli
di
nuovo:
Kyrie
eleison
etc.:
Signore,
abbiate
pietà di
noi etc.
82. Come
dobbiamo noi
intervenire
alle
processioni?
Noi dobbiamo
intervenire
alle
processioni
-
con buon
ordine e
con vero
spirito
di
penitenza
e di
orazione,
cantando
adagio e
con
pietà
ciò che
canta la
Chiesa;
o, non
sapendo,
unendoci
col
cuore e
pregando
in
particolare;
-
con
modestia
e
raccoglimento,
non
guardando
qua e
là, né
parlando
ad
alcuno
senza
necessità;
-
con viva
fiducia,
che Dio
sia per
esaudire
i nostri
gemiti,
e le
comuni
orazioni,
e
accordarci
ciò che
è
necessario
tanto
per
l'anima,
quanto
per il
corpo.
83. Perché
nelle
processioni
si fa
precedere la
Croce?
Nelle
processioni
si fa
precedere la
croce per
insegnarci,
che dobbiamo
aver sempre
innanzi agli
occhi Gesù
Cristo
crocifisso
per regolare
la nostra
vita e le
nostre
azioni
secondo i
suoi esempi,
e per
imitarlo
nella sua
passione,
soffrendo
pazientemente
le pene che
ci
affliggono.
CAPO X. Dell'Ascensione
del Signore.
84. Che cosa
si celebra
nella festa
dell'Ascensione?
Nella festa
dell'Ascensione
si celebra
il giorno
glorioso, in
cui Gesù
Cristo, in
presenza dei
suoi
discepoli,
salì per
virtù
propria al
cielo,
quaranta
giorni dopo
la sua
risurrezione.
85. Per
quali motivi
Gesù Cristo
è salito al
cielo?
Gesù Cristo
è salito al
cielo,
-
per
prendere
possesso
dell'eterno
regno
conquistato
colla
sua
morte;
-
per
prepararci
il
nostro
luogo, e
servirci
di
mediatore
ed
avvocato
presso
il
Padre;
-
per
mandare
lo
Spirito
Santo a'
suoi
Apostoli.
86. Nel
giorno
dell'Ascensione,
entrò in
cielo il
solo Gesù
Cristo?
Nel giorno
dell'Ascensione
non entrò in
cielo Gesù
Cristo solo,
ma vi
entrarono
seco le
anime degli
antichi
Padri, che
aveva
liberate dal
limbo.
87. Come si
trova Gesù
Cristo in
cielo?
Gesù Cristo
in cielo
siede alla
destra di
Dio Padre;
cioè come
Dio è uguale
al Padre
nella
gloria, e
come uomo è
innalzato
sopra tutti
gli Angeli e
tutti i
Santi, e
fatto
Signore di
tutte le
cose.
88. Che cosa
dobbiamo noi
fare per
celebrare
degnamente
la festa
dell'Ascensione?
Per
celebrare
degnamente
la festa
dell'Ascensione
dobbiamo
fare tre
cose:
-
adorare
Gesù
Cristo
nel
cielo
come
nostro
mediatore
e
avvocato;
-
distaccare
intieramente
il
nostro
cuore da
questo
mondo,
come da
un luogo
d'esilio,
e
aspirare
unicamente
al
Paradiso,
come
alla
nostra
vera
patria;
-
risolvere
d'imitare
Gesù
Cristo
nell'umiltà,
nella
mortificazione
e ne'
patimenti,
per aver
parte
alla sua
gloria.
89. Che cosa
devono fare
i fedeli nel
tempo che
corre dalla
festa
dell'Ascensione
sino alla
Pentecoste?
Dalla festa
dell'Ascensione
sino alla
Pentecoste i
fedeli
devono, ad
esempio
degli
Apostoli,
prepararsi a
ricevere lo
Spirito
Santo col
ritiro, col
raccoglimento
interno, e
con
perseverante
e fervorosa
orazione.
