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Liturgia delle Ore - Ufficio delle Letture |
V
SETTIMANA DI QUARESIMA
- MARTEDÌ
UFFICIO
DELLE LETTURE
INVITATORIO
V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.
Antifona
Venite, adoriamo Cristo Signore:
per noi ha sofferto tentazione e morte.
Oppure:
Ascoltate, oggi, la voce del Signore:
non indurite il vostro cuore.
SALMO 94 Invito
a lodare Dio
(
Il Salmo 94 può essere sostituito dal salmo 99 o 66 o 23 )
Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura
« quest'oggi »
(Eb 3,13).
Si enunzia e si ripete l'antifona.
Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).
Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).
Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).
Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite
il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova
pur avendo visto le mie opere (Ant.).
Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).
Inno
Protesi alla gioia pasquale,
sulle orme di Cristo Signore,
seguiamo l'austero cammino
della santa Quaresima.
La legge e i profeti annunziarono
dei quaranta giorni il mistero;
Gesù consacrò nel deserto
questo tempo di grazia.
Sia parca e frugale la mensa,
sia sobria la lingua ed il cuore;
fratelli, è tempo di ascoltare
la voce dello Spirito.
Forti nella fede vigiliamo
contro le insidie del nemico:
ai servi fedeli è promessa
la corona di gloria.
Sia lode al Padre onnipotente,
al Figlio Gesù redentore,
allo Spirito Santo Amore,
nei secoli dei secoli. Amen.
1^ Antifona
Il Signore fa giustizia per i poveri.
SALMO 9 B 22-32 (I)
Preghiera e ringraziamento
Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio (Lc 6, 20).
Perché, Signore, stai lontano, *
nel tempo dell'angoscia ti nascondi?
Il misero soccombe all'orgoglio dell'empio *
e cade nelle insidie tramate.
L'empio si vanta delle sue brame, *
l'avaro maledice, disprezza Dio.
L'empio insolente disprezza il Signore: †
«Dio non se ne cura: Dio non esiste» ; *
questo è il suo pensiero.
Le sue imprese riescono sempre. †
Son troppo in alto per lui i tuoi giudizi: *
disprezza tutti i suoi avversari.
Egli pensa: «Non sarò mai scosso, *
vivrò sempre senza sventure».
Di spergiuri, di frodi e d'inganni
ha piena la bocca, *
sotto la sua lingua sono iniquità e sopruso.
Sta in agguato dietro le siepi, *
dai nascondigli uccide l'innocente.
I suoi occhi spiano l'infelice, *
sta in agguato nell'ombra come un leone nel covo.
Sta in agguato per ghermire il misero, *
ghermisce il misero attirandolo nella rete.
Infierisce di colpo sull'oppresso, *
cadono gl'infelici sotto la sua violenza.
Egli pensa: «Dio dimentica, *
nasconde il volto, non vede più nulla».
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.
1^ Antifona
Il Signore fa giustizia per i poveri.
2^ Antifona
L'affanno e il dolore degli umili,
tu li vedi, o Signore.
SALMO 9 B 33-39 (II)
Preghiera e ringraziamento
Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio (Lc 6, 20).
Sorgi, Signore, alza la tua mano, *
non dimenticare i miseri.
Perché l'empio disprezza Dio *
e pensa: «Non ne chiederà conto» ?
Eppure tu vedi l'affanno e il dolore, *
tutto tu guardi e prendi nelle tue mani.
A te si abbandona il misero, *
dell'orfano tu sei il sostegno.
Spezza il braccio dell'empio e del malvagio; *
punisci il suo peccato e più non lo trovi.
Il Signore è re in eterno, per sempre: *
dalla sua terra sono scomparse le genti.
Tu accogli, Signore, il desiderio dei miseri, *
rafforzi i loro cuori, porgi l'orecchio
per far giustizia all'orfano e all'oppresso; *
e non incuta più terrore l'uomo fatto di terra.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
2^ Antifona
L'affanno e il dolore degli umili,
tu li vedi, o Signore.
3^ Antifona
Le parole del Signore sono pure,
argento raffinato nel fuoco.
SALMO 11 Preghiera
nella persecuzione
Dio Padre si è degnato di mandare il suo Figlio per noi, poveri
(sant’Agostino).
