Liturgia di San Giovanni della Croce

Commento alle Letture tratto dal MESSALE DELL'ASSEMBLEA CRISTIANA - FESTIVO opera del CENTRO CATECHISTICO SALESIANO Leumann (Torino) Editori ELLE DI CI - ESPERIENZE - EDIZIONI O.R. - QUERINIANA

 

   

14 DICEMBRE
SAN GIOVANNI DELLA CROCE

sacerdote e dottore della Chiesa
(1542-1591)

Memoria

  

LETTURE: 1 Cor 2,1-10a; Sal 15; Gv 15,9-17

  

Giovanni de Yepez, nato a Fontiveros presso Avila (Spagna) entrò ventenne nel Carmelo nel 1563, in un’epoca in cui la vita regolare dell’ordine era molto rilassata. Sotto l’ispirazione della concittadina santa Teresa tentò di ricondurlo alla primitiva osservanza. Il lavoro di riforma gli costò l’espulsione dal convento. Finì anche in prigione dove scrisse alcune delle più belle liriche di tutti i tempi. Serio e austero, era sovente oggetto degli scherzi della gioviale Teresa, che lo stimava enormemente. Le sofferenze che subì gli insegnarono a scoprire il mistero della croce e ad avanzare sulla strada della più alta contemplazione e della vita mistica. Di questa descrisse le tappe nelle opere di teologia spirituale che la Chiesa addita come sicura dottrina a tutti i suoi fedeli: Salita a! monte Carmelo, Notte oscura dell’anima, Cantico spirituale, Fiamma viva di amore. Egli vede l’essenza della Chiesa nella sua unione vitale con Cristo, pienamente integrata con l’esistenza umana concreta. Cristo è «presente e operoso» sempre nella Chiesa.
 

 

La conoscenza del mistero nascosto in Cristo Gesù

Dal «Cantico spirituale» di san Giovanni della Croce, sacerdote.
Per quanto siano molti i misteri e le meraviglie scoperte dai santi dottori e intese dalle anime Sante nel presente stato di vita, tuttavia ne è rimasta da dire e da capire la maggior parte e quindi c’è ancora molto da approfondire in Cristo.
Egli infatti è come una miniera ricca di immense vene di tesori, dei quali, per quanto si vada a fondo, non si trova la fine; anzi in ciascuna cavità si scoprono nuovi filoni di ricchezze.
Perciò san Paolo dice di lui:
«In Cristo si trovano nascosti tutti i tesori della sapienza e della scienza» (Col 2,3) nei quali l’anima non può penetrare, se prima non passa per le strettezze della sofferenza interna ed esterna. Infatti a quel poco che è possibile sapere in questa vita dei misteri di Cristo, non si può giungere senza aver sofferto molto, aver ricevuto da Dio numerose gra­zie intellettuali e sensibili e senza aver fatto precedere un lungo esercizio spirituale, poiché tutte queste grazie sono più imperfette della sapienza dei misteri di Cristo, per la quale servono di semplice disposizione.
Oh, se l'anima riuscisse a capire che non si può giungere nel folto delle ricchezze e della sapienza di Dio, se non entrando dove più numerose sono le sofferenze di ogni genere, riponendovi la sua consolazione e il suo desiderio!
Come chi desidera veramente la sapienza divina, in primo luogo brama di entrare veramente nello spessore della croce!
Per questo san Paolo ammoniva i discepoli di Efeso che non venissero meno nelle tribolazioni, ma stessero forti e radicati e fondati nella carità, e così potessero comprendere con tutti i santi quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità e conoscere l’amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza, per essere ricolmi di tutta la pienezza di Dio (cfr. Ef 3, 17-19). Per accedere alle ricchezze della sapienza divina la porta è la croce. Si tratta di una porta stretta nella quale pochi desiderano entrare, mentre sono molti coloro che amano i diletti a cui si giunge per suo mezzo.
 

