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Messale |
28
GIUGNO
XII
SETTIMANA DEL T.O.
ANNO PARI
-
GIOVEDÌ
SAN IRENEO
(m)
Vescovo e martire
MESSALE
Antifona d'Ingresso Ger 3,15
Darò a voi dei pastori secondo il mio cuore,
essi vi guideranno con sapienza e dottrina.
Lex veritátis fuit in ore eius
et iníquitas non est invénta in lábiis eius;
in pace et in æquitáte ambulávit mecum,
et multos avértit ab iniquitáte.
Colletta
O Dio, che al vescovo sant'Ireneo hai dato la grazia di confermare la
tua Chiesa nella verità e nella pace, fa' che per sua intercessione ci
rinnoviamo nella fede e nell'amore, e cerchiamo sempre ciò che promuove
l'unità e la concordia. Per il nostro Signore...
Deus, qui beáto Irenæo epíscopo tribuísti, ut veritátem doctrínæ
pacémque Ecclésiæ felíciter confirmáret, concéde, quæsumus, eius
intercessióne, ut nos, fide et caritáte renováti, ad unitátem
concordiámque fovéndam semper simus inténti. Per Dóminum.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura 2 Re 25, 1-12
Giuda fu deportato dalla sua terra.
Dal secondo libro dei Re
Nell’anno nono del regno di Sedecìa, nel decimo mese, il dieci del mese,
Nabucodònosor, re di Babilonia, con tutto il suo esercito arrivò a
Gerusalemme, si accampò contro di essa e vi costruirono intorno opere
d'assedio. La città rimase assediata fino all’undicesimo anno del re
Sedecìa.
Al quarto mese, il nove del mese, quando la fame dominava la città e non
c’era più pane per il popolo della terra, fu aperta una breccia nella
città. Allora tutti i soldati fuggirono di notte per la via della porta
tra le due mura, presso il giardino del re, e, mentre i Caldèi erano
intorno alla città, presero la via dell'Aràba.
I soldati dei Caldèi inseguirono il re e lo raggiunsero nelle steppe di
Gerico, mentre tutto il suo esercito si disperse, allontanandosi da lui.
Presero il re e lo condussero dal re di Babilonia a Ribla; si pronunciò
la sentenza su di lui. I figli di Sedecìa furono ammazzati davanti ai
suoi occhi; Nabucodònosor fece cavare gli occhi a Sedecìa, lo fece
mettere in catene e lo condusse a Babilonia.
Il settimo giorno del quinto mese – era l’anno diciannovesimo del re
Nabucodònosor, re di Babilonia – Nabuzaradàn, capo delle guardie,
ufficiale del re di Babilonia, entrò in Gerusalemme. Egli incendiò il
tempio del Signore e la reggia e tutte le case di Gerusalemme; diede
alle fiamme anche tutte le case dei nobili. Tutto l’esercito dei Caldèi,
che era con il capo delle guardie, demolì le mura intorno a Gerusalemme.
Nabuzaradàn, capo delle guardie, deportò il resto del popolo che era
rimasto in città, i disertori che erano passati al re di Babilonia e il
resto della moltitudine. Il capo delle guardie lasciò parte dei poveri
della terra come vignaioli e come agricoltori.
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 136
Mi si attacchi la lingua al palato
se lascio cadere il tuo ricordo.
Oppure:
In terra d’esilio leviamo il nostro canto.
Lungo i fiumi di Babilonia,
là sedevamo e piangevamo
ricordandoci di Sion.
Ai salici di quella terra
appendemmo le nostre cetre.
Perché là ci chiedevano parole di canto
coloro che ci avevano deportato,
allegre canzoni, i nostri oppressori:
«Cantateci canti di Sion!».
Come cantare i canti del Signore
in terra straniera?
Se mi dimentico di te, Gerusalemme,
si dimentichi di me la mia destra.
Mi si attacchi la lingua al palato
se lascio cadere il tuo ricordo,
se non innalzo Gerusalemme
al di sopra di ogni mia gioia.
Canto al Vangelo Mt
8,17
Alleluia, alleluia.
Cristo ha preso le nostre infermità
e si è caricato delle nostre malattie.
Alleluia.
Sulle
Offerte
Il sacrificio che ti offriamo, o Padre, nel ricordo della nascita al
cielo di sant'Ireneo, glorifichi il tuo nome e ci ispiri l'amore alla
verità, perché custodiamo intatta la fede, e salda l'unità della
Chiesa. Per Cristo nostro Signore.
Glóriam tibi, Dómine, cónferat sacrifícium, quod in natáli beáti Irenæi
tibi lætánter offérimus, et præbeat nobis dilígere veritátem, ut et
inviolátam Ecclésiæ fidem teneámus, et stábilem unitátem. Per Christum.
Antifona
alla Comunione Gv 15,15
«Non vi chiamo più servi,
perché il servo non sa
quello che fa il suo padrone;
vi ho chiamati amici,
perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio
l'ho fatto conoscere a voi».
Jn 15,4-5 Manéte in me, et ego in vobis, dicit Dóminus.
Qui manet in me et ego in eo, hic fert fructum multum.
Dopo
la Comunione
La partecipazione a questi santi misteri, o Padre, ci comunichi la fede
viva, che sant'Ireneo testimoniò fino alla morte, perché diventiamo
anche noi veri discepoli del Cristo tuo Figlio. Egli vive e regna nei
secoli dei secoli.
Per hæc sacra mystéria, quæsumus, Dómine, da nobis fídei miserátus
augméntum, ut, quæ beátum Irenæum epíscopum usque ad mortem reténta
gloríficat, nos étiam iustíficet veráciter hanc sequéntes. Per Christum.
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