16
SETTEMBRE
SANTI
CORNELIO,
papa e
CIPRIANO,
vescovo martiri
(253
e 258)
Memoria
LETTURE:
Rm 5,1-5;
Sal 33;
Mt 10,17-22
Cornelio
resse la Chiesa di Roma dal 251 al 253 tra le difficoltà causate
dalla persecuzione di Decio. Con longanimità evangelica prese un
atteggiamento mite verso coloro che non avevano coraggiosamente
confessato la fede (i lapsi, caduti). Contro di lui aprì uno scisma
rigorista Novaziano, ma Cipriano si schierò con Cornelio. Il papa,
esiliato a Civitavecchia, vi morì nel giugno 253.
Cipriano, oratore famoso,
convertito a Cristo a 35 anni, nel 249 fu eletto vescovo della sua
città e si mise con ardore a organizzare la Chiesa d’Africa. Fu un
grande maestro di morale cristiana. I suoi scritti, specialmente le
lettere, sono preziosa documentazione sulla fede e sul culto nel secolo
III. Con Tertulliano ha creato il latino cristiano. La liturgia, unendo
nel culto Cornelio e Cipriano, ci richiama gli stretti legami che
univano le Chiese nei primi secoli. All’Africa cristiana dobbiamo
probabilmente le prime versioni della Bibbia in latino, quando Roma
l’usava ancora in greco.
L’Epistolario dei due santi mette in evidenza la straordinaria
consonanza di idee fra Roma e Cartagine. In particolare esce
luminosamente chiarita la concezione di « Chiesa » costruita
dall’Eucaristia. L’Eucaristia rappresenta infatti una comunicazione
profonda con Dio in Cristo mediante la sua Chiesa. Ogni comunione esige
e tende a operare un’immancabile e profonda conversione verso Dio e i
fratelli. Cipriano e Cornelio l’hanno ricordato con energia e con amore ai lapsi,
cioè a quei cristiani del loro tempo che erano scesi a compromessi
pericolosi durante le persecuzioni, e pretendevano «comunicare»
veramente dopo aver servito a due padroni e senza dare garanzie di una
seria rottura con ogni compromesso.
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Fede pronta e incrollabile
Dalle «Lettere» di san Cipriano, vescovo e martire
(Lett. 60, 1-2. 5; CSEL, 3, 691-692. 694-695)
Cipriano a Cornelio, fratello nell'episcopato.
Siamo a conoscenza, fratello carissimo, della tua fede, della tua fortezza e della tua aperta testimonianza. Tutto ciò è di grande onore per te e a me arreca tanta gioia da farmi considerare partecipe e socio dei tuoi meriti e delle tue imprese.
Siccome infatti una è la Chiesa, uno e inseparabile l'amore, unica e inscindibile
l'armonia dei cuori, quale sacerdote, nel celebrare le lodi di un altro sacerdote, non se ne rallegrerebbe come di sua propria gloria?
E quale fratello non si sentirebbe felice della gioia dei propri fratelli?
Certo non si può immaginare l'esultanza e la grande letizia che vi è stata qui da noi quando abbiamo saputo cose tanto belle e conosciuto le prove di fortezza da voi date. Tu sei stato di guida ai fratelli nella confessione della fede, e la stessa confessione della guida si è fortificata ancora più con la confessione dei fratelli. Così, mentre hai preceduto gli altri nella via della gloria, hai guadagnato molti compagni alla stessa gloria, e mentre ti sei mostrato pronto a confessare per
primo e per tutti, hai persuaso tutto il popolo a confessare la stessa fede. In questo modo ci è impossibile stabilire che cosa dobbiamo elogiare di più in voi, se la tua fede pronta e incrollabile, o la inseparabile carità dei fratelli. Si è manifestato in tutto il suo splendore il coraggio del vescovo a guida del suo popolo, ed è apparsa luminosa e grande la fedeltà del popolo in piena solidarietà con il suo vescovo. In voi tutta la chiesa di Roma ha dato la sua magnifica testimonianza, tutta unita in un solo spirito e in una sola voce.
E' brillata così, fratello carissimo, la fede che l'Apostolo constatava ed elogiava nella vostra comunità. Già allora egli prevedeva e celebrava quasi profeticamente il vostro coraggio e la vostra indomabile fortezza. Già allora riconosceva i meriti di cui vi sareste resi gloriosi. Esaltava le imprese dei padri, prevedendo quelle dei figli. Con la vostra piena concordia, con la vostra fortezza, avete dato e tutti i cristiani luminoso esempio di unione e di costanza.
