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Messale * |
22
NOVEMBRE Antifona
d'Ingresso
XXXIII
SETTIMANA
DEL T.O. ANNO
DISPARI
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MERCOLEDÌ
SANTA CECILIA (m)
Vergine
e Martire
MESSALE
Questa è una vergine martire della fede,
che sparse per Cristo il suo sangue;
non temette le minacce dei giudici
e raggiunse il regno dei cielo.
Ecce iam séquitur Agnum pro nobis crucifíxum strénua virgo, pudóris
hóstia, víctima castitátis.
Colletta
Ascolta, Signore, la nostra preghiera e per intercessione di santa
Cecilia, vergine e martire, rendici degni di cantare le tue lodi. Per il
nostro Signore...
Deus, qui nos ánnua beátæ Cæcíliæ celebritáte lætíficas, præsta,
quæsumus, ut ea, quæ de ancílla tua devóte trádita sunt, exémpla nobis
præbeant imitánda et Christi Fílii tui in servis eius prædicent
mirabília. Qui tecum.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura 2 Mac 7, 1. 20-31
Il Creatore
dell’universo vi restituirà di nuovo il respiro e la vita.
Dal primo libro dei Maccabèi
In quei giorni, ci fu
il caso di sette fratelli che, presi insieme alla loro madre, furono
costretti dal re, a forza di flagelli e nerbate, a cibarsi di carni
suine proibite.
Soprattutto la madre era ammirevole e degna di gloriosa memoria, perché,
vedendo morire sette figli in un solo giorno, sopportava tutto
serenamente per le speranze poste nel Signore. Esortava ciascuno di loro
nella lingua dei padri, piena di nobili sentimenti e, temprando la
tenerezza femminile con un coraggio virile, diceva loro: «Non so come
siate apparsi nel mio seno; non io vi ho dato il respiro e la vita, né
io ho dato forma alle membra di ciascuno di voi. Senza dubbio il
Creatore dell’universo, che ha plasmato all’origine l’uomo e ha
provveduto alla generazione di tutti, per la sua misericordia vi
restituirà di nuovo il respiro e la vita, poiché voi ora per le sue
leggi non vi preoccupate di voi stessi».
Antioco, credendosi disprezzato e sospettando che quel linguaggio fosse
di scherno, esortava il più giovane che era ancora vivo; e non solo a
parole, ma con giuramenti prometteva che l’avrebbe fatto ricco e molto
felice, se avesse abbandonato le tradizioni dei padri, e che l’avrebbe
fatto suo amico e gli avrebbe affidato alti incarichi. Ma poiché il
giovane non badava per nulla a queste parole, il re, chiamata la madre,
la esortava a farsi consigliera di salvezza per il ragazzo.
Esortata a lungo, ella accettò di persuadere il figlio; chinatasi su di
lui, beffandosi del crudele tiranno, disse nella lingua dei padri:
«Figlio, abbi pietà di me, che ti ho portato in seno nove mesi, che ti
ho allattato per tre anni, ti ho allevato, ti ho condotto a questa età e
ti ho dato il nutrimento. Ti scongiuro, figlio, contempla il cielo e la
terra, osserva quanto vi è in essi e sappi che Dio li ha fatti non da
cose preesistenti; tale è anche l’origine del genere umano. Non temere
questo carnefice, ma, mostrandoti degno dei tuoi fratelli, accetta la
morte, perché io ti possa riavere insieme con i tuoi fratelli nel giorno
della misericordia».
Mentre lei ancora parlava, il giovane disse: «Che aspettate? Non
obbedisco al comando del re, ma ascolto il comando della legge che è
stata data ai nostri padri per mezzo di Mosè. Tu però, che ti sei fatto
autore di ogni male contro gli Ebrei, non sfuggirai alle mani di Dio».
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 16
Ci
sazieremo, Signore, contemplando il tuo volto.
Ascolta, Signore, la
mia giusta causa,
sii attento al mio grido.
Porgi l’orecchio alla mia preghiera:
sulle mie labbra non c’è inganno.
Tieni saldi i miei passi sulle tue vie
e i miei piedi non vacilleranno.
