6
OTTOBRE
SAN
BRUNO
monaco
(1030?-1101)
Memoria
facoltativa - Solennità per i Certosini
LETTURE:
Rm
8,22-30;
Sal
26,8-9.1;
Lc
12, 35-40
Bruno nacque a Colonia, nell'anno 1030ca.
Giovanissimo, nel 1045ca. si trasferisce a Reims. Eccelle negli studi della filosofia e della teologia al punto
che Herimann, rettore dell'Università, lo vuole suo successore. Bruno
diventa così rettore della scuola di Reims; non ha ancora trent'anni.
Vive in un tempo storico caratterizzato dalle
lotte delle investiture, e la nomina di Manasse, che governò la
chiesa più da gran signore feudale che da vescovo,
fece abbattere sulla chiesa di Reims una bufera. La lotta
contro Manasse durò quattro anni duranti i quali Bruno e i suoi
compagni perdono tutto, beni, cariche, uffici e sono costretti
all'esilio presso il conte Ebal de Roucy.
A Bruno viene proposta la carica prestigiosa di
vescovo di Reims, ma Bruno anela al deserto.
Con sei compagni si reca da Ugo, Vescovo di
Grenoble. Ugo ha sognato sette fulgide stelle; erano i sette
pellegrini che trovano così il luogo deserto anelato da Bruno: la
valle di "Certosa".
Iniziata nel 1084, la prima certosa avrà il
nome di Santa Maria di Casalibus, cioè delle capanne.
Nel 1088 Eudes de
Chatillon, che è stato
alunno di Bruno a Reims, diventa Papa assumendo il nome di Urbano II.
Desidera avere al suo fianco una mente eccelsa come Bruno, che nel
frattempo vive felice da sei anni nel suo "deserto" di
Certosa. Lo vuole a Roma. Bruno lacerato dal distacco non può
disobbedirgli, lo raggiunge lasciando Certosa. Ma Urbano II è
costretto a fuggire da Roma, Bruno lo segue e nel 1090 si rifugiano in
Calabria. Urbano II offrì a Bruno il vescovado di Reggio Calabria, ma
egli lo rifiuta. Bruno chiede al Papa di poter tornare alla vita
contemplativa.
Urbano II esaudisce il suo desiderio ma deve
rimanere in Calabria. La valle di Santa Maria della Torre a 850 metri
di altezza si mostra come deserta, boscosa, accetta quindi l'offerta
del conte Ruggero, normanno, che gli fa dono di quelle terre.
In quel luogo costruirono la nuova certosa che
prenderà il nome da Santa Maria della Torre, la cui chiesa verrà
consacrata il 15 agosto del 1094 dal vescovo di Palermo.
L'aspetto dominante del carattere di Bruno è
stato il suo desiderio di solitudine; Bruno però non è mai fuggito. Ha rinunciato
ad agi ed onori e ha scelto il "deserto" perché lo
considerava un mezzo per raggiungere Dio.
Bruno ci fa capire che il deserto non è
assenza degli uomini ma presenza di Dio, ovunque noi siamo.
San Bruno muore nel 1101, il 6 ottobre.
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Il mio spirito esulti nel Signore
Dalla «Lettera ai suoi figli Certosini» di san Bruno (Nn. 1-3; SC 88, 82-84)
Dai frequenti ed affettuosi rapporti del nostro caro fratello Landowino sono stato informato della vostra fedeltà assoluta alla regola, e dico che ciò vi fa veramente onore.
L'anima mia si rallegra nel Signore sapendovi grandemente impegnati a perseguire
l'ideale della santità e della perfezione. Ne godo veramente e sono portato a lodare e
ringraziare il Signore, e tuttavia sospiro amaramente. Esulto certo, com'è giusto, per la copiosa messe delle vostre virtù, ma sono addolorato e mi vergogno di starmene inerte e pigro nella bruttura dei miei peccati.
Ma voi, o miei carissimi fratelli, gioite per la vostra sorte beata e per la grande abbondanza della grazia di Dio su di voi. Gioite perché siete restati incolumi tra i pericoli
d'ogni genere e i naufragi di questo mondo in tempesta. Gioite perché avete
raggiunto la sicura quiete nell'oasi più protetta, a cui molti non arrivano, nonostante la loro volontà ed anche i loro sforzi. Molti altri
l'hanno bensì raggiunta, ma poi ne furono esclusi, perché a nessuno di essi era stato concesso
dall'alto.
Perciò, o miei cari fratelli, sappiate e tenetelo per certo che chiunque ha goduto di questo bene prezioso, qualora dovesse perderlo per qualche motivo, se ne dorrà senza fine, sempre che abbia qualche stima o cura della salvezza
dell'anima sua.
Quanto a voi, carissimi miei fratelli laici, io dico: «L'anima mia magnifica il Signore» (Lc 1, 46),
perché vedo la magnificenza della sua misericordia sopra di voi, secondo quanto mi riferisce il vostro priore e padre, che molto vi ama ed è assai fiero e contento di voi.