90. Perché
nella festa
dell'Ascensione,
letto il
vangelo
della Messa
solenne, si
estingue e
poscia si
leva il cero
pasquale?
Nella festa
dell'Ascensione,
letto il
vangelo
della Messa
solenne, si
estingue e
poscia si
leva il cero
pasquale per
rappresentare
la dipartita
di Cristo
dagli
Apostoli.
CAPO XI. Della festa
della Pentecoste.
91. Qual
mistero si
onora dalla
Chiesa nella
solennità di
Pentecoste?
Nella
solennità di
Pentecoste
si onora il
mistero
della venuta
dello
Spirito
Santo.
92. Perché
la festa
della venuta
dello
Spirito
Santo si
chiama
Pentecoste?
La festa
della venuta
dello
Spirito
Santo si
chiama
Pentecoste,
vale a dire
cinquantesimo
giorno,
perché la
venuta dello
Spirito
Santo
accadde
cinquanta
giorni dopo
la
risurrezione
di Gesù
Cristo.
93. La
Pentecoste
non era
anche una
festa
dell'antica
legge?
La
Pentecoste
era anche
una festa
solennissima
appresso gli
ebrei, ed
era figura
di quella
che si
celebra dai
cristiani.
94. La
Pentecoste
degli ebrei
per qual
fine fu
istituita?
La
Pentecoste
degli ebrei
fu istituita
in memoria
della legge
data loro da
Dio sul
monte Sinai
fra tuoni e
lampi,
scritta su
due tavole
di pietra,
cinquanta
giorni dopo
la prima
Pasqua, cioè
dopo la loro
liberazione
dalla
schiavitù di
Faraone.
95. In qual
maniera si è
adempiuto
nella
Pentecoste
de'
cristiani
ciò che era
figurato in
quella degli
ebrei?
Ciò che era
figurato
nella
Pentecoste
degli ebrei
si é
adempiuto in
quella dei
cristiani,
per questo
che lo
Spirito
Santo
discese
sopra gli
Apostoli e
gli altri
discepoli di
Gesù Cristo,
radunati con
Maria
Vergine in
un medesimo
luogo, e
impresse nei
loro cuori
la nuova
legge per
mezzo del
suo divino
amore.
96. Che cosa
avvenne
nella
discesa
dello
Spirito
Santo?
Nella
discesa
dello
Spirito
Santo venne
ad un tratto
un suono dal
cielo, come
di vento
gagliardo,
ed apparvero
delle lingue
spartite,
come di
fuoco, e si
posarono
sopra
ciascuno dei
congregati.
97. Quali
effetti
produsse
negli
Apostoli la
discesa
dello
Spirito
Santo?
Lo Spirito
Santo,
discendendo
sopra gli
Apostoli, li
riempì di
sapienza, di
forza, di
carità e
dell'abbondanza
di tutti i
suoi doni.
98. Che cosa
si ebbe ad
ammirare
negli
Apostoli,
dopo che
furono
ripieni di
Spirito
Santo?
Gli
Apostoli,
dopo che
furono
ripieni di
Spirito
Santo,
d'ignoranti
divennero
intelligenti
de' più
profondi
misteri e
delle sacre
Scritture;
di timidi
divennero
coraggiosi
per
predicare la
Fede di Gesù
Cristo;
parlarono
diversi
linguaggi, e
operarono
grandi
miracoli.
99. Qual fu
il primo
frutto della
predicazione
degli
Apostoli
dopo la
discesa
dello
Spirito
Santo?
Il primo
frutto della
predicazione
degli
Apostoli
dopo la
discesa
dello
Spirito
Santo fu la
conversione
di tremila
persone
nella
predica
fatta da S.
Pietro nel
medesimo
giorno della
Pentecoste,
che fu poi
seguita da
moltissime
altre.
100. Lo
Spirito
Santo è
stato
mandato ai
soli
Apostoli?
Lo Spirito
Santo non è
stato
mandato ai
soli
Apostoli, ma
anche alla
Chiesa ed a
tutti i
fedeli.
