1
OTTOBRE
SANTA
TERESA DI GESÙ BAMBINO E DEL SANTO VOLTO
Vergine
Dottore della Chiesa universale
(1873-1897)
memoria
LETTURE:
Is
66,10-14c;
Sal 130; Mt
18,1-4
«Se non vi convertite e non diventate come fanciulli, non
entrerete nel regno dei cieli» (Mt
18,3): è l’ideale evangelico che la Chiesa ripropone ai suoi
figli nell’esempio vivo di questa giovane santa. Nata ad Alençon in
Normandia (Francia), Teresa Martin ottenne da Leone XIII di entrare a 15
anni nel Carmelo di Lisieux. I nove anni che vi passò furono di una
intensità spirituale straordinaria. Scrisse per obbedienza le sue
esperienze interiori, fuse poi dalla sorella Celina nella «Storia
di un’anima» che ebbe accoglienza eccezionale. La sua «piccola
via dell’infanzia spirituale» ha in sé una potenza di dedizione
senza limiti: «Non ho mai
rifiutato nulla al buon Dio!» indica la forza dell’amore di Dio
nel cuore della Chiesa, in cui aveva scoperto la sua «vocazione». I
suoi manoscritti pubblicati ora nella loro nativa originalità la fanno
conoscere ancora più grande in una gioiosa e mirabile semplicità di
vita.
Maestra delle novizie per alcuni anni, è divenuta maestra di vita
spirituale autentica secondo lo spirito delle Beatitudini, per tutti.
Dio l’ha condotta per mano all’offerta totale di sé all’amore per
la salvezza del mondo. Essa continua la sua opera, facendosi presente a
chi l’invoca con una ininterrotta «pioggia di rose». Pio XI l’ha
dichiarata patrona principale di tutte le missioni.
L’Eucaristia, di cui Teresa aveva scoperto la funzione
apostolica, ci offre oggi la possibilità di imitare la santa nella sua
volontaria «povertà in spirito» e nella sua ansia universale,
soprattutto per le grandi intenzioni della Chiesa missionaria. Cristo
che si fa «il più piccolo» nelle nostre assemblee eucaristiche,
mediante poco pane e vino consacrati, ci insegna la via sicura per amare
tutti: la sua Croce.
|
Nel cuore della Chiesa io sarò l'amore
Dall'«Autobiografia» di santa Teresa di Gesù Bambino, vergine
(Manuscrits autobiographiques, Lisieux 1957, 227-229)
Siccome le mie immense aspirazioni erano per me un martirio, mi rivolsi alle lettere di san Paolo, per trovarmi finalmente una risposta. Gli occhi mi caddero per caso sui capitoli 12 e 13 della prima lettera ai Corinzi, e lessi nel primo che tutti non possono essere al tempo stesso apostoli, profeti e dottori e che la Chiesa si compone di varie membra e che l'occhio non può essere contemporaneamente la mano. Una risposta certo chiara, ma non tale da appagare i miei desideri e di darmi la pace.
Continuai nella lettura e non mi perdetti d'animo. Trovai così una frase che mi diede sollievo: «Aspirate ai carismi più grandi. E io vi mostrerò una via migliore di tutte» (1 Cor 12, 31). L'Apostolo infatti dichiara che anche i carismi migliori sono un nulla senza la carità, e che questa medesima carità é la via più perfetta che conduce con sicurezza a Dio. Avevo trovato finalmente la pace.
Considerando il corpo mistico della Chiesa, non mi ritrovavo in nessuna delle membra che san Paolo aveva descritto, o meglio, volevo vedermi in tutte. La carità mi offrì il cardine della mia vocazione. Compresi che la Chiesa ha un corpo composto di varie membra, ma che in questo corpo non può mancare il membro necessario e più nobile. Compresi che la Chiesa ha un cuore, un cuore bruciato dall'amore.
Capii che solo l'amore spinge all'azione le membra della Chiesa e che, spentp questo amore, gli apostoli non avrebbero più annunziato il Vangelo, i martiri non avrebbero più versato il loro sangue. Compresi e conobbi che l'amore abbraccia in sé tutte le vocazioni, che l'amore é tutto, che si estende a tutti i tempi e a tutti i luoghi, in una parola, che l'amore é eterno.
Allora con somma gioia ed estasi dell'animo grida: O Gesù, mio amore, ho trovato finalmente la mia vocazione. La mia vocazione é l'amore. Si, ho trovato il mio posto nella Chiesa, e questo posto me lo hai dato tu, o mio Dio.
