19
OTTOBRE
SAN
PAOLO DELLA CROCE
Sacerdote
(1694-1775)
Memoria
facoltativa
LETTURE:
1 Cor 1, 18-25;
Sal 102;
Mt 16, 24-27
Nato
a Ovada, da una famiglia duramente provata, Paolo Francesco
Danei fu dapprima soldato; a 26 anni ricevette dal vescovo di
Alessandria l’abito nero della penitenza e scrisse la Regola di quella
che sarebbe stata la sua famiglia religiosa. Col fratello Giovanni
Battista si ritirò sul monte Argentario (Orbetello) per condurre vita
eremitica. Scendevano nei giorni di festa nei villaggi a predicare
specialmente la passione di Gesù Cristo. Nel 1737 istituì i «Passionisti»
e poi un corrispondente ramo femminile, dedicati a testimoniare nella
vita e nella predicazione il mistero della Croce, in un secolo dominato
dallo scetticismo. Né oltraggi, né malferma salute, né prove
spirituali smorzarono mai la sua carità. Grande mistico, serbò fino
alla vecchiaia un candore che forma l’incanto dei suoi scritti. Come
direttore spirituale infondeva confidenza e coraggio; non esami
minuziosi di coscienza, mai scoraggiarsi per le proprie colpe:
accostarsi a Dio fuoco di amore annienta ogni peccato. NeI 1845, Padre
Domenico, «il Passionista», come è chiamato nelle lettere del Card.
Newman, accolse a Littlemore i primi grandi convertiti di Oxford,
iniziando quel gran movimento spirituale.
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Predichiamo
Cristo crocifisso
Dalle
« Lettere » di san Paolo della Croce, sacerdote
(Lett.
vol. I, p. 43; vol. II, pp. 440. 442. 825)
E
cosa nobile e santa meditare sulla passione di Cristo; questo è il modo
di arrivare alla santa unione con Dio. In questa santissima scuola
s’impara la vera sapienza: qui l’hanno imparata i santi.
Quando
poi la croce del nostro dolce Gesù avrà poste più profonde radici nel
vostro cuore, canterete: Soffrire, non morire; oppure: Soffrire o
morire; oppure ancora meglio: Non soffrire e non morire, ma solamente
trasformarsi totalmente secondo la volontà divina.
L’amore
è virtù unitiva e fa proprie le pene dell’amato Bene. Un tal fuoco,
che penetra fin nelle midolla delle ossa, trasforma l’amante
nell’amato e unisce in modo così sublime l’amore col dolore, il
dolore coll'amore, da formare un insieme di amore e di dolore tanto
unito che non si distingue né l’amore dal dolore, né il dolore
dall’amore. L’anima amante gioisce nel suo dolore e fa festa nel suo
doloroso amore.
Siate
dunque fedeli nell’esercizio delle virtù e massime nell’imitare il
dolce Gesù paziente, perché questo è il gran culmine del puro amore.
Fate
che non solamente nell’interno ma anche nell’esterno si veda da
tutti che portate l’immagine di Gesù Crocifisso, tutto dolce,
mansueto, paziente. Chi infatti si mantiene interiormente unito con il
Figliuolo del Dio vivo, ne porta l’immagine anche al di fuori, con un
continuo esercizio d’eroica virtù e massime d’un patire virtuoso,
che non si lamenta né di dentro né di fuori.
Statevene
così tutti nascosti in Gesù Crocifisso, senza desiderare altro che
d’essere tutti trasformati per amore in ciò che egli vuole in tutto,
in tutto.
Così,
divenuti veri innamorati dei Crocifisso, celebrerete ogni momento la
festa della croce nel tempio interiore, in un silenzioso penare senza
appoggio a creatura alcuna. E poiché le feste si celebrano con
allegrezza, così la festa della croce dei devoti del Crocifisso si fa
penando e tacendo con volto ilare e sereno, perché tal festa sia più
segreta alle creature e scoperta solamente al sommo Bene. In questa
festa si fa sempre solenne banchetto, perché ci si nutre della divina
volontà, ad esempio del nostro Amore Crocifisso.