Esultiamo anche noi, perché interviene Dio stesso a istruirvi, a dispetto della vostra poca familiarità con le lettere.
L'Onnipotente scrive con il suo dito nei vostri cuori non solo l'amore, ma anche la conoscenza della sua santa legge. Dimostrate con le opere ciò che amate e ciò che conoscete.
Infatti quando con ogni assiduità e impegno osservate la vera obbedienza, è chiaro che voi sapete cogliere saggiamente proprio il frutto dolcissimo e vitale della divina Scrittura.
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MESSALE
Antifona
d'Ingresso Sal
26,8-9.1
Di te ha detto il mio cuore: «Cercate il
suo volto»;
il tuo volto, Signore, io cerco.
Non nascondermi il tuo volto,
Il Signore è mia luce e mia salvezza,
di chi avrò paura?
Ubi fratres in unum gloríficant Deum, ibi dabit Dóminus benedictiónem.
Colletta
O Dio, che hai chiamato san Bruno
a servirti nel silenzio e nella solitudine,
per la sua intercessione e il suo esempio
donaci di conservare,
nella dispersione della vita quotidiana,
una continua unione con te.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Deus, qui sanctum Brunónem ad serviéndum tibi in solitúdine vocásti,
eius nobis intercessióne concéde, ut, per huius mundi varietátes, tibi
iúgiter vacémus. Per Dóminum.
LITURGIA
DELLA PAROLA
Prima Lettura
8,2-5
Dal libro del Deuteronomio
Ricordati
di tutto il cammino che il Signore tuo Dio ti ha fatto percorrere in
questi quarant’anni nel deserto, per umiliarti e metterti alla prova,
per sapere quello che avevi nel cuore e se tu avresti osservato o no i
suoi comandi. Egli dunque ti ha umiliato, ti ha fatto provare la fame,
poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi e che i tuoi padri non
avevano mai conosciuto, per farti capire che l’uomo non vive soltanto
di pane, ma che l’uomo vive di quanto esce dalla bocca del Signore. Il
tuo vestito non ti si è logorato addosso e il tuo piede non si è
gonfiato durante questi quarant’anni. Riconosci dunque in cuor tuo
che, come un uomo corregge il figlio, così il Signore tuo Dio corregge
te.
Salmo
Responsoriale
Dal
Salmo 102,1-10
Il
Signore è buono e grande nell’amore.
Benedici
il Signore, anima mia,
quanto
è in me benedica il suo santo nome.
Benedici
il Signore, anima mia,
non
dimenticare tanti suoi benefici.
Egli
perdona tutte le tue colpe,
guarisce
tutte le tue malattie;
salva
dalla fossa la tua vita,
ti
corona di grazia e di misericordia;
egli
sazia di beni i tuoi giorni
e
tu rinnovi come aquila la tua giovinezza.
Il
Signore agisce con giustizia
e
con diritto verso tutti gli oppressi.
Ha
rivelato a Mosè le sue vie,
ai
figli d’Israele le sue opere.
Buono
e pietoso è il Signore,
lento
all’ira e grande nell’amore.
Egli
non continua a contestare
e
non conserva per sempre il suo sdegno.
Non
ci tratta secondo i nostri peccati,
non
ci ripaga secondo le nostre colpe.
Seconda
Lettura
8,22-30
Dalla lettera di san Paolo ai Romani
Fratelli,
sappiamo bene infatti che tutta la creazione geme e soffre fino ad oggi
nelle doglie del parto; essa non è la sola, ma anche noi, che
possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando
l’adozione a figli, la redenzione del nostro corpo.
Poiché nella speranza noi siamo stati salvati.
Ora, ciò che si spera, se visto, non è più speranza; infatti, ciò
che uno già vede, come potrebbe ancora sperarlo?
Ma se speriamo quello che non vediamo, lo attendiamo con perseveranza.
Allo stesso modo anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza,
perché nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare, ma lo
Spirito stesso intercede con insistenza per noi, con gemiti
inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa quali sono i desideri dello
Spirito, poiché egli intercede per i credenti secondo i disegni di Dio.
Del resto, noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano
Dio, che sono stati chiamati secondo il suo disegno.
Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto li ha anche predestinati
ad essere conformi all’immagine del Figlio suo, perché egli sia il
primogenito tra molti fratelli; quelli poi che ha predestinati li ha
anche chiamati; quelli che ha chiamati li ha anche giustificati; quelli
che ha giustificati li ha anche glorificati.
Canto
al Vangelo
Sal
107,2
Alleluia,
alleluia.
Saldo è il mio cuore,
Dio,
saldo è il mio cuore:
voglio cantare inni, anima mia.
Alleluia.
Vangelo
Lc 12,
35-40
Beati
i servi che il padrone al suo ritorno troverà svegli.
