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Liturgia delle Ore - Ufficio delle Letture |
XV
SETTIMANA DEL
TEMPO ORDINARIO
- LUNEDÌ
UFFICIO
DELLE LETTURE
INVITATORIO
V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.
Antifona
Dinanzi al volto del Signore
cantiamo la sua lode.
SALMO 94 Invito
a lodare Dio
(
Il Salmo 94 può essere sostituito dal salmo 99 o 66 o 23 )
Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura
« quest'oggi »
(Eb 3,13).
Si enunzia e si ripete l'antifona.
Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).
Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).
Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).
Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite
il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova
pur avendo visto le mie opere (Ant.).
Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).
Inno
O Trinità beata,
oceano di pace,
la Chiesa a te consacra
la sua lode perenne.
Padre d'immensa gloria,
Verbo d'eterna luce,
Spirito di sapienza
e carità perfetta.
Rovéto inestinguibile
di verità e d'amore;
ravviva in noi la gioia
dell'agape fraterna.
O principio e sorgente
della vita immortale,
rivelaci il tuo volto
nella gloria dei cieli. Amen.
1^ Antifona
Viene il nostro Dio,
non si nasconde e non tace.
SALMO 49, 1-6 (I)
Il culto gradito a Dio
Cristo non abolì il culto antico, ma lo portò alla sua perfezione; disse
infatti: Non sono venuto per abolire, ma per dare compimento (cfr. Mt 5,
17).
Parla il Signore, Dio degli dèi, *
convoca la terra da oriente a occidente.
Da Sion, splendore di bellezza, *
Dio rifulge.
Viene il nostro Dio e non sta in silenzio; †
davanti a lui un fuoco divorante, *
intorno a lui si scatena la tempesta.
Convoca il cielo dall'alto *
e la terra al giudizio del suo popolo:
«Davanti a me riunite i miei fedeli, *
che hanno sancito con me l'alleanza
offrendo un sacrificio».
Il cielo annunzi la sua giustizia: *
Dio è il giudice.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
1^ Antifona
Viene il nostro Dio,
non si nasconde e non tace.
2^ Antifona
Offri a Dio un sacrificio di lode.
SALMO 49, 7-15 (II)
Il culto gradito a Dio
Cristo non abolì il culto antico, ma lo portò alla sua perfezione; disse
infatti: Non sono venuto per abolire, ma per dare compimento (cfr. Mt 5,
17).
«Ascolta, popolo mio, voglio parlare, †
testimonierò contro di te, Israele: *
Io sono Dio, il tuo Dio.
Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici; *
i tuoi olocausti mi stanno sempre dinanzi.
Non prenderò giovenchi dalla tua casa, *
né capri dai tuoi recinti.
Sono mie tutte le bestie della foresta, *
animali a migliaia sui monti.
Conosco tutti gli uccelli del cielo, *
è mio ciò che si muove nella campagna.
Se avessi fame, a te non lo direi: *
mio è il mondo e quanto contiene.
Mangerò forse la carne dei tori, *
berrò forse il sangue dei capri?
Offri a Dio un sacrificio di lode *
e sciogli all'Altissimo i tuoi voti;
invocami nel giorno della sventura: *
ti salverò e tu mi darai gloria».
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
2^ Antifona
Offri a Dio un sacrificio di lode.
3^ Antifona
Amore voglio, non sacrifici;
non offerte, ma comunione con me,
dice il Signore.
SALMO 49, 16-23 (III)
Il culto gradito a Dio
Cristo non abolì il culto antico, ma lo portò alla sua perfezione; disse
infatti: Non sono venuto per abolire, ma per dare compimento (cfr. Mt 5,
17).
All'empio dice Dio: †
«Perché vai ripetendo i miei decreti *
e hai sempre in bocca la mia alleanza,
tu che detesti la disciplina *
e le mie parole te le getti alle spalle?
Se vedi un ladro, corri con lui; *
e degli adulteri ti fai compagno.
Abbandoni la tua bocca al male *
e la tua lingua ordisce inganni.
Ti siedi, parli contro il tuo fratello, *
getti fango contro il figlio di tua madre.
Hai fatto questo e dovrei tacere? †
Forse credevi ch'io fossi come te! *
Ti rimprovero: ti pongo innanzi i tuoi peccati».
Capite questo voi che dimenticate Dio, *
perché non mi adiri e nessuno vi salvi.