101. Che
cosa opera
la Spirito
Santo nella
Chiesa?
Lo Spirito
Santo
vivifica la
Chiesa, e
con perpetua
assistenza
la regge; e
di qui viene
la forza
invincibile
che ha nelle
persecuzioni;
la vittoria
sui nemici;
la purità
della
dottrina e
lo spirito
di santità
che vi
dimora in
mezzo alla
corruzione
del secolo.
102. Quando
è che i
fedeli
ricevono lo
Spirito
Santo?
I fedeli
ricevono lo
Spirito
Santo in
tutti i
sacramenti,
e
specialmente
nella
Cresima e
nell'Ordine
Sacro.
103. Che
cosa
dobbiamo noi
fare nella
festa della
Pentecoste?
Nella festa
della
Pentecoste
dobbiamo
fare quattro
cose:
-
adorare
lo
Spirito
Santo;
-
pregarlo
a venire
in noi e
comunicarci
i suoi
doni;
-
accostarci
degnamente
ai santi
Sacramenti;
-
ringraziare
il divin
Salvatore
di aver
mandato
lo
Spirito
Santo,
secondo
le sue
promesse,
e di
avere
così
compito
tutti i
misteri
e la
grande
opera
dello
stabilimento
della
Chiesa.
CAPO XII. Della festa
della santissima Trinità.
104. Quando
si celebra
dalla Chiesa
la festa
della
santissima
Trinità?
La
santissima
Trinità si
onora dalla
Chiesa in
ogni giorno
dell'anno e
principalmente
nelle
domeniche;
ma se ne fa
una festa
particolare
nella prima
domenica
dopo la
Pentecoste.
105. Perché
nella prima
domenica
dopo la
Pentecoste
si celebra
dalla Chiesa
questa festa
particolare
della
santissima
Trinità?
Nella prima
domenica
dopo la
Pentecoste
si celebra
dalla Chiesa
la festa
della
santissima
Trinità,
affinché
comprendiamo
che il fine
dei misteri
di Gesù
Cristo e
della
discesa
dello
Spirito
Santo, è
stato di
condurci a
conoscere la
Trinità
santissima,
e ad
onorarla in
ispirito e
verità.
106. Che
cosa vuol
dire
santissima
Trinità?
Santissima
Trinità vuol
dire: Dio
uno in tre
persone
realmente
distinte:
Padre,
Figliuolo e
Spirito
Santo.
107. Dio è
purissimo
spirito:
perché
dunque si
rappresenta
la
santissima
Trinità in
forma
visibile?
Dio è
purissimo
spirito; ma
le tre
Persone
divine si
rappresentano
con certe
imagini per
far
conoscere
alcune
proprietà od
azioni che
loro si
attribuiscono,
od il modo
in cui
qualche
volta sono
apparse.
108. Perché
Dio Padre si
rappresenta
in forma di
vecchio?
Dio Padre si
rappresenta
in forma di
vecchio per
significare
così
l'eternità
divina, e
perché Egli
è la prima
Persona
della
santissima
Trinità e il
principio
delle altre
due Persone.
109. Perché
il Figliuolo
si
rappresenta
in forma di
uomo?
Il Figliuolo
di Dio si
rappresenta
in forma di
uomo, perché
Egli é anche
vero uomo,
avendo
assunta
l'umana
natura per
la nostra
salute.
110. Perché
lo Spirito
Santo si
rappresenta
in forma di
colomba?
Lo Spirito
Santo si
rappresenta
in forma di
colomba,
perché in
questa forma
discese
sopra Gesù
Cristo
quando fu
battezzato
da S.
Giovanni.
111. Che
dobbiamo noi
fare nella
festa della
santissima
Trinità?