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MESSALE
Antifona
d'Ingresso 1
Cor 2,2
Ritengo di non saper altro in mezzo a voi,
se non Gesù Cristo, e Cristo crocifisso.
Non iudicávi me scire áliquid inter vos, nisi Iesum Christum, et hunc
crucifíxum.
Colletta
O Padre, che hai ispirato a san Paolo, della Croce un grande amore per la passione del tuo Figlio,
fa' che scorretti dal suo esempio e dalla sua intercessione non esitiamo ad abbracciare la nostra croce. Per il nostro Signore...
Impetret nobis, Dómine, grátiam tuam beátus présbyter Paulus, qui único
crucem amóre diléxit, ut, eius exémplo vivídius incitáti, crucem nostram
fórtiter amplectámur. Per Dóminum.
LITURGIA
DELLA PAROLA
Prima Lettura
1 Cor 1, 18-25
A
Dio è piaciuto di salvare i credenti con la stoltezza della
predicazione.
Dalla
prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, la parola della croce è stoltezza per quelli cha vanno in perdizione, ma per quelli che si salvano, per noi, è potenza di Dio. Sta scritto infatti: Distruggerò la sapienza dei sapienti e annullerò l'intelligenza degli intelligenti.
Dov'è il sapiente? Dov'è il dotto? Dove mai il sottile ragionatore di questo mondo? Non ha forse Dio dimostrato stolta la sapienza di questo mondo?
Poiché, infatti, nel disegno sapiente di Dio il mondo, con tutta la sua sapienza, non ha conosciuto Dio, è piaciuto a Dio di salvare i credenti con la stoltezza della predicazione.
E mentre i Giudei chiedono i miracoli e i Greci cercano la sapienza, noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, predichiamo Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio. Perché ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini.
Salmo
Responsoriale
Dal
Salmo 102
Benedetto il Signore, fonte della vita.
Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tanti suoi benefici.
Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue malattie;
salva dalla fossa la tua vita,
ti corona di grazia e di misericordia.
Buono e pietoso è il Signore,
lento all'ira e grande nell'amore.
Come un padre ha pietà dei suoi figli,
così il Signore ha pietà di quanti lo temono.
La grazia del Signore è da sempre,
dura in eterno per quanti lo temono;
la sua giustizia per i figli dei figli,
per quanti custodiscono la sua alleanza.
Canto
al Vangelo
Cf
Mt 19,27-29
Alleluia,
alleluia.
Voi che avete lasciato tutto
a causa mia e del vangelo,
riceverete cento volte tanto, e in eredità il regno dei cieli.
Alleluia.
Vangelo
Mt 16, 24-27
Chi
perderà la propria vita per causa mia, la troverà.
Dal
vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua.
Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.
Qual vantaggio infatti avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima? O che cosa l'uomo potrà dare in cambio della propria anima?
Poiché il Figlio dell'uomo verrà nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e renderà a ciascuno secondo le sue azioni».
Sulle
Offerte
Accogli, Signore, le nostre offerte nel ricordo di san Paolo della Croce, e
fa' che testimoniamo nella santità della vita la passione del Signore che celebriamo nel mistero. Per Cristo nostro Signore.
Réspice quas offérimus hóstias, omnípotens Deus, in commemoratióne beáti
Pauli, et præsta, ut, qui domínicæ passiónis mystéria celebrámus,
imitémur quod ágimus. Per Christum.
Antifona
alla Comunione
1
Cor 1,23-24
Noi predichiamo Cristo crocifisso,
Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio.
Nos prædicámus Christum crucifíxum, Christum, Dei virtútem et Dei
sapiéntiam.
Dopo
la Comunione
La comunione a questo sacrificio,o Padre, ci doni la sapienza della croce che illuminato il tuo sacerdote san Paolo, perché aderiamo pienamente a Cristo e collaboriamo, nella Chiesa, alla redenzione del mondo. Per Cristo nostro Signore.
Deus, qui crucis mystérium in beáto Paulo mirabíliter illustrásti,
concéde propítius, ut, ex hoc sacrifício roboráti, Christo fidéles
hæreámus, et in Ecclésia ad salútem ómnium operémur. Per Christum.
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