Chi offre il sacrificio di lode, questi mi onora, †
a chi cammina per la retta via *
mostrerò la salvezza di Dio.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
3^ Antifona
Amore voglio, non sacrifici;
non offerte, ma comunione con me,
dice il Signore.
Versetto
V. Ascolta, mio popolo, ti voglio parlare:
R. io sono Dio, il tuo Dio.
Prima
Lettura
Dal
primo libro dei Re 18, 16b-39
Elia vince la
sfida contro i sacerdoti di Baal
In quei giorni Acab si diresse verso Elia. Appena lo vide, Acab disse a
Elia: «Sei tu la rovina di Israele!». Quegli rispose: «Io non rovino
Israele, ma piuttosto tu insieme con la tua famiglia, perché avete
abbandonato i comandi del Signore e tu hai seguito Baal. Su, con un ordine
raduna tutto Israele presso di me sul monte Carmelo insieme con i
quattrocento cinquanta profeti di Baal e con i quattrocento profeti di
Asera, che mangiano alla tavola di Gezabele».
Acab convocò tutti gli Israeliti e radunò i profeti sul monte Carmelo.
Elia si accostò a tutto il popolo e disse: «Fino a quando zoppicherete
con i due piedi? Se il Signore è Dio, seguitelo! Se invece lo è Baal,
seguite lui!». Il popolo non gli rispose nulla. Elia aggiunse al popolo:
«Sono rimasto solo, come profeta del Signore, mentre i profeti di Baal
sono quattrocento cinquanta. Dateci due giovenchi; essi se ne scelgano
uno, lo squartino e lo pongano sulla legna senza appiccarvi il fuoco. Io
preparerò l'altro giovenco e lo porrò sulla legna senza appiccarvi il
fuoco. Voi invocherete il nome del vostro dio e io invocherò quello del
Signore. La divinità che risponderà concedendo il fuoco è Dio!». Tutto
il popolo rispose: «La proposta è buona!».
Elia disse ai profeti di Baal: «Sceglietevi il giovenco e cominciate voi
perché siete più numerosi. Invocate il nome del vostro Dio, ma senza
appiccare il fuoco». Quelli presero il giovenco, lo prepararono e
invocarono il nome di Baal dal mattino fino a mezzogiorno, gridando: «Baal,
rispondici!». Ma non si sentiva un alito, né una risposta. Quelli
continuavano a saltare intorno all'altare che avevano eretto. Essendo già
mezzogiorno, Elia cominciò a beffarsi di loro dicendo: «Gridate con voce
più alta, perché egli è un dio! Forse è soprappensiero oppure
indaffarato o in viaggio; caso mai fosse addormentato, si sveglierà».
Gridarono a voce più forte e si fecero incisioni, secondo il loro
costume, con spade e lance, fino a bagnarsi tutti di sangue. Passato il
mezzogiorno, quelli ancora agivano da invasati ed era venuto il momento in
cui si sogliono offrire i sacrifici, ma non si sentiva alcuna voce né una
risposta né un segno di attenzione.
Elia disse a tutto il popolo: «Avvicinatevi!». Tutti si avvicinarono. Si
sistemò di nuovo l'altare del Signore che era stato demolito. Elia prese
dodici pietre, secondo il numero delle tribù dei discendenti di Giacobbe,
al quale il Signore aveva detto: «Israele sarà il tuo nome». Con le
pietre eresse un altare al Signore; scavò intorno un canaletto, capace di
contenere due misure di seme. Dispose la legna, squartò il giovenco e lo
pose sulla legna. Quindi disse: «Riempite quattro brocche d'acqua e
versatele sull'olocausto e sulla legna!». Ed essi lo fecero. Egli disse:
«Fatelo di nuovo!». Ed essi ripeterono il gesto. Disse ancora: «Per la
terza volta!». Lo fecero per la terza volta. L'acqua scorreva intorno
all'altare; anche il canaletto si riempì d'acqua. Al momento dell'offerta
si avvicinò il profeta Elia e disse: «Signore, Dio di Abramo, di Isacco
e di Giacobbe, oggi si sappia che tu sei Dio in Israele e che io sono tuo
servo e che ho fatto tutte queste cose per tuo comando. Rispondimi,
Signore, rispondimi e questo popolo sappia che tu sei il Signore Dio e che
converti il loro cuore!».
