27
SETTEMBRE
SAN
VINCENZO DE' PAOLI
Sacerdote
(1581-1660)
Memoria
LETTURE:
1
Cor 1,26-31;
Sal 111;
Mt
25,31-46
Nel
Seicento la Chiesa di Francia si è trovata in situazioni paradossali.
Mentre ambigue figure di ecclesiastici si aggiravano fra gli intrighi
della politica, zelanti sacerdoti presentavano un ritratto autentico di
Cristo, assicurando credibilità al Vangelo. Lo stesso Vincenzo, nato da
una famiglia di contadini a Pouy presso i Pirenei, prima di appartenere
totalmente ai secondi, si era fatto prete a 19 anni per « far carriera
». Le prove della vita e l’influsso del Card. de Bérulle e di san
Francesco di Sales votarono a Cristo anima e corpo «Monsieur Vincent». Fu parroco di Clichy (presso Parigi), cappellano dei galeotti,
direttore di numerose opere nella capitale, dove influì persino sulla
corte. Creò gruppi di donne e di uomini (anche nobili) a servizio dei
poveri. Assicurò assistenza ai prigionieri, ai galeotti, ai
trovatelli, ai miserabili. Tentò di distruggere l’accatonaggio dei
fannulloni avviandoli al lavoro. Portò soccorso nelle regioni desolate
dalla fame e dai contagi, devastate dalle guerre.
La
carità di san Vincenzo si dilatò fino a dimensioni universali. Due
opere soprattutto sono suoi titoli di gloria: lo zelo per le « missioni
» fra le masse rurali del suo tempo, a cui consacrò i suoi «Preti
della missione» (Lazzaristi) dediti pure alla formazione del clero;
e la cura per il risollevamento delle masse proletarie delle città, a
cui consacrò le «Figlie della carità» con la collaborazione di santa Luisa de
Marillac. Per un sessantennio, la Francia vide l’instancabilità di
quest’uomo mite, affabile, dotato di grande finezza di spirito e di
humour, ricco di pietà semplice e profonda. Egli fu ispiratore di
moltissime opere che sorsero in seguito dovunque. Fra esse, per
iniziativa di Federico Ozanam (1813-1853), ventenne, le «Conferenze
di san Vincenzo», in cui specialmente i giovani si impegnano a
visitare e soccorrere i poveri a domicilio.
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Servire Cristo nei poveri
Da alcune «Lettere e conferenze spirituali» di san Vincenzo de`
Paoli, sacerdote
(Cfr. lett, 2546, ecc.; Correspondance, entretiens, documents, Paris 1922-1925, passim)
Non dobbiamo regolare il nostro atteggiamento verso i poveri da ciò che appare esternamente in essi e neppure in base alle loro qualità interiori. Dobbiamo piuttosto considerarli al lume della fede. Il Figlio di Dio ha voluto essere povero, ed essere rappresentato dai poveri. Nella sua passione non aveva quasi la figura di uomo; appariva un folle davanti ai gentili, una pietra di scandalo per i Giudei; eppure egli si qualifica
l'evangelizzazione dei poveri: «Mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio» (Lc 4, 18).
Dobbiamo entrare in questi sentimenti e fare ciò che Gesù ha fatto: curare i poveri, consolarli, soccorrerli, raccomandarli.
Egli stesso volle nascere povero, ricevere nella sua compagnia i poveri, servire i poveri, mettersi al posto dei poveri, fino a dire che il bene o il male che noi faremo ai poveri lo terrà come fatto alla sua persona divina. Dio ama i poveri, e, per conseguenza, ama quelli che amano i poveri. In realtà quando si ama molto qualcuno, si porta affetto ai suoi amici e ai suoi servitori. Così abbiamo ragione di sperare che, per amore di essi, Dio amerà anche noi.
Quando andiamo a visitarli, cerchiamo di capirli per soffrire con loro, e di metterci nella disposizione interiore
dell'Apostolo che diceva: «Mi sono fatto tutto a tutti» (1 Cor 9, 22). Sforziamoci perciò di diventare sensibili alle sofferenze e alle miserie del prossimo. Preghiamo Dio, per questo, che ci doni lo spirito di misericordia e di amore, che ce ne riempia e che ce lo conservi.
Il servizio dei poveri deve essere preferito a tutto. Non ci devono essere ritardi. Se
nell'ora dell'orazione avete da portare una medicina o un soccorso a un povero, andatevi tranquillamente.
