Liturgia di Santa Monica

Commento alle Letture tratto dal MESSALE DELL'ASSEMBLEA CRISTIANA - FESTIVO opera del CENTRO CATECHISTICO SALESIANO Leumann (Torino) Editori ELLE DI CI - ESPERIENZE - EDIZIONI O.R. - QUERINIANA

 

   

27 AGOSTO
SANTA MONICA

(331-387)
Memoria


LETTURE:
Sir 26, 1-4. 13-16; Sal 127; Lc 7, 11-17
 

La grandezza della santità di Agostino ha influito perché la sua festa fosse preceduta da quella della sua santa mamma. La vita di questa madre ci è nota soltanto attraverso le «Confessioni» del figlio, che ha su di lei pagine stupende. Cristiana dalla fede robusta e profondamente pia, riuscì con la dolcezza a convertire il marito pagano e irascibile, e con la forza delle preghiere e delle lacrime il figlio sensuale e intellettualmente sviato. Sedici anni attese e operò con pazienza perché Agostino, recatosi in Italia in cerca d’avventura, si ravvedesse. Andò a cercarlo a Roma e poi a Milano dove assistette al suo Battesimo. Non rivide più l’Africa perché morì a Ostia prima di imbarcarsi. Là, madre e figlio ebbero una profonda esperienza mistica.
Santa Monica ci invita ad unire al sacrificio eucaristico di Cristo tutte le sofferenze delle famiglie i cui membri non hanno in comune la stessa fede. Il ruolo della donna è in questi casi insostituibile.
  

Cerchiamo di arrivare alla sapienza eterna

Dalle «Confessioni» di sant'Agostino, vescovo (Lib. 9, 10-11; CSEL 33, 215-219)
Era ormai vicino il giorno in cui ella sarebbe uscita da questa vita, giorno che tu conoscevi mentre noi lo ignoravamo. Per tua disposizione misteriosa e provvidenziale, avvenne una volta che io e lei ce ne stessimo soli, appoggiati al davanzale di una finestra che dava sul giardino interno della casa che ci ospitava, là presso Ostia, dove noi, lontani dal frastuono della gente, dopo la fatica del lungo viaggio, ci stavamo preparando ad imbarcarci. Parlavamo soli con grande dolcezza e, dimentichi del passato, ci protendevamo verso il futuro, cercando di conoscere alla luce della Verità presente, che sei tu, la condizione eterna dei santi, quella vita cioè che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrò in cuore d'uomo (cfr. 1 Cor 2, 9). Ce ne stavamo con la bocca anelante verso l'acqua che emana dalla tua sorgente, da quella sorgente di vita che si trova presso di te. Dicevo cose del genere, anche se non proprio in tal modo e con queste precise parole. Tuttavia, Signore, tu sai che in quel giorno, mentre così parlavamo e, tra una parola e l'altra, questo mondo con tutti i suoi piaceri perdeva ai nostri occhi ogni suo richiamo, mia madre mi disse: «Figlio, quanto a me non trovo ormai più alcuna attrattiva per questa vita. Non so che cosa io stia a fare ancora quaggiù e perché mi trovi qui. Questo mondo non è più oggetto di desideri per me. C'era un solo motivo per cui desideravo rimanere ancora un poco in questa vita: vederti cristiano cattolico, prima di morire. Dio mi ha esaudito oltre ogni mia aspettativa, mi ha concesso di vederti al suo servizio e affrancato dalle aspirazioni di felicità terrene. Che sto a fare qui?».
Non ricordo bene che cosa io le abbia risposto in proposito. Intanto nel giro di cinque giorni o poco più si mise a letto con la febbre. Durante la malattia un giorno ebbe uno svenimento e per un pò di tempo perdette i sensi. Noi accorremmo, ma essa riprese prontamente la conoscenza, guardò me e mio fratello in piedi presso di lei, e disse, come cercando qualcosa: «Dove ero»?
Quindi, vedendoci sconvolti per il dolore, disse: «Seppellire qui vostra madre». Io tacevo con un nodo alla gola e cercavo di trattenere le lacrime. Mio fratello, invece, disse qualche parola per esprimere che desiderava vederla chiudere gli occhi in patria e non in terra straniera. Al sentirlo fece un cenno di disapprovazione per ciò che aveva detto. Quindi rivolgendosi a me disse: «Senti che cosa dice?». E poco dopo a tutti e due: «Seppellirete questo corpo, disse, dove meglio vi piacerà; non voglio che ve ne diate pena. Soltanto di questo vi prego, che dovunque vi troverete, vi ricordiate di me all'altare del Signore».
Quando ebbe espresso, come poté, questo desiderio, tacque. Intanto il male si aggrava ed essa continuava a soffrire.
In capo a nove giorni della sua malattia, l'anno cinquantaseiesimo della sua vita, e trentatreesimo della mia, quell'anima benedetta e santa se ne partì da questa terra.
 

