|
Messale * |
XX
SETTIMANA DEL T.O. ANNO
DISPARI -
GIOVEDÌ
MESSALE
Antifona
d'Ingresso Sal
83,10-11
O Dio, nostra difesa,
contempla il volto del tuo Cristo.
Per me un giorno nel tuo tempio,
è più che mille altrove.
Protéctor noster, áspice, Deus,
et réspice in fáciem Christi tui,
quia mélior est dies una in átriis tuis super míllia.
Colletta
O Dio, che hai preparato beni invisibili per coloro che ti amano, infondi in noi la dolcezza del tuo amore, perché, amandoti in ogni cosa e sopra ogni cosa, otteniamo i beni da te promessi, che superano ogni desiderio. Per il nostro Signore...
Deus, qui diligéntibus te bona invisibília præparásti, infúnde córdibus
nostris tui amóris afféctum, ut, te in ómnibus et super ómnia diligéntes,
promissiónes tuas, quæ omne desidérium súperant, consequámur. Per
Dóminum...
Sulle
Offerte
Apud
Dóminum misericórdia,
et copiósa apud eum redémptio.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura
Gdc 11, 29-39
Chiunque uscirà
per primo dalle porte di casa mia, io lo offrirò in olocausto.
Dal libro dei Giudici
In quei giorni,
lo spirito del Signore venne su Iefte ed egli attraversò Gàlaad e
Manasse, passò a Mispa di Gàlaad e da Mispa di Gàlaad raggiunse gli
Ammoniti.
Iefte fece voto al Signore e disse: «Se tu consegni nelle mie mani gli
Ammoniti, chiunque uscirà per primo dalle porte di casa mia per venirmi
incontro, quando tornerò vittorioso dagli Ammoniti, sarà per il Signore
e io lo offrirò in olocausto».
Quindi Iefte raggiunse gli Ammoniti per combatterli e il Signore li
consegnò nelle sue mani. Egli li sconfisse da Aroèr fin verso Minnit,
prendendo loro venti città, e fino ad Abel Cheramìm. Così gli Ammoniti
furono umiliati davanti agli Israeliti.
Poi Iefte tornò a Mispa, a casa sua; ed ecco uscirgli incontro la
figlia, con tamburelli e danze. Era l’unica figlia: non aveva altri
figli né altre figlie. Appena la vide, si stracciò le vesti e disse:
«Figlia mia, tu mi hai rovinato! Anche tu sei con quelli che mi hanno
reso infelice! Io ho dato la mia parola al Signore e non posso
ritirarmi».
Ella gli disse: «Padre mio, se hai dato la tua parola al Signore, fa’ di
me secondo quanto è uscito dalla tua bocca, perché il Signore ti ha
concesso vendetta sugli Ammoniti, tuoi nemici». Poi disse al padre: «Mi
sia concesso questo: lasciami libera per due mesi, perché io vada
errando per i monti a piangere la mia verginità con le mie compagne».
Egli le rispose: «Va’!», e la lasciò andare per due mesi. Ella se ne
andò con le compagne e pianse sui monti la sua verginità. Alla fine dei
due mesi tornò dal padre ed egli compì su di lei il voto che aveva
fatto.
Salmo Responsoriale Dal
Salmo 39
Ecco, Signore, io
vengo per fare la tua volontà.
Beato l’uomo che ha
posto la sua fiducia nel Signore
e non si volge verso chi segue gli idoli
né verso chi segue la menzogna.
Sacrificio e offerta non gradisci,
gli orecchi mi hai aperto,
non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato.
Allora ho detto: «Ecco, io vengo.
Nel rotolo del libro su di me è scritto
di fare la tua volontà:
mio Dio, questo io desidero;
la tua legge è nel mio intimo».
Ho annunciato la tua giustizia
nella grande assemblea;
vedi: non tengo chiuse le labbra,
Signore, tu lo sai.
Canto al Vangelo
Sal 94,8
Alleluia, alleluia.
Oggi non indurite
il vostro cuore,
ma ascoltate la voce del Signore.
Alleluia.
Vangelo
Mt 22, 1-14
Tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo,
Gesù, riprese a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti e ai
farisei] e disse:
«Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per
suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze,
ma questi non volevano venire.
Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: “Dite agli invitati: Ecco,
ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono
già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne
curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri
poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si
indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede
alle fiamme la loro città.
Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati
non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che
troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi
radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle
nozze si riempì di commensali.
Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non
indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui
senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi:
“Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e
stridore di denti”.
Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».
Accogli i nostri doni, Signore, in questo misterioso incontro fra la nostra povertà e la tua grandezza: noi ti offriamo le cose che ci hai dato, e tu donaci in cambio te stesso. Per Cristo nostro Signore.
Súscipe, Dómine, múnera nostra, quibus exercéntur commércia gloriósa,
ut, offeréntes quæ dedísti, teípsum mereámur accípere. Per Christum.
Antifona
alla Comunione Sal
129,7
Presso il Signore è la misericordia,
e grande presso di lui la redenzione.
Oppure:
Gv 6,51-52
Dice il Signore:
«Io sono il pane vivo disceso dal cielo:
se uno mangia di questo pane, vivrà in eterno».
Jn 6,51-52
Ego sum panis vivus, qui de cælo descéndi,
dicit Dóminus: si quis manducáverit ex hoc pane, vivet in ætérnum.
Dopo
la Comunione
O Dio, che in questo sacramento ci hai fatti partecipi della vita di Cristo, trasformaci a immagine del tuo Figlio, perché diventiamo coeredi della sua gloria nel cielo. Per Cristo nostro Signore.
Per hæc sacraménta, Dómine, Christi partícipes effécti, cleméntiam tuam humíliter implorámus, ut, eius imáginis confórmes in terris, et eius consórtes in cælis fíeri mereámur. Qui vivit et regnat in sæcula sæculórum..
|
|
www.maranatha.it |