Liturgia di Santa Teresa d'Avila, vergine e dottore della Chiesa

Commento alle Letture tratto dal MESSALE DELL'ASSEMBLEA CRISTIANA - FESTIVO opera del CENTRO CATECHISTICO SALESIANO Leumann (Torino) Editori ELLE DI CI - ESPERIENZE - EDIZIONI O.R. - QUERINIANA

 

   

15 OTTOBRE
SANTA TERESA D'AVILA

Vergine e Dottore della Chiesa
(1515-1582)
Memoria

  

LETTURE: Rm 8, 22-27; Sal 14; Lc 10, 38-42

   

Teresa de Cepeda y de Ahumada, fin da fanciulla, dimostrò una spiccata tendenza alla vita contemplativa e anacoretica. Lettrice assidua specialmente dei Padri, aveva attinto da san Girolamo la sua vocazione religiosa. Il Carmelo della sua città, Avila, quando vi entrò, praticava come molti altri un’osservanza assai mitigata. Teresa si sottomise alle pratiche più rigorose prima di intraprendere la sua vasta opera di riforma con l’aiuto di san Giovanni della Croce. Nonostante l’assorbente attività che dovette esplicare nella formazione dei nuovi conventi, e malgrado le considerevoli difficoltà che dovette affrontare, Teresa giunse alla vetta della vita mistica. Ne danno prova i suoi scritti: Il cammino della perfezione, Le fondazioni, Il libro della sua vita, Il Castello inte­riore, le lettere, le poesie. L’ascesi cristiana è corrispondenza allo Spirito Santo che dal battesimo lavora in ognuno di noi per renderci conformi all’immagine del Figlio di Dio. Figura intensamente umana, Teresa era donna di profondo buon senso, di carattere simpatico, gioviale, ma tenace, abile nell’adattarsi alle circostanze, gioiosa e sorridente, di grande talento organizzativo. Morì la notte del 4 ottobre 1582, proprio nell’anno in cui la correzione del calendario fatta da papa Gregorio XIII fece seguire immediatamente il 15 ottobre. La sua profonda dottrina spirituale, attinta in gran parte a sant’Agostino e a san Gregorio Magno, le ha meritato d’essere dichiarata da Paolo VI nel 1970 «Dottore della Chiesa».
  

Ricordiamoci sempre dell'amore di Cristo

Dalle «Opere» di santa Teresa di Gesù, Vergine 
(Opusc. «Il libro della vita», cap. 22, 6-7, 14)

Chi ha come amico Cristo Gesù e segue un capitano così magnanimo come lui, può certo sopportare ogni cosa; Gesù infatti aiuta e dà forza, non viene mai meno ed ama sinceramente. Infatti ha sempre riconosciuto e tuttora vedo chiaramente che non possiamo piacere a Dio e da lui ricevere grandi grazie, se non per le mani della sacratissima umanità di Cristo, nella quale egli ha detto di compiacersi.
Ne ho fatto molte volte l'esperienza, e me l'ha detto il Signore stesso. Ho visto nettamente che dobbiamo passare per questa porta, se desideriamo che la somma Maestà ci mostri i suoi grandi segreti. Non bisogna cercare altra strada, anche se si è raggiunto il vertice della contemplazione, perché per questa via si è sicuri. E' da lui, Signore nostro, che ci vengono tutti i beni. Egli ci istruirà.
Meditando la sua vita, non si troverà modello più perfetto. Che cosa possiamo desiderare di più, quando abbiamo al fianco un così buon amico che non ci abbandona mai nelle tribolazioni e nelle sventure, come fanno gli amici del mondo? Beato colui che lo ama per davvero e lo ha sempre con sé! Guardiamo il glorioso apostolo Paolo che non poteva fare a meno di avere sempre sulla bocca il nome di Gesù, perché l'aveva ben fisso nel cuore. Conosciuta questa verità, ho considerato e ho appreso che alcuni santi molto contemplativi, come Francesco, Antonio da Padova, Bernardo, Caterina da Siena, non hanno seguito altro cammino. Bisogna percorrere questa strada con grande libertà, abbandonandoci nelle mani di Dio. Se egli desidera innalzarci fra i principi della sua corte, accettiamo volentieri tale grazia.
Ogni volta poi, che pensiamo a Cristo, ricordiamoci dell'amore che lo ha spinto a concederci tante grazie e dell'accesa carità che Dio ci ha mostrato dandoci in lui un pegno della tenerezza con cui ci segue: amore infatti domanda amore. Perciò sforziamoci di considerare questa verità e di eccitarci ad amare. Se il Signore ci facesse la grazia, una volta, di imprimerci nel cuore questo amore, tutto ci diverrebbe facile e faremmo molto, in breve e senza fatica. 
 

