17
SETTEMBRE
IMPRESSIONE
DELLE STIMMATE DI
SAN
FRANCESCO
Festa
MESSALE
SECONDO
IL RITO ROMANO
E IL CALENDARIO SERAFICO
LETTURE:
Gal
6,14-18;
Sal
Cfr
Gal 2; Fil 1;
Lc
9,
23-26
Il
Serafico Padre s. Francesco nutrì, fin dalla sua conversione, una
fervidissima devozione a Cristo Crocifisso, devozione che diffuse sempre
con le parole e la vita.
Nel
settembre del 1224, mentre sul monte della Verna era immerso nella
meditazione, il Signore Gesù, con un prodigio singolare, gli impresse
nel corpo le Stimmate della sua Passione. Benedetto XI concesse
all'Ordine Francescano di celebrare annualmente il ricordo.
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Francesco,
mediante le sacre Stimmate,
prese
l’immagine del Crocifisso
Dalla «Legenda minor» di san Bonaventura
(Quaracchi, 1941, 202-204).
Francesco,
servo fedele e ministro di Cristo, due anni prima di rendere a Dio il suo
spirito, si ritirò in un luogo alto e solitario, chiamato monte della Verna,
per farvi una quaresima in onore di san Michele Arcangelo. Fin dal principio,
sentì con molta più abbondanza del solito la dolcezza della contemplazione
delle cose divine e, infiammato maggiormente di desideri celesti, si sentì
favorito sempre più di ispirazioni dall’alto.
Un mattino, verso la festa dell’Esaltazione della santa Croce;
raccolto in preghiera sulla sommità del monte, mentre era trasportato in Dio
da ardori serafici, vide la figura di un Serafino discendente dal cielo. Aveva
sei ali risplendenti e fiammanti. Con volo velocissimo giunse e si fermò,
sollevato da terra, vicino all’uomo di Dio. Apparve allora non solo alato ma
anche crocifisso.
A
questa vista Francesco fu ripieno di stupore e nel suo animo c’erano, al
tempo stesso, dolore e gaudio. Provava una letizia sovrabbondante vedendo
Cristo in aspetto benigno, apparirgli in modo tanto ammirabile quanto
affettuoso ma al mirarlo così confitto alla croce, la sua anima era ferita da
una spada di compaziente dolore.
Dopo un arcano e intimo colloquio, quando la visione disparve,
lasciò nella sua anima un ardore serafico e, nello stesso tempo, lasciò
nella sua carne i segni esterni della passione, come se fossero stati impressi
dei sigilli sul corpo, reso tenero dalla forza fondente del fuoco.
Subito incominciarono ad apparire nelle sue mani e nei suoi piedi
i segni dei chiodi; nell’incàvo delle mani e nella parte superiore dei
piedi apparivano le capocchie, e dall’altra parte le punte. Il lato destro
del corpo, come se fosse stato trafitto da un colpo di lancia, era solcato da
una cicatrice rossa, che spesso emetteva sangue.
Dopo che
l’uomo nuovo Francesco apparve insignito, mediante insolito e stupendo
miracolo, delle sacre stimmate, discese dal monte. Privilegio mai concesso nei
secoli passati, egli portava con sé l’immagine del Crocifisso, non scolpita
da artista umano in tavole di pietra o di legno, ma tracciata nella sua carne
dal dito del Dio vivente.
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MESSALE
Antifona
d'Ingresso Gal
6, 14
Quanto a me non ci sia altro vanto
che nella croce dei Signore nostro Gesù Cristo,
per mezzo della quale
il mondo per me è stato
crocifisso,
come io per il mondo.
Colletta
O Dio, che per infiammare il nostro spirito
con il fuoco dei tuo amore,
hai impresso nel corpo dei serafico Padre san Francesco
i segni della passione del Figlio tuo:
concedi a noi, per sua intercessione,
di conformarci alla morte del Cristo
per essere partècipi della sua risurrezione.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
LITURGIA
DELLA PAROLA
Prima
Lettura
Gal
6,14-18
Io
porto le stimmate di Gesù nel mio corpo.
