TEMPO DI AVVENTO - 23 DICEMBRE
INVITATORIO
V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.
Antifona
Vicino è il Signore:
venite, adoriamo.
SALMO 94 Invito a lodare Dio
Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest'oggi »
(Eb 3,13).
Si enunzia e si ripete l'antifona.
Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).
Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).
Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).
Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.).
Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).
Inno
Adoriamo il mistero
del Cristo redentore,
nato da Maria Vergine;
nel suo grembo purissimo
egli si è fatto uomo
per divino consiglio.
Maria, piena di grazia,
intatta, sempre vergine,
è il tempio dell’Altissimo.
Come sole che sorge,
come sposo dal talamo,
Dio viene a salvarci.
O luce, che risplende
nella notte del mondo,
vinci le nostre tenebre.
O Gesù, re di gloria,
mediatore per gli uomini,
da’ il perdono e la pace.
A te sia lode, o Cristo,
al Padre ed allo Spirito
ora e sempre nei secoli. Amen.
1^ Antifona
I nostri padri ci hanno raccontato
la forza e i prodigi del Signore.
SALMO 77, 1-16 (I) Infedeltà del popolo e fedeltà di Dio
Ciò venne come esempio per noi (1 Cor 10, 6).
Popolo mio, porgi l'orecchio al mio insegnamento, *
ascolta le parole della mia bocca.
Aprirò la mia bocca in parabole, *
rievocherò gli arcani dei tempi antichi.
Ciò che abbiamo udito e conosciuto †
e i nostri padri ci hanno raccontato, *
non lo terremo nascosto ai loro figli;
diremo alla generazione futura †
le lodi del Signore, la sua potenza *
e le meraviglie che egli ha compiuto.
Ha stabilito una testimonianza in Giacobbe, *
ha posto una legge in Israele:
ha comandato ai nostri padri di farle conoscere
ai loro figli, †
perché le sappia la generazione futura, *
i figli che nasceranno.
Anch'essi sorgeranno a raccontarlo ai loro figli, *
perché ripongano in Dio la loro fiducia
e non dimentichino le opere di Dio, *
ma osservino i suoi comandi.
Non siano come i loro padri, *
generazione ribelle e ostinata,
generazione dal cuore incostante *
e dallo spirito infedele a Dio.
(I figli di Efraim, valenti tiratori d'arco, *
voltarono le spalle nel giorno della lotta.)
Non osservarono l'alleanza di Dio, *
rifiutando di seguire la sua legge.
Dimenticarono le sue opere, *
le meraviglie che aveva loro mostrato.
Aveva fatto prodigi davanti ai loro padri, *
nel paese d'Egitto, nei campi di Tanis.
Divise il mare e li fece passare *
e fermò le acque come un argine.
Li guidò con una nube di giorno *
e tutta la notte con un bagliore di fuoco.
Spaccò le rocce nel deserto *
e diede loro da bere come dal grande abisso.
Fece sgorgare ruscelli dalla rupe *
e scorrere l'acqua a torrenti.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
1^ Antifona
I nostri padri ci hanno raccontato
la forza e i prodigi del Signore.
2^ Antifona
Hanno mangiato il pane del cielo,
hanno bevuto l'acqua della roccia,
segno dello Spirito promesso.
SALMO 77, 17-31 (II) Infedeltà del popolo e fedeltà di Dio
Ciò venne come esempio per noi (1 Cor 10, 6).
I nostri padri continuarono a peccare contro di lui, *
a ribellarsi all'Altissimo nel deserto.
Nel loro cuore tentarono Dio, *
chiedendo cibo per le loro brame;
mormorarono contro Dio *
dicendo: «Potrà forse Dio
preparare una mensa nel deserto?».
Ecco, egli percosse la rupe *
e ne scaturì acqua, e strariparono torrenti.
«Potrà forse dare anche pane *
o preparare carne al suo popolo?».
All'udirli il Signore ne fu adirato; †
un fuoco divampò contro Giacobbe *
e l'ira esplose contro Israele,
perché non ebbero fede in Dio *
né speranza nella sua salvezza.
Comandò alle nubi dall'alto *
e aprì le porte del cielo;
fece piovere su di essi la manna per cibo *
e diede loro pane del cielo:
l'uomo mangiò il pane degli angeli, *
diede loro cibo in abbondanza.