Io t’invoco poiché tu mi rispondi, o Dio;
tendi a me l’orecchio, ascolta le mie parole.
Custodiscimi come pupilla agli occhi,
all’ombra delle tue ali nascondimi.
Io nella giustizia contemplerò il tuo volto,
al risveglio mi sazierò della tua immagine.
Canto al Vangelo
Gv 15,16
Alleluia, alleluia.
Io ho scelto
voi, dice il Signore,
perché andiate e portiate frutto
e il vostro frutto rimanga.
Alleluia.
Vangelo Lc
19, 11-28
Perché non hai consegnato il mio denaro a
una banca?
Dal vangelo secondo Luca
In quel
tempo, Gesù disse una parabola, perché era vicino a Gerusalemme ed essi
pensavano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento
all’altro.
Disse dunque: «Un uomo di nobile famiglia partì per un paese lontano,
per ricevere il titolo di re e poi ritornare. Chiamati dieci dei suoi
servi, consegnò loro dieci monete d’oro, dicendo: “Fatele fruttare fino
al mio ritorno”. Ma i suoi cittadini lo odiavano e mandarono dietro di
lui una delegazione a dire: “Non vogliamo che costui venga a regnare su
di noi”. Dopo aver ricevuto il titolo di re, egli ritornò e fece
chiamare quei servi a cui aveva consegnato il denaro, per sapere quanto
ciascuno avesse guadagnato.
Si presentò il primo e disse: “Signore, la tua moneta d’oro ne ha
fruttate dieci”. Gli disse: “Bene, servo buono! Poiché ti sei mostrato
fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci città”.
Poi si presentò il secondo e disse: “Signore, la tua moneta d’oro ne ha
fruttate cinque”. Anche a questo disse: “Tu pure sarai a capo di cinque
città”.
Venne poi anche un altro e disse: “Signore, ecco la tua moneta d’oro,
che ho tenuto nascosta in un fazzoletto; avevo paura di te, che sei un
uomo severo: prendi quello che non hai messo in deposito e mieti quello
che non hai seminato”. Gli rispose: “Dalle tue stesse parole ti giudico,
servo malvagio! Sapevi che sono un uomo severo, che prendo quello che
non ho messo in deposito e mieto quello che non ho seminato: perché
allora non hai consegnato il mio denaro a una banca? Al mio ritorno
l’avrei riscosso con gli interessi”. Disse poi ai presenti: “Toglietegli
la moneta d’oro e datela a colui che ne ha dieci”. Gli risposero:
“Signore, ne ha già dieci!”. “Io vi dico: A chi ha, sarà dato; invece a
chi non ha, sarà tolto anche quello che ha. E quei miei nemici, che non
volevano che io diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti
a me”».
Dette queste cose, Gesù camminava davanti a tutti salendo verso
Gerusalemme.
Sulle Offerte
I doni che ti presentiamo nel glorioso ricordo della santa martire Cecilia
ti siano graditi, Signore, come fu preziosa ai tuoi occhi l'offerta della
sua vita. Per Cristo nostro Signore.
Múnera, quæsumus, Dómine, quæ in celebritáte beátæ Cæcíliæ deférimus,
ita grátiæ tuæ efficiántur accépta, sicut eius tibi plácitum éxstitit
passiónis certámen. Per Christum.
Antifona alla Comunione
Gv 15,5
«Io sono la vite e voi i tralci »,
dice il Signore;
«chi rimane in me e io in lui, porta molto frutto».
Ap 7,17 Agnus, qui in médio throni est, dedúcet eos ad vitæ fontes
aquárum.
Dopo la Comunione
Signore, che hai glorificato santa Cecilia con la corona della verginità
e del martirio, per la comunione a questo sacro convito donaci energia
nuova, perché superiamo la forza del male e raggiungiamo la gloria del
cielo. Per Cristo nostro Signore.
Deus, qui beátam Cæcíliam pro gémina virginitátis et martyrii victória
inter Sanctos coronásti, da, quæsumus, per huius virtútem sacraménti,
ut, omne malum fórtiter superántes, cæléstem glóriam consequámur. Per
Christum.
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