MESSALE

Antifona d'Ingresso  Gal 6,14
Non ci sia per me altra gloria
che nella croce di nostro Signore Gesù Cristo:
per mezzo suo il mondo è stato crocifisso per me,
e io sono per il mondo.

Mihi autem absit gloriári, nisi in cruce Dómini nostri Iesu Christi, per quem mihi mundus crucifíxus est, et ego mundo.

Colletta

O Dio, che hai guidato san Giovanni della Croce alla santa montagna che è Cristo, attraverso la notte oscura della rinuncia e l'amore ardente della croce, concedi a noi di seguirlo come mæstro di vita spirituale, per giungere alla contemplazione della tua gloria. Per il nostro Signore...

Deus, qui beátum Ioánnem presbyterum perféctæ sui abnegatiónis et crucis amatórem exímium effecísti, concéde ut, eius imitatióni iúgiter inhæréntes, ad contemplatiónem glóriæ tuæ perveniámus ætérnam. Per Dóminum.


LITURGIA DELLA PAROLA


Prima Lettura
  1 Cor 2,1-10a
Parliamo di una sapienza divina, misteriosa.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
 
Fratelli, quando sono venuto tra voi, non mi sono presentato ad annunziarvi la testimonianza di Dio con sublimità di parola o di sapienza. Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e questi crocifisso. 
Io venni in mezzo a voi in debolezza e con molto timore e trepidazione; e la mia parola e il mio messaggio non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio. 
Tra i perfetti parliamo, sì, di sapienza, ma di una sapienza che non è di questo mondo, né dei dominatori di questo mondo che vengono ridotti al nulla; parliamo di una sapienza divina, misteriosa, che è rimasta nascosta, e che Dio ha preordinato prima dei secoli per la nostra gloria.
Nessuno dei dominatori di questo mondo ha potuto conoscerla; se l'avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria. Sta scritto infatti:
«Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, queste ha preparato Dio per coloro che lo amano»
Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito.


Salmo Responsoriale
  Dal Salmo 15
Sei tu, Signore, l'unico mio bene.


Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto a Dio: «Sei tu il mio Signore,
senza di te non ho alcun bene».
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.

Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio cuore mi istruisce.
Io pongo sempre innanzi a me il Signore,
sta alla mia destra, non posso vacillare.

Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena nella tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.

Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.

Sono stato crocifisso con Cristo
e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me.

Alleluia.

  

  
Vangelo
  Gv 15,9-17
Non vi chiamo più servi, ma amici.

Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli; «Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. 
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. 
Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri»

Sulle Offerte
Accogli, o Padre, le nostre offerte nel ricordo di san Giovanni della Croce,e fa’ che testimoniamo nella santità della vita la passione di Gesù che celebriamo nel mistero. Per Cristo nostro Signore.

Réspice quas offérimus hóstias, omnípotens Deus, in commemoratióne beáti Ioánnis, et præsta, ut, qui domínicæ passiónis mystéria celebrámus, imitémur quod ágimus. Per Christum.

Antifona alla Comunione
  Mt 16,24
« Chi vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso,
prenda la sua croce e mi segua », dice il Signore.

Qui vult veníre post me, ábneget semetípsum, et tollat crucem suam, et sequátur me, dicit Dóminus.

Dopo la Comunione
La
comunione a questo sacrificio, o Padre, ci doni la sapienza della croce che ha illuminato il tuo sacerdote san Giovanni, perché aderiamo pienamente a Cristo e collaboriamo, nella Chiesa, alla redenzione del mondo. Per Cristo nostro Signore.

Deus, qui crucis mystérium in beáto Ioánne mirabíliter illustrásti, concéde propítius, ut, ex hoc sacrifício roboráti, Christo fidéles hæreámus, et in Ecclésia ad salútem ómnium operémur. Per Christum.
 

  

Sommario Liturgia


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SESTRI LEVANTE (Genoa) Italy     

 

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