MERCOLEDÌ delle
QUATTRO TEMPORA
di Avvento
MESSA STAZIONALE
Alla Basilica dei Santi Apostoli
Piazza Santi Apostoli 51 - 00187 ROMA
tel. 06-69.95.78.43
INTRÓITUS
Is. 45, 8 - Roráte coeli désuper, et nubes plúant iustum:
aperiátur terra, et gérminet Salvatórem. Ps. 18, 2 -
Coeli enárrant glóriam Dei: et ópera mánuum eius annúntiat
firmaméntum. Glória Patri… Is. 45, 8 - Roráte coeli
désuper…
Piovete dall’alto o cieli, e madateci il giusto, o nubi: si
apra la terra e dia frutti di salvezza. I cieli narrano la
gloria di Dio, e il firmamento narra l’opera delle sue mani.
Dopo il Kýrie, eléison, il celebrante dice:
Preghiamo.
Pieghiamo le ginocchia.
Alzatevi.
ORÁTIO
Præsta, quæsumus, omnípotens Deus: ut redemptiónis nostræ
ventúra solémnitas, et præséntis nobis vitæ subsídia cónferat,
et ætérnæ beatitúdinis præmia largiátur. Per Dóminum.
Fa’ o Signore, te ne preghiamo, cha la vicina solennità della
nostra redenzione, ci porti aiuto per la vita presente e ci dia
il premio della beatitudine eterna. Per il nostro Signore.
Prima Lettura
Léctio Isaíæ Prophétæ. Isa. 2, 2-5
In diébus illis: Dixit Isaías prophéta: Erit in novíssimis
diébus præparátus mons domus Dómini in vértice móntium, et
elevábitur super colles, et fluent ad eum omnes gentes.
Et ibunt pópuli multi, et
dicent: Veníte et ascendámus ad montem Dómini, et ad domum Dei
Jacob, et docébit nos vias suas, et ambulábimus in sémitis ejus:
quia de Sion exíbit lex, et verbum Dómini de Jerúsalem. Et
judicábit gentes, et árguet pópulos multos: et conflábunt
gládios suos in vómeres, et lánceas suas in falces. Non levábit
gens contra gentem gládium: nec exercebúntur ultra ad prælium.
Domus Jacob veníte et ambulémus in lúmine Dómini Dei nostri.
Allora così disse il Profeta
Isaia: Alla fine dei giorni, il monte del tempio del Signore
sarà eretto sulla cima dei monti e sarà più alto dei colli; ad
esso affluiranno tutte le genti. Verranno molti popoli e
diranno: "Venite, saliamo sul monte del Signore, al tempio del
Dio di Giacobbe, perché ci indichi le sue vie e possiamo
camminare per i suoi sentieri". Poiché da Sion uscirà la legge e
da Gerusalemme la parola del Signore. Egli sarà giudice fra e
genti e sarà arbitro fra molti popoli. Forgeranno le loro spade
in vomeri, le loro lance in falci; un popolo non alzerà più la
spada contro un altro popolo, non si eserciteranno più nell'arte
della guerra. Casa di Giacobbe, vieni, camminiamo nella luce del
Signore.
GRADUALE
Ps. 23, 7, 3 et 4
Tóllite portas, príncipes, vestras: et elevámini, portæ
æternáles: et introíbit Rex glóriæ. Quis ascéndet in montem
Dómini? aut quis stabit in loco sancto ejus? Innocens mánibus et
mundo corde.
O porte, alzate gli architravi, sollevatevi o porte perenni :
deve entrere il Re della gloria! Chi salirà il monte del
Signore? O chi starà nel suo luogo santo? Colui che è innocente
di mani e puro di cuore.
Qui si dice: Dóminus vobíscum e Oremus,
senza Flectámus génua.
ORÁTIO
Festína, quæsumus, Dómine, ne tardáveris, et auxílium nobis
supérnæ virtútis impénde: ut advéntus tui consolatiónibus
sublevéntur, qui in tua pietáte confídunt: Qui vivis.
Signore affrettati te ne preghiamo: non tardare oltre e
concedici l’aiuto della tua onnipotenza, affinchè dalla gloria
della tua venuta, siano consolati quanti confidano in te. Tu che
sei Dio.
Seconda Lettura
Léctio Isaíæ Prophétæ. Isai. 7, 10-15
In diébus illis: Locútus est Dóminus ad Achaz, dicens: Pete tibi
signum a Dómino Deo tuo, in profúndum inférni, sive in excélsum
supra. Et dixit Achaz: Non petam, et non tentábo Dóminum. Et
dixit: Audíte ergo, domus David: Numquid parum vobis est,
moléstos esse homínibus, quia molésti estis et Deo meo ? Propter
hoc dabit Dóminus ipse vobis signum. Ecce Virgo concípiet, et
páriet fílium, et vocábitur nomen ejus Emmánuel.
