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Messale * |
XIV
SETTIMANA DEL T.O. ANNO
PARI
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MARTEDÌ
MESSALE
Antifona
d'Ingresso Sal
47,10-11
Ricordiamo, o Dio, la tua misericordia
in mezzo al tuo tempio.
Come il tuo nome, o Dio, così la tua lode
si estende ai confini della terra;
di giustizia è piena la tua destra.
Suscépimus, Deus, misericórdiam tuam in médio templi tui.
Secúndum nomen tuum, Deus, ita et laus tua in fines terræ;
iustítia plena est déxtera tua.
Colletta
O Dio, che nell'umiliazione del tuo Figlio hai risollevato l'umanità della sua caduta, donaci una rinnovata gioia pasquale, perché, liberi dall'oppressione della colpa, partecipiamo alla felicità eterna. Per il nostro Signore...
Deus, qui in Fílii tui humilitáte iacéntem mundum erexísti, fidélibus
tuis sanctam concéde lætítiam, ut, quos eripuísti a servitúte peccáti,
gáudiis fácias pérfrui sempitérnis. Per Dóminum.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura
Os 8, 4-7.11-13
Hanno seminato vento, raccoglieranno tempesta.
Dal libro del profeta Osèa
Così dice il
Signore:
«Hanno creato dei re
che io non ho designati;
hanno scelto capi
a mia insaputa.
Con il loro argento e il loro oro
si sono fatti idoli,
ma per loro rovina.
Ripudio il tuo vitello, o Samarìa!
La mia ira divampa contro di loro;
fino a quando non si potranno purificare?
Viene da Israele il vitello di Samarìa,
è opera di artigiano, non è un dio:
sarà ridotto in frantumi.
E poiché hanno seminato vento,
raccoglieranno tempesta.
Il loro grano sarà senza spiga,
se germoglia non darà farina
e, se ne produce, la divoreranno gli stranieri.
Èfraim ha moltiplicato gli altari,
ma gli altari sono diventati per lui
un’occasione di peccato.
Ho scritto numerose leggi per lui,
ma esse sono considerate come qualcosa di estraneo.
Offrono sacrifici
e ne mangiano le carni,
ma il Signore non li gradisce;
ora ricorda la loro iniquità,
chiede conto dei loro peccati:
dovranno tornare in Egitto».
Salmo Responsoriale Dal
Salmo 113B
Casa d’Israele,
confida nel Signore.
Il nostro Dio è nei
cieli:
tutto ciò che vuole, egli lo compie.
Gli idoli delle genti sono argento e oro,
opera delle mani dell’uomo.
Hanno bocca e non parlano,
hanno occhi e non vedono,
hanno orecchi e non odono,
hanno narici e non odorano.
Le loro mani non palpano,
i loro piedi non camminano.
Diventi come loro chi li fabbrica
e chiunque in essi confida!
Israele, confida nel Signore:
egli è loro aiuto e loro scudo.
Casa di Aronne, confida nel Signore:
egli è loro aiuto e loro scudo.
Canto al Vangelo Gv
10,14
Alleluia, alleluia.
Io sono il buon pastore,
dice il Signore,
conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me.
Alleluia.
Vangelo
Mt 9, 32-38
La messe è
abbondante, ma sono pochi gli operai!
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo,
presentarono a Gesù un muto indemoniato. E dopo che il demonio fu
scacciato, quel muto cominciò a parlare. E le folle, prese da stupore,
dicevano: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!». Ma i farisei
dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni».
Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro
sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e
ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano
stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai
suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai!
Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua
messe!».
Sulle
Offerte
Ci purifichi, Signore, quest'offerta che consacriamo al tuo nome, e ci conduca di giorno in giorno a esprimere in noi la vita nuova del Cristo tuo Figlio. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Oblátio nos, Dómine, tuo nómini dicáta puríficet, et de die in diem ad cæléstis vitæ tránsferat actiónem. Per Christum.
Antifona
alla Comunione
Sal
33,9
Gustate e vedete
quanto è buono il Signore;
beato l'uomo che in lui si rifugia.
Gustáte et vidéte, quóniam suávis est Dóminus;
beátus vir, qui sperat in eo.
Oppure:
Mt
11,28
«Venite a me,
voi tutti che siete affaticati e oppressi:
io vi ristorerò» , dice il Signore.
Veníte ad me,
omnes qui laborátis et oneráti estis,
et ego refíciam vos, dicit Dóminus.
Dopo
la Comunione
Dio onnipotente ed eterno, che ci hai nutriti con i doni della tua carità senza limiti,
fa' che godiamo i benefici della salvezza e viviamo sempre in rendimento di grazie. Per Cristo nostro Signore.
Tantis, Dómine, repléti munéribus, præsta, quæsumus, ut et salutária
dona capiámus, et a tua numquam laude cessémus. Per Christum.
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