Salvami, Signore! Non c'è più un uomo fedele; *
è scomparsa la fedeltà tra i figli dell'uomo.
Si dicono menzogne l'uno all'altro, *
labbra bugiarde parlano con cuore doppio.
Recida il Signore le labbra bugiarde, *
la lingua che dice parole arroganti,
quanti dicono: «Per la nostra lingua siamo forti, †
ci difendiamo con le nostre labbra: *
chi sarà nostro padrone?».
«Per l'oppressione dei miseri e il gemito dei poveri, †
io sorgerò, dice il Signore, *
metterò in salvo chi è disprezzato».
I detti del Signore sono puri, †
argento raffinato nel crogiuolo, *
purificato nel fuoco sette volte.
Tu, o Signore, ci custodirai, *
ci guarderai da questa gente per sempre.
Mentre gli empi si aggirano intorno, *
emergono i peggiori tra gli uomini.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.
3^ Antifona
Le parole del Signore sono pure,
argento raffinato nel fuoco.
Versetto:
V. Ecco il
tempo della grazia,
R. ecco i giorni della salvezza.
Prima Lettura
Dalla lettera agli Ebrei 3, 1-19
Gesù, apostolo e sommo sacerdote della nostra professione di fede
Fratelli santi, partecipi di una vocazione
celeste, fissate bene lo sguardo in Gesù, l'apostolo e, sommo sacerdote
della fede che noi professiamo, il quale è fedele a colui che l'ha
costituito, come lo fu anche Mosè in tutta la sua casa. Ma in confronto a
Mosè, egli è stato giudicato degno di tanta maggior gloria, quanto
l'onore del costruttore della casa supera quello della casa stessa. Ogni
casa infatti viene costruita da qualcuno; ma colui che ha costruito tutto
è Dio. In verità Mosè fu fedele in tutta la sua casa come servitore,
per rendere testimonianza di ciò che doveva essere annunziato più tardi;
Cristo, invece, lo fu come figlio costituito sopra la sua propria casa. E
la sua casa siamo noi, se conserviamo la libertà e la speranza di cui ci
vantiamo.
Per questo, come dice lo Spirito Santo:
Oggi, se udite la sua voce,
non indurite i vostri cuori
come nel giorno della ribellione,
il giorno della tentazione nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri
mettendomi alla prova,
pur avendo visto per quarant'anni le mie opere.
Perciò mi disgustai di quella generazione
e dissi: Hanno sempre il cuore sviato.
Non hanno conosciuto le mie vie.
Così ho giurato nella mia ira:
Non entreranno nel mio riposo (Sal 94, 8-11).
Guardate perciò, fratelli, che non si trovi in nessuno di voi un cuore
perverso e senza fede che si allontani dal Dio vivente. Esortatevi
piuttosto a vicenda ogni giorno, finché dura quest'oggi, perché nessuno
di voi si indurisca sedotto dal peccato. Siamo diventati infatti partecipi
di Cristo, a condizione di mantenere salda sino alla fine la fiducia che
abbiamo avuta da principio. Quando pertanto si dice:
Oggi, se udite la sua voce,
non indurite i vostri cuori
come nel giorno della ribellione (Sal 94, 8),
chi furono quelli che, dopo aver udita la sua voce, si ribellarono? Non
furono tutti quelli che erano usciti dall'Egitto sotto la guida di Mosè?
E chi furono coloro di cui si è disgustato per quarant'anni? Non furono
quelli che avevano peccato e poi caddero cadaveri nel deserto? (cfr. Nm
14, 29). E a chi giurò che non sarebbero entrati nel suo riposo (cfr. Nm
14, 22 ss.), se non a quelli che non avevano creduto? In realtà vediamo
che non vi poterono entrare a causa della loro mancanza di fede.
Responsorio
Cfr. Eb 3, 6; Ef 2, 21
R. Cristo, come figlio, è capo della propria casa: * e la sua casa siamo
noi.
