Messale * |
II
SETTIMANA DI
PASQUA
- VENERDÌ
MESSALE
Antifona
d'Ingresso
Ap 5,9-10
Ci hai redenti, o Signore, con il tuo sangue
da ogni tribù, lingua, popolo e nazione,
e hai fatto di noi un regno di sacerdoti
per il nostro Dio. Alleluia.
Redemísti nos, Dómine, in sánguine tuo,
ex omni tribu, et lingua,
et pópulo, et natióne,
et fecísti nos Deo nostro regnum et sacerdótes, allelúia.
Colletta
Padre misericordioso, che hai voluto che il tuo Figlio subisse per noi il supplizio della croce per liberarci dal potere del nemico, donaci di giungere alla gloria della risurrezione. Per il nostro Signore...
Deus, spes et lumen sincérum méntium, da córdibus nostris, te súpplices deprecámur, et dignam tibi oratiónem persólvere, et te semper præconiórum múnere collaudáre. Per Dóminum.
LITURGIA
DELLA PAROLA
Prima Lettura
At 5, 34-42
Gli apostoli se ne
andarono via dal sinedrio, lieti di essere stati giudicati degni di subire
oltraggi per il nome di Gesù.
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, si alzò
nel sinedrio un fariseo, di nome Gamalièle, dottore della Legge, stimato da
tutto il popolo. Diede ordine di far uscire [gli apostoli] per un momento e
disse: «Uomini di Israele, badate bene a ciò che state per fare a questi uomini.
Tempo fa sorse Tèuda, infatti, che pretendeva di essere qualcuno, e a lui si
aggregarono circa quattrocento uomini. Ma fu ucciso, e quelli che si erano
lasciati persuadére da lui furono dissolti e finirono nel nulla. Dopo di lui
sorse Giuda il Galileo, al tempo del censimento, e indusse gente a seguirlo, ma
anche lui finì male, e quelli che si erano lasciati persuadére da lui si
dispersero. Ora perciò io vi dico: non occupatevi di questi uomini e lasciateli
andare. Se infatti questo piano o quest’opera fosse di origine umana, verrebbe
distrutta; ma, se viene da Dio, non riuscirete a distruggerli. Non vi accada di
trovarvi addirittura a combattere contro Dio!».
Seguirono il suo parere e, richiamati gli apostoli, li fecero flagellare e
ordinarono loro di non parlare nel nome di Gesù. Quindi li rimisero in libertà.
Essi allora se ne andarono via dal sinedrio, lieti di essere stati giudicati
degni di subire oltraggi per il nome di Gesù.
E ogni giorno, nel tempio e nelle case, non cessavano di insegnare e di
annunciare che Gesù è il Cristo.
Salmo Responsoriale
Dal
Salmo 26
Una cosa ho chiesto
al Signore: abitare nella sua casa.
Il Signore è mia luce e
mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura?
Una cosa ho chiesto al Signore,
questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore
tutti i giorni della mia vita,
per contemplare la bellezza del Signore
e ammirare il suo santuario.
Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore.
Canto al
Vangelo
Mt 4,4
Alleluia, alleluia.
Non di solo pane vivrà l'uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.
Alleluia.
Vangelo
Gv 6, 1-15
Gesù distribuì i pani a quelli che erano seduti, quanto
ne vollero.
Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù
passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una
grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul
monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa
dei Giudei.
Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a
Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?».
Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per
compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti
neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo».
Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è
qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per
tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si
misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini.
Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano
seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. E quando furono saziati,
disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada
perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani
d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.
Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è
davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a
prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.
Sulle
Offerte
Accogli con bontà Signore l'offerta di questa tua famiglia, perché con la tua protezione custodisca i doni pasquali e giunga alla felicità eterna. Per Cristo nostro Signore.
Oblatiónes famíliæ tuæ, quæsumus, Dómine, súscipe miserátus, ut, sub tuæ protectiónis auxílio, et colláta non perdant, et ad ætérna dona pervéniant. Per Christum.
Prefazio Pasquale
II
La nuova vita in Cristo
È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
proclamare sempre la tua gloria, o Signore,
e soprattutto esaltarti in questo tempo
nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato.
Per mezzo di lui rinascono a vita nuova i figli della luce,
e si aprono ai credenti le porte del regno dei cieli.
In lui morto è redenta la nostra morte,
in lui risorto tutta la vita risorge.
Per questo mistero,
nella pienezza della gioia pasquale,
l’umanità esulta su tutta la terra,
e con l’assemblea degli angeli e dei santi
canta l’inno della tua gloria:
Santo, Santo, Santo...
Vere dignum et iustum est,
æquum et salutáre:
Te quidem, Dómine,
omni témpore confitéri,
sed in hoc potíssimum gloriósius prædicáre,
cum Pascha nostrum immolátus est Christus.
Per quem in ætérnam vitam fílii lucis oriúntur,
et regni cæléstis átria fidélibus reserántur.
Quia mors nostra est eius morte redémpta,
et in eius resurrectióne vita ómnium resurréxit.
Quaprópter, profúsis paschálibus gáudiis,
totus in orbe terrárum mundus exsúltat.
Sed et supérnæ virtútes atque angélicæ
potestátes hymnum glóriæ tuæ cóncinunt,
sine fine dicéntes:
Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus Deus Sábaoth.
Comunione
Rm 4,25
Cristo nostro Signore
è stato messo a morte per i nostri peccati
ed è risuscitato per la nostra giustificazione, alleluia.
Tráditus est Christus Dóminus
noster propter delícta nostra,
et resurréxit propter iustificatiónem nostram, allelúia
Dopo
la Comunione
Proteggi, Signore, con paterna bontà, il tuo popolo che hai salvato con il sacrificio della croce, e rendilo partecipe della gloria del Cristo risorto. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Contínua, quæsumus, Dómine, quos salvásti pietáte custódi, ut, qui Fílii tui passióne sunt redémpti, eius resurrectióne læténtur. Qui vivit et regnat in sæcula sæculórum.
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