Fratello carissimo, il Signore nella sua provvidenza ci preammonisce che è imminente l`ora della prova. Dio nella sua bontà e nella sua premura per la nostra salvezza ci dà i suoi benefici suggerimenti in vista del nostro vicino combattimento. Ebbene in nome di quella carità che ci lega vicendevolmente, aiutiamoci, perseverando con tutto il popolo nei digiuni, nelle veglie e nella preghiera.
Queste sono per noi quelle armi celesti che ci fanno stare saldi, forti e perseveranti. Queste sono le armi spirituali e gli strali divini che ci proteggono.
Ricordiamoci scambievolmente in concordia e fraternità spirituale. Preghiamo sempre e in ogni luogo gli uni per gli altri, e cerchiamo di alleviare le nostre sofferenze con la mutua carità.
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MESSALE
Antifona
d'Ingresso Sal 36,39
La salvezza dei giusti viene dal Signore;
egli è loro difesa nel tempo della prova.
Gaudent in caelis ánimae Sanctórum, qui Christi vestígia sunt secúti; et
quia pro eius amóre sánguinem suum fudérunt, ídeo cum Christo exsúltant
sine fine.
Colletta
O Dio, che hai dato al tuo popolo i santi Cornelio e Cipriano, pastori
generosi e martiri intrepidi, con il loro aiuto rendici forti e
perseveranti nella fede, per collaborare assiduamente all'unità della
Chiesa. Per il nostro Signore...
Deus, qui pópulo tuo beátos Cornélium et Cypriánum sédulos pastóres et
invíctos mártyres praestitísti, concéde ut, eórum intercessióne, fide et
constántia roborémur, et pro Ecclésiae unitáte óperam tribuámus impénse.
Per Dóminum.
LITURGIA
DELLA PAROLA
Prima
Lettura Rm 5, 1-5
Noi
ci vantiamo anche nelle tribolazioni.
Dalla
lettera
di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, giustificati dunque per la fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo; per suo mezzo abbiamo anche ottenuto, mediante la fede, di accedere a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo nella speranza della gloria di Dio.
E non soltanto questo: noi ci vantiamo anche nelle tribolazioni, ben sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza.
La speranza poi non delude, perché l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.
Salmo
Responsoriale Dal Salmo 33
Il Signore è con noi
nell'ora della prova.
Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore,
ascoltino gli umili e si rallegrino.
Celebrate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore e mi ha risposto
e da ogni timore mi ha liberato.
Guardate a lui e sarete raggianti,
non saranno confusi i vostri volti.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo libera da tutte le sue angosce.
L'angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono e li salva.
Gustate e vedete quanto è buono il Signore;
beato l'uomo che in lui si rifugia.
Canto
al Vangelo 1
Pt 3,14
Alleluia,
alleluia.
Non vi sgomentate né vi turbate,
ma adorate Cristo nei vostri cuori,
pronti a rendere ragione della speranza che è in voi.
Alleluia.
Vangelo
Mt 10, 17-22
Sarete
condotti davanti ai governatori e ai re per causa mia, per dare
testimonianza.
Dal
vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai loro tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti ai governatori e ai re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani.
E quando vi consegneranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come o di che cosa dovrete dire, perché vi sarà suggerito in quel momento ciò che dovrete dire: non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello darà a morte il fratello e il padre il figlio, e i figli insorgeranno contro i genitori e li faranno morire. E sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi persevererà sino alla fine sarà salvato».
Sulle Offerte
Accetta, Signore, l'offerta che ti presentiamo nel ricordo dei santi
Cornelio e Cipriano, e donaci la forza meravigliosa, che nell'ora della
prova essi attinsero dal tuo sacrificio. Per Cristo nostro Signore.
Súscipe, quaesumus, Dómine, múnera pópuli tui pro mártyrum tuórum
passiónibus dicáta sanctórum, et quae beátis Cornélio et Cypriáno in
persecutióne fortitúdinem ministrárunt, nobis quoque praebeant inter
advérsa constántiam. Per Christum.
Antifona alla Comunione 2
Tm 2,11-12
Se moriamo con Cristo, vivremo anche con lui;
se con lui perseveriamo
con lui anche regneremo.
Lc 22,28-30
Vos estis qui permansístis mecum in tentatiónibus meis, et ego dispóno
vobis regnum, dicit Dóminus, ut edátis et bibátis super mensam meam in
regno meo.
Dopo la
Comunione
La partecipazione a questi santi misteri, Signore, ci comunichi il tuo
Spirito di fortezza, perché sull'esempio dei martiri Cornelio e Cipriano
possiamo rendere testimonianza alla verità del Vangelo. Per Cristo nostro
Signore.
Per haec mystéria quae súmpsimus, Dómine, súpplices exorámus, ut,
beatórum mártyrum Cornélii et Cypriáni exémplo, spíritus tui fortitúdine
confirmáti, evangélicae veritáti possímus testimónium perhibére. Per
Christum.
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