MESSALE

Antifona d'Ingresso  Cf Pr  14,1-2
Ecco la donna saggia, che edifica la sua casa,
teme il Signore e cammina sulla via della giustizia.


Cf. Pr 31,30 Pr 28
Múlier timens Dóminum ipsa laudábitur. Fílii eius beatíssimam prædicavérunt, vir eius laudávit eam.


Colletta
O Dio, consolatore degli afflitti, che hai esaudito le pie lacrime di santa Monica con la conversione del figlio Agostino, per la loro comune preghiera donaci una viva contrizione dei nostri peccati, perché gustiamo la dolcezza del tuo perdono. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo..
.

Deus, mæréntium consolátor, qui beátæ Mónicæ pias lácrimas in conversióne fílii sui Augustíni misericórditer suscepísti, da nobis, utriúsque intervéntu, peccáta nostra deploráre, et grátiæ tuæ indulgéntiam inveníre. Per Dóminum.

 
LITURGIA DELLA PAROLA


Prima Lettura 
Sir 26, 1-4. 13-16
La bellezza di una donna virtuosa adorna la sua casa.
 

Dal libro del Siracide
Beato il marito di una donna virtuosa; 
il numero dei suoi giorni sarà doppio. 
Una brava moglie è la gioia del marito, 
questi trascorrerà gli anni in pace. 
Una donna virtuosa è una buona sorte, 
viene assegnata a chi teme il Signore. 
Ricco o povero il cuore di lui ne gioisce, 
in ogni tempo il suo volto appare sereno.
La grazia di una donna allieta il marito,
la sua scienza gli rinvigorisce le ossa.
E' un dono del Signore una donna silenziosa,
non c'è compenso per una donna educata.
Grazia su grazia è una donna pudica,
non si può valutare il peso di un'anima modesta.
Il sole risplende sulle montagne del Signore,
la bellezza di una donna virtuosa adorna la sua casa. 

Salmo Responsoriale Dal Salmo 127
Benedetta la casa che teme il Signore.

Beato l'uomo che teme il Signore 
e cammina nelle sue vie. 
Vivrai del lavoro delle tue mani, 
sarai felice e godrai d'ogni bene. 

La tua sposa come vite feconda 
nell'intimità della tua casa; 
i tuoi figli come virgulti d'ulivo 
intorno alla tua mensa. 

Così sarà benedetto l'uomo 
che teme il Signore. 
Ti benedica il Signore da Sion! 
Possa tu vedere la prosperità di Gerusalemme 
per tutti i giorni della tua vita. 

Canto al Vangelo   Cf Sap 11,23-26
Alleluia, alleluia.

Tu hai compassione di tutti
e nulla disprezzi di quanto hai creato,
o Signore, amante della vita.

Alleluia.

  

  
Vangelo
Lc 7, 11-17

Vedendola, il Signore ne ebbe compassione e le disse:
«Non piangere!».
 

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù si recò in una città chiamata Nain e facevano la strada con lui i discepoli e grande folla. Quando fu vicino alla porta della città, ecco che veniva portato al sepolcro un morto, figlio unico di madre vedova; e molta gente della città era con lei. Vedendola, il Signore ne ebbe compassione e le disse: «Non piangere!». 
E accostatosi toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Giovinetto, dico a te, alzati!». Il morto si levò a sedere e incominciò a parlare. Ed egli lo diede alla madre. 
Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi e Dio ha visitato il suo popolo». 
La fama di questi fatti si diffuse in tutta la Giudea e per tutta la regione. 

   
Sulle Offerte
Accogli, Signore, questo sacrificio, espressione della nostra fede, e donaci un'esperienza viva del mistero che celebriamo nel devoto ricordo dei tuoi santi. Per Cristo nostro Signore.


Hóstias tibi, Dómine, pro beátæ Mónicæ commemoratióne deférimus, supplíciter deprecántes, ut indulgéntiam nobis páriter cónferant et salútem. Per Christum.


Antifona alla Comunione 
Mt 12,50
«Chi fa la volontà del Padre mio
che è nei cieli, è per me fratello,
sorella e madre», dice il Signore
.


Símile est regnum cælórum hómini negotiatóri quærénti bonas margarítas; invénta autem una pretiósa margaríta, dedit ómnia sua, et comparávit eam.


Dopo la Comunione.
O Dio, che nella festa di santa Monica ci hai colmato dei tuoi doni, f
a' che, rinnovati dal pane della vita, procediamo sicuri nel cammino della salvezza. Per Cristo nostro Signore.

Divíni operátio sacraménti, omnípotens Deus, in hac festivitáte beátæ Mónicæ illúminet nos páriter et inflámmet, ut et sanctis iúgiter desidériis ferveámus, et bonis opéribus abundémus. Per Christum.

 

 

Sommario Liturgia


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