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MESSALE ROMANO &
LITURGIA DELLE ORE

 

 MESSALE F.E.

PROPRIO DELLA S. MESSA tratto dal Missale Romanum a.D. 1962 promulgatum e traduzione italiana delle letture secondo la traduzione proposta dalle CEI
 

19 NOVEMBRE
SANTA ELISABETTA
REGINA D'UNGHERIA

 
INTRÓITUS              
Ps. 118, 75 et 120. Cognóvi, Dómine, quia ǽquitas judícia tua, et in veritáte tua humiliásti me: confíge timóre tuo carnes meas, a mandátis tuis tímui. Ps. ibid., 1. Beáti immaculáti in via: qui ámbulant in lege Dómini. Glória Patri.  
 
So bene,  o Signore, che i tuoi giudizi sono giusti, e con ragione mi hai umiliato; rabbrividisce la mia carne per timore di Te: io temo i Tuoi giudizi. Felice gli uomini di condotta integra che vivono la legge del Signore.
 
ORÁTIO              
Clementíssime Deus, qui beátam Elisabeth regínam, inter céteras egrégias dotes, béllici furóris sedándi prærogatíva decorásti: da nobis, ejus intercessióne; post mortális vitæ, quam supplíciter pétimus, pacem, ad ætérna gáudia perveníre. Per Dóminum nostrum.
 
Dio clementissimo, che fra le altre mirabili doti hai conferito alla beata regina Elisabetta la prerogativa di placare i furori della guerra, concedici per sua intercessione, dopo la pace di questa vita mortale che da Te imploriamo, di giungere alle gioie eterne. Per il nostro Signore.
 
EPISTOLA              
Léctio libri Sapiéntiæ. Léctio Epístolæ beáti Pauli Apóstoli ad Timotheum. 1. Tim. 5, 3-10.
 
Caríssime: Víduas hónora, quæ vere víduæ sunt. Si qua autem vídua fílios aut nepótes habet, discat primum domum suam régere, et mútuam vicem réddere paréntibus: hoc enim accéptum est coram Deo.
Quæ autem vere vídua est et desoláta, speret in Deum, et instet obsecratiónibus et oratiónibus nocte ac die. Nam quæ in delíciis est, vivens mórtua est. Et hoc prǽcipe, ut irreprehensíbiles sint. Si quis autem suórum, et máxime domesticórum curam non habet, fidem negávit, et est infidéli detérior. Vídua eligátur non minus sexagínta annórum, quæ fúerit uníus viri uxor, in opéribus bonis testimónium habens, si fílios educávit, si hospítio recépit, si sanctórum pedes lavit, si tribulatiónem patiéntibus subministrávit, si omne opus bonum subsecúta est.
M. - Deo grátias.    

 
Carissimo: Onora le vedove, quelle che sono veramente vedove; ma se una vedova ha figli o nipoti, questi imparino prima a praticare la pietà verso quelli della propria famiglia e a rendere il contraccambio ai loro genitori, poiché è gradito a Dio. Quella poi veramente vedova e che sia rimasta sola, ha riposto la speranza in Dio e si consacra all'orazione e alla preghiera giorno e notte; al contrario quella che si dà ai piaceri, anche se vive, è già morta. Proprio questo raccomanda, perché siano irreprensibili. Se poi qualcuno non si prende cura dei suoi cari, soprattutto di quelli della sua famiglia, costui ha rinnegato la fede ed è peggiore di un infedele. Una vedova sia iscritta nel catalogo delle vedove quando abbia non meno di sessant'anni, sia andata sposa una sola volta, abbia la testimonianza di opere buone: abbia cioè allevato figli, praticato l'ospitalità, lavato i piedi ai santi, sia venuta in soccorso agli afflitti, abbia esercitato ogni opera di bene.  
M. - Deo grátias.           
 
GRADUALE             
Ps. 44, 3 et 5.
Diffúsa est grátia in labiis tuis: proptérea benedíxit te Deus in ætérnum. Propter veritátem et mansuetúdinem et justítiam: et de ducet te mirabíliter déxtera tua.  
 