MESSALE 

Antifona d'Ingresso   Sal 41,2-3
Come il cervo anela ai corsi d'acqua,
così l'anima mia anela a te, o Dio:
l'anima mia ha sete di Dio,
del Dio vivente.

 
Quemádmodum desíderat cervus ad fontes aquárum, ita desíderat ánima mea ad te, Deus. Sitívit ánima mea ad Deum fortem vivum.

 
Colletta

O Padre, che per mezzo del tuo Spirito hai suscitato nella Chiesa santa Teresa d'Avila per indicare una via nuova nella ricerca della perfezione, concedi a noi, tuoi fedeli, di nutrirci spiritualmente della sua dottrina e di essere infiammati da un vivo desiderio di santità. Per il nostro Signore
...

 
Deus, qui per Spíritum tuum beátam Terésiam suscitásti, ut requiréndæ perfectiónis sémitam Ecclésiæ manifestáret, da nobis et cæléstis eius doctrínæ pábulo semper nutríri, et veræ sanctitátis desidério accéndi. Per Dóminum.

 
LITURGIA DELLA PAROLA

 
Prima Lettura 
Rm 8, 22-27
Lo Spirito intercede per noi con gemiti indescrivibili.
 

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, sappiamo bene infatti che tutta la creazione geme e soffre fino ad oggi nelle doglie del parto; essa non è la sola, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l'adozione a figli, la redenzione del nostro corpo. 
Poiché nella speranza noi siamo stati salvati. 
Ora, ciò che si spera, se visto, non è più speranza; infatti, ciò che uno già vede, come potrebbe ancora sperarlo? Ma se speriamo quello che non vediamo, lo attendiamo con perseveranza. 
Allo stesso modo anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare, ma lo Spirito stesso intercede con insistenza per noi, con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa quali sono i desideri dello Spirito, poiché egli intercede per i credenti secondo i disegni di Dio.

Salmo Responsoriale  Dal Salmo 14
Beato chi sale il monte del Signore.

Signore, chi abiterà nella tua tenda? 
Chi dimorerà sul tuo santo monte? 
Colui che cammina senza colpa, 
agisce con giustizia e parla lealmente. 

Chi non dice calunnia con la lingua, 
non fa danno al suo prossimo.
e non lancia insulto al suo vicino. 
Ai suoi occhi è spregevole il malvagio, 
ma onora chi teme il Signore. 

Chi presta denaro senza fare usura, 
e non accetta doni contro l'innocente. 
Colui che agisce in questo modo 
resterà saldo per sempre. 

Canto al Vangelo    Cf Lc 11,28
Alleluia, alleluia.

Beati coloro che ascoltano la Parola di Dio
e la custodiscono con amore

Alleluia.

  

  
Vangelo  Lc 10, 38-42
Marta lo accolse nella sua casa. Maria si è scelta la parte migliore.

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa. Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse: «Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». 
Ma Gesù le rispose: «Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c'è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta». 

 
Sulle Offerte
Sia gradita, Signore, alla tua maestà l'offerta del popolo cristiano, come ti piacque la consacrazione verginale di santa Teresa. Per Cristo nostro Signore.

 
Múnera nostra, Dómine, tuæ sint accépta maiestáti, cui beátæ Terésiæ tantópere plácuit devotiónis obséquium. Per Christum.


Antifona alla Comunione
  Sal 88,2

Canterò in eterno le grazie del Signore;
di generazione in generazione
annunzierò la tua fedeltà.

 
Misericórdias Dómini in ætérnum cantábo; in generatiónem et generatiónem annuntiábo veritátem tuam in ore meo.

 

Dopo la Comunione

Signore Dio nostro, che ci hai nutriti con il corpo e sangue del tuo Figlio, f
a' che sull'esempio di santa Teresa questa famiglia a te consacrata canti in eterno il tuo amore misericordioso. Per Cristo nostro Signore.

Súbdita tibi família, Dómine Deus noster, quam cælésti pane satiásti, fac ut, exémplo beátæ Terésiæ, misericórdias tuas in ætérnum cantáre lætétur. Per Christum.

  

 

Sommario Liturgia


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