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo Gesù disse:
Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese; siate simili
a coloro che aspettano il padrone quando torna dalle nozze, per aprirgli
subito, appena arriva e bussa.
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in
verità vi dico, si cingerà le sue vesti, li farà mettere a tavola e
passerà a servirli.
E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così,
beati loro! Sappiate bene questo: se il padrone di casa sapesse a che ora
viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi
pronti, perché il Figlio dell’uomo verrà nell’ora che non pensate».
Preghiera dei fedeli
Fratelli
carissimi, supplichiamo Dio Padre onnipotente perché ci conceda aiuto e
protezione per intercessione di San Bruno nostro celeste Patrono.
Preghiamo insieme e diciamo:
Ascoltaci,
o Signore, per le preghiere di San Bruno.
Perché
San Bruno ci ottenga la grazia di imitare le sue virtù, particolarmente
la sua bontà, la sua obbedienza al Papa, e soprattutto il suo amore a
Dio nel silenzio della contemplazione, preghiamo:
Ascoltaci, o Signore, per le preghiere di San Bruno.
Perché‚
San Bruno faccia nascere in molte anime l'attrattiva e il desiderio di
consacrarsi a Dio, in una vita tutta dedita alla contemplazione dei
misteri divini, preghiamo:
Ascoltaci, o Signore, per le preghiere di San Bruno.
Perché‚ nella realtà sociale, spesso lacerata da incertezze e da
mancanza di valori spirituali, la vita contemplativa, ritmata dalla
preghiera, sostenga ogni sforzo degli uomini di buona volontà e sia
segno di speranza e di fiducia, preghiamo:
Ascoltaci, o Signore, per le preghiere di San Bruno.
Perché‚ anche noi prendiamo coscienza di essere popolo di Dio in
cammino verso la salvezza attraverso il deserto della vita, e sostenuti
dal pane della Parola e dell’Eucaristia viviamo l’esperienza della
comunione e della solidarietà, preghiamo:
Ascoltaci, o Signore, per le preghiere di San Bruno.
O Signore, per la preghiera incessante che San Bruno eleva per noi al
tuo cospetto in aiuto e protezione nostra, concedi a noi tutti la
fermezza della fede, la costanza nel bene e la bontà nella vita. Per
Cristo nostro Signore. Amen.
Sulle
Offerte
Sostenuti
dall'intercessione del nostro padre san Bruno, ti presentiamo, o Dio, i
nostri doni, supplicando umilmente la tua maestà, affinché possiamo
offrire un sacrificio a te gradito nel memoriale della passione del tuo
Figlio e della nostra redenzione. Per Cristo.
Súscipe, Dómine, quæsumus, hóstias pro salúte tuæ plebis oblátas, quibus
nos, intercedénte beáto Bruno, et peccándi illécebras fúgere valeámus et
cæléstibus propinquáre consórtiis. Per Christum.
Prefazio
E’
veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
lodarti e ringraziarti sempre per i tuoi benefici,
Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore.
Egli
mise in atto il mistero della salvezza
solo e in continua preghiera nel deserto,
dove, a sua imitazione,
si ritirarono gli amanti della solitudine
per la pura ricerca di Dio.
Anche noi siamo stati chiamati
a camminare sulla via da essi tracciata
per seguire Cristo e servire la Chiesa.
Per
questo dono della tua benevolenza,
uniti angeli e ai santi,
innalziamo a te il nostro canto
e proclamiamo insieme la tua gloria:
Santo, Santo, Santo...
Vere dignum et iustum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque
grátias ágere: Dómine, sancte Pater, omnípotens ætérne Deus: Qui in
Sanctórum concílio celebráris, et eórum coronándo mérita tua dona
corónas. Qui nobis eórum conversatióne largíris exémplum, et communióne
consórtium, et intercessióne subsídium; ut, tantis téstibus confirmáti,
ad propósitum certámen currámus invícti et immarcescíbilem cum eis
corónam glóriæ consequámur, per Christum Dóminum nostrum. Et ídeo cum
Angelis et Archángelis, cumque multíplici congregatióne Sanctórum,
hymnum laudis tibi cánimus, sine fine dicéntes:
Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus Deus Sábaoth.
Antifona
alla Comunione
Beato
quel servo che il padrone al suo ritorno troverà ad agire così! In
verità vi dico: gli affiderà l’amministrazione di tutti i suoi beni.
Qui verbum Dei rétinent corde perfécto et óptimo, fructum áfferunt in
patiéntia.
Dopo
la Comunione
Dio
onnipotente, che in questi sacramenti ci comunichi la forza del tuo
Spirito, fa’ che sull’esempio di san Bruno, impariamo a cercare te
sopra ogni cosa, per portare in noi l’impronta del Cristo crocifisso e
risorto. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Annue, quæsumus, Dómine, Deus noster, ut, beáti Bruni fulti præsídio,
per hoc tuæ sapiéntiæ sacraméntum æqua moderatióne vivámus. Per Christum.
San Bruno e i
Certosini
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