Dalla
lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
Fratelli,
quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù
Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io
per il mondo. Non è infatti la circoncisione che conta, né la non
circoncisione, ma l’essere nuova creatura. E su quanti seguiranno questa
norma, sia pace e misericordia, come su tutto l’Israele di Dio.
D’ora
innanzi nessuno mi procuri fastidi : difatti io porto le stimmate di Gesù
nel mio corpo.
La
grazia dei Signore nostro Gesù Cristo sia con il vostro spirito,
fratelli. Amen.
Parola
di Dio.
Salmo
Responsoriale
Cfr
Gal 2; Fil 1
Sono
stato crocifisso con Cristo.
L’uomo è giustificato
per mezzo della fede in Gesù Cristo.
Abbiamo creduto in Gesù Cristo
per essere giustificati per la fede.
Cristo sarà glorificato nel mio corpo,
sia che io viva sia che io muoia.
Cristo mi ha amato
e ha dato se stesso per me.
Per me il vivere è Cristo
e il morire un guadagno;
perciò desidero di essere sciolto dal corpo
per essere con Lui.
Canto
al Vangelo
Gal
2, 20
Alleluia,
alleluia.
Sono
stato crocifisso con Cristo
e
non sono più io che vivo,
ma
Cristo vive in me.
Alleluia.
Vangelo
Lc 9,
23-26
Chi
perderà la propria vita per me, la salverà.
Dal
vangelo secondo Luca
In quel tempo,
Gesù diceva a tutti: «Se
qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce
ogni giorno e mi segua. Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà,
ma chi perderà la propria vita per me, la salverà. Che giova all'uomo
guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso?
Chi
si vergognerà di me e delle mie parole, di lui si vergognerà il Figlio
dell'uomo, quando verrà nella gloria sua e del Padre e degli angeli santi».
Parola
del Signore.
Sulle
Offerte
Ci
soccorra, Signore,
l'intercessione
del serafico Padre san Francesco:
fa'
che, per la virtù di questo sacrificio,
sperimentiamo
i frutti salvifici della Passione del tuo Figlio.
Egli
vive e regna nei secoli dei secoli.
Prefazio
V.
Il Signore sia con voi.
R.
E con il tuo spirito.
V.
In alto i nostri cuori.
R.
Sono rivolti al Signore
V.
Rendiamo grazie al Signore, nostro Dio.
R.
E' cosa buona e giusta.
E
veramente cosa buona e giusta,
nostro
dovere e fonte di salvezza,
rendere
grazie sempre e in ogni luogo
a
te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.
Tu
hai innalzato san Francesco,
per
le vie della più sublime povertà ed umiltà,
alle
vette della perfezione evangelica;
lo
hai infervorato di ardore serafico
per
glorificarti con ineffabile giubilo del suo spirito
in
tutte le opere delle tue mani;
e
insignito delle sacre stimmate,
l’hai
additato al mondo quale fedelissima immagine
di
Cristo crocifisso nostro Signore.
Per
mezzo di lui si allietano gli Angeli
e
nell’eternità adorano la gloria dei tuo volto.
Al
loro canto concedi, o Signore,
che
si uniscano le nostre umili voci nell’inno di lode:
Santo,
Santo, Santo...
Antifona
alla Comunione
Mt
16, 24
«Chi vuoi venire dietro a me, rinneghi se stesso,
prenda la sua croce e mi segua», dice il Signore.
Dopo
la Comunione
O Dio, nella vita del nostro Padre san Francesco
hai messo in luce in molti modi il
sublime mistero della croce:
fa'
che possiamo
seguire gli esempi della sua pietà
e infervorarci nella costante
meditazione dello stesso mistero.
Per Cristo nostro Signore.
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