96.
Significato
dell'articolo
Sono
state fin qui esposte, per il nostro programma, gli articoli relativi
alla prima e alla seconda Persona della santissima Trinità: restano ora
da spiegare quelli che si riferiscono alla terza Persona, cioè allo
Spirito santo. Nel chiarire questa parte, i Parroci dovranno impiegare
tutto il loro zelo e la loro diligenza, non essendo lecito al cristiano
ignorare o fraintendere questo articolo al pari di quelli precedenti.
Perciò l'Apostolo non permise che alcuni cristiani di Efeso ignorassero
la persona dello Spirito santo. Avendoli interrogati se avessero
ricevuto lo Spirito santo e avendo essi risposto di non saper nemmeno se
esistesse lo Spirito santo, egli soggiunse subito: Con quale battesimo
dunque siete stati battezzati? (Ac 19,2). Con le quali parole
volle significare che è necessarissima ai fedeli la conoscenza ben
particolare di questo articolo. Da esso, come frutto principale,
riceveranno la convinzione che, a ben riflettere, devono ascrivere tutto
quanto hanno, a dono e beneficio dello Spirito santo.
Ciò li farà sentire più modestamente ed umilmente di sé e li inciterà a
porre ogni loro speranza nell'aiuto di Dio. Questo appunto deve essere
il primo gradino del cristiano verso la somma sapienza e felicità.
97.
Significato proprio del termine "Spirito Santo"
Si
comincerà a spiegare l'articolo partendo dal valore e significato che
assume qui la parola Spirito santo. Essa si applica ugualmente bene al
Padre e al Figliuolo, poiché ciascuno dei due è spirito ed è santo;
infatti noi crediamo che Dio è spirito. Inoltre designa anche gli angeli
e le anime dei buoni; bisogna quindi badare che il popolo non sia
indotto in errore dall'ambiguità del vocabolo. Dovrà pertanto insegnarsi
in questo articolo che col nome di Spirito santo s'intende la terza
Persona della santissima Trinità; senso che s'incontra nella sacra
Scrittura del vecchio e più frequentemente del nuovo Testamento. David
infatti implora: Non mi levare il tuo santo Spirito (Ps 50,13).
Nel Libro della Sapienza si legge: Chi ha conosciuto la tua volontà, se
tu non gli hai dato la sapienza e non gli hai inviato dal cielo il tuo
Spirito santo? (Sg 9,17). E altrove: Il Signore ha creato la
sapienza nello Spirito santo (Si 1,9).
Nel nuovo Testamento si legge, che dobbiamo esser battezzati nel nome
del Padre, del Figlio, e dello Spirito santo (Mt 28,19); che la
santissima Vergine ha concepito per virtù di Spirito santo (Mt 1,20
Lc 1,35); e che san Giovanni ci rinvia a Gesù Cristo, perché ci
battezzi nello Spirito santo (Jn 1,33). Cosi si dica di molti
altri testi.
98.
Perché la terza
Persona della santissima Trinità
manca di nome proprio
Nessuno si meravigli che la terza Persona non abbia, come la prima e la
seconda, un nome proprio. La seconda Persona ha un nome proprio e si
chiama Figlio, in quanto il suo eterno procedere dal Padre si chiama
propriamente generazione, come è stato spiegato negli articoli
antecedenti. Come, dunque, quel procedere viene chiamato generazione,
cosi la Persona procedente vien detta propriamente Figlio, e quella da
cui procede: Padre. Ora, non essendo stato dato un nome proprio alla
emanazione della terza Persona, chiamata genericamente "spirazione" e
"processione", ne segue che anche la Persona prodotta manchi di nome
proprio. Non lo ha, perché noi siamo costretti ad attingere i nomi, che
attribuiamo a Dio, dalle cose create; e come tra queste non troviamo
altro modo di comunicare la natura e l'essenza all'infuori della virtù
generativa, ne segue che non possiamo esprimere con vocabolo proprio la
maniera, con la quale Dio comunica tutto se stesso per forza di amore.
Perciò la terza Persona è stata chiamata col nome generico di Spirito
santo: nome che le conviene a perfezione, perché Egli infonde in noi la
vita spirituale, e senza il soffio della sua santissima ispirazione non
possiamo far nulla, che sia degno della vita eterna.
99.
Lo Spirito santo è uguale in tutto al Padre e al Figliolo
Spiegato il senso del vocabolo, s'insegnerà innanzi tutto al popolo che
lo Spirito santo è Dio, come il Padre e il Figliolo, uguale ad essi,
com'essi onnipotente ed eterno, infinitamente perfetto, buono e
sapiente, identico in natura al Padre ed al Figlio. Tutto questo è bene
espresso dalla preposizione i n, dicendo: credo nello Spirito santo.
