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Messale * |
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LUGLIO Antifona
d'Ingresso Fil
2.10-11
LITURGIA
DELLA PAROLA Sulle
Offerte
Dicit Dóminus:
Ignem veni míttere in terram,
et quid volo, nisi ut accendátur?
Laudis
hóstia, Dómine, quam pro beáto Ignátio grátias agéntes obtúlimus, ad
perpétuam nos maiestátis tuæ laudatiónem perdúcat. Per Christum.
XVII
SETTIMANA DEL T.O. ANNO DISPARI -
LUNEDÌ
SANT'IGNAZIO DI
LOYOLA (m)
MESSALE
Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi
in cielo, in terra e sotto terra, e ogni lingua proclami
che Gesù è il Signore
a gloria di Dio Padre.
In nómine Iesu omne genu flectátur, cæléstium, terréstrium et infernórum;
et omnis lingua confiteátur quia Dóminus Iesus Christus in glória est
Dei Patris.
Colletta
O Dio, che a gloria del tuo nome hai suscitato nella Chiesa sant'Ignazio di Loyola, concedi anche a noi, con il suo aiuto e il suo esempio, di combattere la buona battaglia del Vangelo, per ricevere in cielo la corona dei santi. Per il nostro Signore...
Deus, qui ad maiórem tui nóminis glóriam propagándam beátum Ignátium in
Ecclésia tua suscitásti, concéde, ut, eius auxílio et imitatióne
certántes in terris, coronári cum ipso mereámur in cælis. Per Dóminum....
Prima Lettura
Es 32, 15-24. 30-34
Questo popolo ha commesso un grande
peccato: si sono fatti un dio d'oro.
Dal libro dell'Èsodo
In quei giorni,
Mosè si voltò e scese dal monte con in mano le due tavole della
Testimonianza, tavole scritte sui due lati, da una parte e dall’altra.
Le tavole erano opera di Dio, la scrittura era scrittura di Dio,
scolpita sulle tavole.
Giosuè sentì il rumore del popolo che urlava e disse a Mosè: «C’è rumore
di battaglia nell’accampamento». Ma rispose Mosè:
«Non è il grido di chi canta: “Vittoria!”.
Non è il grido di chi canta: “Disfatta!”.
Il grido di chi canta a due cori io sento».
Quando si fu avvicinato all’accampamento, vide il vitello e le danze.
Allora l’ira di Mosè si accese: egli scagliò dalle mani le tavole,
spezzandole ai piedi della montagna. Poi afferrò il vitello che avevano
fatto, lo bruciò nel fuoco, lo frantumò fino a ridurlo in polvere, ne
sparse la polvere nell’acqua e la fece bere agli Israeliti.
Mosè disse ad Aronne: «Che cosa ti ha fatto questo popolo, perché tu
l’abbia gravato di un peccato così grande?». Aronne rispose: «Non si
accenda l’ira del mio signore; tu stesso sai che questo popolo è incline
al male. Mi dissero: “Fa’ per noi un dio che cammini alla nostra testa,
perché a Mosè, quell’uomo che ci ha fatto uscire dalla terra d’Egitto,
non sappiamo che cosa sia accaduto”. Allora io dissi: “Chi ha dell’oro?
Toglietevelo!”. Essi me lo hanno dato; io l’ho gettato nel fuoco e ne è
uscito questo vitello».
Il giorno dopo Mosè disse al popolo: «Voi avete commesso un grande
peccato; ora salirò verso il Signore: forse otterrò il perdono della
vostra colpa».
Mosè ritornò dal Signore e disse: «Questo popolo ha commesso un grande
peccato: si sono fatti un dio d’oro. Ma ora, se tu perdonassi il loro
peccato... Altrimenti, cancellami dal tuo libro che hai scritto!».
Il Signore disse a Mosè: «Io cancellerò dal mio libro colui che ha
peccato contro di me. Ora va’, conduci il popolo là dove io ti ho detto.
Ecco, il mio angelo ti precederà; nel giorno della mia visita li punirò
per il loro peccato».
Salmo Responsoriale Dal
Salmo 105
Rendete grazie
al Signore, perché è buono.
Si fabbricarono un
vitello sull’Oreb,
si prostrarono a una statua di metallo;
scambiarono la loro gloria
con la figura di un toro che mangia erba.
Dimenticarono Dio che li aveva salvati,
che aveva operato in Egitto cose grandi,
meraviglie nella terra di Cam,
cose terribili presso il Mar Rosso.
Ed egli li avrebbe sterminati,
se Mosè, il suo eletto,
non si fosse posto sulla breccia, davanti a lui
per impedire alla sua collera di distruggerli.
Canto al Vangelo Gc 1, 18
Alleluia, alleluia.
Per sua volontà il
Padre ci ha generati
per mezzo della parola di verità,
per essere una primizia delle sue creature.
Alleluia.
Vangelo
Mt 13, 31-35
Il granello di senape diventa un albero,
tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo,
Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è
simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo
campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è
più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che
gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami».
Disse loro un’altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito,
che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu
tutta lievitata».
Tutte queste cose Gesù disse alle folle con parabole e non parlava ad
esse se non con parabole, perché si compisse ciò che era stato detto per
mezzo del profeta:
«Aprirò la mia bocca con parabole,
proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo».
Accetta, Signore, l'offerta che ti presentiamo nel ricordo di sant'Ignazio di Loyola, e
fa' che questo sacramento, sorgente di ogni santità della Chiesa, ci santifichi nella verità. Per Cristo nostro Signore.
Pláceant, Dómine Deus, oblatiónes in celebratióne beáti Ignátii tibi
delátæ, et præsta, ut sacrosáncta mystéria, in quibus omnis sanctitátis
fontem constituísti, nos quoque in veritáte sanctíficent. Per Christum.
Antifona
alla Comunione Lc
12,49
«Sono venuto a portare il fuoco sulla terra,
e come vorrei che fosse già acceso»,
dice il Signore.
Dopo
la Comunione
Signore, il sacrificio che ci hai dato la gioia di celebrare nel ricordo di sant'Ignazio di Loyola, orienti tutta la nostra vita alla lode perenne del tuo nome. Per Cristo nostro Signore.
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