Messale * |
II
SETTIMANA DI
QUARESIMA - SABATO
Miserátor et miséricors Dóminus,
pátiens
et multum miséricors.
Suávis
Dóminus univérsis,
et miseratiónes eius super ómnia ópera eius.
Per hæc véniat, quæsumus, Dómine, sacraménta nostræ redemptiónis
efféctus, qui nos et ab humánis rétrahat semper excéssibus, et ad
salutária dona perdúcat. Per Christum.
Vere
dignum et iustum est,
æquum
et salutáre,
nos
tibi semper et ubíque grátias ágere:
Dómine,
sancte Pater, omnípotens ætérne Deus:
Qui
fíliis tuis ad reparándam méntium puritátem,
tempus
præcípuum salúbriter statuísti,
quo,
mente ab inordinátis afféctibus expedíta,
sic
incúmberent transitúris ut rebus pótius perpétuis inhærérent.
Et ídeo,
cum Sanctis et Angelis univérsis,
te
collaudámus, sine fine dicéntes:
Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus Deus Sábaoth.
Opórtet
te, fili, gaudére,
quia
frater tuus mórtuus fúerat,
et revíxit; períerat, et invéntus est.
Sacraménti tui, Dómine, divína percéptio penetrália nostri cordis
infúndat, et sui nos partícipes poténter effíciat. Per Christum.
Oratio
super populum
Páteant
aures misericórdiæ tuæ, Dómine, précibus supplicántium, et, ut
peténtibus desideráta concédas, fac eos, quæ tibi sunt plácita
postuláre. Per Christum.
MESSALE
Antifona d'Ingresso
Sal, 144,8-9
Paziente e misericordioso è il Signore,
lento all'ira e ricco di grazia.
Buono è il Signore per tutti,
e la sua misericordia
si estende a tutte le sue creature.
Colletta
O Dio, che
per mezzo dei sacramenti ci rendi partecipi del tuo mistero di gloria,
guidaci attraverso le esperienze della vita, perché possiamo giungere
alla splendida luce in cui è la tua dimora. Per il nostro Signore...
Deus, qui nos gloriósis remédiis in terris adhuc pósitos iam cæléstium
rerum facis esse consórtes, tu, quæsumus, in ista qua vívimus nos vita
gubérna, ut ad illam, in qua ipse es, lucem perdúcas. Per Dóminum.
Prima
Lettura
Mic 7, 14-15. 18-20
Il nostro Dio
viene a salvarci.
Dal libro del profeta Michèa
Pasci il tuo
popolo con la tua verga,
il gregge della tua eredità,
che sta solitario nella foresta
tra fertili campagne;
pascolino in Basan e in Gàlaad
come nei tempi antichi.
Come quando sei uscito dalla terra d’Egitto,
mostraci cose prodigiose.
Quale dio è come te,
che toglie l’iniquità e perdona il peccato
al resto della sua eredità?
Egli non serba per sempre la sua ira,
ma si compiace di manifestare il suo amore.
Egli tornerà ad avere pietà di noi,
calpesterà le nostre colpe.
Tu getterai in fondo al mare tutti i nostri peccati.
Conserverai a Giacobbe la tua fedeltà,
ad Abramo il tuo amore,
come hai giurato ai nostri padri
fin dai tempi antichi.
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 102
Misericordioso e pietoso è il Signore.
Benedici il Signore,
anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.
Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia.
Non è in lite per sempre,
non rimane adirato in eterno.
Non ci tratta secondo i nostri peccati
e non ci ripaga secondo le nostre colpe.
Perché quanto il cielo è alto sulla terra,
così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono;
quanto dista l’oriente dall’occidente,
così egli allontana da noi le nostre colpe.
Canto al
Vangelo
Lc 15,18
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò:
Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te.
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Vangelo
Lc 15, 1-3. 11-32
Questo tuo fratello era morto ed è tornato
in vita.
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo,
si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I
farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e
mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola:
«Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre,
dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le
sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte
le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio
vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel
paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno.
Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella
regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto
saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava
nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre
hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio
padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non
sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi
salariati”. Si alzò e tornò da suo padre.
Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli
corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse:
“Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di
essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto,
portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli
l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso,
ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era
morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E
cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a
casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che
cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo
padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e
salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a
supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti
anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato
un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo
tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per
lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu
sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e
rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita,
era perduto ed è stato ritrovato”».
Sulle Offerte
Da questo sacrificio che ti offriamo, Signore, venga per noi una forza di
redenzione, che ci salvi dai cedimenti umani e ci prepari a ricevere i
doni della salvezza. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio di Quaresima II
La penitenza
dello spirito
E ' veramente giusto renderti
grazie,
è bello cantare la tua gloria, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Tu hai stabilito per i tuoi figli
un tempo di rinnovamento spirituale perché
si convertano a te con tutto il cuore,
e liberi dai fermenti del peccato
vivano le vicende di questo mondo,
sempre orientati verso i beni eterni.
Per questo dono della tua benevolenza,
uniti agli angeli e ai santi,
con voce unanime cantiamo l'inno della tua lode:
Santo, Santo, Santo ...
Comunione
Lc 15,32
«Rallegrati, figlio mio,
perché tuo fratello era morto
ed è tornato in vita,
era perduto ed è stato ritrovato».
Dopo la Comunione
La comunione al pane di vita eterna, o Dio, agisca profondamente nel
nostro spirito, e ci renda partecipi della forza di così grande
sacramento. Per Cristo nostro Signore.
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