Liturgia delle Ore - Ufficio delle Letture 

20 SETTEMBRE
XXIV SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO -
MERCOLEDÌ
Ss. ANDREA KIM TAEG
ON, PAOLO CHONG e C. (m)
Martiri

UFFICIO DELLE LETTURE


INVITATORIO

V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.
 
Antifona
Venite, adoriamo il re dei martiri,
Cristo Signore.
 
SALMO 94  Invito a lodare Dio
( Il Salmo 94 può essere sostituito dal salmo 99 o 66 o 23 )
Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest'oggi » (Eb 3,13).

Si enunzia e si ripete l'antifona.

Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia
(Ant.).

Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra
(Ant.).

Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce
(Ant.).

Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,

dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere
(Ant.).

Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;
 
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo »
(Ant.).

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen
(Ant.).
 

Inno

Gerusalemme nuova,
immagine di pace,
costruita per sempre
nell'amore del Padre.

Tu discendi dal cielo
come vergine sposa,
per congiungerti a Cristo
nelle nozze eterne.

Dentro le tue mura,
risplendenti di luce,
si radunano in festa
gli amici del Signore:

pietre vive e preziose,
scolpite dallo Spirito
con la croce e il martirio
per la città dei santi.

Sia onore al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo,
al Dio trino ed unico
nei secoli sia gloria. Amen
.

1^ Antifona
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tanti suoi benefici.


SALMO 102, 1-7   (I) Inno alla misericordia di Dio
Grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, venne a visitarci dall’alto un sole che sorge (cfr. Lc 1, 78).


Benedici il Signore, anima mia, *
quanto è in me benedica il suo santo nome. 
Benedici il Signore, anima mia, *
non dimenticare tanti suoi benefici. 

Egli perdona tutte le tue colpe, *
guarisce tutte le tue malattie; 
salva dalla fossa la tua vita, *
ti corona di grazia e di misericordia; 

egli sazia di beni i tuoi giorni *
e tu rinnovi come aquila la tua giovinezza. 

Il Signore agisce con giustizia *
e con diritto verso tutti gli oppressi. 
Ha rivelato a Mosè le sue vie, *
ai figli d'Israele le sue opere.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

1^ Antifona
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tanti suoi benefici.

2^ Antifona
Come il padre ama i suoi figli,
il Signore ha pietà di chi lo teme.


SALMO 102, 8-16  (II) Inno alla misericordia di Dio
Grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, venne a visitarci dall’alto un sole che sorge (cfr. Lc 1, 78).


Buono e pietoso è il Signore, *
lento all'ira e grande nell'amore. 
Egli non continua a contestare *
e non conserva per sempre il suo sdegno. 

Non ci tratta secondo i nostri peccati, *
non ci ripaga secondo le nostre colpe. 

Come il cielo è alto sulla terra, *
così è grande la sua misericordia 
su quanti lo temono; 

come dista l'oriente dall'occidente, *
così allontana da noi le nostre colpe. 
Come un padre ha pietà dei suoi figli, *
così il Signore ha pietà di quanti lo temono. 

Perché egli sa di che siamo plasmati, *
ricorda che noi siamo polvere. 
Come l'erba sono i giorni dell'uomo, *
come il fiore del campo, così egli fiorisce. 

Lo investe il vento e più non esiste *
e il suo posto non lo riconosce.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

2^ Antifona
Come il padre ama i suoi figli,
il Signore ha pietà di chi lo teme.

3^ Antifona
Benedite il Signore,
voi tutte opere sue.


SALMO 102, 17-22  (III)  Inno alla misericordia di Dio
Grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, venne a visitarci dall’alto un sole che sorge (cfr. Lc 1, 78).


La grazia del Signore è da sempre, *
dura in eterno per quanti lo temono; 

la sua giustizia per i figli dei figli, †
per quanti custodiscono la sua alleanza *
e ricordano di osservare i suoi precetti. 

Il Signore ha stabilito nel cielo il suo trono *
e il suo regno abbraccia l'universo. 

Benedite il Signore, voi tutti suoi angeli, †
potenti esecutori dei suoi comandi, *
pronti alla voce della sua parola. 

Benedite il Signore, voi tutte sue schiere, *
suoi ministri, che fate il suo volere. 

Benedite il Signore, voi tutte opere sue, †
in ogni luogo del suo dominio. *
Benedici il Signore, anima mia.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

3^ Antifona
Benedite il Signore,
voi tutte opere sue.