Cadde il fuoco del Signore e consumò l'olocausto, la legna, le pietre e
la cenere, prosciugando l'acqua del canaletto. A tal vista, tutti si
prostrarono a terra ed esclamarono: «Il Signore è Dio! Il Signore è
Dio!».
Responsorio
1 Re 18, 21; Mt 6, 24
R. Elia disse a tutto il popolo: Fino a quando zoppicherete con i due
piedi? * Se il Signore è Dio, seguitelo!
V. Nessuno può servire a due padroni. non potete servire a Dio e a
mammona.
R. Se il Signore è Dio, seguitelo!
Seconda
Lettura
Dal
trattato «Sui misteri» di sant'Ambrogio, vescovo
(Nn. 8-11; SC 25 bis, 158-160)
Rinasciamo
dall'acqua e dallo Spirito Santo
Che cosa hai visto nel battistero? L'acqua certamente, ma non essa sola: là
c'erano i leviti che servivano e il sommo sacerdote che interrogava e
consacrava. Prima di ogni altra cosa l'Apostolo ti ha insegnato che non
dobbiamo «fissare lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili,
perché le cose visibili sono d'un momento, quelle invisibili
invece sono eterne» (2 Cor 4, 18). E altrove tu leggi che «dalla
creazione del mondo in poi, le perfezioni invisibili di Dio possono essere
contemplate con l'intelletto nelle opere da lui compiute, come la sua
eterna potenza e divinità» (Rm 1, 20) è riconosciuta attraverso le sue
opere. Per questo il Signore stesso dice: «Anche se non volete credere a
me, credete almeno alle opere» (Gv 10, 38). Credi dunque che là vi è la
presenza della divinità. Crederesti, infatti, alla sua azione e non
crederesti alla sua presenza? Come potrebbe seguirne l'azione, se prima
non precedesse la presenza?
Considera, del resto, come questo mistero è
antico e prefigurato fin dall'origine stessa del mondo. In principio,
quando Dio fece il cielo e la terra «lo Spirito», dice il testo, «aleggiava
sulle acque» (Gn 1, 2). Forse non agiva quello che aleggiava? Riconosci
che era in azione quando si costruiva il mondo, mentre il profeta ti dice:
«Dalla parola del Signore furono fatti i cieli, dal soffio della sua
bocca ogni loro schiera» (Sal 32, 6). Sulla testimonianza profetica sono
appoggiate ambedue le cose: che aleggiava e che operava. Che aleggiasse lo
dice Mosè, che operasse lo attesta Davide.
Ecco un'altra testimonianza. Ogni uomo era corrotto a causa dei suoi
peccati. E soggiunge: «Il mio spirito non resterà sempre nell'uomo,
perché egli è carne» (Gn 6, 3). Con ciò Dio dimostra che con
l'immondezza della carne e con la macchia di una colpa assai grave la
grazia spirituale si allontana. Così Dio, volendo ristabilire quello che
aveva dato, fece venire il diluvio e ingiunse a Noè, giusto, di salire
nell'arca. Cessando il diluvio prima mandò fuori il corvo, in un secondo
tempo fece uscire la colomba, la quale, a quanto si legge, ritornò con un
ramo d'olivo. Tu vedi l'acqua, tu vedi l'arca, tu osservi la colomba, e
dubiti del mistero?
L'acqua è quella nella quale viene immersa la carne perché sia lavato
ogni suo peccato. In essa è sepolta ogni vergogna. Il legno è quello al
quale fu affisso il Signore Gesù quando pativa per noi. La colomba è
quella nella cui figura discese lo Spirito Santo, come hai imparato nel
Nuovo Testamento: lo Spirito Santo che ti ispira pace nell'anima e
tranquillità alla mente.
Responsorio Is
44, 3. 4; Gv 4, 14
R. io farò scorrere acqua sul suolo assetato, torrenti sul terreno arido.
Spanderò il mio Spirito, * cresceranno come salici lungo acque correnti.
V. L'acqua che io darò diventerà una sorgente di acqua che zampilla per
la vita eterna;
R. cresceranno come salici lungo acque correnti.
Orazione
O Dio, che mostri agli erranti la luce della tua verità, perché possano
tornare sulla retta via, concedi a tutti coloro che si professano
cristiani di respingere ciò che è contrario a questo nome e di seguire
ciò che gli è conforme. Per il nostro Signore.
R.
Amen.
Benediciamo
il Signore.
R.
Rendiamo grazie a Dio.
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