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Messale * |
XXXIII
SETTIMANA DEL T.O. ANNO
PARI -
SABATO
MESSALE
Antifona
d'Ingresso Ger
29,11.12.14
Dice il Signore:
«Io ho progetti di pace e non di sventura;
voi mi invocherete e io vi esaudirò,
e vi farò tornare da tutti i luoghi dove vi ho dispersi».
Dicit Dóminus:
Ego cógito cogitatiónes pacis et non afflictiónis;
invocábitis me, et ego exáudiam vos,
et redúcam captivitátem vestram de cunctis locis.
Colletta
Il tuo aiuto, Signore, ci renda sempre lieti nel tuo servizio, perché solo nella dedizione a te, fonte di ogni bene, possiamo avere felicità piena e duratura. Per il nostro Signore...
Da nobis, quæsumus, Dómine Deus noster, in tua semper devotióne gaudére,
quia perpétua est et plena felícitas, si bonórum ómnium iúgiter
serviámus auctóri. Per Dóminum..
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Ap 11, 4-12
Questi due profeti erano il tormento degli
abitanti della terra.
Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo
A me
Giovanni, fu detto: «[Ecco i miei due testimoni]». Questi sono i due
olivi e i due candelabri che stanno davanti al Signore della terra. Se
qualcuno pensasse di fare loro del male, uscirà dalla loro bocca un
fuoco che divorerà i loro nemici. Così deve perire chiunque pensi di
fare loro del male.
Essi hanno il potere di chiudere il cielo, perché non cada pioggia nei
giorni del loro ministero profetico. Essi hanno anche potere di cambiare
l’acqua in sangue e di colpire la terra con ogni sorta di flagelli,
tutte le volte che lo vorranno.
E quando avranno compiuto la loro testimonianza, la bestia che sale
dall’abisso farà guerra contro di loro, li vincerà e li ucciderà. I loro
cadaveri rimarranno esposti sulla piazza della grande città, che
simbolicamente si chiama Sòdoma ed Egitto, dove anche il loro Signore fu
crocifisso.
Uomini di ogni popolo, tribù, lingua e nazione vedono i loro cadaveri
per tre giorni e mezzo e non permettono che i loro cadaveri vengano
deposti in un sepolcro. Gli abitanti della terra fanno festa su di loro,
si rallegrano e si scambiano doni, perché questi due profeti erano il
tormento degli abitanti della terra.
Ma dopo tre giorni e mezzo un soffio di vita che veniva da Dio entrò in
essi e si alzarono in piedi, con grande terrore di quelli che stavano a
guardarli. Allora udirono un grido possente dal cielo che diceva loro:
«Salite quassù» e salirono al cielo in una nube, mentre i loro nemici li
guardavano.
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 144
Benedetto
il Signore, mia roccia.
Benedetto
il Signore, mia roccia,
che addestra le mie mani alla guerra,
le mie dita alla battaglia.
Mio alleato e mia fortezza,
mio rifugio e mio liberatore,
mio scudo in cui confido,
colui che sottomette i popoli al mio giogo.
O Dio, ti canterò un canto nuovo,
inneggerò a te con l’arpa a dieci corde,
a te, che dai vittoria ai re,
che scampi Davide, tuo servo, dalla spada iniqua.
Canto al Vangelo
2 Tm 1,10
Alleluia, alleluia.
Il
salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte
e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo.
Alleluia.
Vangelo
Lc 20, 27-40
Dio non è
dei morti, ma dei viventi.
Dal vangelo secondo Luca
In quel
tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi – i quali dicono che non
c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha
prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza
figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio
fratello”. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso
moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e
così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche
la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché
tutti e sette l’hanno avuta in moglie».
Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono
marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della
risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non
possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli
della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha
indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è
il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti,
ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».
Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene». E non osavano
più rivolgergli alcuna domanda.
Sulle
Offerte
Quest'offerta che ti presentiamo, Dio onnipotente, ci ottenga la grazia di servirti fedelmente e ci prepari il frutto di un'eternità beata. Per Cristo nostro Signore.
Concéde, quæsumus, Dómine, ut óculis tuæ maiestátis munus oblátum et grátiam nobis devotiónis obtíneat, et efféctum beátæ perennitátis acquírat. Per Christum..
Antifona
alla Comunione
Sal
72,28
Il mio bene
è stare vicino a Dio,
nel Signore Dio riporre la mia speranza.
Mihi autem adhærére Deo bonum est,
pónere in Dómino Deo spem meam.
Oppure:
Mc
11,23.24
Dice
il Signore: «In verità vi dico:
tutto quello che domandate nella preghiera,
abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accordato».
Amen dico vobis, quidquid orántes pétitis,
crédite quia accipiétis, et fiet vobis, dicit Dóminus.
Dopo
la Comunione
O Padre, che ci hai saziati con questo sacramento, ascolta la nostra umile preghiera: il memoriale, che Cristo tuo Figlio ci ha comandato di celebrare, ci edifichi sempre nel vincolo del tuo amore. Per Cristo nostro Signore.
Súmpsimus, Dómine, sacri dona mystérii, humíliter deprecántes, ut, quæ in sui commemoratiónem nos Fílius tuus fácere præcépit, in nostræ profíciant caritátis augméntum. Per Christum.
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