Essa è stata preposta a tutte e singole le persone della santissima
Trinità, appunto per esprimere la forza della nostra fede. Ed è anche
confermato da aperte testimonianze della Scrittura. San Pietro, negli
Atti degli Apostoli, dopo aver detto: " Anania, come mai Satana tento il
cuor tuo da mentire allo Spirito santo? ", soggiunse: " Non hai mentito
a uomini, ma a Dio " (Ac 5,3). Egli cioè chiama Dio Colui, che
poco prima aveva chiamato Spirito santo.
Inoltre S. Paolo spiega ai Corinzi che il Dio di cui aveva parlato era
lo Spirito santo: " Vi sono distinzioni di operazioni, ma è lo stesso
Dio colui che opera in tutti tutte le cose "; e più oltre: " Ma tutte
queste cose le opera quell'uno identico Spirito, il quale distribuisce a
ciascuno secondo il suo beneplacito " (1Co 12,6-11). E negli Atti
attribuisce allo Spirito santo quello che i profeti ascrivono unicamente
a Dio. Isaia infatti aveva scritto: Ho udito la voce del Signore che
diceva: Chi manderò?... E mi disse: va a questo popolo e di' loro:
...Aggrava il cuore di questo popolo, indura le sue orecchie, chiudi i
suoi occhi di guisa che non veda con gli occhi e non oda con le orecchie
(Is 6,8). E l'Apostolo, citando queste parole, osserva: Lo
Spirito santo ha ben parlato per mezzo del profeta Isaia (Ac 28,25).
Di più, la Scrittura congiungendo la Persona dello Spirito santo con il
Padre e col Figlio, per esempio là dove ordina di adoperare nel
Battesimo il nome del Padre, del Figliolo e dello Spirito santo, toglie
ogni motivo di dubbio circa la verità di questo mistero; perché se il
Padre è Dio e il Figlio è Dio, è forza confessare che anche lo Spirito
santo, congiunto ad essi da pari grado di onore, sia Dio. Inoltre chi si
battezza in nome di qualsiasi creatura non può trame alcun frutto. "
Forse siete stati battezzati nel nome di Paolo? " (1Co 1,13),
domanda l'Apostolo: per mostrare che questo non gioverebbe alla loro
salute. Venendo dunque battezzati nel nome dello Spirito santo, bisogna
ammettere che Egli è Dio.
Questo medesimo ordine delle tre divine Persone, col quale si prova la
divinità dello Spirito santo, si ritrova sia nella prima lettera di
Giovanni: Tre sono che rendono testimonianza in cielo: il Padre, il
Verbo e lo Spirito santo; e questi tre sono una cosa sola (1Jn 5,7)
; sia nella celebre dossologia trinitaria, con cui si concludono le
laudi e i salmi: Gloria al Padre, al Figliuolo e allo Spirito santo.
Da ultimo, a preziosa conferma di questa verità, tutte quelle cose che
crediamo essere proprie di Dio, per attestazione della sacra Scrittura,
convengono allo Spirito santo. A Lui viene attribuito l'onore dei
templi, dicendo l'Apostolo: Non sapete che le vostre membra sono tempio
dello Spirito santo? (1Co 6,19); a Lui vengono attribuite la
santificazione (2Th 2,12) e la vivificazione (Jn 6,64 2Co 3,6),
lo scrutare i misteri di Dio (1Co 2,10), il parlare per bocca dei
profeti (2P 1,21), l'esser dappertutto (Sg 1,7): le quali
cose si possono attribuire solo alla divinità.
100. Lo Spirito
Santo è Persona distinta
dal Padre e dal Figlio
Bisogna ancora spiegare accuratamente ai fedeli che lo Spirito
santo è Dio nel senso che costituisce una terza Persona nella natura
divina, distinta dal Padre e dal Figlio, e prodotta per via di volontà.
Tralasciando gli altri testi scritturali, la forma del Battesimo
insegnataci dal Salvatore chiaramente mostra che lo Spirito santo è una
terza Persona, per sé sussistente nella natura divina, e distinta dalle
altre (Mt 28,19). Anche le parole dell'Apostolo sono chiare in
proposito: La grazia del signor nostro Gesù Cristo, la carità di Dio e
la partecipazione dello Spirito siano con tutti voi. Cosi sia (2Co
13,13).
Il medesimo è mostrato molto più apertamente dall'aggiunta, che i Padri
del primo concilio di Costantinopoli fecero a questo punto, per
confutare l'empio errore di Macedonio: (Credo) nello Spirito santo, che
è signore ed è vivificatore; e procede dal Padre e dal Figlio; che è
adorato e glorificato insieme col Padre e col Figlio; che parlo per
mezzo dei profeti. Chiamando lo Spirito Santo SIGNORE, i Padri fanno
rilevare quanto sia superiore agli angeli. Essi furono, si, creati da
Dio spiriti nobilissimi; ma, come attesta san Paolo, sono tutti spiriti
amministratori, mandati in ministero per coloro che acquisteranno
l'eredità della salute (He 1,14). Lo dicono poi VIVIFICANTE,
perché l'anima ha più vita nell'unirsi a Dio che il corpo, il quale si
alimenti e sostenga per l'unione con l'anima. E poiché la sacra
Scrittura attribuisce allo Spirito santo questa unione dell'anima con
Dio, giustamente lo Spirito santo viene detto vivificante.