V. In Cristo ogni costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo
nel Signore;
R. e la sua casa siamo noi.
Seconda Lettura
Dai «Discorsi» di san Leone Magno, papa
(Disc. 8 sulla passione del Signore, 6-8; PL 54, 340-342)
La croce di Cristo è la sorgente di ogni benedizione e la causa di
tutte le grazie
Il nostro intelletto, illuminato dallo
Spirito di verità, deve accogliere con cuore libero e puro la gloria
della Croce, che diffonde i suoi raggi sul cielo e sulla terra. Con
l'occhio interiore deve scrutare il significato di ciò che disse nostro
Signore, parlando dell'imminenza della sua passione: «E' giunta l'ora che
sia glorificato il Figlio dell'uomo» (Gv 12, 23), e più avanti: Ora
l'anima mia è turbata; e che devo dire? Padre, salvami da quest'ora? Ma
per questo sono giunto a quest'ora! Padre, glorifica il Figlio tuo (Gv 12,
27-28). Ed essendosi fatta sentire dal cielo la voce del Padre, che
dichiarava: «L'ho glorificato, e di nuovo Lo glorificherò», rispondendo
ai circostanti, Gesù disse: «Questa voce non è venuta per me, ma per
voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo
sarà gettato fuori. Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a
me» (Gv 12, 30-32).
O ammirabile potenza della Croce! O ineffabile gloria della passione, in
cui troviamo riuniti insieme il tribunale del Signore, il giudizio del
mondo e il potere del Crocifisso. Si, o Signore, tu hai attirato a te
tutte le cose, perché ciò che si svolgeva nell'unico tempio della
Giudea, sotto il velo di arcane figure, fosse celebrato in ogni luogo e da
ogni popolo con religiosità sincera e culto solenne e pubblico.
Ora, infatti, più nobile è la gerarchia dei leviti, più augusta la
dignità dei presbiteri e più santa l'unzione dei vescovi, perché la tua
Croce, sorgente di tutte le benedizioni, è causa di tutte le grazie. Per
essa viene elargita ai credenti la forza nella loro debolezza, la gloria
nell'umiliazione, nella morte la vita. Ora inoltre, cessata la varietà
dei sacrifici materiali, l'offerta unica del tuo corpo e del tuo sangue
sostituisce pienamente tutte le specie di vittime, poiché tu sei: il vero
Agnello di Dio che togli i peccati del mondo (cfr. Gv 1, 29). Così compi
in te tutti i misteri, e come unico è il sacrificio, che succede alla
moltitudine delle vittime, così unico è anche il regno formato
dall'insieme di tutti i popoli.
Confessiamo dunque, o miei cari, quanto l'apostolo Paolo, dottore delle
genti, ha dichiarato solennemente: «Questa parola è sicura e degna di
essere da tutti accolta: Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i
peccatori» (1 Tm 1, 15). La misericordia di Dio verso di noi è davvero
meravigliosa proprio perché Cristo non è morto solo per i giusti e i
santi, ma anche per i cattivi e per gli empi. E, poiché la sua natura
divina non poteva essere soggetta al pungolo della morte, egli, nascendo
da noi, ha assunto quanto potesse poi offrire per noi.
Un tempo infatti aveva minacciato la nostra morte con la potenza della sua
morte dicendo per bocca del profeta Osea: «O morte, sarò la tua morte, o
inferno, sarò il tuo sterminio» (Os 13, 14). Morendo, infatti, subì le
leggi della tomba, ma, risorgendo, le infranse e troncò la legge perpetua
della morte, tanto da renderla da eterna, temporanea. «Come tutti muoiono
in Adamo, così tutti riceveranno la vita in Cristo» (1 Cor 15, 22).
Responsorio Cfr.
Cor 2, 14-15; Gv 8, 28
R. Cristo ha annullato il documento del nostro debito e lo ha inchiodato
alla croce; * le potenze del mondo, sconfitte, seguono il corteo trionfale
di Cristo.
V. Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora saprete che Io
Sono.
R. Le potenze del mondo, sconfitte, seguono il corteo trionfale di Cristo.
Orazione
Il tuo aiuto, o Dio onnipotente, ci renda
perseveranti nel tuo servizio, perché anche nel nostro tempo la tua Chiesa
si accresca di nuovi membri e si rinnovi sempre nello spirito. Per il
nostro Signore.
R.
Amen.
Benediciamo
il Signore.
R.
Rendiamo grazie a Dio.
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