Scatenò nel cielo il vento d'oriente, *
fece spirare l'australe con potenza;
su di essi fece piovere la carne come polvere *
e gli uccelli come sabbia del mare;
caddero in mezzo ai loro accampamenti, *
tutto intorno alle loro tende.
Mangiarono e furono ben sazi, *
li soddisfece nel loro desiderio.
La loro avidità non era ancora saziata, *
avevano ancora il cibo in bocca,
quando l'ira di Dio si alzò contro di essi, †
facendo strage dei più vigorosi *
e abbattendo i migliori d'Israele.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
2^ Antifona
Hanno mangiato il pane del cielo,
hanno bevuto l'acqua della roccia,
segno dello Spirito promesso.
3^ Antifona
Si ricordarono
che Dio libera e salva il suo gregge.
SALMO 77, 32-39 (III) Infedeltà del popolo e fedeltà di
Dio
Ciò venne come esempio per noi (1 Cor 10, 6).
I nostri padri continuarono a peccare *
e non credettero ai suoi prodigi.
Allora dissipò come un soffio i loro giorni *
e i loro anni con strage repentina.
Quando li faceva perire, lo cercavano, *
ritornavano e ancora si volgevano a Dio;
ricordavano che Dio è loro rupe, *
e Dio, l'Altissimo, il loro salvatore;
lo lusingavano con la bocca *
e gli mentivano con la lingua;
il loro cuore non era sincero con lui *
e non erano fedeli alla sua alleanza.
Ed egli, pietoso, perdonava la colpa, *
li perdonava invece di distruggerli.
Molte volte placò la sua ira *
e trattenne il suo furore,
ricordando che essi sono carne, *
un soffio che va e non ritorna.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
3^ Antifona
Si ricordarono
che Dio libera e salva il suo gregge.
Versetto
V. Venga a noi la tua misericordia, o Dio,
R. il Salvatore, che hai promesso
Prima Lettura
Dal libro del profeta Isaia 51, 1-11
Promessa di salvezza ai credenti, figli di Abramo
Ascoltatemi, voi che siete in cerca di giustizia,
voi che cercate il Signore;
guardate alla roccia da cui siete stati tagliati,
alla cava da cui siete stati estratti.
Guardate ad Abramo vostro padre,
a Sara che vi ha partorito;
poiché io chiamai lui solo,
lo benedissi e lo moltiplicai.
Davvero il Signore ha pietà di Sion,
ha pietà di tutte le sue rovine,
rende il suo deserto come l'Eden,
la sua steppa come il giardino del Signore.
Giubilo e gioia saranno in essa,
ringraziamenti e inni di lode!
Ascoltatemi attenti, o popoli;
nazioni, porgetemi l'orecchio.
Poiché da me uscirà la legge,
il mio diritto sarà luce dei popoli.
La mia vittoria è vicina,
si manifesterà come luce la mia salvezza;
le mie braccia governano i popoli.
In me spereranno le isole,
avranno fiducia nel mio braccio.
Alzate al cielo i vostri occhi
e guardate la terra di sotto,
poiché i cieli si dissolveranno come fumo,
la terra si logorerà come una veste
e i suoi abitanti moriranno come larve.
Ma la mia salvezza durerà sempre,
la mia giustizia non sarà annientata.
Ascoltatemi, esperti della giustizia,
popolo che porti nel cuore la mia legge.
Non temete l'insulto degli uomini,
non vi spaventate per i loro scherni;
poiché le tarme li roderanno come una veste
e la tignola li roderà come lana,
ma la mia giustizia durerà per sempre,
la mia salvezza di generazione in generazione.
Svegliati, svegliati, rivestiti di forza,
o braccio del Signore.
Svegliati come nei giorni antichi,
al tempo delle generazioni passate.
Non hai tu forse fatto a pezzi Raab,
non hai trafitto il drago?
Forse non hai prosciugato il mare,
le acque del grande abisso
e non hai fatto delle profondità del mare una strada,
perché vi passassero i redenti?
I riscattati dal Signore ritorneranno
e verranno in Sion con esultanza;
felicità perenne sarà sul loro capo;
giubilo e felicità li seguiranno;
svaniranno afflizione e sospiri.
