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Messale * |
I
SETTIMANA DI
QUARESIMA - LUNEDÌ Antifona
d'Ingresso
Sal 122,2-3
Sicut
óculi servórum in mánibus
dominórum suórum,
ita
óculi nostri ad Dóminum Deum nostrum,
donec
misereátur nobis.
Miserére nobis, Dómine, miserére nobis.
Convérte nos, Deus, salutáris noster, et, ut nobis opus quadragesimále
profíciat, mentes nostras cæléstibus ínstrue disciplínis. Per Dóminum.
Accépta
tibi sit, Dómine, nostræ devotiónis oblátio, quæ et conversatiónem
nostram, te operánte, sanctíficet, et indulgéntiam nobis tuæ
propitiatiónis obtíneat. Per Christum.
Vere
dignum et iustum est, æquum et salutáre,
nos tibi semper
et ubíque grátias ágere:
Dómine,
sancte Pater, omnípotens ætérne Deus:
per Christum
Dóminum nostrum.
Quia fidélibus
tuis dignánter concédis
quotánnis
paschália sacraménta in gáudio
purificátis
méntibus exspectáre: ut, pietátis
offícia et ópera
caritátis propénsius exsequéntes,
frequentatióne
mysteriórum, quibus renáti sunt,
ad grátiæ
filiórum plenitúdinem perducántur.
Et ídeo cum
Angelis et Archángelis,
cum Thronis et
Dominatiónibus,
cumque omni
milítia cæléstis exércitus,
hymnum glóriæ tuæ
cánimus, sine fine dicéntes:
Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus Deus Sábaoth.
Amen dico vobis,
quod uni ex mínimis meis fecístis,
mihi fecístis,
dicit Dóminus:
Veníte, benedícti
Patris mei,
possidéte parátum vobis regnum ab inítio sæculi.
Sentiámus, Dómine, quæsumus, tui perceptióne sacraménti, subsídium
mentis et córporis, ut, in utróque salváti, de cæléstis remédii
plenitúdine gloriémur. Per Christum.
Oratio
super populum
Mentem
pópuli tui, quæsumus, Dómine, lúmine tuæ claritátis illústra, ut vidére
possit, quæ agénda sunt, et, quæ recta sunt, ágere váleat. Per Christum.
MESSALE
Come gli occhi dei servi
sono attenti ai cenni del padrone,
così i nostri occhi sono rivolti al Signore, nostro Dio,
finché abbia pietà di noi.
Pietà di noi, Signore, pietà di noi.
Colletta
Convertici a te, o Padre, nostra salvezza, e formaci alla scuola della
tua sapienza, perché l'impegno quaresimale lasci una traccia profonda
nella nostra vita. Per il nostro Signore...
LITURGIA
DELLA PAROLA
Prima Lettura Lv
19, 1-2. 11-18
Giudica il tuo
prossimo con giustizia.
Dal libro del Levìtico
Il Signore parlò a Mosè
e disse:
«Parla a tutta la comunità degli Israeliti dicendo loro: “Siate santi,
perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo.
Non ruberete né userete inganno o menzogna a danno del prossimo.
Non giurerete il falso servendovi del mio nome: profaneresti il nome del
tuo Dio. Io sono il Signore.
Non opprimerai il tuo prossimo, né lo spoglierai di ciò che è suo; non
tratterrai il salario del bracciante al tuo servizio fino al mattino
dopo.
Non maledirai il sordo, né metterai inciampo davanti al cieco, ma
temerai il tuo Dio. Io sono il Signore.
Non commetterete ingiustizia in giudizio; non tratterai con parzialità
il povero né userai preferenze verso il potente: giudicherai il tuo
prossimo con giustizia. Non andrai in giro a spargere calunnie fra il
tuo popolo né coopererai alla morte del tuo prossimo. Io sono il
Signore.
Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello; rimprovera
apertamente il tuo prossimo, così non ti caricherai d’un peccato per
lui. Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo
popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore”».
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 18
Le tue parole, Signore, sono spirito e vita.
La legge del Signore è
perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.
I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.
Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.
Ti siano gradite le parole della mia bocca;
davanti a te i pensieri del mio cuore,
Signore, mia roccia e mio redentore.
Canto al Vangelo 2 Cor 6,2
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Ecco ora il momento
favorevole,
ecco ora il giorno della salvezza!
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Vangelo
Mt 25,31-46
Tutto quello che
avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete
fatto a me.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù
disse ai suoi discepoli:
«Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli
con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno
radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il
pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra
e le capre alla sinistra.
Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite,
benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi
fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da
mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi
avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero
in carcere e siete venuti a trovarmi”.
Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto
affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da
bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo
e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e
siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi
dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli
più piccoli, l’avete fatto a me”.
Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me,
maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi
angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto
sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto,
nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete
visitato”.
Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto
affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti
abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico:
tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non
l’avete fatto a me”.
E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita
eterna».
Sulle Offerte
Accogli, Signore, queste offerte, segno della nostra devozione; perdonaci
nella tua misericordia e trasformi tutta la nostra vita. Per Cristo nostro
Signore.
Prefazio di Quaresima I
Il
significato spirituale della Quaresima
E' veramente
cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Ogni anno tu doni ai tuoi fedeli di prepararsi con gioia,
purificati nello spirito alla celebrazione della Pasqua,
perché, assidui nella preghiera e nella carità operosa,
attingano ai misteri della redenzione
la pienezza della vita nuova
in Cristo tuo Figlio, nostro salvatore.
E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli,
ai Troni e alle Dominazioni e alla moltitudine dei Cori celesti,
cantiamo con voce incessante l'inno della tua gloria:
Santo, Santo, Santo ...
Comunione
Mt 25, 40.34
«In verità vi dico: ciò che avete fatto
a uno solo di questi miei fratelli più piccoli
l'avete fatto a me» , dice il Signore.
«Venite, benedetti dal Padre mio,
prendete possesso del regno preparato per voi
fin dall'inizio del mondo».
Dopo la Comunione
La partecipazione a questo sacramento, Signore, ci sostenga nel corpo e
nello spirito, perché, completamente rinnovati, possiamo gloriarci della
pienezza del tuo dono. Per Cristo nostro Signore.
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