Nella festa
della
santissima
Trinità
dobbiamo
fare cinque
cose:
-
adorare
il
mistero
di Dio
Uno e
Trino;
-
ringraziare
la
santissima
Trinità
di tutti
i
benefici
temporali
e
spirituali
che
riceviamo;
-
consacrare
tutti
noi
stessi a
Dio, e
assoggettarci
intieramente
alla sua
divina
provvidenza;
-
pensare
che nei
Battesimo
siamo
entrati
nella
Chiesa,
e
divenuti
membri
di Gesù
Cristo
per
l'invocazione
e per la
virtù
del nome
del
Padre,
del
Figliuolo
e dello
Spirito
Santo;
-
risolvere
di far
sempre
con
divozione
il segno
della
Croce,
che
esprime
questo
mistero,
e di
recitare
con fede
viva e
con
intenzione
di
glorificare
la
santissima
Trinità
quelle
parole
che la
Chiesa
ripete
così
sovente:
Sia
gloria
al
Padre,
al
Figliuolo
e allo
Spirito
Santo.
CAPO XIII. Della
festa del
« Corpus Domini ».
112. Nel
giovedì dopo
la festa
della
santissima
Trinità qual
festa si
celebra?
Nel giovedì
dopo la
festa della
santissima
Trinità si
celebra la
solennità
del
Santissimo
Sacramento,
ossia del
Corpus
Domini.
113. L'
istituzione
del
Santissimo
Sacramento
non si
celebra nel
giovedì
santo?
La Chiesa
celebra nel
giovedì
santo
l'istituzione
del
Santissimo
Sacramento;
ma perché
allora é
occupata
principalmente
in funzioni
di lutto per
la passione
di Gesù
Cristo, ha
stimato bene
di istituire
un'altra
festa
particolare
per onorare
questo
mistero con
piena
allegrezza.
114. In qual
maniera
potremo noi
onorare il
mistero che
si celebra
nella festa
del Corpus
Domini?
Per onorare
il mistero
che si
celebra
nella festa
del Corpus
Domini
dobbiamo
-
accostarci
con
particolar
divozione
e
fervore
alla
santissima
comunione
e
ringraziare
con
tutto
l'affetto
del
cuore il
Signore,
che ha
voluto
donarsi
a
ciascheduno
di noi
in
questo
sacramento;
-
assistere
in
questa
solennità,
e in
tutta
l'ottava,
se si
può,
agli
uffici
divini,
e
particolarmente
al santo
sacrifizio
della
Messa, e
far
frequenti
visite a
Gesù
velato
sotto le
specie
sacramentali.
115. Perché
nella festa
del Corpus
Domini si
porta
solennemente
la
santissima
Eucaristia
in
processione?
Nella festa
del Corpus
Domini si
porta
solennemente
la
santissima
Eucaristia
in
processione
-
per
onorare
l'Umanità
santissima
di
nostro
Signore
nascosta
sotto le
specie
sacramentali;
-
per
ravvivare
la fede
e
accrescere
la
divozione
de'
fedeli
verso
questo
mistero;
-
per
celebrare
la
vittoria
che Egli
ha dato
alla sua
Chiesa
sopra i
nemici
del
Sacramento;
-
per
riparare
in
qualche
modo le
ingiurie
che gli
vengono
fatte
dai
nemici
della
nostra
religione.
116. Come
bisogna
assistere
alla
processione
del Corpus
Domini?
Alla
processione
del Corpus
Domini
bisogna
assistere
-
con
grande
raccoglimento
e
modestia,
non
guardando
qua e
là, né
parlando
ad
alcuno
senza
necessità;
-
con
intenzione
di
onorare
per
mezzo
delle
nostre
adorazioni
il
trionfo
di Gesù
Cristo;
-
con
domandargli
umilmente
perdono
delle
comunioni
indegne,
e di
tutte le
altre
profanazioni,
che si
fanno di
questo
divin
sacramento;
-
con
sentimenti
di fede,
di
confidenza,
di amore
e di
riconoscenza
verso
Gesù
Cristo
presente
nell'
ostia
consacrata.