Versetto

V. Fammi capire i tuoi insegnamenti:
R. mediterò i tuoi prodigi, Signore.


Prima Lettura
Dal libro del profeta Ezechiele 10, 18-22; 11, 14-25
 

La gloria del Signore abbandona la città scellerata

La gloria del Signore uscì dalla soglia del tempio e si fermò sui cherubini. I cherubini spiegarono le ali e si sollevarono da terra sotto i miei occhi; anche le ruote si alzarono con loro e si fermarono all'ingresso della porta orientale del tempio, mentre la gloria del Dio d'Israele era in alto su di loro. Erano i medesimi esseri che io avevo visti sotto il Dio d'Israele lungo il canale Chebar e riconobbi che erano cherubini. Ciascuno aveva quattro aspetti e ciascuno quattro ali e qualcosa simile a mani d'uomo sotto le ali. Il loro sembiante era il medesimo che avevo visto lungo il canale Chebar. Ciascuno di loro procedeva di fronte a sé.
Allora mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell'uomo, ai tuoi fratelli, ai deportati con te, a tutta la casa d'Israele gli abitanti di Gerusalemme vanno dicendo: Voi andate pure lontano dal Signore: a noi è stata data in possesso questa terra. Dì loro dunque: Dice il Signore Dio: Se li ho mandati lontano fra le genti, se li ho dispersi in terre straniere, sarò per loro un santuario per poco tempo nelle terre dove hanno emigrato. Riferisci: Così dice il Signore Dio: Vi raccoglierò in mezzo alle genti e vi radunerò dalle terre in cui siete stati dispersi e a voi darò il paese d'Israele. Essi vi entreranno e vi elimineranno tutti i suoi idoli e tutti i suoi abomini. Darò loro un cuore nuovo e uno spirito nuovo metterò dentro di loro; toglierò dal loro petto il cuore di pietra e darò loro un cuore di carne, perché seguano i miei decreti e osservino le mie leggi e li mettano in pratica; saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio. Ma su coloro che seguono con il cuore i loro idoli e le loro nefandezze farò ricadere le loro opere, dice il Signore Dio». I cherubini allora alzarono le ali e le ruote si mossero insieme con loro mentre la gloria del Dio d'Israele era in alto su di loro. Quindi dal centro della città la gloria del Signore si alzò e andò a fermarsi sul monte che è ad oriente della città. E uno spirito mi sollevò e mi portò in Caldea fra i deportati, in visione, in spirito di Dio, e la visione che avevo visto disparve davanti a me. E io raccontai ai deportati quanto il Signore mi aveva mostrato.

Responsorio    Cfr. Ez 10, 4. 18; Mt 23, 37. 38
R. Il tempio era riempito dalla nube e il cortile dallo splendore della gloria del Signore. * La gloria del Signore uscì dalla soglia del tempio.
V. Gerusalemme, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, e non avete voluto! Ecco: la vostra casa vi sarà lasciata deserta.
R. La gloria del Signore uscì dalla soglia del tempio.

 
Seconda Lettura
Dall'ultima esortazione di sant'Andrea Kim Taegon, prete e martire
(Cfr. Pro Corea. Documentea ed. Mission Catholique Séoul, Séoul - Paris 1938, vol. I, 74-75)

