Dal Vangelo secondo Marco.
15, 46-47
Giuseppe d'Arimatea,
avvolto il corpo di Gesù in un lenzuolo,
lo depose in un sepolcro scavato nella roccia.
Poi fece rotolare un masso
contro l'entrata del sepolcro.
Intanto Maria di Magdala
e Maria madre di Joses
stavano ad osservare dove veniva deposto.
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La morte di Cristo è stata
una vera morte in quanto ha messo fine alla sua
esistenza umana terrena. Ma a causa dell'unione che
la Persona del Figlio ha mantenuto con il suo Corpo,
non si è trattato di uno spogliamento mortale come
gli altri, perché “non era possibile che” la
morte “lo tenesse in suo potere” [At 2,24] e
perciò “la virtù divina ha preservato il Corpo
di Cristo dalla corruzione” [San Tommaso d'Aquino,
Summa theologiae, III, 51, 3]. Di Cristo si può
dire contemporaneamente: “Fu eliminato dalla terra
dei viventi” (Is
53,8) e: “Il mio corpo riposa al sicuro, perché
non abbandonerai la mia vita nel sepolcro, né
lascerai che il tuo santo veda la corruzione” (Sal
16,9-10). La Risurrezione di Gesù “il terzo
giorno” (1Cor
15,4; Lc
24,46) ne
era il segno, anche perché si credeva che la
corruzione si manifestasse a partire dal quarto
giorno.
Il Battesimo, il cui segno originale e plenario è
l'immersione, significa efficacemente la discesa
nella tomba del cristiano che muore al peccato con
Cristo in vista di una vita nuova: “Per mezzo del
Battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a lui
nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai
morti per mezzo della gloria del Padre, così anche
noi possiamo camminare in una vita nuova” (Rm
6,4).
Catechismo della Chiesa Cattolica 627,628
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MEDITAZIONE |
Dal momento in cui l'uomo, a
causa del peccato, è stato allontanato dall'albero della vita la terra è
diventata un cimitero. Quanti uomini, tanti sepolcri. Un grande pianeta di
tombe. Nei pressi del Calvario, vi era una tomba che apparteneva a Giuseppe
d'Arimatea. In questa tomba, col consenso di Giuseppe, è stato posto il
corpo di Gesù dopo la sua deposizione dalla Croce. Ve lo deposero in
fretta, in modo che la cerimonia terminasse prima della festa di Pasqua, che
aveva inizio al tramonto. Tra tutte le tombe sparse sui continenti del
nostro pianeta, ce n'è una nella quale il Figlio di Dio, l'uomo Gesù
Cristo, ha vinto la morte con la morte. "O mors! Ero mors tua!" (1
antif. Lodi Sabato Santo). L'albero della Vita, dal quale l'uomo a causa del
peccato è stato respinto, si è rivelato nuovamente agli uomini nel corpo
di Cristo. "Se uno mangia di questo pane, vivrà in eterno; e il pane
che io darò è la mia carne per la vita del mondo" (Gv
6, 51). Nonostante il nostro pianeta si ripopoli sempre di tombe, nonostante
il cimitero nel quale l'uomo sorto dalla polvere ritorna in polvere cresca,
tuttavia tutti gli uomini che guardano alla tomba di Gesù Cristo vivono
nella speranza della Risurrezione.
Giovanni
Paolo II |
PREGHIAMO |
Scenda, Signore, la tua benedizione su
noi che abbiamo commemorato la morte del tuo Figlio nella speranza di
risorgere con lui; venga il perdono e la consolazione, si accresca la fede,
si rafforzi la certezza nella redenzione eterna.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
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Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome;
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti,
come noi li rimettiamo ai nostri debitori
e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
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Quando corpus morietur,
fac ut animæ donetur
paradisi gloria. Amen.
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