CAPO XIV. Della
festa della dedicazione della chiesa.
117. Che
cosa è la
festa della
Dedicazione?
La
Dedicazione
è una festa
istituita
per
celebrare la
memoria
della
Consacrazione
delle
cattedrali e
delle altre
chiese
solennemente
consacrate.
118. Che
cosa è la
dedicazione
delle
chiese?
La
dedicazione
delle chiese
è un rito
solennissimo,
con cui il
Vescovo
consacra al
culto di Dio
gli edifizi,
che noi
chiamiamo
chiese; e
così li
sottrae ad
ogni uso
profano,
convertendoli
in case di
Dio, e
luoghi di
orazione.
119. Perché
la
dedicazione
delle chiese
si fa con
tanta
solennità?
La
dedicazione
delle chiese
si fa con
solennità:
-
per
inspirare
ai
fedeli
il
dovuto
rispetto
verso i
luoghi
sacri;
-
per
ricordarci
che
siccome
nel
Battesimo
e nella
Cresima
anche
noi
siamo
stati
consacrati
a Dio, e
siamo
diventati
tempio
vivo
dello
Spirito
Santo;
così
dobbiamo
rispettare
il
Signore
che
abita in
noi,
mantenendo
1' anima
nostra
monda
dal
peccato
e adorna
delle
cristiane
virtù;
-
per
alimentare
la
venerazione
e
l'amore
alla
Chiesa
cattolica
che è
formata
dai
fedeli
congiunti
in
mirabile
unità,
come le
pietre
dei
templi
materiali.
-
perché
le
chiese
sono
figura
del
paradiso,
giacché
in esse,
dinanzi
a Gesù
Cristo,
ci
uniamo
cogli
Angeli e
coi
Santi
nella
perpetua
festa,
con cui
essi
dànno
gloria a
Dio.
120. Perché
si rinnova
ogni anno la
memoria
della
dedicazione
della
chiesa?
Si rinnova
ogni anno la
memoria
della
dedicazione
della
chiesa:
-
per
ringraziare
Dio del
gran
benefizio
che ci
fa col
degnarsi
di
abitare
nei
nostri
templi,
di
esaudire
le
nostre
preghiere,
di
nutrirci
colla
sua
parola,
e di
farci
partecipi
dei SS.
Sacramenti;
-
per
eccitare
in noi
la
divozione
e il
rispetto,
con cui
dobbiamo
nella
chiesa
partecipare
ai
divini
misteri.
121. Che
cosa
dobbiamo
fare per
celebrare
secondo la
mente della
Chiesa la
festa della
Dedicazione?
Per
celebrare
secondo la
mente della
Chiesa la
festa della
Dedicazione,
dobbiamo:
-
risolvere
di
essere
assidui
alla
chiesa,
che è
casa
d'orazione,
e di
starvi
sempre
con
grande
divozione,
adorando
Dio in
ispirito
e
verità;
-
dimandargli
perdono
delle
irriverenze
e di
tutti i
mancamenti
che ivi
abbiamo
commessi;
-
pensare
che noi
siamo il
tempio
vivo di
Dio, e
procurare
di
purificarci
da ogni
macchia,
e di non
fare mai
niente
che
possa
contaminarci.
122. Che
cosa bisogna
fare negli
anniversari
del
Battesimo e
della
Cresima, che
sono i
giorni nei
quali siamo
stati
dedicati a
Dio?
Negli
anniversari
dei giorni,
nei quali
fummo
battezzati e
cresimati
conviene:
-
rinnovare
le
promesse
del
Battesimo,
confermate
nella
Cresima,
cioè di
credere
in Dio
ed in
Gesù
Cristo,
e di
praticare
la sua
legge
senza
rispetti
umani;
-
rinunciare
di nuovo
ai
peccati,
alle
vanità
ed alle
massime
corrotte
del
mondo;
-
adorare
con
fervore
lo
Spirito
Santo
che
abita in
noi
colla
sua
grazia.
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