Una fede suggellata dall'amore e dalla perseveranza
Fratelli e amici carissimi, pensate e ripensate: all'inizio dei tempi Dio creò il cielo e la terra (cfr. Gn 1.1) e tutte le cose; chiedetevi il perché e con quale disegno abbia plasmato in modo così singolare l'uomo a sua immagine e somiglianza.
Se dunque in questo mondo pieno di pericoli e di miseria non riconoscessimo il Signore come creatore, a nulla ci gioverebbe esser nati e rimanere vivi. Se per grazia di Dio siamo venuti al mondo, pure per la sua grazia abbiamo ricevuto il battesimo e siamo entrati nella Chiesa; e così, divenuti discepoli del Signore, portiamo un nome glorioso. Ma a che cosa gioverebbe avere un così grande nome senza la coerenza della vita? Vano sarebbe esser nati ed entrati nella Chiesa; anzi sarebbe un tradire il Signore e la sua grazia. Meglio sarebbe non esser nati che aver ricevuto la grazia del Signore e peccare contro di lui.
Guardate l'agricoltore che semina nel campo (cfr. Gc 5, 7-8): a tempo opportuno ara la terra, poi la concima e stimando un niente la fatica portata sotto il sole, coltiva il seme prezioso. Quando le spighe sono mature e giunge il tempo della mietitura, il suo cuore, dimenticando fatica e sudore, si rallegra ed esulta per la felicità. Se invece le spighe sono vuote e non gli resta altro che paglia e pula, il contadino, ricordando il duro lavoro e il sudore, quanto più aveva coltivato quel campo, tanto più lo lascerà in abbandono.
Similmente ha fatto il Signore con noi: la terra è il suo campo, noi uomini i germogli, la grazia il concime. Mediante la sua incarnazione e redenzione egli ci ha irrigato con il suo sangue, perché potessimo crescere e giungere a maturazione.
Quando nel giorno del giudizio verrà il tempo di raccogliere, colui che sarà trovato maturo nella grazia, godrà nel regno dei cieli come figlio adottivo di Dio: ma chi sarà rimasto senza frutto, pur essendo stato figlio adottivo, diventerà nemico e sarà punito in eterno come merita.
Fratelli carissimi, sappiate con certezza che il Signore nostro Gesù, venuto nel mondo, ha preso su di sé dolori innumerevoli, con la sua passione ha fondato la santa Chiesa e la fa crescere con le prove e il martirio dei fedeli. Sebbene le potenze del mondo la opprimano e la combattano, tuttavia non potranno mai prevalere. Dopo l'Ascensione di Gesù, dal tempo degli Apostoli fino ai nostri giorni, in ogni parte della terra la santa Chiesa cresce in mezzo alle tribolazioni.
Così nel corso dei cinquanta o sessanta anni da quando la santa Chiesa è entrata nella nostra Corea, i fedeli hanno dovuto affrontare più volte la persecuzione e oggi infuria più che mai. Perciò numerosi amici nella stessa fede, anch'io fra essi, sono stati gettati in carcere e voi pure rimanete in mezzo alla tribolazione. 
Se è vero che formiamo un solo corpo, come non saremo rattristati nell'intimo dei nostri cuori? Come non sperimenteremo secondo il sentimento umano il dolore della separazione?
Tuttavia, come dice la Scrittura, Dio ha cura del più piccolo capello del capo (cfr. Mt 10, 30) e ne tiene conto nella sua onniscienza; come dunque potrà essere considerata una così violenta persecuzione se non una disposizione divina, un premio oppure una pena?
Abbracciate dunque la volontà di Dio e con tutto il cuore sostenete il combattimento per Gesù, re del cielo; anche voi vincerete il demone di questo mondo, già sconfitto da Cristo.
Vi scongiuro: non trascurate l'amore fraterno, ma aiutatevi a vicenda; e fino a quando il Signore vi userà misericordia allontanando la tribolazione, perseverate.
Qui siamo in venti, e per grazia di Dio stiamo ancora tutti bene. Se qualcuno verrà ucciso, vi supplico di avere cura della sua famiglia.
Avrei ancora molte cose da dire, ma come posso esprimerle con la penna e la carta? Termino la mia lettera. Essendo ormai vicini al combattimento io vi prego di camminare nella fedeltà; e alla fine, entrati nel cielo, ci rallegreremo insieme.
Vi bacio per l'ultima volta in segno del mio amore.    


Responsorio
    Cfr. 2 Cor 6, 9-10
R. Questi sono i martiri, testimoni di Cristo; non temendo le minacce lodarono il Signore. * Il sangue dei martiri è seme di nuovi cristiani.
V. Siamo ritenuti sconosciuti, eppure siamo notissimi; moribondi, ed ecco viviamo; gente che non ha nulla e invece possediamo tutto.
R. Il sangue dei martiri è seme di nuovi cristiani.


Orazione

O Dio, creatore e salvezza di tutte le genti, che hai chiamato a far parte dell'unico popolo di adozione i figli della terra coreana e hai fecondato il germe della fede cattolica con il sangue dei santi martiri Andrea Kim, Paolo Chong e compagni, per il loro esempio e la loro intercessione, rinnova i prodigi del tuo Spirito e concedi anche a noi di perseverare fino alla morte nella via dei tuoi comandamenti. Per il nostro Signore.


R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio.

 

 

Sommario Liturgia


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