Giovanni è la voce, Cristo la Parola
Dai «Discorsi» di sant'Agostino, vescovo
(Disc. 293, 3; Pl 1328-1329)
Giovanni è la voce. Del Signore invece si dice: «In principio era il Verbo» (Gv 1, 1). Giovanni è la voce che passa, Cristo è il Verbo eterno che era in principio.
Se alla voce togli la parola, che cosa resta? Dove non c'è senso intelligibile, ciò che rimane è
semplicemente un vago suono. La voce senza parola colpisce bensì l'udito, ma non edifica il cuore.
Vediamo in proposito qual è il procedimento che si verifica nella sfera della comunicazione del pensiero. Quando penso ciò che devo dire, nel cuore fiorisce subito la parola. Volendo parlare a te, cerco in qual modo posso fare entrare in te quella
parola, che si trova dentro di me. Le do suono e così, mediante la voce, parlo a te. Il suono della voce ti reca il contenuto intellettuale della parola e dopo averti rivelato il suo significato svanisce. Ma la parola recata a te dal suono è ormai nel tuo cuore, senza peraltro essersi allontanata dal mio.
Non ti pare, dunque, che il suono stesso che è stato latore della parola ti dica: «Egli deve crescere e io invece diminuire»? (Gv 3, 30). Il
suono della voce si è fatto sentire a servizio dell'intelligenza, e poi se
n'è andato quasi dicendo: «Questa mia gioia si è compiuta» (Gv 3, 29). Teniamo ben salda la parola, non perdiamo la parola concepita nel cuore.
Vuoi constatare come la voce passa e la divinità del Verbo resta? Dov'è ora il battesimo di Giovanni? Lo impartì e poi se ne andò. Ma il battesimo di Gesù continua ad essere amministrato. Tutti crediamo in Cristo, speriamo la salvezza in Cristo: questo volle significare la voce.
E siccome è difficile distinguere la parola dalla voce, lo stesso Giovanni fu ritenuto il Cristo. La voce fu creduta la Parola; ma la voce si riconobbe tale per non recare danno alla Parola. «Non sono io,
disse, il Cristo, né Elia, né il profeta». Gli fu risposto: «Ma tu allora chi sei?» «Io sono, disse, la voce di colui che grida nel deserto: Preparate la via del Signore» (cfr. Gv 1, 20-23). «Voce di chi grida nel deserto, voce di chi rompe il
silenzio».
«Preparate la strada» significa: Io risuono al fine di introdurre Lui nel cuore, ma
Lui non si degna di venire dove voglio introdurlo, se non gli preparate la via.
Che significa: Preparate la via, se non: chiedete come si deve? Che significa: Preparate la via, se non: siate umili di cuore? Prendete esempio dal Battista che, scambiato per il Cristo, dice di non essere colui che gli altri credono sia. Si guarda
bene dallo sfruttare l'errore degli altri ai fini di una sua affermazione personale. Eppure se avesse detto di essere il Cristo, sarebbe stato facilmente creduto, poiché lo si credeva tale prima ancora che parlasse. Non lo disse, riconoscendo semplicemente quello che era. Precisò le debite differenze. Si mantenne
nell'umiltà. Vide giusto dove trovare la salvezza. Comprese di non essere che una lucerna e temette di venire spenta dal vento della superbia.
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MESSALE
Antifona
d'Ingresso Fil
4,4.5
Rallegratevi sempre nel Signore:
ve lo ripeto, rallegratevi,
il Signore è vicino.
Gaudéte in Dómino semper: íterum dico, gaudéte. Dóminus enim prope est.
Colletta
Guarda, o Padre, il tuo popolo che attende con fede il Natale del Signore, e
fa' che giunga a celebrare con rinnovata esultanza il grande mistero della salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Deus, qui cónspicis pópulum tuum nativitátis domínicæ festivitátem
fidéliter exspectáre, præsta, quæsumus, ut valeámus ad tantæ salútis
gáudia perveníre, et ea votis sollémnibus álacri semper lætítia
celebráre. Per Dóminum..
Oppure:
O Dio,
Padre degli umili e dei poveri, che chiami tutti gli uomini a
condividere la pace e la gloria del tuo regno, mostraci la tua
benevolenza e donaci un cuore puro e generoso, per preparare la via al
Salvatore che viene. Egli è Dio...
