|
Messale * |
XI
SETTIMANA DEL T.O. ANNO
PARI
-
LUNEDÌ
MESSALE
Antifona
d'Ingresso Sal
26,7.9
Ascolta, Signore, la mia voce:
a te io grido.
Sei tu il mio aiuto,
non respingermi, non abbandonarmi,
Dio della mia salvezza.
Exáudi, Dómine, vocem meam, qua clamávi ad te.
Adiútor meus esto, ne derelínquas me,
neque despícias me, Deus salutáris meus.
Colletta
Dio, fortezza di chi spera in te, ascolta benigno le nostre invocazioni, e poiché nella nostra debolezza nulla possiamo senza il tuo aiuto, soccorrici con la tua grazia, perché fedeli ai tuoi comandamenti possiamo piacerti nelle intenzioni e nelle opere. Per il nostro Signore...
Deus, in te sperántium fortitúdo, invocatiónibus nostris adésto propítius, et, quia sine te nihil potest mortális infírmitas, grátiæ tuæ præsta semper auxílium, ut, in exsequéndis mandátis tuis, et voluntáte tibi et actióne placeámus. Per Dóminum.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura
1 Re 21, 1-16
Nabot venne lapidato e morì.
Dal primo libro dei Re
In
quel tempo, Nabot di Izreèl possedeva una vigna che era a Izreèl, vicino
al palazzo di Acab, re di Samarìa. Acab disse a Nabot: «Cedimi la tua
vigna; ne farò un orto, perché è confinante con la mia casa. Al suo
posto ti darò una vigna migliore di quella, oppure, se preferisci, te la
pagherò in denaro al prezzo che vale». Nabot rispose ad Acab: «Mi guardi
il Signore dal cederti l’eredità dei miei padri».
Acab se ne andò a casa amareggiato e sdegnato per le parole dettegli da
Nabot di Izreèl, che aveva affermato: «Non ti cederò l’eredità dei miei
padri!». Si coricò sul letto, voltò la faccia da un lato e non mangiò
niente. Entrò da lui la moglie Gezabèle e gli domandò: «Perché mai il
tuo animo è tanto amareggiato e perché non vuoi mangiare?». Le rispose:
«Perché ho detto a Nabot di Izreèl: “Cèdimi la tua vigna per denaro, o,
se preferisci, ti darò un’altra vigna” ed egli mi ha risposto: “Non
cederò la mia vigna!”». Allora sua moglie Gezabèle gli disse: «Tu
eserciti così la potestà regale su Israele? Àlzati, mangia e il tuo
cuore gioisca. Te la farò avere io la vigna di Nabot di Izreèl!».
Ella scrisse lettere con il nome di Acab, le sigillò con il suo sigillo,
quindi le spedì agli anziani e ai notabili della città, che abitavano
vicino a Nabot. Nelle lettere scrisse: «Bandite un digiuno e fate sedere
Nabot alla testa del popolo. Di fronte a lui fate sedere due uomini
perversi, i quali l’accusino: “Hai maledetto Dio e il re!”. Quindi
conducetelo fuori e lapidatelo ed egli muoia».
Gli uomini della città di Nabot, gli anziani e i notabili che abitavano
nella sua città, fecero come aveva ordinato loro Gezabèle, ossia come
era scritto nelle lettere che aveva loro spedito. Bandirono un digiuno e
fecero sedere Nabot alla testa del popolo. Giunsero i due uomini
perversi, che si sedettero di fronte a lui. Costoro accusarono Nabot
davanti al popolo affermando: «Nabot ha maledetto Dio e il re». Lo
condussero fuori della città e lo lapidarono ed egli morì. Quindi
mandarono a dire a Gezabèle: «Nabot è stato lapidato ed è morto».
Appena Gezabèle sentì che Nabot era stato lapidato ed era morto, disse
ad Acab: «Su, prendi possesso della vigna di Nabot di Izreèl, il quale
ha rifiutato di dartela in cambio di denaro, perché Nabot non vive più,
è morto». Quando sentì che Nabot era morto, Acab si alzò per scendere
nella vigna di Nabot di Izreèl a prenderne possesso.
Salmo
Responsoriale
Dal Salmo 5
Sii
attento, Signore, al mio lamento.
Oppure:
Ascolta, Signore, il povero che ti invoca.
Porgi l’orecchio, Signore, alle mie parole:
intendi il mio lamento.
Sii attento alla voce del mio grido,
o mio re e mio Dio,
perché a te, Signore, rivolgo la mia preghiera.
Tu non sei un Dio che gode del male,
non è tuo ospite il malvagio;
gli stolti non resistono al tuo sguardo.
Tu hai in odio tutti i malfattori,
tu distruggi chi dice menzogne.
Sanguinari e ingannatori, il Signore li detesta.
Canto al Vangelo
Sal 118
Alleluia, alleluia.
Lampada
per i miei passi è la tua parola,
luce sul mio cammino.
Alleluia.
Vangelo
Mt 5, 38-42
Io vi dico di non opporvi al malvagio.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel
tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio” e “dente per dente”. Ma
io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo
sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti
in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello.
E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne
due.
Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le
spalle».
Sulle
offerte
O Dio, che nel pane e nel vino doni all'uomo il cibo che lo alimenta e i sacramento che lo rinnova,
fa' che non ci venga mai a mancare questo sostegno del corpo e dello spirito. Per Cristo nostro Signore.
Deus, qui humáni géneris utrámque substántiam præséntium múnerum et
aliménto végetas et rénovas sacraménto, tríbue, quæsumus, ut eórum et
corpóribus nostris subsídium non desit et méntibus. Per Christum.
Antifona
alla Comunione Sal
26,4
Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore
tutti i giorni della mia vita.
Unum pétii a Dómino,
hoc requíram, ut inhábitem
in domo Dómini ómnibus diébus vitæ meæ
Oppure: Gv
17,11
Dice il Signore:
«Padre Santo,
custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato,
perché siano una cosa sola, come noi».
Pater
sancte, serva eos in nómine tuo,
quos dedísti mihi, ut sint unum sicut et nos, dicit Dóminus.
Dopo
la Comunione
Signore, la partecipazione a questo sacramento, segno della nostra unione con te, edifichi la tua Chiesa nell'unità e nella pace. Per Cristo nostro Signore.
Hæc tua, Dómine, sumpta sacra commúnio, sicut fidélium in te uniónem
præsígnat, sic in Ecclésia tua unitátis operétur efféctum. Per Christum.
|
|
www.maranatha.it |