Butýrum et mel cómedet, ut
sciat reprobáre malum, et elígere bonum.
M - Deo gratias
Il Signore parlò ancora ad Acaz: "Chiedi un segno dal Signore
tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure lassù in alto". Ma
Acaz rispose: "Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore".
Allora Isaia disse: "Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta di
stancare la pazienza degli uomini, perché ora vogliate stancare
anche quella del mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi darà un
segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che
chiamerà Emmanuele. Egli mangerà panna e miele finché non
imparerà a rigettare il male e a scegliere il bene.
M - Deo gratias
GRADUALE
Ps. 144, 18 et 21
Prope est Dóminus ómnibus invocántibus eum: ómnibus qui ínvocant
eum in veritáte. Laudem Dómini loquétur os meum: et benedícat
omnis caro nomen sanctum ejus.
Dio è vicino a tutti quelli che lo chiamano, a chiunque lo
chiama in verità. La mia bocca parli la lode dl Signore, ogni
carne benedica il suo santo nome.
EVANGÉLIUM
Sequéntia sancti Evangélii secúndum Lucam.
Luc. 1, 26-38
In illo témpore: Missus est Angelus Gábriel a Deo in civitátem
Galilææ, cui nomen Názareth, ad Vírginem desponsátam viro, cui
nomen erat Joseph, de domo David, et nomen Vírginis María.
Et ingréssus
Angelus ad eam, dixit: Ave, grátia plena: Dóminus tecum:
benedícta tu in muliéribus. Quæ cum audísset, turbáta est in
sermóne ejus: et cogitábat qualis esset ista salutátio. Et ait
Angelus ei: Ne tímeas, María, invenísti enim grátiam apud Deum:
ecce concípies in útero, et páries fílium, et vocábis nomen ejus
Jesum. Hic erit magnus, et Fílius Altíssimi vocábitur, et dabit
illi Dóminus Deus sedem David patris ejus: et regnábit in domo
Jacob in ætérnum, et regni ejus non erit finis. Dixit autem
María ad Angelum: Quómodo fiet istud, quóniam virum non cognósco?
Et respóndens
Angelus, dixit ei: Spíritus Sanctus supervéniet in te, et virtus
Altíssimi obumbrábit tibi. Ideóque et quod nascétur ex te
Sanctum, vocábitur Fílius Dei. Et ecce Elísabeth cognáta tua, et
ipsa concépit fílium in senectúte sua: et hic mensis sextus est
illi, quæ vocátur stérilis: quia non erit impossíbile apud Deum
omne verbum. Dixit autem María: Ecce ancílla Dómini, fiat mihi
secúndum verbum tuum.
M. - Laus tibi Christe.
Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città
della galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa
di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine
si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: "Ti saluto, o piena
di grazia, il Signore è con te". A queste parole ella rimase
turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo
le disse: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso
Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo
chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il
Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per
sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine".
Allora Maria disse all'angelo: "Come è possibile? Non conosco
uomo". Le rispose l'angelo: "Lo Spirito Santo scenderà su di te,
su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che
nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche
Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un
figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano
sterile: nulla è impossibile a Dio". Allora Maria disse:
"Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai
detto". E l'angelo partì da lei.
M. - Laus tibi
Christe.
ANTÍPHONA AD OFFERTÓRIUM
Isai. 35, 4
Confortámini, et jam nolíte timére: ecce enim Deus noster
retríbuet judícium: ipse véniet, et salvos nos fáciet.
Fatevi coraggio ; non abbiate più timore : ecco che il nostro
Dio farà giustizia. Egli verrà a ci salverà.
SECRETA
Accépta tibi sint, quæsumus, Dómine, nostra jejúnia: quæ et
expiándo nos tua grátia dignos effíciant, et ad sempitérna
promíssa perdúcant.
Per Dóminum.
O Signore, ti siano accetti i nostri digiuni, e, espiando i
peccati, ci rendano degni della tua grazia e ci facciano
conseguire le promesse eterne. Per il nostro Signore.
COMMÚNIO
Is. 7, 14 - Ecce virgo concípiet, et páriet fílium: et
vocábitur nomen eius Emmánuel.
Ecco, una Vergine concepirà e darà alla luce un Figlio : che
sarà chiamato Emmanuele.
POSTCOMMÚNIO
Salutáris tui, Dómine, múnere satiáti, súpplices deprecámur: ut,
cujus lætámur gustu, renovémur efféctu.
Per Dóminum.
O Signore, saziati del tuo salutare dono, ti supplichiamo che
il mistero della cui soavità ci siamo rallegrati, ci rinnovi.
Per il nostro Signore. |