LITURGIA
DELLA PAROLA
Prima Lettura Is 61, 1-2.10-11
Gioisco pienamente nel
Signore..
Lo spirito del Signore Dio è su di me,
perché il Signore mi ha consacrato con l’unzione;
mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri,
a fasciare le piaghe dei cuori spezzati,
a proclamare la libertà degli schiavi,
la scarcerazione dei prigionieri,
a promulgare l’anno di grazia del Signore.
Io gioisco pienamente nel Signore,
la mia anima esulta nel mio Dio,
perché mi ha rivestito delle vesti della salvezza,
mi ha avvolto con il mantello della giustizia,
come uno sposo si mette il diadema
e come una sposa si adorna di gioielli.
Poiché, come la terra produce i suoi germogli
e come un giardino fa germogliare i suoi semi,
così il Signore Dio farà germogliare la giustizia
e la lode davanti a tutte le genti.
Salmo Responsoriale Lc 1, 46-54
La mia anima esulta nel mio Dio.
L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia.
Seconda
Lettura 1 Ts 5, 16-24
Spirito, anima e corpo, si
conservino irreprensibili per la venuta del Signore.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi.
Fratelli, siate sempre lieti, pregate ininterrottamente, in ogni cosa
rendete grazie: questa infatti è volontà di Dio in Cristo Gesù verso di
voi.
Non spegnete lo Spirito, non disprezzate le profezie. Vagliate ogni cosa
e tenete ciò che è buono. Astenetevi da ogni specie di male.
Il Dio della pace vi santifichi interamente, e tutta la vostra persona,
spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del
Signore nostro Gesù Cristo. Degno di fede è colui che vi chiama: egli
farà tutto questo!
Canto al Vangelo Is 61,1
Alleluia,
alleluia.
Lo spirito
del Signore è su di me,
mi ha mandato a portare il lieto annunzio ai poveri.
Alleluia.
Vangelo
Gv 1, 6-8. 19-28
In mezzo a voi sta uno che
voi non conoscete.
Dal vangelo secondo Giovanni
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da
Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli
confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli
chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu
il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché
possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici
di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto:
Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa».
Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo
interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il
Cristo, né Elia, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo
nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che
viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del
sandalo».
Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava
battezzando.
Sulle
Offerte
Sempre si
rinnovi, Signore, l'offerta di questo sacrificio, che attua il santo
mistero da te istituito, e con la sua divina potenza renda efficace in
noi l'opera della salvezza. Per Cristo nostro Signore.
Devotiónis nostræ tibi, Dómine, quæsumus, hóstia iúgiter immolétur, quæ
et sacri péragat institúta mystérii et salutáre tuum nobis poténter
operétur. Per Christum.
Prefazio
dell'Avvento I
La
duplice venuta del Cristo
È
veramente cosa buona e giusta,
nostro
dovere e fonte di salvezza,
rendere
grazie sempre e in ogni luogo
a
te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno,
per
Cristo nostro Signore.
Al
suo primo avvento nell’umiltà della nostra natura umana
egli portò a compimento la promessa antica,
e
ci aprì la via dell’eterna salvezza.
Verrà
di nuovo nello splendore della gloria,
e
ci chiamerà a possedere il regno promesso
che
ora osiamo sperare vigilanti nell’attesa.
E
noi, uniti agli Angeli e alla moltitudine dei Cori celesti,
cantiamo con gioia l’inno della tua lode:
Santo,
Santo, Santo
....
Vere dignum
et iustum est,
æquum et
salutáre,
nos tibi
semper et ubíque grátias ágere:
Dómine,
sancte Pater, omnípotens ætérne Deus:
per
Christum Dóminum nostrum.
Qui, primo
advéntu in humilitáte carnis assúmptæ,
dispositiónis antíquæ munus implévit,
nobísque
salútis perpétuæ trámitem reserávit:
ut, cum
secúndo vénerit in suæ glória maiestátis,
manifésto
demum múnere capiámus,
quod
vigilántes nunc audémus exspectáre promíssum.
Et ídeo cum
Angelis et Archángelis,
cum Thronis
et Dominatiónibus,
cumque omni
milítia cæléstis exércitus,
hymnum
glóriæ tuæ cánimus, sine fine dicéntes:
Sanctus,
Sanctus, Sanctus Dóminus Deus Sábaoth.