101.
La processione dello Spirito Santo
Circa le parole: Che procede dal Padre e dal Figlio, si deve insegnare
ai fedeli che lo Spirito santo procede dal Padre e dal Figlio come da un
unico principio, per via di eterna processione. Tanto ci è proposto a
credere dalla regola ecclesiastica, da cui non è lecito al cristiano
dipartirsi; ed è confermato dall'autorità della Scrittura e dei concili.
Infatti Cristo S. N., parlando dello Spirito santo, disse: Egli mi
glorificherà perché riceverà del mio (Jn 16,14). Il medesimo si
ricava dal fatto che nella sacra Scrittura lo Spirito santo è talora
detto Spirito di Cristo, talora Spirito del Padre; ora è detto mandato
dal Padre, ora dal Figlio, per significare con chiarezza che procede
ugualmente e dal Padre e dal Figlio.
Se uno non ha lo Spirito di Cristo, disse san Paolo, questi non è di lui
(Rm 8,9); e scrivendo ai Galati: Ha mandato Dio lo Spirito del
Figlio suo nei vostri cuori,11quale grida: Abbà, Padre (Ga 4,6).
San Matteo lo chiama Spirito del Padre: Non siete voi che parlate, ma lo
Spirito del Padre vostro (Mt 10,20); e il Signore nella Cena
dice:Il Consolatore che io vi manderò, lo Spirito di verità che procede
dal Padre, egli attesterà di me (Jn 15,26). E altrove cosi
afferma che lo Spirito santo deve esser mandato dal Padre:Il Padre lo
manderà nel nome mio (Jn 14,26). Siccome tutte queste
e-spressioni dobbiamo intenderle della processione dello Spirito santo,
ne segue che questi procede dal Padre e dal Figlio. Tale è
l'insegnamento da impartire, intorno alla Persona dello Spirito santo.
102.
Doni ed effetti dello Spirito Santo
Bisognerà inoltre insegnare che vi sono alcuni effetti mirabili e doni
grandissimi dello Spirito santo, che diciamo scaturiti ed emanati da
Lui, come da fonte inesauribile di bontà. Sebbene le opere esterne della
santissima Trinità siano comuni a tutte e tre le Persone, pure molte di
esse si attribuiscono in particolare allo Spirito santo, per farci
intendere che esse provengono dall'amore immenso di Dio verso di noi.
Infatti, poiché lo Spirito santo procede dalla divina volontà quasi
infiammata d'amore, si capisce che gli effetti, attribuiti come propri
allo Spirito santo, derivano dall'amore immenso di Dio verso di noi. Ne
segue che lo Spirito santo è detto dono, significandosi con questa
parola ciò che si dona benignamente e gratuitamente, senza speranza di
ricompensa. Perciò tutti i doni e benefici conferitici da Dio - " E che
cosa abbiamo noi ", come dice l'Apostolo, " che non l'abbiamo ricevuto
da Dio? " (1Co 4,7) - dobbiamo riconoscerli con animo pio e grato
come elargiti per concessione e grazia dello Spirito santo.
Molteplici poi sono i suoi effetti. Omettendo la creazione del mondo, la
propagazione e il governo delle cose create, di cui abbiamo parlato nel
primo articolo, abbiamo mostrato or ora che si attribuisce in modo
proprio allo Spirito santo il dare la vita, come conferma il passo
d'Ezechiele: Vi darò lo Spirito e vivrete (Ez 37,6). Ma è il
profeta Isaia (11,2) che enumera gli effetti principali e più propri
dello Spirito santo: spirito di sapienza e d'intelletto, spirito di
consiglio e di fortezza, spirito di scienza e di pietà, spirito di timor
di Dio, i quali tutti si chiamano doni dello Spirito santo e talora
semplicemente Spirito santo.
Perciò sagacemente sant'Agostino (Della Trin. 15,19) ci avverte di
badare, quando nella sacra Scrittura occorre la parola Spirito santo,
per assicurarci se si tratti della terza Persona della santissima
Trinità, oppure dei suoi effetti ed operazioni. Le due cose sono cosi
differenti tra loro, come il Creatore differisce dalle creature. E con
tanto maggior diligenza si dovrà sviluppare questo argomento, in quanto
appunto da questi doni dello Spirito attingiamo i precetti della vita
cristiana, e possiamo giudicare se lo Spirito santo sia veramente in
noi.
Tra tutti i suoi munifici doni è da esaltare quella grazia che ci fa
giusti e ci suggella con il promesso Spirito santo, pegno della nostra
eredità (Ep 1,13). Essa unisce la nostra mente a Dio col vincolo
strettissimo dell'amore, per cui avviene che, accesi da ardente
desiderio di pietà, iniziamo una nuova vita (2P 1,4), e fatti
partecipi della natura divina, ci diciamo e siamo in realtà figliuoli di
Dio (1Jn 3,1).
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