MESSALE
Antifona
d'Ingresso Lc
12,42
Ecco il servo saggio e fedele,
che il Signore ha posto a capo della sua famiglia.
Ecce
fidélis servus et prudens,
quem
constítuit Dóminus super famíliam suam.
Colletta
Dio onnipotente, che hai voluto affidare gli inizi della nostra redenzione alla custodia premurosa di san Giuseppe, per sua intercessione concedi alla tua Chiesa di cooperare fedelmente al compimento dell'opera di salvezza. Per il nostro Signore...
Præsta, quæsumus, omnípotens Deus, ut humánæ salútis mystéria, cuius
primórdia beáti Ioseph fidéli custódiæ commisísti, Ecclésia tua, ipso
intercedénte, iúgiter servet implénda. Per Dóminum.
LITURGIA
DELLA PAROLA
Prima Lettura 2 Sam 7,4-5.12-14.16
Il Signore Iddio gli darà il trono di
Davide suo padre.
Dal secondo libro di Samuèle
In quei giorni, fu
rivolta a Natan questa parola del Signore:
«Va’ e di’ al mio servo Davide: Così dice il Signore: “Quando i tuoi
giorni saranno compiuti e tu dormirai con i tuoi padri, io susciterò un
tuo discendente dopo di te, uscito dalle tue viscere, e renderò stabile
il suo regno.
Egli edificherà una casa al mio nome e io renderò stabile il trono del
suo regno per sempre. Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio.
La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a te, il tuo
trono sarà reso stabile per sempre”».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 88
In eterno durerà
la sua discendenza.
Canterò in eterno
l’amore del Signore,
di generazione in generazione
farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà,
perché ho detto: «È un amore edificato per sempre;
nel cielo rendi stabile la tua fedeltà».
«Ho stretto un’alleanza con il mio eletto,
ho giurato a Davide, mio servo.
Stabilirò per sempre la tua discendenza,
di generazione in generazione edificherò il tuo trono».
«Egli mi invocherà: “Tu sei mio padre,
mio Dio e roccia della mia salvezza”.
Gli conserverò sempre il mio amore,
la mia alleanza gli sarà fedele».
Seconda Lettura
Rm 4,13.16-18.22
Egli credette, saldo
nella speranza contro ogni speranza.
Dalla
lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, non in virtù
della Legge fu data ad Abramo, o alla sua discendenza, la promessa di
diventare erede del mondo, ma in virtù della giustizia che viene dalla
fede.
Eredi dunque si diventa in virtù della fede, perché sia secondo la
grazia, e in tal modo la promessa sia sicura per tutta la discendenza:
non soltanto per quella che deriva dalla Legge, ma anche per quella che
deriva dalla fede di Abramo, il quale è padre di tutti noi – come sta
scritto: «Ti ho costituito padre di molti popoli» – davanti al Dio nel
quale credette, che dà vita ai morti e chiama all’esistenza le cose che
non esistono.
Egli credette, saldo nella speranza contro ogni speranza, e così divenne
padre di molti popoli, come gli era stato detto: «Così sarà la tua
discendenza». Ecco perché gli fu accreditato come giustizia.
Canto
al Vangelo
Sal
83,5
Gloria
a te, o Cristo, Verbo di Dio.
Nel tempo pasquale: Alleluia, alleluia.
Beato chi abita
nella tua casa, Signore:
senza fine canta le tue lodi.
Gloria
a te, o Cristo, Verbo di Dio.
Vangelo
Mt
1,16.18-21.24a
Giuseppe
fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore.
Dal
vangelo secondo Matteo
Giacobbe generò
Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di
Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per
opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e
non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno
un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non
temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è
generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio
e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi
peccati».
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato
l’angelo del Signore.
Oppure:
Vangelo Lc
2,41-51
Ecco,
tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo.
Dal
vangelo secondo Luca
I genitori di Gesù
si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli
ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma,
trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo
Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero.
Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio,
e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo
trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.
Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri,
mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano
pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.
Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci
hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed
egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo
occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che
aveva detto loro.
Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso.
Sulle
Offerte
Accogli,
o Padre, il nostro servizio sacerdotale, e donaci la stessa fedeltà e purezza di cuore, che animò san Giuseppe nel servire il tuo unico Figlio, nato dalla Vergine Maria. Per Cristo nostro Signore.
Quæsumus, Dómine, ut, sicut beátus Ioseph Unigénito tuo, nato de María
Vírgine, pia devotióne desérviit, ita et nos mundo corde tuis altáribus
mereámur ministráre. Per Christum.
Prefazio
E'
veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere
grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Noi, ti lodiamo, ti benediciamo, ti glorifichiamo
nella
solennità di San Giuseppe.
Egli, uomo giusto, da te fu prescelto
come sposo di Maria, Vergine e Madre di Dio;
servo saggio e fedele
fu
posto a capo della santa famiglia,
per
custodire, come padre, il tuo unico Figlio,
concepito
per opera dello Spirito Santo,
Gesù Cristo nostro Signore.
E noi, con tutti gli angeli del cielo,
innalziamo a te il nostro canto,
e proclamiamo insieme la tua gloria:
Santo,
Santo, Santo ...
Vere dignum et
iustum est,
æquum et
salutáre,
nos tibi semper
et ubíque grátias ágere:
Dómine,
sancte Pater, omnípotens ætérne Deus:
Et te in
sollemnitáte beáti Ioseph
débitis
magnificáre præcóniis, benedícere et prædicáre.
Qui et
vir iustus, a te Deíparæ Vírgini Sponsus est datus,
et
fidélis servus ac prudens,
super
Famíliam tuam est constitútus,
ut
Unigénitum tuum,
Sancti
Spíritus obumbratióne concéptum,
patérna
vice custodíret,
Iesum
Christum Dóminum nostrum.
Per
quem maiestátem tuam laudant Angeli,
adórant
Dominatiónes, tremunt Potestátes.
Cæli
cælorúmque Virtútes, ac beáta Séraphim, sócia exsultatióne concélebrant.
Cum quibus
et nostras voces ut admítti iúbeas, deprecámur, súpplici confessióne
dicéntes:
Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus Deus Sábaoth...
Antifona
alla Comunione Mt
25,21
«Bene, servo buono e fedele,
prendi parte alla gioia del tuo Signore».
Euge, serve bone et fidélis:
intra in gáudium Dómini tui.
Oppure: Mt
1,20-21
«Giuseppe, non temere:
Maria
partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù».
Oppure: Lc
2,49
«Perché mi cercavate?
Non
sapevate che io devo occuparmi
delle
cose del Padre mio?».
Dopo
la Comunione
Proteggi sempre la tua famiglia, Signore, che hai nutrito alla mensa del pane di vita nel ricordo gioioso di san Giuseppe e custodisci in noi i doni del tuo amore di Padre. Per Cristo nostro Signore.
Famíliam
tuam, quæsumus, Dómine, quam de beáti Ioseph sollemnitáte lætántem ex
huius altáris alimónia satiásti, perpétua protectióne defénde, et tua in
ea propitiátus dona custódi. Per Christum.
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