Offrite a Dio la vostra azione, unendovi l'intenzione dell'orazione. Non dovete preoccuparvi e credere di aver mancato, se per il servizio dei poveri avete lasciato
l'orazione. Non è lasciare Dio, quando si lascia Dio per Iddio, ossia
un'opera di Dio per farne un'altra. Se lasciate l'orazione per assistere un povero, sappiate che far questo è servire Dio. La carità è superiore a tutte le regole, e tutto deve riferirsi ad essa. E` una grande signora: bisogna fare ciò che comanda.
Tutti quelli che ameranno i poveri in vita non avranno alcuna timore della morte. Serviamo dunque con rinnovato amore i poveri e cerchiamo i più abbandonati. Essi sono i nostri signori e padroni.
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MESSALE
Antifona
d'Ingresso Lc
4,18
Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l'unzione,
mi ha mandato
per annunziare ai poveri il lieto messaggio,
e a risanare chi ha il cuore affranto.
Spíritus Dómini super me: propter quod unxit me, evangelizáre paupéribus
misit me, sanáre contrítos corde.
Colletta
O Dio, che per il servizio dei poveri e la formazione dei tuoi ministri
hai donato al tuo sacerdote san Vincenzo de' Paoli lo spirito degli
Apostoli, fa' che, animati dallo stesso fervore, amiamo ciò che egli ha
amato e mettiamo in pratica i suoi insegnamenti. Per il nostro Signore...
Deus, qui ad salútem páuperum et cleri institutiónem beátum Vincéntium
presbyterum virtútibus apostólicis imbuísti, præsta, quæsumus, ut, eódem
spíritu fervéntes, et amémus quod amávit, et quod dócuit operémur. Per
Dóminum.
LITURGIA
DELLA PAROLA
Prima Lettura
1
Cor 1,26-31
Dio
ha scelto chi è debole.
Dalla
prima lettera di san Paolo ai Corìnzi
Fratelli,
considerate la vostra vocazione: non ci sono tra voi molti sapienti secondo la carne, non molti potenti, non molti nobili.
Ma Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono, perché nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio.
Ed è per lui che voi siete in Cristo Gesù, il quale per opera di Dio è diventato per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione, perché, come sta scritto: Chi si vanta si vanti nel Signore».
Salmo
Responsoriale
Dal
Salmo 111
Sarà benedetto chi ha cura del povero.
Beato l'uomo che teme il Signore
e trova grande gioia nei suoi comandamenti.
Potente sulla terra sarà la sua stirpe,
la discendenza dei giusti sarà benedetta.
Spunta nelle tenebre come luce per i giusti,
buono, misericordioso e giusto.
Felice l'uomo pietoso che dà in prestito,
amministra i suoi beni con giustizia.
Egli non vacillerà in eterno:
Il giusto sarà sempre ricordato.
Non temerà annunzio di sventura,
saldo è il suo cuore, confida nel Signore.
Egli dona largamente ai poveri,
la sua giustizia rimane per sempre,
la sua potenza s'innalza nella gloria.
Canto
al Vangelo
Mt
5,7
Alleluia,
alleluia.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Alleluia.
Vangelo
Mt 25, 31-46
Ogni
volta che avete fatto qualcosa a uno solo di questi miei fratelli più
piccoli, l'avete
fatto a me.
Dal
vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra.
Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.
Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti?
Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me. Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli.
Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato.
Anch'essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito?
Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me.
E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna».
Sulle
Offerte
O Dio, che hai dato al tuo sacerdote san Vincenzo de' Paoli la grazia di
conformare la sua vita al mistero che celebrava, per la potenza di questo
sacrificio trasforma anche noi in offerta pura a te gradita. Per Cristo
nostro Signore.
Deus, qui beáto Vincéntio divína celebránti mystéria tribuísti quod
tractábat imitári, concéde, ut, huius sacrifícii virtúte, ipsi quoque in
oblatiónem tibi acceptábilem transeámus. Per Christum.
Antifona alla Comunione
Sal 106,8-9
Rendiamo grazie al Signore per la sua misericordia,
per i suoi prodigi verso i figli degli uomini;
egli sazia il desiderio dell'assetato
e ricolma di beni l'affamato.
Confiteántur Dómino misericórdiæ eius, et mirabília eius fíliis hóminum:
quia satiávit ánimam inánem, et ánimam esuriéntem satiávit bonis.
Dopo la Comunione
O Padre, che ci hai nutriti alla tua mensa, fa' che per l'esempio e
l'intercessione di san Vincenzo de' Paoli diventiamo imitatori del Cristo
tuo Figlio e portiamo ai poveri il lieto annunzio della salvezza. Per
Cristo nostro Signore.
Cæléstibus, Dómine, refécti sacraméntis, súpplices deprecámur, ut ad
imitándum Fílium tuum paupéribus evangelizántem, sicut exémplis beáti
Vincéntii provocámur, ita et patrocíniis adiuvémur. Per Christum.
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