Nel cuore della Chiesa, mia madre, io sarò l'amore ed in tal modo sarò tutto e il mio desiderio si tradurrà in realtà.
|
MESSALE
Antifona
d'Ingresso Cf
Dt 32,10-12
Il Signore la protesse e ne ebbe cura,
la tenne cara come la pupilla dei suoi occhi;
come un'aquila la prese e la portò sulle sue ali:
solo il Signore fu la sua guida.
Circumdúxit eam Dóminus et dócuit; et custodívit quasi pupíllam óculi
sui.
Sicut áquila expándit alas suas, et assúmpsit eam, atque portávit in
húmeris suis.
Dóminus solus dux eius fuit.
Colletta
O Dio, nostro Padre, che apri le porte del tuo regno agli umili e ai piccoli,
fa' che seguiamo con serena fiducia la via tracciata da santa Teresa di Gesù Bambino, perché anche a noi si riveli la gloria del tuo volto. Per il nostro Signore...
Deus, qui regnum tuum humílibus parvulísque dispónis, fac nos beátæ
Terésiæ trámitem prósequi confidénter, ut, eius intercessióne, glória
tua nobis revelétur ætérna. Per Dóminum.
LITURGIA
DELLA PAROLA
Prima Lettura Is 66, 10-14c
Io
farò scorrere come un fiume la prosperità.
Dal
libro del profeta Isaia
Rallegratevi con Gerusalemme,
esultate per essa quanti la amate.
Sfavillate di gioia con essa
voi tutti che avete partecipato al suo lutto.
Così succhierete al suo petto
e vi sazierete delle sue consolazioni;
succhierete, deliziandovi, all'abbondanza del suo seno.
Poiché così dice il Signore:
«Ecco io farò scorrere verso di essa,
come un fiume, la prosperità;
come un torrente in piena la ricchezza dei popoli;
i suoi bimbi saranno portati in braccio,
sulle ginocchia saranno accarezzati.
Come una madre consola un figlio così io vi consolerò;
in Gerusalemme sarete consolati.
Voi lo vedrete e gioirà il vostro cuore,
le vostre ossa saran rigogliose come erba fresca.
La mano del Signore si farà manifesta ai suoi servi».
Salmo
Responsoriale
Dal
Salmo 130
Ti cerco, mio Dio, in semplicità di cuore.
Signore, non si inorgoglisce il mio cuore
e non si leva con superbia il mio sguardo;
non vado in cerca di cose grandi,
superiori alle mie forze.
Io sono tranquillo e sereno
come bimbo svezzato in braccio a sua madre,
come un bimbo svezzato è l'anima mia.
Speri Israele nel Signore,
ora e sempre.
Canto
al Vangelo
Cf
Mt 11,25
Alleluia,
alleluia.
Benedetto sei tu, Padre,
Signore del cielo e della terra,
perché ai piccoli hai rivelato i misteri del regno dei cieli.
Alleluia.
Vangelo
Mt
18,1-4
Se
non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.
Dal
vangelo secondo Matteo
In quel tempo, i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è il più grande nel regno dei cieli?».
Allora Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.
Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli».
Sulle
Offerte
O Dio, mirabile nei tuoi santi, che hai gradito l'umile offerta di santa Teresa di Gesù Bambino al tuo amore misericordioso, accetta il sacrificio che ti offriamo e consacraci sempre al tuo servizio.
In beáta Terésia te, Dómine, mirábilem prædicántes, maiestátem tuam
supplíciter exorámus, ut, sicut eius tibi grata sunt mérita, sic nostræ
servitútis accépta reddántur offícia. Per Christum.
Antifona
alla Comunione Mt
18,3
«Se non vi convertirete
e non diventerete come i bambini,
non entrerete nel regno dei cieli»,
dice il Signore.
Dicit Dóminus: Nisi convérsi fuéritis, et efficiámini sicut párvuli, non
intrábitis in regnum cælórum.
Dopo
la Comunione
La comunione al tuo sacramento, Signore, ci infiammi di quel fuoco di carità che ispirò la tua santa vergine Teresa di Gesù Bambino a offrirsi a te per la salvezza di tutti gli uomini. Per Cristo nostro Signore.
Sacraménta quæ súmpsimus, Dómine, illíus in nobis vim amóris accéndant,
quo beáta Terésia se tibi addíxit, tuámque cúpiit miseratiónem pro
ómnibus impetráre. Per Christum.
|