Oppure:
Prefazio dell’Avvento I/A
Cristo, Signore e giudice della storia
È veramente giusto renderti grazie
e innalzare a te l’inno di benedizione e di lode,
Padre onnipotente, principio e fine di tutte le cose.
Tu ci hai nascosto il giorno e l’ora,
in cui il Cristo tuo Figlio, Signore e giudice della storia,
apparirà sulle nubi del cielo
rivestito di potenza e splendore.
In quel giorno tremendo e glorioso
passerà il mondo presente
e sorgeranno cieli nuovi e terra nuova.
Ora egli viene incontro a noi in ogni uomo e in ogni tempo,
perché lo accogliamo nella fede
e testimoniamo nell’amore la beata speranza del suo regno.
Nell’attesa del suo ultimo avvento,
insieme agli angeli e ai santi,
cantiamo unanimi l’inno della tua gloria:
Santo,
Santo, Santo
....
Oppure:
Prefazio dell’Avvento
II
L’attesa gioiosa del Cristo
È veramente cosa buona e giusta renderti grazie
e innalzare a te l’inno di benedizione e di lode,
Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore.
Egli fu annunziato da tutti i profeti,
la Vergine Madre l’attese e lo portò in grembo
con ineffabile amore,
Giovanni proclamò la sua venuta
e lo indicò presente nel mondo.
Lo stesso Signore,
che ci invita a preparare il suo Natale
ci trovi vigilanti nella preghiera, esultanti nella lode.
Per questo dono della tua benevolenza,
uniti agli angeli e ai santi,
con voce unanime
cantiamo l’inno della tua gloria:
Santo,
Santo, Santo
....
Vere dignum et iustum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque
grátias ágere: Dómine, sancte Pater, omnípotens ætérne Deus: per
Christum Dóminum nostrum. Quem prædixérunt cunctórum præcónia
prophetárum, Virgo Mater ineffábili dilectióne sustínuit, Ioánnes
cécinit affutúrum et adésse monstrávit.
Qui suæ nativitátis mystérium tríbuit nos præveníre gaudéntes, ut et in
oratióne pervígiles et in suis invéniat láudibus exsultántes. Et ídeo
cum Angelis et Archángelis, cum Thronis et Dominatiónibus, cumque omni
milítia cæléstis exércitus, hymnum glóriæ tuæ cánimus, sine fine
dicéntes: Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus Deus Sábaoth.
Pleni sunt cæli et terra glória tua. Hosánna in excélsis.
Benedíctus qui venit in nómine Dómini. Hosánna in excélsis.
Oppure:
Prefazio dell’Avvento II/A
Maria nuova Eva
È veramente giusto rendere grazie a te,
Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.
Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti glorifichiamo,
per il mistero della Vergine Madre.
Dall’antico avversario venne la rovina,
dal grembo verginale della figlia di Sion
è germinato colui che ci nutre con il pane degli angeli
ed è scaturita per tutto il genere umano
la salvezza e la pace.
La grazia che Eva ci tolse ci è ridonata in Maria.
In lei, madre di tutti gli uomini,
la maternità, redenta dal peccato e dalla morte,
si apre al dono della vita nuova.
Dove abbondò la colpa, sovrabbonda la tua misericordia
in Cristo nostro salvatore.
E noi, nell’attesa della sua venuta,
uniti agli angeli e ai santi,
cantiamo l’inno della tua lode:
Santo,
Santo, Santo
....
Antifona
alla Comunione Is 35,4
Dite agli
sfiduciati: « Coraggio non abbiate timore:
ecco, il nostro Dio viene a salvarci ».
Dícite: Pusillánimes, confortámini et nolíte timére: ecce Deus noster
véniet et salvábit nos.
Oppure:
Cf Gv 1,26-27
«In mezzo
a voi sta uno che non conoscete,
al quale io non sono degno di sciogliere i calzari».
Dopo la
Comunione
O Dio,
nostro Padre, la forza di questo sacramento ci liberi dal peccato e ci
prepari alle feste ormai vicine. Per Cristo nostro Signore.
Tuam, Dómine, cleméntiam implorámus, ut hæc divína subsídia, a vítiis
expiátos, ad festa ventúra nos præparent. Per Christum.
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