Ps. 44, 3 et 5. Le tue labbra sono soffuse di grazia, perciò Dio ti ha benedetta in eterno. Per la causa della verità, della clemenza e della giustizia la tua destra ti spingerà ad opere mirabili.
 
ALLELÚIA           
Allelúja, allelúja. Ibid., 5. Spécie tua et pulchritúdine tua inténde, próspere procéde et regna. Allelúja.        
 
Allelúja, allelúja. Nello splendore della tua bellezza incedi, avanza trionfante e regna. Allelúja.        
 
EVANGÉLIUM            
Sequéntia sancti Evangélii secúndum Matthǽum. Matth. 13, 44-52.
 
In illo témpore: Di
xit Jesus discípulis suis parábolam hanc: Símile est regnum coelórum thesáuro abscóndito in agro: quem qui invénit homo, abscóndit, et præ gáudio illíus vadit, et vendit univérsa, quæ habet, et emit agrum illum. Iterum símile est regnum coelórum homini negotiatóri, quærénti bonas margarítas. Invénta autem una pretiósa margaríta, ábiit, et véndidit ómnia, quæ hábuit, et emit eam. Iterum símile est regnum coelórum sagénæ, missæ in mare et ex omni génere píscium cóngreganti. Quam, cum impléta esset educéntes, et secus litus sedéntes, elegérunt bonos in vasa, malos autem foras misérunt. Sic erit in consummatióne sǽculi: exíbunt Angeli, et separábunt malos de médio justórum, et mittent eos in camínum ignis: ibi erit fletus et stridor déntium. Intellexístis hæc ómnia? Dicunt ei: Etiam. Ait illis: Ideo omnis scriba doctus in regno coelórum símilis est hómini patrifamílias, qui profert de thesáuro suo nova et vétera. 
M. – Laus tibi Christe.    

 
In quel tempo Gesù disse una parabola ai suoi discepoli: Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo; un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo, poi va, pieno di gioia, e vende tutti i suoi averi e compra quel campo. Il regno dei cieli è simile a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra. Il regno dei cieli è simile anche a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva e poi, sedutisi, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Avete capito tutte queste cose?". Gli risposero: "Sì". Ed egli disse loro: "Per questo ogni scriba divenuto discepolo del regno dei cieli è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche".  
M. – Laus tibi Christe.    
     
ANTÍPHONA AD OFFERTÓRIUM            
Ps. 44, 3.
Diffúsa est grátia in lábiis tuis: proptérea benedíxit te Deus in ætérnum, et in sǽculum sǽculi, allelúja.   
 
Ps. 44, 3. Le tue labbra sono soffuse di grazia, perciò dio ti ha benedetta in eterno e per tutti i secoli.
 
SECRÉTA            
Accépta tibi sit, Dómine, sacrátæ plebis oblátio pro tuórum honóre Sanctórum: quorum se méritis de tribulatióne percepísse cognóscit auxílium. Per Dóminum nostrum.  
 
Ti siano gradite, o Signore, l’offerta del tuo popolo fedele in onore dei tuoi santi, per i meriti dei quali sa di aver ricevuto soccorso nelle prove. Per il nostro Signore.
 
PREFAZIO DELLA SANTISSIMA TRINITÀ      
 
COMMÚNIO           
Ps. 44, 8. Dilexísti justítiam, et odísti iniquitátem: proptérea unxit te Deus, Deus tuus, óleo lætítiæ præ consórtibus tuis.  
 
Ps. 44, 8. Tu ami la giustizia e detesti l’empietà ; perciò Dio, il tuo Dio, ti ha consacrato con olio di letizia a preferenza delle tue compagne.
 
POSTCOMMÚNIO            
Satiás
ti, Dómine, famíliam tuam munéribus sacris: ejus, quǽsumus, semper interventióne nos réfove, cujus sollémnia celebrámus. Per Dóminum.
 
O signore, Tu che hai saziato la tua famiglia con doni sacri, confortaci sempre con l’intercessione della Santa di cui celebriamo la festa. Per il nostro Signore.