Responsorio Cfr. Is 51, 4; 35, 10
R. Popolo mio, fa' attenzione; ascoltatemi, o mia gente: *
vicino ormai è il Giusto, viene il Salvatore.
V. Torneranno i liberati dal Signore, verranno in Sion con canti
di gioia:
R. vicino ormai è il Giusto, viene il Salvatore.
Seconda Lettura
Dal trattato «Contro Noèto» di sant'Ippòlito, sacerdote
(Cap. 9-12; PG 10, 815-819)
Rivelazione di Dio invisibile
Uno solo è Dio, fratelli, colui che noi non conosciamo per altra
via che quella delle Sacre Scritture.
Noi dobbiamo quindi sapere tutto quanto le divine Scritture ci
annunziano e conoscere quanto esse ci insegnano. Dobbiamo
credere al Padre, come lui vuole che gli crediamo, glorificare
il Figlio come vuole che lo glorifichiamo, ricevere lo Spirito
Santo come desidera che lo riceviamo.
Procuriamo di arrivare a una comprensione delle realtà divine
non secondo la nostra intelligenza e non certo facendo violenza
ai doni di Dio, ma nella maniera in cui egli stesso volle
rivelarsi nelle Sacre Scritture.
Dio esisteva in sé perfettamente solo. Nulla c'era che fosse in
qualche modo partecipe della sua eternità. Allora egli stabilì
di creare il mondo. Come lo pensò, come lo volle e come lo
descrisse con la sua parola, così anche lo creò. Il mondo
cominciò ad esistere, perciò, come lo aveva desiderato. E quale
lo aveva progettato, tale lo realizzò. Dunque Dio esisteva nella
sua unicità e nulla c'era che fosse coeterno con lui. Niente
esisteva se non Dio. Egli era solo, ma completo in tutto. In lui
si trovava intelligenza, sapienza, potenza e consiglio. Tutto
era in lui ed egli era il tutto. Quando volle, e nella misura in
cui volle, egli, nel tempo da lui prefissato, ci rivelò il suo
Verbo per mezzo del quale aveva creato tutte le cose.
Poiché dunque Dio possedeva in sé la sua Parola, ed essa era
inaccessibile per il mondo creato, egli la rese accessibile.
Pronunziando una prima parola, e generando luce da luce,
presentò alla stessa creazione come Signore il suo stesso
Pensiero, e rese visibile colui che egli solo conosceva e vedeva
in se stesso e che prima era assolutamente invisibile per il
mondo creato. Lo rivelò perché il mondo lo vedesse e così
potesse essere salvato.
Questi è la Sapienza che venendo nel mondo si rivelò Figlio di
Dio. Tutto fu creato per mezzo di lui, ma egli è l'unico che
viene dal Padre.
Questi poi diede una legge e dei profeti e li fece parlare nello
Spirito Santo perché, ricevendo l'ispirazione della potenza del
Padre, annunziassero il volere e il disegno del Padre.
Così dunque fu rivelato il Verbo di Dio, come dice il beato
Giovanni che sommariamente riprende le cose già dette dai
profeti mostrando che questi è il Verbo, nel quale tutto fu
creato. Dice Giovanni: «In principio era il Verbo, e il Verbo
era presso Dio e il Verbo era Dio. Tutto è stato fatto per mezzo
di lui, senza di lui nulla è stato fatto» (Gv 1, 1. 3).
Più avanti dice: Il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il
mondo non lo ha conosciuto. Venne presso i suoi, ma i suoi non
lo hanno accolto (cfr. Gv 1, 10-11).
Responsorio Cfr. Is 9, 6. 7; Gv 1, 4
R. Per noi nascerà un bambino, e sarà chiamato Dio, il Forte; *
regnerà sul trono di Davide suo padre, e porterà le insegne del
dominio.
V. In lui era la vita, e la vita era la luce degli uomini.
R. Regnerà sul trono di Davide suo padre, e porterà le insegne
del dominio.
Orazione
O Dio onnipotente ed eterno, è ormai davanti a noi il Natale del
tuo Figlio: ci soccorra nella nostra indegnità il Verbo che si è
fatto uomo nel seno della Vergine Maria e si è degnato di
abitare fra noi. Egli è Dio e vive e regna con te, nell'unità
dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio. |